Ebbene sì, Ozzy è un uomo di Neanderthal
[photopress:Ozzy_perfetta.jpg,full,alignright]Questa poi: Ozzy Osbourne ha un Dna molto vicino a quello degli uomini di Neanderthal. In fondo è solo un dettaglio, nemmeno una notizia, perché Ozzy, che ha fondato i Black Sabbath e a 62 anni è ancora appeso a una stellare carriera da solista, si è sempre dimostrato assai diverso da noi contemporanei. E mica solo per la voce, che peraltro è potente e persino colorita ma ha un’estensione piccola così. Certo, forse la musica che ha contribuito a creare, l’heavy metal, quella sì ha qualcosa di preistorico e ancestrale, ma giusto un po’. In realtà Ozzy Osbourne è anormale semplicemente perché è vivo. Ancora vivo. Come ha scritto lui sul London Times, riassumendo quarant’anni di cronache al limite dell’umano, «vista la quantità di baldoria in cui ho sguazzato nella mia vita, tra alcol e droghe, non c’è nessuna ragione medica per cui io sia ancora qui. Ma forse il mio Dna può spiegarlo». Detto, fatto. Due compagnie private statunitensi, pagate in tutto trentamila dollari circa, glielo ha analizzato gene per gene impiegando nientemeno che tre mesi. E perciò Ozzy Osbourne adesso è entrato nel ristrettissimo e vippissimo club, fondato dal gentista James Watson, di chi ha in mano il completo sequenziamento dei propri geni. Risultato: nel suo è stato trovato un frammento di Dna che può esser fatto risalire addirittura all’Uomo di Neanderthal, vissuto nel periodo paleolitico tra i 130mila e i 22mila anni fa. Dunque l’analisi ha scoperto che «una mutazione del gene Adh4 – come ha confermato il dirigente del laboratorio che ha rivoltato Ozzy come un calzino – lo rende sei volte più del normale a rischio di sviluppare dipendenza da alcol, ma gli conferisce anche una migliore capacità di metabolizzarlo». Anzi, nell’euforia della scoperta, lo studioso ha dichiarato alla rivista Scientific American: «Se ci fossero a disposizione più Dna di cantanti si potrebbero scoprire anche quali geni siano legati al talento, e se sono in qualche modo correlati a quelli delle dipendenze o dei comportamenti compulsivi».
Al di là dell’effettivo interesse di questa analisi, rimane il dato di fatto che Ozzy Osbourne, nato nel 1948 ad Aston vicino a Birmingham da due genitori così poveri che non avevano neanche i soldi per compargli le scarpe, è un miracolo della natura. Oggi, a quarant’anni esatti dal primo disco Black Sabbath, è ancora in tournée, pubblica cd più o meno regolarmente, è diventato famosissimo grazie al reality show di Mtv The Osbournes, e, dopo che tanta critica lo ha spernacchiato per decenni, qualsiasi rockettaro lo considera un caposcuola. Però, a guardarlo da vicino, è buffo e traballante, si esprime in un inglese nel quale sono percepibili solo le parolacce e si veste come un cavaliere dell’Ottocento dopo una notte di Lsd. Però non perde il suo senso dell’umorismo e, dopo aver scoperto la non esaltante notizia di essere un uomo del Paleolitico, non si è fatto mancare la battuta: «Adesso però studiate anche Keith Richards dei Rolling Stones». Come a dire: primitivo va bene, ma in due è meglio.
Ozzy Osbourne è fortissimo… ho sempre amato i cantanti un po’ sopra le righe, lo seguo da una decina di anni, anche nel telefilm che trasmettevano su mtv… certo, io appartengo ad un’altra generazione, sono una Sorcina da sempre, che ve devo dì… il grande Renato ha fatto epoca e per fortuna che hanno dap oco tirato fuori le ristampe di alcuni suoi vecchi album, roba da fare invidia a tanti giovani artisti che adesso si sentono fighi solo perchè stanno per un pò sotto i riflettori.
Ozzy da una parte e Zero dall’altra, che dire della loro geniale ‘normalità’? 🙂
gli oasis? una meteora ormai… zucchero, un grande anche lui, ma non ha mai saputo osare abbastanza, musicalmente parlando!
gli Oasis sono stati un’illusione…sembravano una band che potesse segnare un’epoca, ed i primi album sono davvero belli…
ma si sono distrutti in fretta, e per il semplice fatto che non erano grandi come sembrava…al di là di liti, sbronze e trasgressioni (molto poco credibili). una buona band, ma niente di più.
guarda Sislife ho visto gli Oasis e i fratelli coltelli in tutte le salse. 2 anni fa a Treviso ero cosi’ inkzzato con quello strafottente di Liam che stavo per salire sul palco e menarlo.
