I Kiss senza mezze misure (e tanto cerone)
[photopress:eccola.JPG,full,alignright]Massì, uno dice, sono solo quattro rockettari con il cerone sul muso e un filo di pancia. Poi che musica: sempre la stessa, chitarracce, cori da stadio, batteria con il rullante aperto, insomma tutta quella roba che nei ’70 spaccava tutto e c’era gente che impazziva mica poco. Basta leggere, tra l’altro, il libro Guardami negli occhi di John Elder Robison (edito da Sperling & Kupfer) per rendersi conto di quanta follia circondasse i Kiss specialmente negli Stati Uniti, dove per alcuni anni sono stati la band più popolare in assoluto. In Giappone, dicono le cronache, nello stesso periodo erano più venerati dei Beatles. Bene, con Sonic boom i Kiss dimostrano perché fossero così famosi (e nella limited edition rifanno pure i loro classici: imperdibile). Hanno inventato un marchio (e un merchandising) nel quale milioni di fans, diciamo i 110 che finora hanno comprato i loro dischi, si sono riconosciuti e non la vogliono smettere visto che il nuovo cd si gioca con quello di Bublé il primo posto nelle classifiche americane. Spieghiamoci meglio: i Kiss non incidono dischi dal 1998. Quali sono i motivi di tanto successo?? Tanto per iniziare, la loro immagine è unica, presa di peso dal teatro kabuki, è a metà strada tra il grottesco e il cartoon. E poi c’è la cifra musicale. Questo è rock cazzuto che parla di sesso e amenità varie, i titoli non contano perché è roba da divertirsi e fare così con la testa, roba che provate a copiarla. Insomma, Sonic boom è bello quasi come i memorabili Destroyer o Love gun che hanno trent’anni almeno. E pure le voci di Stanley e Simmons sono tali e quali e nessuno si scandalizzerà se sono arrivati due musicisti nuovi: Tommy Thayer al posto di Ace Frehley ed Eric Singer che si siede alla batteria invece di Peter Criss, facendo tra l’altro una gran figura. In poche parole, Sonic boom è il miglior disco dei Kiss dai tempi di Alive II che, tanto per dirci, è del 1977. Là c’era più rabbia, qui più disillusione ma chissenefrega, sono quisquilie. Questo è glam rock, niente cultura per carità, solo godimento da sabato sera e al diavolo il resto. Poi uno dice.
ECCO IL TOUR EUROPEO DEI KISS CARO PAOLO E CARI BLOGGER:
DATE CITY COUNTRY VENUE ON SALE
May 7 Dublin Ireland O2 Arena Nov. 27
May 9 Glasgow UK SE+CC Nov. 27
May 10 Manchester UK Manchester Arena Nov. 27
May 11 Birmingham UK LG Arena Nov. 27
May 13 London UK Wembley Arena Nov. 27
May 16 Zurich Switzerland Hallenstadion Nov. 27
May 17 Geneva Switzerland Geneva Arena Nov. 27
May 18 Milan Italy Mediolanum Forum Nov. 27
May 20 Vienna Austria Stadhalle Nov. 27
May 21 Ostrava Czech Republic Cez Arena Nov. 27
May 23 Prague Czech Republic O2 Arena Nov. 27
May 26 Berlin Germany O2 World Nov. 27
May 27 Leipzig Germany Leipzig Arena Nov. 27
May 29 Bratislava Slovakia Bratislava Stadium Nov. 27
May 31 Hamburg Germany Colorline Arena Nov. 27
June 1 Oberhausen Germany Koenig Pilsner Arena Nov. 27
June 8 Trondheim Norway Lerkandal Open Site Nov. 27
June 10 Tampere Finland Sauna Rock Nov. 27
June 12 Stockholm Sweden Stockholm Stadium Nov. 27
June 13 Malmo Sweden Malmo Stadium Nov. 27
June 14 Oslo Norway Valhall Nov. 27
June 16 Aalborg Denmark Gigantium Nov. 30
June 18 Arnhem Holland Gelredome Nov. 27
June 20 Clisson France Hellfest Nov. 27
June 22 Madrid Spain Palacio de los Deportes Nov. 27
June 25 Vitoria Spain Azkena Rock Festival Nov. 27
June 27 Festival Belgium Graspop
Ps sempre e solo Milano cacchio,vabbe’!
