Chiamatela, se volete, retromania
E chiamatela retromania, come piace al Simon Reynolds nel libro omonimo che uscirà a settembre. Oppure pigrizia di ispirazione o meglio, se volete, paciosa autoreferenzialità. Però da qui non si scappa: i nuovi singoli di Tom Waits, Lenny Kravitz e Red Hot Chili Peppers hanno tante tracce di passato. Del loro passato. O di quello di altri. Insomma, vediamo chi può negare che il singolo Stand di Lenny Kravitz (dal cd Black and white America in uscita in questi giorni su Roadrunner) non abbia una gran voglia di Kiss, sì il gruppo che dal 1973 si pittura il volto e ha pennellato pure l’identikit dell’hard rock americano. Va bene, a Lenny Kravitz, anche se lo ammette a stento, quel tipo di suoni (e quelli di Cheap Trick, per dire) piace assai, specialmente in chitarra e batteria. Però usare una «seconda voce» che sembra tale quale quella di Paul Stanley (sì è lui nella foto), stessa inflessione stessi acuti, è realmente un omaggione alla megaband al punto che potrebbe essere facilmente scambiato per un brano rimasterizzato e riarrangiato di Hotter than hell del 1974.
Idem per i Red Hot Chili Peppers, anche loro freschi freschi di nuovo cd I’m with you. Il singolo The adventures of rain dance Maggie (peraltro mostruosamente trasmesso dalle radio) è un omaggio superlarge: ma a loro stessi e alla loro storia quasi trentennale. Va bene che Flea pompa il suo basso più del solito neppure fosse nei Funkadelic di George Clinton, ma le linee melodiche e l’armonia ricordano così tanto il marchio di fabbrica dei Peppers da diventarne quasi un rapido riassunto. Ecco qui che cosa siamo, insomma. Perfetto da apripista, un po’ meno come biglietto da visita.
E poi Tom Waits. Lui, d’accordo, non ha bisogno di biglietti da visita ed è al di sopra di ogni sospetto. Unico. Però il singolo Bad as me, che anticipa l’album omonimo in uscita a fine ottobre, ha un bel po’ di «retromania», altro che. I più sofisticati riconoscono subito le stesse atmosfere di Swordfishtrombones del 1983, il primo disco che Waits si produsse da solo: risultato magro nella classifica americana (arrivò al massimo al 164esimo posto) ma giustamente gigantesco nella stima di pubblico e critica visto che nel 1989 Spin lo piazzò addirittura al secondo posto nella lista dei migliori dischi di tutti i tempi. Stavolta, come spessissimo da Rain dogs del 1985 in avanti, le chitarre sono dello spaziale Marc Ribot ma la sostanza non cambia: Bad as me potrebbe saltar fuori da un qualsiasi vecchio disco di Tom Waits, perlomeno da quando ha questa voce così cavernosa. Niente di male, sia chiaro. Ma a furia di innestare la retromania spesso si finisce in folle.
Eh Lilith…ti credo…è capitato anche a me e ad amici…le ultime volte l’ho lasciata in Maciachini (il che è tutto dire), anche se onestamente ultimamente se possibile cerco di vedere concerti in altre locations…
@LUI
@Alex
in quella via mi hanno aperto la smart…..
@ALEX: IO ULTIMAMENTE L’HO SEMPRE TROVATO NEL PARCHIGGIO POCO PIU’ AVANTI, DOPO UN PALAZZO MODERNO (IL PARCHEGGIO E’ QUELLO CON IL LIMITE DI ALTEZZA).
Bene Lui! Allora ti dirò le mie impressioni nel caso vada. P.S. il vero problema dell’Alcatraz è il parcheggio…è sempre un’odissea cercarlo e un’utopia trovare la macchina indenne 🙂
@Alex: io mi son divertito. Una canzone dietro l’altra, tutti i suoi numeri da “circo” (la ghigliottina, ecc ecc) e l’aver pescato alla grande anche canzoni non recenti.
Io l’ho visto all’Alcatrazz a Milano che, tuttosommato, gode di un bella acustica.
Io non son rimasto per niente deluso!
