Ecco il Peter Gabriel inutile
[photopress:Peter_Gabriel_ASG_006446.jpg,full,alignright]Ma sentite che po’ po’ di roba: nel cd ‘Scratch my back’ c’è un’orchestra intera, niente chitarre o batteria, solo arrangiamenti complessi, movimenti arditi, virtuosismi tecnici. E la sua voce, la voce di sua maestà Peter Gabriel. E le canzoni di altri: da Heroes di David Bowie a Philadelphia di Neil Young passando per The boy in the bubble di Paul Simon, Listening wind dei Talking Heads e Street spirit dei Radiohead. Tutte irriconoscibili o quasi. Tutte belle, splendide, invidiabili. Ma inutili. Inutilissime. In otto anni Peter Gabriel è riuscito a incidere solo questo disco di cover onanistiche per dimostrare il già dimostrato da decenni: che è bravo, che ha più intuizioni, che è libero, che si intende di musica, che gli altri gli fanno un baffo. Ma alla fine il risultato è da Corazzata Potëmkin e uno sbadiglio, caro Peter, stavolta ti seppellirà.
Ciao Laura, come si può capire, i dati che ho citato non sono naturalmente l’unico metro di valutazione. Li ho inseriti nel mio commento solo per avvalorare ciò che stavo dicendo. E’ ovvio – e in questo hai ragione tu – che la qualità artistica e il valore di un disco non si valutino solo con i numeri. Altrimenti, come dici tu, l’ultimo cd di Rihanna (un nome a caso) dovrebbe essere considerato un capolavoro. Ma i numeri servono come dati comparativi. Se gli U2 – come è successo – hanno venduto con questo disco molte meno copie di quello precedente, qualcosa vorrà pur dire. E se a questo giro Peter Gabriel ha venduto meno copie (molte meno) vuol dire che ai suoi fans il progetto è piaciuto di meno. Tu – come fan accanita – puoi magari disinteressartene, e fai bene. Ma a me tocca quantomeno farlo presente. E ti assicuro che Peter Gabriel, che ovviamente conosce i dati molto meglio di me, terrà conto dell’andamento di mercato del suo disco. E ne terrà conto molto, come è inevitabile. Bisogna far finta che non sia così??
Oddìo, Paolo, che tu voglia avvalorare la tua teoria con un (presunto) scarso successo commerciale è quanto meno discutibile. Se dovessimo misurare la qualità artistica sulla base delle vendite, Max Pezzali sarebbe il genio del secolo e Max Manfredi una bestia qualunque. Dai, questo argomento proprio non regge.
Ciao Francesco Mattei, forse ti erano sfuggite le parole dalla penna ma a me sono sembrate un po’ troppo dure. Pazienza, mica c’è nulla di male.
Quanto a Peter Gabriel, tempo che rimarremmo sempre di due opinioni diverse. Lo so, anche a me succede che, quando credo davvero in una cosa, sono abbastanza impermeabile a quello che dicono gli altri.
Ho citato i dati che ti lasciano indifferente soltanto per dare una pezza d’appoggio alla mia idea.
Quanto ai pareri e alle recensioni, diffida di chi dice di essere obiettivo. In realtà è pressoché impossibile. Di sicuro rimane una componente di soggettività inevitabile.
Infine vorrei dirti che io sono un gran tifoso di Peter Gabriel e non ne ho scritto “male” per partito preso. Forse, soggettivamente parlando, ne ho scritto male perché ero troppo deluso dal suo disco. Ma, a parte questo, ritengo in effetti che non sia stato granché.
Meglio, potremmo dire: il prossimo sarà per forza un gran disco. Ciao!!
Buongiorno Paolo, mi spiace che l’abbia presa male, non sono d’accordo con la sua definizione del mio intervento, non credo di aver offeso nessuno, il mio intervento era mirato a ribadire il concetto di tanti intervenuti in difesa di un INTOCCABILE.
L’incompetenza a cui facevo riferimento è legata alla profonda conoscenza del maestro, che Lei evidentemente, dovendo affrontare moltissime tematiche nel Suo blog, non può averla così profonda come molti di noi. avendone fatto modello di vita.
D’altronde è chiaro a tutti i lettori che più ne parla e più cantonate prende e affermando che quest’album sia la “nuova” musica del maestro, né prende una ancora più grossa.
Se si riferisce alla composizione musicale, Le ricordo che ben due album hanno in tutto o in parte composizioni musicali privi di strumenti da band, Le ricordo, per non andare fino all’epoca Genesis, Birdy prima e Passion dopo; in riferimento alle cover, Le cito una per tutte la bellissima Summertime di George Gershwin.