@Inox: grazie.. prendo il tuo post come un complimento! Dissento un attimino sul “vecio” (leva ’78).. Ah ah ah. 🙂
SFAM effettivamente io, pur riconoscendone la grandezza (come fai notare) del concept ecc ecc, tendo a “sminuirlo” a posteriori. Nel senso che quello è stato il primo album farcito di viruosismi esasperati (ma con ispirazione e melodia) ed effettivamente non sempre fini a se stessi (anche se non in tutti i pezzi). Anche se forse, nel concept, ci trovo riferimenti a “Brave” dei Marillion.
Concordo la tua analisi su Jordan (infatti negli album a seguire la sua tastiera fungeva quasi ed esclusivamente da seconda chitarra!)… ti dirò: a livello di arrangiamenti, Sherinian secondo me faceva ottime cose. Utilizzando Melletron e Hammond che i Dream non avevano mai utilizzato finora. Probabilmente poi s’è preso colpe non solo sue (come Blaze nei Maiden e Owens nei Judas Priest!). E poi con l’eredità ingombrante di Moore.
“FII” contiene una delle peggiori canzoni (secondo me) dei DT: “You not me” (scritta infatti con Child). Però ha anche bei pezzi come le citate “Lines In The Sand”, “Trail Of Tears”, “Peruvian Skies”, “New Millennium” (al di là dell’intro.. che io adoro :-)). “Hollow Years” dal vivo risulta sempre splendida. Riarrangiata e rivisitata 1000 volte meglio che non nella versione in studio.
“Anna Lee” è forse una ballad un po’ inutile ma arrangiata ed interpretata in maniera unica, secondo me.
Ricordiamoci poi che proprio in quel periodo La Brie ha rischiato di restare senza voce, quindi probabilmente le composizioni son state fatte considerando i problemi di La Brie.. e le forte pressione della casa discografica (leggendo ho saputo che quello che è uscito, non l’album che volevan pubblicare i DT. Credo che “Just Let Me Breathe” sia infatti una frecciata pesante al music business in generale ed alle major) che voleva a tutti i costi un disco vendibile e da classifica.
Facci sapere com’è andato lo studio di Bach 🙂
@ Lui Hard Rocker: Grande vecio, leggendo i tuoi commenti e le tue recensioni mi sembra di conoscerti da una vita. Sono completamente d’accordo con te sui DT, il motivo per cui avevo citato “Scenes from a memory” come ultimo grande album giace nello sforzo del quintetto statunitense di ritrovare l’ispirazione perduta in seguito alla pubblicazione di “Falling into infinity”: anch’io trovo quest’ultimo album piacevole, ma il fatto che si siano avvalsi del supporto di Desmond Child (noto per collaborazioni “AOR” con Aerosmith, ALice Cooper, etc) penso sia indicativo del pessimo stato in cui versava la loro ispirazione..
“F I I” presenta degli ottimi pezzi come “Lines in the sand” (l’assolo di Petrucci è fra i più ispirati dlla sua carriera) e “Trial of tears”, ma gli altri brani (AOR per l’appunto) non hanno niente a che fare con il prog-metal di “IAW” o “Awake”. L’intro di “New Millenium”, poi, sembra un plagio dei King Crimson di “Discipline”, ma vabbè..!
“SFAM” presenta un Rudess ancora ispirato come compositore, forse perchè fresco della collaborazione con Portnoy e Petrucci nei “Liquid Tension Experiment”: non a torto credo si possa definire qusto album del’99 come “un album dei LTE con in più i testi”, e il risultato è davvero notevole sia per il “concept” che per la solidità tecnico-strumentale. Dopodichè, e sarai d’accordo con me, l’apporto di Rudess è stato inferiore e come compositore non ha più contribuito a sfornare riffs e temi memorabili: questa è la grande differenza fra lui e Kevin Moore!
Sono d’accordo inoltre sulla catalogazione di Queensryche e Fates Warning: piuttosto forzato classificare la loro musica come “prog-metal” in quanto, seppur ci siano dei “prodromi” e delle influenze che sarebbero state portate alle estreme conseguenze poi dai Dream Theater e dagli Shadow Gallery, sono legati ancora al metal classico.
Oggi ho il giorno libero e mi metto a studiare la suite per liuto BWV995 di Bach: buona musica a tutti!