@Lui: Ma dai? Una chitarrista? sono curioso di vederla…il concerto che hai visto com’è stato? io lo avevo visto al Gods a Bologna 5 anni fa e mi aveva lasciato perplesso…forse però era la location, o forse avevo ancora impressi i Testament e i Twisted Sister che lo avevano preceduto…vediamo se questa volta mi stupirà..
Noooooooooooooo dai Lilith.. non dire così!!!!! 🙂
@LUI di skyforger la cosa più bella è la copertina …. e ho detto tutto!
ma mi sa che stiamo uscendo dal seminato….
@Alex: Alice l’ho visto qualche mese fa. Tra l’altro ho appena letto che nella lineup ora c’è una chitarrista.
@Lilith: dai.. gli edguy non son così malaccio.. oddio: io son fermo ai primi due album e non mi son mai dispiaciuti.
Gli Amorphis, invece, fino a Tuonela non mi avevano mai deluso. Devo dire però (e ammettere) che il penultimo “Skyforger” è un disco che assolutamente va ascoltato. Ecco, il giusto seguito di “Elegy” (magari con questa affermazione mi gioco la reputazione!).
@LUI
gli Amorphis, un altro gruppo che mi piaceva un sacco ed ora…. gli Edguy nemmeno morta eheheh (per fortuna io non ho una per condicio coniugale da rispettare)
Lui Hard la colonna sonora proposta è stata l’ideale per rilassarmi 🙂 . Stavo facendo un mezzo pensiero circa l’andare a sentire Alice Cooper a ottobre…e ti confesso che sebbene leggeri e spensierati gli Edguy divertono parecchio anche me 🙂
La prima edizione di Trani alternative rock festival si svolge nella zona del porto, con l’obiettivo di caratterizzare anche con le sonorità del rock più contemporaneo e fresco il cartellone dell’estate tranese già denso di spettacoli musicali ed importanti eventi di vario tipo.
La scelta artistica è incentrata sulla contaminazione tra pop e rock alternativo. Tutte le bands che si esibiranno, note su scala nazionale, fanno parte della scena musicale locale e rappresentano la multilateralità della esperienza artistica pugliese con una forte propensione alle sonorità internazionali, al di là del folk tradizionale nostrano.
L’elemento che contraddistingue ed accomuna gli artisti che interverranno al festival è l’attivismo associativo, culturale e musicale che si svolge sia all’interno delle iniziative Tarock, che in altre manifestazioni importanti quali Rumore Pop ed Akustika. Trani alternative rock festival oltre ad essere una iniziativa musicale è la catarsi al termine di tutta una stagione di impegno espressivo, è il momento in cui le energie confluiscono in un luogo del territorio origine e si irradiano verso il pubblico ed i fans.
Questo il programma (conduce Paolo Ruscitto di Controradio Bari e Radio Blu Bari):
Ore 21.00 – Start
Djing with Thom Sgarangella
Ore 22.00 – 1st Act
Solo (Electro Rock – ITA)
Ore 22.30 – 2nd Act
La Quinta Essenza (Prog Rock – ITA)
Ore 23.00 – 3rd Act
Francesco Adessi e le Dissonanze (Power Pop Rock)
Ore 23.30 – 4th Act
The People Speak (Indie Rock)
Ore 24.00 – After
Djing with Thom Sgarangella
..e gli Ac/Dc, canticchiano la Nannini?? Prrrrrr :-p
Io devo assolutamente fare i complimenti alla Metal Blade (USA). Fatto acquisto lunedì 29 e oggi alle 10:30: “Driiiin, Driiiin, c’è un pacco dagli USA”. Clamoroso!
Mi son ‘regalato’ un bel cd+dvd dei Warlord, primo studio albim (Rock city) e primo live dei Riot (Paolo!!!!), uno di quei pazzi dei Galactic Cowboys (che vi consiglio se vi piacciono le stranezze alla Faith No More) e un paio dei Fates Warning.
@Lilith: io a ottobre (??) ho deciso che andrò a vedermi gli Amorphis e, per par condicio ‘coniugale’ gli Edguy.
I Dark Tranquillity è da tanto che non li seguo più.. Da Character!!
