Grande Iggy, Pistols bolliti, Vasco un maestro e ciao ciao Police
[photopress:iggypop_1.jpg,full,alignleft]Ehmmmm… ehmmm…. Rieccomi qua dopo un mese di assenza. Perdono!! Sono stato sempre in giro, ho trafficato con concerti e interviste come spesso accade in questa stagione e ho trascurato il blog. Mea culpa. Ma adesso riprendo il filo. Sono qui all’Heineken Jammin Festival di Venezia (che è a Mestre e chissà perché si continua a dire che è a Venezia) e mi sono visto nell’ordine i concerti di Iggy Pop, dei Sex Pistols, di Vasco Rossi e tra poco seguirò quelli di Alanis Morissette e Police. D’accordo, la scaletta non è delle più emozionanti perché manca davvero il nome che, come direbbero gli organizzatori, catalizzi l’attenzione. Però Iggy dal vivo (qui ho messo una foto strana e significativa no??) è sempre un grande spettacolo e, durante il suo show, mi sono chiesto come faccia, a 61 anni suonati, a saltare ancora sugli amplificatori e a urlare con tutta quella cattiveria. Ma mi sono anche chiesto con quale coraggio i Sex Pistols continuino ancora a suonare dal vivo. Non sono neppure ridicoli: sono penosi. Io ero proprio sotto il loro palco e ho sentito gente dire: “Ma quanta tenerezza fanno”. I Sex Pistols ormai sono quattro pancioni ultracinquantenni che rappresentano – oggi – tutto ciò contro cui ieri combattevano: la vecchiaia, il conservatorismo, l’imborghesimento della società. Insomma, sono dei clown che racimolano un po’ di soldi e lo fanno a spese di un pubblico che ancora – ahilui – ci crede. Toh, proprio mentre sto scrivendo (sono in albergo) il chitarrista Steve Jones, un molosso dallo sguardo cieco e feroce, sta tornando in stanza con la sua fidanzatina che è la metà di lui. E’ armato di macchina fotografica e ha fatto il turista per tre giorni a Venezia. Vi rendete conto?? Un punk che fa il giapponese in piazza San Marco tra i piccioni ma poi sale sul palco e manda affa… tutto il mondo. Ridicolo. Quasi quasi è stato più punk Chester Bennington dei Linkin Park (che hanno obbligato a suonare i Sex Pistols su di un altro palco per non avere nulla a che spartire con loro). Lui è arrivato in hotel con i suoi figli, è un tipo quieto e sereno e tutta la band ha dato dimostrazione di professionalità. Certo, la creatività musicale è un’altra cosa ma accontentiamoci. Invece Vasco è su di un altro pianeta. Ha cantato sabato sera davanti a 80mila persone e il suo concerto è sempre esattamente come te lo aspetti: grandioso, emozionante, sincero per quanto possibile. Mi ha colpito molto che si sia cambiato d’abito più volte e che in qualche circostanza si sia dimostrato piuttosto stanco. Ma è anche vero che c’erano trenta gradi anche alle undici di sera e neppure un maratoneta ha il fisico di reggere a queste temperature. E oggi dunque tocca ai Police, che suoneranno il loro ultimo (dicono) concerto in Italia prima di dirsi definitivamente addio al Madison Square Garden il 7 agosto. L’attesa è pochina e loro hanno addirittura accettato di suonare dopo la partita della Nazionale. Quindi saliranno sul palco alle 23 e chissà che pubblico si troveranno. Sting è arrivato oggi a Mestre dopo che ieri ha fatto da testimone a Correggio al matrimonio di Andrea Griminelli, uno dei flautisti più famosi del mondo. C’era anche Nek, che mi ha confessato di aver cantato davanti all’altare anche un brano del repertorio classico. Insomma, quella di stasera per Sting è solo una delle ultime date del tour che gli ha consentito – dicono – di guadagnare almeno cinquanta milioni di dollari. E vabbé: almeno non può lamentarsi della fatica.
lo scorso settembre,a Cannes,la mia co-inquilina è andata a vedere il concerto di Iggy Pop,ed è tornata entusiasta:Iggy ha sprigionato sul palco un’energia intensissima,che mai si sarebbe aspettata.