Beh Zago scusa.. Cynic e Opeth son più sul Death (ok, partiture progressive) ma sinceramente gli Opeth dal vivo a volte steccano alla grande.
Sui Fates Warning e Queensryche potrei darti ragione ma Operation ha sonorità più classic/heavy metal che non progressive (e non ci trovo tanti cambi di tempo, ecc ecc. Solo il tema del concept mi richiama al prog). Idem (forse in tono minore, nel senso che come stile si avvicinano di + loro che non i Queensryche) per i FW. A mio avviso di progressive (anche come sonorità) c’è solo A pleasant shade of gray (con Moore alle tastiere). I primi erano molto heavy metal oriented.
1) When Dream And Day Unite (’89): acerbo e prodotto con un budget limitato.. con un altro cantante e, soprattutto, prodotto meglio sarebbe stato sicuramente molto meglio.
2) Images And Words (’92): irrpetibile!! A mio avviso avrei dato alla batteria un altro suono.. ma fa nulla! Il progressive rinasce ed il progressive metal nasce qui, con questo album.
3) Live At The Marquee (’93) Ep dal vivo. La Brie sugli scudi! In circa 40min quanto di meglio si possa chiedere alla tecnica ed alla melodia (registrato durante un tour dove, tra gli altri i DT, han fatto da spalla ai Marillion)
4) Awake (’94): suoni più grezzi e chitarre più pesanti.. Kevin Moore lascia la sua tastiera e intraprende una carriera solita e con altri progetti
5) A Change Of Seasons (’95). Ep con la lunga suite omonina e la seconfa facciata tributo omaggio agli idoli della band (Floyd, Zeppelin, Queen, Elton John e altri). Primo album con il secondo testierista Sherinian (ex Kiss, Alice Cooper).
Direi che questi 5 son la parte migliore della loro discografia.
A me piace anche “Falling Into Infinity” (’97), all’epoca sottovalutato e snobbato. Ma le canzoni di questo album, in sede live, risultano sempre di qualità. Ultimo studio album con Sherinian.
Da qui in avanti poche idee nuove, tanti “omaggi” ad altri big del passato.. e soprattutto un tecnicismo esasperato e spesso fino a se stesso.
Molto considerano il successivo “scene from a memory” (il primo studio allbum con Jordan Rudess alle tastiere) il loro capolavoro.
Sicuramente è un ottimo disco che li rivede “tornare” ai periodi di “Images and Words”. Però a mio parare troppa autocelebrazione e tecnica..
Zago, mi hai tolto le parole di bocca: Operation mindcrime è stato decisivo, più ancora dei Fates Warning.
si, infatti quelli erano bei dischi, quello che intendevo io è che anche essendo bei dischi in un ottica generale ci sono state decine e decine di album più importanti negli anni ’90.
e non è questione di genere di “nicchia”, senza passare per i soliti nomi del grunge, del crossover, del brit pop ecc..basti pensare a quanti capolavori hanno dato vita generi a mio avviso più importanti come lo shoegaze, il trip hop ecc..
riassumendo, se dovessi fare una lista di 100 album più importanti degli anni ’90 non inserirei mai un diso dei DT, anche se ne han fatti di decisamente buoni in quel decennio.
in ambito prog metal citerei anche “Operation: Mindcrime” dei Queensrÿche e i Fates Warning che già nei ’80 facevano certe cose, oppure focus dei Cynic (del periodo DT) o gli stessi Opeth, arrivati poco dopo ma che al contrario dei DT continuano a sfornare grandi dischi.
Tra Zago e Lui Hard Rocker stavolta sto con Lui hard Rocker. I primi due album dei DT (e non tre o quattro, secondo me) sono pietre miliari. Io non sono un grande fan, li ho incontrati e intervistati ma senza, lo ammetto, grande trasporto. Però bisogna riconoscere che nel loro piccolo hanno dato una svolta importante.
Non concordo con Zago sui DT.: i primi 3, 4 album son l’abc del progressive metal!
@Buzz.. per me i Marillion finiscono con lo split di Fish. Ho qualcosa con Hogarth, ma a parte Brave, credo poi possano tranquillamente cambiare nome.
@Whatta: nell’ultimo album i Dream sembrano aver ritrovato un qualcosa del passato. Nel senso che non scimmiottano più i Muse, i Floyd.. i Genesis.
Certo, dovrebbero essere meno prolissi (idem gli ultimi Maiden). Ormai non devono più dimostrare niente a nessuno.