Svogliato, ad ogni canzone usciva, pigliava in giro il pubblico e via dicendo. Almeno Noel quando suona da solo la chitarra e’ superiore a tutti ,forse sara’ anche il numero 1 di Manchester, ma solo tra i chitarristi di parte del City, per il resto un pianto a dirotto.
Prima litigano,poi si ricordano di avere una famiglia,la band, la birra e una squadra di calcio per la quale tifare. Sono i classici tipi che come li vedo li rincorro anche solo per la soddisfazione di dargli uno sberlone. Per non rivangare ,vero Paolo, il bidone tirato ai fan italiani a Milano la scorsa estate. Ma per fortuna sono arrivati i cari e vecchi leoni chiamati Deep Purple e tutto si e’ risolto,o quasi. Tutto questo per dirti che la nuova canzone della band Gallagher Liam non mi piace, sembra la fotocopia di tante altre suonate da loro.Anonima,fredda,senza cuore. Secondo me.
Sislife, occhio: avete anche 2 Mitropa Cup 2…
e finiamola lì… 😉
Luca
Buzz, il disco Roots-John Legend io l’ho ascoltato (adoro i Roots e ho la discografia completa). Grande album anche stavolta. Qualcuno ha sentito la prima canzone ufficiale dei Beady Eye (i nuovi “Oasis” senza Noel, in pratica, anche se non hanno nulla a che vedere con loro)?
(Per gli interisti.. Ibra! :))
Saluti
Paolo, cosa vuoi che ti dica dopo quello che ha scritto Buzz sulla tua intervista (che ho letto con foga!) a Robert Plant? Niente. Hai detto tutto tu, e Buzz ci ha ricamato su. Come Page quando arpeggia “Stairway to heaven” in “The song remains the same”.
Luca
..sempre a proposito di musica italiana (al minuto 24 ca). Qualche post fa parlavo degli Eldritch… ecco un’altra ottima band italiana un po’ sottovalutata… ma che in silenzio, dopo anni di impegno, raccoglie pian piano i risultati.
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2010-11-08&ch=1&v=37540&vd=2010-11-08&vc=1&1289322865918#day=2010-11-08&ch=1&v=37540&vd=2010-11-08&vc=1
In Italia ci son ottime band.. ma finché si parlerà sempre e solo di prodotti stranieri è tanto inutile poi sparare contro la musica italiana.
Lo dico anche a chi, in queste pagine, sforna sempre nomi sconosciuti stranieri… ignorando un underground italiano di tutto rispetto.
Grazie a te Paolo e buon tutto..
Ecco intanto musiclnews.com cosa riporta a proposito della Nobel birmana liberata.
Condivido tutto,anche la punteggiature. Walk on, walk on, walk on……
L’esponente politica birmana Aung San Suu Kyi è stata liberata. E’ una vittoria anche degli U2, che da anni si battono per tutelare la leader della Lega Nazionale per la Democrazia, imprigionata dal regime.
Bono e soci hanno riportato un commento su U2.com parlando di “cauta gioia” per il rilascio della signora dalla sua abitazione, ma invitando a continuare a vigilare: “Possiamo soltanto pregare che chi nella giunta ha deciso per il rilascio inizi ad avere buon senso e la veda come un’opportunità di iniziare un dialogo genuino verso la democrazia. Sapremo che sono seri quando rilasceranno gli altri 2202 prigionieri a cui è negata una vita per il crimine di voler credere a un risultato elettorale”. Il legame tra gli U2 e la figlia del leader dell´indipendenza birmana Aung San è iniziato nel marzo 2000, quando lei e la band irlandese ricevettero le chiavi della città di Dublino, ispirando al gruppo il brano “Walk on”: proprio per questo motivo, l’intero album “All that you can´t leave behind” fu boicottato dal regime birmano.
Nelle due fasi del 360° Tour dello scorso anno, alcuni volontari di Amnesty International salivano sul palco durante la canzone indossando maschere con il viso della leader democratica. Ne parlammo anche noi recensendo il concerto di Milano dell’8 luglio 2009. Oggi ci piace chiudere con le parole di Bono su Aung San Suu Kyi: “Questa donna stupefacente che ha messo la famiglia dopo il suo Paese, che per le sue convinzioni ha fatto una scelta insopportabile, di non vedere i suoi figli crescere e di non essere con suo marito mentre perdeva la sua vita per un cancro lungo e doloroso. Sun Kyi, con un´idea troppo grande per ogni prigione, ha cambiato la nostra visione, come solo i veri eroi riescono, di come quello che crediamo sia possibile”.
Grazie Buzz. Se io faccio questo mestiere, lo devo sul serio all’energia e alla passione che mi dà la musica. E il tuo messaggio appena arrivato è sul serio il premio più grande che io possa ricevere. Grazie davvero.
Monumentale intervista di Paolo a Plant!
Mi ricorda Landau.
Oramai troppo stanchi i leoni della critica musicale italiana ,largo ai giovani come Paolo e i ragazzi di Jam e Buscadero.