Perfettamente d’accordo x quanto riguarda i Sex Pistols.
scusami, ho riscritto più o meno lo stesso post perchè non mi risultava pubblicato (però ho aggiunto qualcosa riguardo al film su joe strummer che ho visto ieri).
scusa ancora per la perdita di tempo.
e non discuto che i sex oggi siano patetici ma:
1 – lo dichiarano loro stessi
2 – non lo sarebbero di meno (anzi lo sarebbero di più) se tentassero di fare ancora i punk
3 – vedo gente più patetica in giro e che ignora di esserlo…
4 – scusa ma di tuo leggo il blog perchè il giornale non lo leggo
paolo68
scusate ma a me risulta che siano stati i sex pistols a rifiutarsi di salire sullo stesso palco dei Linkin Puahrk…
e non posso dare loro torto…
tra l’altro, da quanto letto, hanno preferito suonare sul palco secondario piuttosto che sullo stesso.
e comunque son comunque più punk loro che un po’ di storia l’hanno fatta e che adesso dichiarano APERTAMENTE di farlo solo per i soldi di chi come i Linkin Puahrk si definisce punk e di punk non ha nemmeno le unghie dei piedi…
eppoi che discorso è quello del turista giapponese???
sarebbe forse meno imbarazzante e molto più “punk” veder girare un cinquantenne ubriaco con le spille al naso per le vie di venezia???
hai visto al cinema “Joe Strummer: the future is unwritten”???
gran film…
e alla fine Joe che fa?
mette su famiglia, gioca con le sue bambine e dice testualmente:
“quando invecchiamo iniziamo ad assomigliare ai nostri genitori…”
uomo immenso e personaggio straordinario…
e non credo sarebbe stato più fico vederlo tirare bottiglie di birra nel giardino del vicino a cinquantanni…
paolo68
Ciao Paolo 68, sulla questione Pistols Linkin Park ho riportato quanto mi hanno detto gli organizzatori e cioè che i Linkin Park hanno messo come condizione di non confondere i propri fans con quelli dei Sex Pistols. Quanto a come sembrano i Sex Pistols, ti assicuro che li ho trovati proprio patetici. Infine di Tom Waits ho già scritto sul Giornale e cerco di non scrivere le stesse cose anche sul blog!!
scusa paolo, ma a me risulta il contrario e cioè che sono i sex pistols che non hanno voluto suonare sullo stesso palco dei Linkin Puah(rk).
e pur di non dividere il palco hanno accettato di suonare su quello minore…
e sinceramente son d’accordo con le Pistole.
cioè stiamo discutendo se siano più punk i sex pistols che hanno lasciato (bene o male) un segno indelebile nella storia del rock e adesso DICHIARANO che suonano solo per i soldi o il Linkin Puahrk che pensano di esserlo e non lo sono nemmeno nelle unghie dei piedi???
non scherziamo per favore…
che poi oggi non esista più il punk in generale questo è un altro discorso…
eppoi sarebbero più patetici se andassero in giro per venezia ubriachi a sessantanni con le spille al naso o con la macchina fotografica???
paolo68
ps: ma un post sull’orco di pomona no??? caspita, viene una volta ogni dieci anni… non si può passare sotto silenzio…
Hello Sally,
l’ultimo album di Siouxsie Mantaray è molto buono. Certo si sono perse quelle atmosfere e sonorità dark dei suoi capolavori Scream, Join Hands e Kaleidoscope, ma nel complesso ci sono brani molto piacevoli, alcuni anche con il piano in sottofondo… Rimane per me una grande artista raffinata e mai banale…
Sally, ma che lavoro fai da poterti permettere così tanti concerti? Con quello che costano i biglietti…
hey ciao guglielmo, veramente qui Siouxsie e’ tornata da un pezzo! ha fatto gia’ diversi concerti e ha avuto ottime reviews. Io invece sono rimasta indietro con lei-loro e non ho ancora ascoltato il nuovo album! com’e’????
Suonano pure dopodomani al wireless festival ma non pensavo di andare, ho in programma hop farm festival domenica per rigustarmi neil young, yummy!
Piu’ che altro verro’ in Italia per l’evento musicale dell’anno… TOM WAITS! ho gia’ prenotato una seduta con uno psicologo per riuscire a sopravvivere al vuoto che avro’ dentro il giorno dopo il concerto. Praticamente vivo nell’attesa. Waiting for Waits.
bhe pure Leonard Cohen sara’ l’evento dell’anno in Italia da non mancare (e da parlarne!) perche’ questo sara’ il suo ultimo tour e dobbiamo ringraziare il manager che gli ha rubato tutti i soldi (e manco glieli restituisce nonostante la sentenza della corte) costringendolo ad andare in tour! Hail to the Thief! 🙂
Ciao Sally, finalmente una persona che conosce ed apprezza Poly Styrene,non mi pare vero..! Anche per me era geniale ed all’avanguardia per musica e testi,cerchiamo nel ns.piccolo di far conoscere questa artista.
A proposito, sarai in Italia per assistere al grande ritorno della regina della notte,la mitica Siouxsie? Ci aspetta una serata dark, emozionante…penso che sarà un bel concerto.
Grande Guglielmo!!!!! anzi william!!!
Poly Styrene era avanti ma così avanti che se risuona oggi sarebbe ancora al passo coi tempi! anzi mi sa che hanno suonato qui qualche mese fa ma non sono andata… comunque è stata una figura fondamentale che poi ha aperto la strada a tante altre donne punkettare o rocckettare ed era unica… quando indossava lei le uniformi era fantastica… nel 78, altro che i libertines e i coldpippa! o il cappello da militare uomo, ma chi lo faceva?
oh bondage up yours!!!