@Inox: per me i veri DT finiscono con Falling!! Gia Scenes era troppo pacchiano. Bello ma pacchiano. A mio avviso si riprendono con Six Degrees ma poi ancora nebbia.
Credo che, oltre all’ispirazione, abbiano bisogno un tastierista in grado di fare arrangiamenti.. cosa che Rudess non fa, secondo me.
Su La Brie.. non so. A me sembra in miglioramento.. probabilmente il problema alle corde vocali che ha avuto anni fa ha lasciato il segno!
Zago, Balck Sabbath su tutti sempre e comunque. Quanto ai nuovi Kiss, certo suona obsoleto. Ma almeno era la precisa volontà della band. Molte altre volte accade lo stesso ma non era voluto!!
Buzz ma sei una enciclopedia!! Si vede proprio che vivi per la musica. Ah, ce ne fossero (anche tra giornalisti….).
Inox, giro la tua precisazione a chi di dovere!!
errata corrige:il METAL mosse i primi passi come BRANCHIA e non branchi,mica erano pesci eh eh eh eh ciao ancora a tutti!
D’accordo sui Dream Theater, ormai da anni non ne azzeccano una. E poi, si, negli anni ’90 han fatto bei dischi, ma che oggettivamente scompaiono un po’ rispetto ai veri capolavori di quel decennio.
Discorso Kiss, a mio avviso son sempre stati più immagine che altro. Dal lato musicale non hanno dato molto, che poi possano piacere o che vadano bene per “rockeggiare” (come direbbe homer) è un’altro discorso.
Cosa che invece hanno fatto Judas e Iron Maiden nel loro periodo d’oro. Senza i Judas e Iron (ma bisogna sempre inchinarsi davanti ai Black Sabbath), probabilmente il metal non sarebbe mai esistito…senza Kiss, sarebbe cambiato qualcosa (look a parte)?
Discorso “metal”, seondo me negli ultimi dal “black album” in poi è evoluto, in alcune forme trascurabili (metalcore melodico, nu metal che gioca con il pop ecc…) ma anche verso suoni decisamente interessanti, innovativi e importanti. Il primo di Burzum, Pantera, il primo dei Korn, i ritmi obliqui dei Tool, gli Opeth, Neurosis, Isis, Cult Of Luna, Mastodon, Baroness, Ulver, Agalloch, Electric Wizard, Converge ecc…sono tutti gruppi che hanno realizzato capolavori che magari oggi non ce ne rendiamo, ma che non hanno nulla da invidiare con i classici del genere (seppur con sonorità completamente stravolte).
Riguardo a quello che viene chiamato “hard rock”, secondo me ci sono state poche novità dopo gli anni ’70, si è rimasti molto sugli stessi cliche: riff trascinante/coro da stadio. Negli anni ’80 poi si è un po’ ridicolizzato con l’ hair&co. E’ un genere che non ha più molto da dire nella sua forma classica.
E in questo includo anche il nuovo dei Kiss, suonato bene (dopo tanti anni di carriera chi è che non sa suonare?) ed esattamente come i fan dei Kiss se lo aspettavano, ma che suona un bel po’ obsoleto.
Mamma mia Paolo che responsabilita’. io non credo di essere all’altezza comunque ci provo,per quanto mi ricordo,a dire due cose sul metal.
Sicuramente mossi i primi passi come branchi dell’hard rock,terreno fertile per i Dinosauri chiamati LedZep e Deep Purple su tutti.
La caratterizzazione principale fu un quasi abbandono delle tastiere (nella fattispecie chesso’ l’Hammond di Child in Time di Jon Lord e il moog del rock progressive classico mussorskiano di Keith Emerson e perche’ no anche l’elettronica primordiale di Fripp e dei King Crimson),una maggiore violenza nell’approccio agli strumenti (quasi sempre una chitarra in piu’ rispetto alle line up tradizionali dell’hard rock)un tapping deciso (stile basso di Tony Levin,ma sottolineo basso e non chitarra)privilegiando l’abbandono pressoche’ totale del fingerpicking o fingerstyle cari a Clapton e Knopfler.
Poi alla base non c’era piu Bach ma altri,un abbigliamento piu’ scuro e meno libertino rispetto al bianco favoloso di Tommy Bolin o alle camicie larghe di Page o al lino di Plant……..quindi soprattutto nero.
