Le staminali salvano i Black Sabbath
[photopress:Estrada_Ozzy_061.jpg,full,alignleft]Bei tempi quando il rock era deturpato dai vizi e dagli eccessi. Adesso ci pensa l’artrosi. O peggio. Tony Iommi, uno dei padri fondatori del rock duro con i suoi Black Sabbath, ha la mano rattrappita da un problema alle articolazioni. Risultato: non può più suonare la chitarra e quindi addio a riff storici come Paranoid o Sabbath bloody sabbath o Children of the grave che hanno davvero cambiato una parte importante di musica. Ozzy Osbourne, avete presente, era il loro cantante. E, per spiegarci, Tony Iommi, che ha 61 anni, è uno dei chitarristi più importanti del rock e senza la sua chitarra addio ai Metallica o a tanti altri gruppi che hanno mangiato pane e Black Sabbath per decenni. [photopress:tony_iommi1.jpg,thumb,alignright]Adesso che Ozzy non ne ha più voglia (e gli ha fatto pure causa), lui ha fondato gli Heaven & Hell con Ronnie James Dio ma continua a suonare la stessa musica, tra l’altro con enorme successo. Se vi capita, andate ad ascoltarli: lì si riconosce una delle sorgenti di tanta musica a partire dall’inizio dei ’70. Tony Iommi ha detto alla Bbc: “Si è consumata una cartilagine tra le articolazioni e quindi si urtavano tra di loro, osso su osso. Cominciava a diventare doloroso”. Dopo la solita infornata di antidolorifici e antiinfiammatori, ha pure indossato una protezione per evitare di peggiorare lo stato della mano. Ma poi ha saputo del trattamento di cellule staminali ed è ritornato a sperare di ricostruire le cellule danneggiate. “E’ l’ultima speranza, vediamo se funziona”. Deve essere così per forza, altrimenti immaginarsi Tony Iommi con le mani in mano senza poter suonare i suoi accordi cupi sarà un’altra conferma che il rock ha bisogno di una nuova generazione altrimenti sparirà davvero.
grazie lui hard rocker,hai reso benissimo l’idea .Ora spero solo di vedere qualche filmato on line……un vero peccato ,se non erro sono a Bologna stasera ,ma proprio non ce la facevo, Saluti a tutti e grazie a te.W i Porcupine Tree.
@Buzz: se pensi che io abbia le parole per descrivere il concerto di ieri del Porcospino.. ti sbagli di grosso! in due parole l’ho catalogato come “deflagrazione cerebrale”.
Prima parte tutto “the incident”. Dal vivo ha una presa incredibile (Drawing the line è in grado di radere al suolo l’Alcatraz di Milano). Seconda parte con pezzi di Deadwing, Fear Of A Blank Planet, Nil Recurring, Lightbulb Sun, Sky Moves Sideways (“Stars Die”!!!!!) e In Absentia.
Strepitoso Gavin alla batteria (omaggiato a più riprese dal pubblico). Impeccabili Barbieri e lo scalzo Wilson (persi tra tastiere, chitarre ed amenicoli elettronici).
Wesley sempre più amalgamato all’interno della band e Edwin sempre pacato e soridente… col suo basso sostiene impeccabilmente il suono della band.
Da applausi i suoni. Volumi alti ma quasi totale assenza di distorsioni (probabilmente i suoni erano settati appositamente per la prima parte, infatti nella seconda erano meno “precisi”). Tutto era sempre ben pulito e nitido (anche quando pestavano). Tant’è che non mi fischiano nemmeno le orecchie (ero davanti, un po’ defilato sulla destra, ma zona transenne).
Un gran concerto davvero… una vibrazione unica!!
Già Paolo. Soprattutto in Italia manca gente che coerentemente si mette in discussione. E mette in discussione non solo se stessa ma anche una generazione, un gruppo di persone.. una società.
Con graffiante ironia e sarcasmo.
Lui Hard Rocker anche a me manca. Ma Gaber è sempre tra noi, sento le sue canzoni e mi rendo conto che vent’anni fa aveva già dipinto la situazione dell’Italia di oggi.
@Buzz a me manca (ma non solo la voce) di Gaber..
a me piace tanto anche Coverdale ,per non parlare di Ronnie James Dio… e mi mancano tanto le voci di Michael Hutchence,Demetrio Stratos e Janis Joplin.Ciao a tutti.
@Syd: precisamente MArtin “arriva” con The Eternal Idol (87), Headless Cross (89), Tyr (90). Torna Dio (Dehumanizer 92). Ritorna Martin (Cross Purposes 04, Forbidden 95). A me piace molto anche Cross Purposes.. in generale mi piace l’era Martin dei Sabs. Credo che lui e Dio siano stati i migliori singer dei Sabs.
Pensa, io al Black Horse (ci abito relativamente vicino) ho visto Martin (tra molti altri)!
..’notte a tutti, sulle note di “Midas Shadow” di Al Stewart!
Syd63, penso di aver trascorso mesi ad ascoltare solo il brano Heaven & Hell. Dal vivo era un mostro.
Seventh Star è molto bello ed alla voce c’è The voice of rock “Glenn Hughes” (vocalist favoloso, l’ho visto qualche anno fa al Blackhorse a Cermenate – co -, nonostante il passare degli anni ha ancora una voce inconfondibile)
Martin arriva successivamente credo nell’87 o nell’88. Del suo periodo l’album che preferisco è TYR con Cozy alla batteria e Murray al Basso.
Però ancora oggi l’album che ascolto più volentieri è Heaven and Hell con Ronnie James alla voce.
no lui hard rocker ho 4 concerti nel prox mese ,non riesco a vedere i Porcupine Tree,ci racconterai tu dai….ma prima o poi ci incroceremo,rock on!
Comunque sì Paolo, è quello (ho cercato su wikipedia)
Purtroppo Seventh Star non ho ancora avuto modo di ascoltarlo.
@Buzz & PG: domani sarò a Milano a vedere i Porcupine Tree.. vi troverò?
Lui Hard Rocker, è Seventh Star con In for the kill e Turn to stone??
..il funereo e imprescindibile intro di basso di “N.I.B.”.. mamma mia!!
Comunque dei Sabs io adoro anche il periodo Martin. Certo, un classico Heavy Metal… ma sempre inconfondibile
qui siamo nell’Olimpo intoccabile dei grandi con Deep Purple e LedZep e chi dice il contrario che la sagra della Salsiccia lo colga:-)))))DDDDDD Ciao Paolo,ciao rockers
La prima volta che ho ascoltato i Black Sabbath dal vivo ho capito che un suono come quello di Geezer Butler e Tony Iommi insieme è pressoché impossibile da clonare. Spaventoso. Un muro che ti abbatte. Se poi alla batteria c’è Vinnie Appice, beh, il suono ti sbrana.
Invece di clonare pecore e vacche… Clonate Tony!!!
Ho avuto la fortuna di vedere gli Heaven & Hell dal vivo.. beh, faranno 200 anni insieme.. ma danno una lezione come si deve alle “nuove leve”.
I riff di Iommi.. la voce stentorea ed immortale di RJ Dio (altro che il Bublè di turno) e la sezione ritmica di Appice e Butler.. il vangelo dell’Hard & Heavy.