Ciao a tutti, se vi piace la musica punk ascoltate le X Ray Spex, un gruppo pressochè sconosciuto in Italia, nato alla fine degli anni ’70 e che sembra stia tornando sulla scena musicale. La cantante Polystyrene aveva una voce eccezionale,la loro musica era piena di grinta,rabbia ma anche tecnicamente evoluta.
La loro caratteristica, veramente originale, consisteva nell’abbinare il sax alla chitarra. Che musica..!
lo sapete che la canzone di Vasco “la Compagnia” è stata scritta da Carlo Donida Labati?
E’ appena nata un’associazione culturale a suo nome:
http://www.lacompagnididonida.it
Ciao Paolo!
c’ero anche io ieri a Mestre, stavolta da spettatrice però… Cosa ne pensi dell’ultima giornata dell’HJF? sono curiosa…
besos!
c.
Sono d’accordo con Paolo. I Sex Pistols non sono più punk e basta.
Musicalmente sono rock’n’roll e sono la band riunita che tradisce di più il suo spirito originario. Sono, appunto, la negazione del punk inteso come nichilismo, ribellione, negazione del futuro.
Sbaglio o era stato Mick Jagger qualche anno fa a dire (riferendosi agli Stones) qualcosa del tipo: “siamo una casa che sta cadendo, ma la gente fa la fila per vederla”? Il problema è qui, se comunque questi finti Pistols hanno la coda di gente che va a vederli…..
Ne sono certo (difatti mi sono ben guardato dall’andare a vederli), musicalmente non hanno più niente da dire, per il resto secondo me sono punk oggi tanto quanto lo erano ieri (te lo ricordi il live, bruttino, Filthy lucre live? un titolo che è un capolavoro di cinismo punk), non mi infilo in una discussione sul punk che risulterebbe eterna e stucchevole, ma lo spirito del ’77 lo rivedo in questi sbracati cinquantenni.
Mauro, ti assicuro che i Sex Pistols di oggi non hanno nulla a che vedere con il punk. Neanche le canzoni sono punk: sono diventate quasi rock’n’roll….
Non sono d’accordo, che c’è di più punk del fare concerti per il puro e semplice denaro, fottendosene di tutto il resto? E poi i Sex Pistols lo dichiarano con la massima tranquillità, non gliene frega più niente è solo una questione di soldi. Anche questo è stato il punk, il primo, quello più vero.
Caro Paolo, hai proprio ragione.. Anche se, da amante del rock progressivo, io non possa minimamente apprezzare i Sex Pistols dal punto di vista artistico, devo ammettere che il loro arrivo è stato una sorta di “male necessario” in quanto il genere prog era arrivato a proporre dei lavori cerebrali tali da marcare una crescita esponenziale nella distanza fra il pubblico e i gruppi dell’epoca: basti citare “Tales from topographic oceans” degli Yes o “The lamb lies down on broadway” dei Genesis, due lavori che nonostante il successo commerciale ha segnato una fase di declino nella creatività di queste bands proprio a causa dell’elevata autoreferenzialità e della eccessiva autoindulgenza presente in queste musiche (che io ritengo comunque interessanti)..
Il compito dei Sex Pistols, secondo me, era solo quello di dare una ventata di “freschezza” nel panorama musicale, cercando di riavvicinare la gente alla musica attraverso il recupero dei tre-quattro accordi rock alla Chuck Berry: lo stesso Steve Howe ha ammesso che, nonostante gli Yes ed altri musicisti abbiano tentato di boicottare l’uscita del loro primo album, l’irruzione dei Sex Pitols è servita agli stessi gruppi che li censuravano per fare mente locale e proporre loro stessi qualcosa di nuovo alla luce anche dei cambiamenti socio-culturali di fine anni ’70.
Ma adesso i Sex Pistols, come dici tu, si sono fatti inghiottire dallo stesso sistema “borghese” che proprio loro contestavano trent’anni fa, così come è successo con gli Iron Maiden al tempo di “No prayer for the dying” del 1990: lo sperimentalismo di “Somewhere in time” e “Seventh son of a seventh son” venne accantonato definitivamente per un ritorno alle origini (ragion per cui Adrian Smith ha abbandonato), ma ovviamente senza più la genuinità degli esordi poichè erano ormai diventati delle stars multimiliardarie..
A presto
Ciao Angelo, quando sono arrivati i Sex Pistols, dal 76 al 78, il loro nichilismo, la loro voglia distruttiva era scatenata nei confronti di tutti, specialmente dei più grandi, dei più vecchi che imborghesivano la vita e gli toglievano la voglia rivoluzionaria tipica del punk. Di sicuro, i Sex Pistols di allora avrebbero mandato al diavolo i Sex Pistols di oggi.
Scusa, esattamente cosa significa “lottare contro la vecchiaia”?