Il metallo fu una prerogativa Uk ma si espanse presto in Usa e poi nel nord europa e in Australia.
Non si contano i nomi delle band nate nel nord europa,poi gli AC DC in Australia e i GNR;Metallica ecc in usa.
Sicuramente ne dimentico a decine ma si mormora che prima di passare ad Iron Maiden ,Saxon e Judas Priest i primissimi furono gli Steppenwolf con la loro “born to be wild” da Easy Ruder ma soprattutto ,e io sono d’accordo,i Black Sabbath dei primi album capolavoro con Iommi detto Toni su tutti.
Poi ci sono state centinaia di band di ogni sottogenere come la dark,la gothic,il nu metal e via dicendo.
Lo stesso punk rock e’ una derivazione dell’hard rock e comunque del rock in genere e personalmente dopo essere un fan delle prime ore di hard rock e progressive di Canterbury e della Charterhouse,sono saltato al punk di Clash e Ramones e alla wave anni 80 di Simple Minds ecc con una venerazione folle per il rock degli u2 e la musica irlandese in genere.Quindi il metallo l’ho un pochino tralasciato.
Spero di non avervi annoiato e concludo dicendo che la conclusione di tutto,la chiusura del cerchio per molti e’ stata/stato l’avvento del grunge di Seattle con Nirvana.PJ .Alice in Chains ecc.
Spero di non avervi annoiato:non sono bravissimo nel ricordare tutti i nomi o le date,ma credo che come riassunto grossolano stile “bignami” possa meritare la sufficienza.Ciao a tutti.
ps i Dream Theater del funambolico Mike Portnoy li catalogherei come progressive metal ,se non altro per la ricercatezza.In senso generale trovo comunque che il metallo ha perso nell’ultimo decennio molta energia per far posto a glam rock e dintorni suonato spesso da chi ha ancora la bocca “sporca ” di latte materno (per me Killers e quello sbruffone di Brandon Flowers su tutti,degustibus neh!)
Scusa Paolo, non so se lo spazio sia giusto.. Ma a proposito di Yes ho letto l’articolo del tuo collega Borgia di qualche settimana fa e devo dire che ci sono delle imprecisioni in merito ad un paragrafo in cluso nell’articolo. Il paragrafo e’ il seguente:
“Il chitarrista Steve Howe diede tutto il suo imprinting sperimentale al sound degli Yes da quando, nel 1970, lasciò altri gruppi progressive molto popolari come gli Asia per dedicarsi anima e corpo al progetto e pubblicare l’anno successivo «The Yes album». Se il meglio lo hanno dato nel 1972 con l’album prettamente «sinfonico» intitolato «Close to the edge», Howe e compagni sono stati molto popolari anche negli anni Ottanta con dischi come «90125», il cui singolo («Owner of a lonely heart») è arrivato al primo posto anche nella classifica americana.”
1) Steve Howe lascio’ certamente alcuni gruppi fra cui i Syndicats e i Bodast, ma di certo non gli Asia dal momento che il gruppo si e’ costituito nei primi anni ’80.
2) certamente l’album “90125” e’ stato molto popolare negli anni ’80, ma Howe non vi era presente in quanto in studio per la registrazione di “Alpha” proprio con gli stessi Asia.. Alla chitarra c’era Trevor Rabin..
Perdona la precisazione.. A presto!
Purtroppo sono d’accordo, caro Inox. E dico purtroppo perché vuol dire che nel frattempo certa energia si è persa per strada. Ma mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa Buzz, che è molto sull’attualità ma magari ha voglia di parlare anche del vecchio metallo.
Caro Whatta, ora capisco il tuo punto di vista.
Per quanto riguarda i Dream Theater, io non li seguo piu’ da “Scenes from a memory” del ’99 (se non vado errato): gli album a seguire, come dici tu, presentano solo un condensato di virtuosisimi e barocchismi (fatti bene, s’intende!) fine a se stesso, senza piu’ le emozioni di “Images and words” e “Awake”. Ho trovato molto deludente e francamente inutile la loro riproposizione, presente nel bonus cd incluso nel loro ultimo album, di grandi pezzi epici rock come “Stargazer” dei Rainbow e “To tame a land” degli Iron Maiden: a parte il fatto che il La Brie attuale non vale minimamente Dio ne’ Dickinson, nel complesso le versioni originali, incise 33 (Rainbow) e 26 (Iron Maiden) anni fa risultino ancora oggi indubbiamente piu’ potenti! Paolo, sei d’accordo..??