I freddi numeri che Lei cita mi lasciano indifferente, basta fare un giro su Facebook, per citarne uno, e vedere la quantità di persone che popolano gruppi e fan page del Maestro.
Per precisazione, io non la ritengo incompetente, dico solo che Lei non possiede le conoscenze che ritiene di avere di P. G., non è ammissibile apostrofare inutile il lavoro del più grande genio musicale vivente.
Proprio perchè la ritengo una persona di indubbia capacità professionale, mi duole constatare che la sua critica si lasci influenzare dal suo legittimo gusto personale, piuttosto che da una sana obiettiva e costruttiva critica.
Buona continuazione con il suo splendido blog.
Grazie Francesco Mattei della scoordinata irruenza delle tue critiche. Non sto neanche a sottolineare quanto siano talvolta esagerate o anche offensive perché chiunque le leggerà potrà capirlo da solo. Ti rispondo dicendo che il disco ha avuto una percentuale di vendite molto bassa e la tournèe di Peter Gabriel è estremamente ridotta sia per quantità di luoghi che dimensione. Se il disco vende poco e il tour va maluccio, qualcosa vorrà pur dire, non credi?? O sono tutti incompetenti anche quelli che hanno preferito non comprare il disco o i promoter che non si sono azzardati a mettere in vendita biglietti di un tour poco atteso?? Come sai, Peter Gabriel è un mostro sacro e la sua capacità attrattiva dipende anche dalla storia che ha alle spalle e dai grandi brani che ha composto. Oggi sono questi che portano ai suoi concerti la percentuale maggiore di pubblico, non certo i brani del suo ultimo cd. Poi, come è lecito, i fan possono essere entusiasti anche della nuova musica. Però a patto di non dare dell’incompetente a chi non lo è. Oltre a essere soggettiva, la musica è anche legata ai numeri. E i numeri dell’ultimo disco di Peter Gabriel non sono esaltanti.
Buongiorno Paolo, spero vivamente che il tutto esaurito in tutte la date del suo “inutile” Scratch my back ti abbia fatto riflettere. Quando si porta un attacco ad un mito vivente, l’attacco deve essere motivato non da pensieri e gusti personali ma da una obbiettiva critica. Ed è inutile continuare a sostenere le proprie tesi davanti all’evidenza di una clamorosa cantonata, avresti fatto la tua bella figura tornando sui tuoi passi per ricrederti dopo un più attento ascolto ed una diversa visione del progetto.
Quindi in conclusione non sei solo incompetente (su questo artista) ma sei anche arrogante all’invero simile verso uno dei pochissimi “se non l’unico” vero genio della musica.
…vabbè, mi pento della modalità sgarbata….
Incompetente
Aspetto le date italiane ,sempre che il buon Peter non si dimentichi della sua amata Italia e di Arzachena,male che vada vado in piazza in Sardegna per il suo solito concerto a sorpresa:-)ciao a tutti ,quoto Fabio al mille per mille
Fabio Arnaldi, hai fatto benissimo a dire la tua. Così si fa.
Mi dispiace dissentire alla mia prima mail in questo blog ma dopo aver letto le tue parole non posso fare altro che prendere le difese di P.G. In tutta onestà devo premettere che sono di parte in quanto fin dai tempi dei Genesis sono invaghito di Peter e quindi ogni sua opera mi da emozioni e mi illumina e mi convince, inoltre mentre ai primi cambiamenti mi approcciavo con diffidenza, ora mi fido di lui ciecamente e lo seguo in ogni suo percorso, anche perchè credo che “….ce capisce de musica de tendenze molto più de me te e de tanti tanti altri!!”:-)
Sono stato a Londra al “the02” il 28/3
e mentre andavano i brani pensavo “mi ha stupito ancora una volta!!”. Chi, come lui, da emozioni e stupisce chi sa rinnovarsi e trova ancora il coraggio di farlo a sessanta anni credo meriti attenzione e rispetto.
ps. Un cosiglio: non perdetevi questo concerto!!!
Ciao Fabio
caro il mio Paolo, allora dopo ” scratch my back” il nostro Peter sepolto a quanto dici, è sicuramente resuscitato! Un disco di una raffinatezza unica, una cover di pezzi inaudita,una musica con l’inconfondibile voce che lascia senza fiato…Non ha nulla da dimostrare, perchè lo ha già fatto. Di conseguenza può permettersi tutto, anche cover che sembrano nuove canzoni! Il genio non paga e non muore! Ciao Paolo! Alla prossima!
Va bene Maria, accolgo il tuo pensiero anche se, come sai, sono di un’altra idea.