Nessuno si e’ seduto sugli allori, anzi si prodigano tutti al meglio per l’amore incondizionato che hanno per la musica.
Non e’ piaggeria e Paolo lo sa.
Chapeau and have a beautiful day 🙂
Un conto è dire che un gruppo non è amato da tutti un conto dire che sono disprezzati o che hanno rotto!
Luca sei arrivato tardi, Plant si e’ esibito per primo.peccato.
Ciao e buona settimana.
Grazie Paolo,felice tu sia d’accordo.
Chiedo umilmente scusa. In effetti ho girato quando era appena finito… ;( me ne sono accorto dopo aver scritto il post.
Luca
Luca, Plant c’era. Forse hai acceso la tv dopo. Ero lì.
Plant non era da Fazio, questa sera… ‘zzolina!
Mi sono sorbito Paolo Conte (che smartellamento di…) e dopo la Littizzetto che racconta sempre quella!
Scusate se dico una cosa che in molti pensano: ma Conte non canta sempre in quella maniera? E non ditemi che è il suo stile, perché non ci credo!
Luca
Buzz, infine su quel tuo rilievo sugli U2 e Aung San Suu Kyi sono d’accordo con te. Senza di loro, la maggior parte del mondo l’avrebbe ignorata. Le cose stanno così e sfido chiunque a dimostrare il contrario. E basta solo questo per legittimare e consacrare l’esistenza di una band per i prossimi 200 anni.
Caro Plant hai ragione,e’ cosi che va interpretata,sognata,assaporata,gestita e via dicendo la ns cara musica. Il rubbish lasciamolo a talent,sanremo e a chi fa ogni cosa per forza sotto costrizione,sponsors ,portaborse e raccomandazioni. Ma senza feeling ,sangue,lacrime e sudore. Ci vuole amore,amore dal profondo, magari color porpora :-)Ciao a tutti.
Grande Paolo, ti invidio anch’io il poter essere li con in mostro sacro della musica come Robert Plant !!!! Io purtroppo l’ho visto una sola volta in concerto, al palasesto ai tampi del suo “Manic Nirvana”, se torna in Italia cercherò di non perdermelo 🙂
“Quel pataccone di Brandon Flowers” AHAAHAHAH. Mi piacciono i Killers, e anche tanto. Piacciono pure a Axl Rose (grande scoop…ma è proprio vero).
poi ,come mi ha detto giustamente Whatta,se quel 70% circa di brani pronti per il nuovo album u2 li avessero un’altra band,per esempio quel pataccone di Brandon Flowers dei Killers o il cuginetto Martin dei Coldplay,tutti griderebbero al capolavoro .Ma siccome sono firmati solo ed esclusivamente u2 e’ tutto nella norma. se a questo aggiungiamo che gli album sono 3 (songs of ascent ,spiderman ost e un altro ambient/disco) e alle spalle circa 700 brani mai plagiati da nessuno credo che ai 4 dubliners non si possa rinfacciare nulla. Piaccia o non piaccia. E poi ragazzi quanti bla bla me compreso. W la musica e basta.
Io dico che tra Ferry,Jamiroquai,Elton John and Russel, e altri ancora possiamo solo dire che la musica e ‘ viva piu’ che mai,Anche il rock. Qualcuno per caso ha sentito John Legend coi Roots? Monumentale ,come i Menomena,i Black soul strangers , i Walkmen, Mavis Staples, Ben Folds con Hornby,Deerhunter ,il singolo nuovo Decemberist e via dicendo!ciao
Mi unisco all’appello di Buzz per Santa Chiara.
trovo che Midlake e Fleet Foxes siano comunque grandi ,come Robert ,un grande ,ma nessuno e’ esente da difetti e quindi nessuno e’ perfetto. Nemmeno Plant.
Chiara chiarissima ,sii sportiva ,non aggressiva, dacci lo scoop su Plant ( verra’ in Italia ne sono certo ,in tour),ti danno cosi’ fastidio gli u2? Beh non li ascoltare,vieni qui per ridere e scherzare e stare con noi dai 🙂
Una cosa pero’ la voglio dire: con Walk on da diversi anni anche u2 hanno contribuito a mettere la parola fine alla detenzione del premio nobel Birmano.
E anche Bono devono tutti smetterla di bistrattarlo per le sue cause di charity and co: anzi le persone intelligenti dovrebbero ammettere che quanto fanno lui e la band per il sociale e’ una grande cosa. E ora non mi resta che godermi lo spettacolo.Certo Paolo che hai un cu…..grande come una casa eh!?!?!?!?! Sei proprio un bel patacca,quando ti prendo ti faccio lo scalpo dall’invidia:-) Beh io mi accontento di Banks,Knopfler, Police,Bennato d’altra parte non sono mica un giornalista :-)Uffa che nervi……ciao a tutti ragazzi