Rock on, fioi!
P.S. fatemi sapere cosa ne pensate del mio nuovo myspace.. 😉 grazie!
Whatta, ogni musica ha il suo perché. Di sicuro anch’io non amo particolarmente i barocchismi e le eccessive ricercatezze. E, per dirla con te, mi piace molto di più canticchiare I believe in miracles dei Ramones piuttosto che ascoltare tanti altri gruppi che si compiacciono della loro abilità.
Forse il mio punto di vista è soggettivo, ma un album dei Kiss mi trasmette moltissime emozioni, uno dei Judas Priest no.. E forse il paragone con i Judas Priest era un po’ forzato – avendo loro comunque portato molto alla musica Heavy Metal.
Quello che volevo dire è che ci sono pochi gruppi come i Kiss – composti da “macellai”, due accordi, un disco e grandi emozioni. credo che obbiettivamente “macellai” come Ramones abbiano portato molto di più alla musica moderna che gruppi tecnicamente ineccepibili ma vuoti, come i Dreamtheater, che ultimamente mi sembrano sempre più virtuosismi fini a se stessi.
ora mi beccherò gli insulti dei fans dei Dreamtheater. E vabbè…
Saluti a giordano,buzz e tutti gli altri
rock on! Whatta
Inox, Victim of changes è un pugno in faccia!! Nel live Unleashed in the east è spaziale!!
Aaahhh, Paolo, “Sad wings of destiny”..! Quanti bei ricordi: è stato il primo album dei Judas Priest che ho acquistato e che mi ha permesso di venire a conoscenza di questo gruppo. Già la copertina è stupenda e, seppur non registrato un granchè bene a causa probabilmente della produzione, penso si tratti di un album “seminale” per lo sviluppo dell’heavy metal successivo. Difficile citare un pezzo più che un altro, essendo tutti bellissimi: certo è che “The ripper”, “Deceiver”, “Tyrant” e “Victim of changes” mi buttano letteralmente via!
E che dire del successivo “Sin after sin”, con un giovane talento, allora ventenne, dietro le pelli, che risponde al nome di Simon Phillips..? Mamma mia, da brividi!
Bell’intervento INox. I Judas Priest sono stati inventori assoluti del genere già con Sad wings of destiny, che è del 1976.
Sono d’accordo solo parzialmente con te, Whatta. Parzialmente in quanto prima mi riferivo alla indiscutibile superiorità “artistica” di Judas Priest, Irona Maiden a Def Leppard: per “artistico” intendo sia una certa originalità insita nel contesto storico in cui questi gruppi hanno operato, sia una certa bravura tecnico-musicale. A mio modesto avviso i Kiss possono essere stati originali a metà degli anni ’70 solamente per il look davvero insolito ed eccessivo, sicuramente scandaloso nell’America severa e puritana dell’epoca (per questo Paolo scrive “Dalla loro i Kiss hanno avuto che sono americani e hanno un look che era davvero un’idea forte”), ma non han di certo contribuito all’evoluzione della musica rock in quanto a soluzioni tecniche.
Se devo essere sincero, i Judas Priest suscitano in me sentimenti contrastanti: dividendo le fasi delle loro carriera in “gotica” (anni ’70, da “Rocka Rolla” a “Unleashed in the East”), metal (anni ’80, da “British Steel” a “Painkiller”) e thrash (“Demolition” e “Jugulator”), non ho apprezzato alcune loro svolte stilistiche ma ho riconosciuto che ad ogni modo queste erano inevitabili e i JP si son dimostrati sempre all’avanguardia.
“Non ci vuole tecnica per sfondare, basta aver quel ‘qualcosa’ che ti contraddistingue, che dia un suono nuovo e un nuovo stile” dici tu: questa tua affermazione è perfetta, e queste qualità non possono riferirsi che ai Judas Priest..! Il quintetto inglese infatti è stato il primo gruppo ad introdurre il concetto di “heavy metal” ancora prima che la New Wave of British Heavy Metal si affermasse con gruppi come Iron Maiden, Saxon, Def Leppard, Angelswitch, etc.: l’album live “Unleashed in the East”, del ’79, mostra Halford in copertina con chiodo, borchie, catene, manette, e chi più ne ha più ne metta, mentre il sound si è fatto di una potenza inaudita per l’epoca e certe soluzioni melodiche e strumentali (chitarre gemelle, progressioni armoniche, consolidamento di scale e accordi tipici del modo minore accanto ai consueti fraseggi e assoli costruiti sulla scala pentatonica, etc.) saranno qualche anno dopo prese dai gruppi sopracitati a riferimento per elaborare il materiale loro proprio.