@Alex: dormito bene????? \m/
Lilith, anche Gianna Nannini canticchia gli Ac/Dc.
sempre per @LUI
tra le novità che più mi piacciono nella scena metal ci sono sicuramente i Centaurus-A e Scar Simmetry, un po’ meno novità ma ad album alterni gli Amon Amarth (a volte mi immagino all’Octoberfest con in mano un boccale di birra a cantare una delle loro canzoni eheheh)
@LUI
io per la buonanotte mi terrei “… Of Melancholy Burning”, aspettando novembre quando vedrò live (per la centesima volta penso) i grandi Dark Tranquillity.
Per il resto seguirò anch’io i consigli di Don, ma non per mia sorella (la citazione era di un suo amico) lei preferisce Gianna Nannini, anche se a volte la sento canticchiare gli AC/DC!
Lilith, concordo con te…erano più nuovi, più freschi, meno inflazionati e davano più emozioni…quelli di ora vendono di più ma la qualità è quella che è ( calzante come sempre il paragone di Lui Hard sui maiden…anche io ho adorato fear of the dark, anche se rimango affezionato anche a No Prayer for the Dying). Trovo difficile negli utlimi anni trovare un disco che mi dia le stesse emozioni di quelli presi 15 anni fa. Seguirò questa sera il consiglio Lui per la buona notte…e quello di Don per i regali di natale per i parenti che più detesto…credo non ci sia punizione peggiore 🙂
Lilith dì a tua sorella che ha ragione da vendere, per dirne restare in ambito metal io trovo Sadness Will Prevail (2002) dei Today is the day sicuramente più innovativo, ma anche più coraggioso dei primi album dei Metallica. Se poi usciamo dal Metal e ricomprendiamo anche altri generi per me esce fuori un elenco infinito (con il tutto rispetto per i Metallica, che comunque se lo meritano). Per il compleanno regalale Kid A/Amnesiac dei Radiohead o Lift Yr. Skinny Fists Like Antennas to Heaven! dei Godspeed You! Emperor e speriamo che non disprezzi l’ elettronica 🙂
..gran bel quesito, Lilith.
Secondo me entrambe le cose.
Parlo per me: Quando usci “Fear Of The Dark” lo considerai un gran bel disco (il loro “quasi capolavoro”, anche perché uscì dopo un “così-così” “No Prayer For The Dying”). A distanza di anni forse quel disco penso di averlo un po’ sopravvalutato. Ma, aldilà dei bei ricordi (che avevo anche con “No Prayer For The Dying”, gli anni eran quelli “spensierati”) ancora oggi lo considero molto meglio di “No prayer” e anche di quelli venuti dopo!
Per non parlare poi del resto della scena metal.. Che ormai (parlo di cose nuove) non mi sembra offri un granché (di recente ho dato un ascolto ai vari Tyr e Alestorm e non mi son sembrati malaccio). Anzi.. noto che ormai i Judas Priest (nonostante l’età) stiano facendo terra bruciata intorno a loro (in sede live anche i Saxon dan belle soddisfazioni!).
Per l’amor di dio: belle prove (anche live) anche dai gruppi che, a metà ’90 erano esordienti (che so: Hammerfall, Edguy, ecc ecc) ma ormai siamo agli sgoccioli..
@Lilith & Alex:
Ora socchiudiamo le persiane e lasciamoci che una “A Bolt of Blazing Gold” o una “Through Ebony Archways” ci rapisca.
Ih ih ih.
ps: La altre successive vanno comunque bene. Però “Insanity’s Crescendo” tenetela per la “buonanotte”
Lilith, hai toccato un tasto sul quale si potrebbero scrivere miliardi di libri!! Credo che la verità sia nel mezzo. Ma che molto spesso il fattore generazionale sia decisivo nel confezionare i giudizi.
e a proposito di retromania vi cito una frase che un amico di mia sorella (21 anni) mi dice sempre: “voi vecchi metallari, continuate a dire che i primi album dei Metallica (o Iron o Cradle of Filth o una a band a caso tra quelle più longeve) sono più belli di quelli nuovi!” .
Riflettendo: è davvero così, erano più belli, più “innovativi”, più “coraggiosi”…. oppure ci piacciono di più perchè sono legati a ricordi piacevoli della gioventù?
Ti quoto appieno Lilith 🙂