E scusate se è poco..
M’intrometto nella conversazione così: dicendo che secondo me i Kiss sono inferiori tecnicamente a Judas Priests,Iron Maiden e compagnia, ma non so perchè,li reputo superiori. Sarà, ma i Judas Priest non mi trasmettono niente. Non ci vuole tecnica per sfondare, basta aver quel ‘qualcosa’ che ti contraddistingue, che dia un suono nuovo e un nuovo stile. I Kiss ce l’hanno ancora questo ‘qualcosa’. Anche in Sonic boom. Bravi.
@Buzz. bello il nuovo dei Marillion lo sto ascoltando ora niente male:) E comunque Backspacer è una cosa fantastica.
Saluti
Whatta
Ecco perché, caro Buzz, qui non ho scritto del nuovo disco dei Pearl Jam. So che siete tutti fan di questo gruppo. Io li seguo a questo punto da quasi vent’anni, da Ten. Mi piacciono da matti anche se in qualche piccola fase mi sono trovato a non sopportarli. Però sono grandi!!
e allora cin cin facciamoci due birre:-))sto ascoltando un bootleg dei PJ da un concerto di Calgary dell’8 agosto scorso,devastanti Paolo,c’e’ una even flow che dura oltre dieci minuti che fa gridare IMPRESSIONANTE,Vedder ok ma Mac Cready e Gossard su tutti,wow!Per chi lo vuol basta chiedere:-))
Ciao Inox, sono d’accordo con te. Pensa che quando Rick Allen dei Def Leppard ha avuto quello spaventoso incidente in cui perse un braccio, gli scrissi anche alcune lettere (forse dentro di me prevedevo che anche io avrei avuto un gravissimo incidente…). Roba di quasi 25 anni fa……. I Def Leppard di Hysteria e Pyromania rimarranno con me per sempre. E anche Judas Priest e Iron Maiden (ah, quvante volte li ho intervistati) sono importantissimi e nettamente superiori a Kiss, ma nettamente davvero. Gene Simmons suona il basso come un minatore e Paul Stanley sarà mica un bel chitarrista?? Dalla loro i Kiss hanno avuto che sono americani e hanno un look che era davvero un’idea forte, oltre che una costanza e un’abilità che pochi sono riusciti a mantenere.
Buzz, è vero normali standard dei Kiss. Però già che siano riusciti a mantenerli è una notizia!! Onestamente io mi aspettavo una ciofeca.
Il normale standard rock dei Kiss…..nulla di piu’ ,nulla di meno….nessun sussulto particolare ,sono poi passati oltre 30 anni! Ma buon rock da tenere in sottofondo sorseggiando una buona birra magari in dolce compagnia.Per il resto meglio le partenze al fulmicotone dei PJ o i classici di LedZep o Deep Purple. Segnalo con piacere un bellissimo disco:il nuovo dei Marillion che credo piacera’ sia a Whatta che a Lui Hard rocker,mentre il nuovo di Hackett che doveva uscire lunedi 5 ottobre e’ stato bloccato e non ancora distribuito,peccato. Aspettiamo! ciao a tutti!
Caro Paolo, certamente il ritorno dei Kiss è una notizia, soprattutto in considerazione di quanto loro stessi avevano confermato più di dieci anni fa, ossia che non avrebbero più inciso un album in studio. Sinceramente, per quanto abbia avuto modo di ascoltare in guisa reiterata l’intera discografia dei Kiss, non ho mai capito la loro presunta “grandezza” artistica e – opinione del tutto personale, s’intende – ritengo solamente “Destroyer” e “Creatures of the night” davvero interessanti. In altre parole, la stessa originalità ed eccessività che si riscontra nel loro look non l’ho trovata – se non raramente – nella loro musica: Judas Priest, Iron Maiden, Def Leppard dal punto di vista artistico sono di molto superiori, a mio modesto avviso.