Il mistero Lacuna Coil
Dopotutto è un mistero. I Lacuna Coil sono in questo momento il gruppo rock italiano più famoso nel mondo. Ma in Italia non riescono a sfondare come meriterebbero. Qui di seguito c’è un articolo che ho scritto per il Giornale qualche giorno fa perché sono stanco di ascoltare i lamenti dei rockettari nostrani che si arrabbiano per il disinteresse che qui da noi si riserva al rock. Danno la colpa alla stampa o alle radio, generalmente. Invece no. La colpa è del pubblico, che è sempre meno curioso e sempre più esterofilo. E di questo vorrei parlare con voi. Intanto ecco qui l’articolo.
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Facile dire Lacuna Coil. Qui in Italia il loro nuovo album Dark Adrenaline ha debuttato al diciottesimo posto su iTunes. Robetta, dopotutto. Negli States, sì negli Stati Uniti, è entrato subito sul quindicesimo gradino di Billboard, praticamente un botto visto che, giusto questa settimana, Talk that talk di Rihanna è al diciassettesimo.
Ingrandisci immagineIl bello è che i Lacuna Coil sono del tutto italiani, milanesi per la precisione, e che la cantante Cristina Scabbia, ha appena partecipato al disco di Enrico Ruggeri sotto l’egida Rezophonic, uno degli ensemble più creativi ma più sottovalutati dell’intera storia della della musica popolare italiana. Un caso clamoroso di snobismo. Sì ma i Lacuna Coil sono metal, si dirà. No, sono rock, duro e puro. Ma pur sempre rock, mica etnojazz di nicchia. E le radio italiane se ne dimenticano. Di più: anche i giornali e le tv di casa nostra li prendono sotto gamba. Sapete, non sono cantautori impegnati. Non hanno vezzi politici. Non partecipano ai talk show. Loro suonano. Ovunque. Prima di pubblicare il loro nuovo disco, hanno fatto un tour italiano che a differenza di molti altri è risultato tutto esaurito. E per lanciare questo Dark adrenaline negli Stati Uniti si sono imbarcati in un «Gigantour» con Megadeth e Motorhead che li ha portati persino al Madison Square Garden. Tutto esaurito, ça va sans dire. La cosa pazzesca è che nello Iowa o nel Michigan funzionano più che a Milano. Più spettatori. Più risonanza, come si dice?, mediatica. I Lacuna Coil sono un misterioso esempio di come l’italianità non riesca mai a traghettarsi fuori dal circuito musicale rigorosamente compreso tra pizza e mandolino, tra il belcanto alla Bocelli e le melodie mediterranee per nulla sorprendenti. Eppure è possibile. E loro, che non hanno pregiudizi, un po’ ne risentono. Intanto spieghiamoci: avete presente gli Evanescence di Amy Lee? Quelli che hanno mescolato rock, symphonic metal e dark metal? I Lacuna Coil sono arrivati prima. E hanno una migliore resa sul disco. Per chiarire meglio, Cristina Scabbia riesce a essere una dark lady annullando quella distanza tra palco e realtà che spesso è il deficit delle band di questo tipo. E’ un’icona, e si nota dalle copertine dei magazine che riesce a raccogliere in giro per il mondo, da Terrorizer in giù. Ed è una tosta, senza troppi grilli in testa, una di quelle che prima andiamo sul palco e poi ne parliamo. Forse è questo che in Italia non paga visto che qui prima ne parliamo e poi vediamo che cosa si può dire. «Il problema è culturale, l’Italia non è mai stato un territorio rock» ha detto qualche tempo fa a Tgcom 24. Ma non solo. Il problema è anche di location, ossia di luoghi dove una band come i Lacuna Coil possa spiegare fino in fondo quale tipo di musica suoni. Ce ne sono pochi. Watt a tutto spiano. Ma anche sfumature di chitarre, e distorsori quanto basta. Nel lungo percorso dalla new wave of british heavy metal di inizio anni Ottanta e dalla Siouxsie and the Banshess, i Lacuna Coil hanno raccolto la potenza delle chitarre e la malinconia della voce. Poi si sono fermati all’accordatura che gruppi come Machine Head e anche, volendo, Metallica o Pantera e persino Fear Factory hanno imposto alle chitarre soliste o ritmiche. E infine si sono messi sottobraccio la lezione enorme dei Type O Negative di Pete Steele, grande amico di Cristina Scabbia morto per arresto cardiaco nel 2010. Musica malinconica. Chiamatela dark, se volete. Oppure doom, se siete molto alternative. Ma questo è uno spartito che non ha confini, come dimostra Don Gilmore, che ha prodotto i Duran Duran ma anche il nuovo disco dei Lacuna Coil. Due estremi che coincidono. Oppure due definizioni diverse della stessa musica: di qualità, appunto.
Grazie Anna, sono realmente orgoglioso di quanto mi hai scritto.
e la prima volta che leggo un blog.. e son rimasta entusiasta xke ci sono tante notizie ,interessante capire che fine fanno i gruppi e la gente se lo chiede sempre….complimenti paolo
con sincera ammirazione anna
Alex, purtroppo non ti so dire da che cd sono tratte perche’ dischi dei Metallica non ne compro dal black album.
Ti posso dire che le avevo scaricate col p2p perche’ non mi andava di ripparle dai miei cd per via di una questione di praticita’, dovevo fare un viaggio e mi sono fatto un cd al volo con un po’ di tutto da mettere in macchina e quando le ho ascoltate mi hanno lasciato terrorizzato.
Mi sono detto che se questi sono gli attuali Metallica dal vivo e’ meglio non andare ai concerti.
Stessa cosa dicasi per la vip zone che pare ormai abbiano adottato ai loro concerti, da quando pogare o vederli suonare da vicino e’ diventato uno status per pochi?
Mah, di scelte discutibili ne hanno fatte molte, tipo condannare gli mp3 per poi tornare sui loro passi una decade dopo, il sospetto che pensino piu’ ai soldi che a fare quello che hanno sempre fatto cresce ed il loro spirito thrash lo hanno abbandonato da troppo tempo.
Mamma mia che OT XD
Scusa Paolo ^^
..ahimè ho verificato ma non è la stessa versione… uffa!
..grazie Alex!
Lui Hard prova a guardare sul sito Play.com che dovrebbe indicarti se sono PAL
..a proposito di Live dei Metallica… sto puntando il cofanetto ‘Live shit’… ma ho letto su diverse recensioni (datate, per la verità) che in Europa i dvd son inguardabili a causa della ‘region’… voi ne sapete qualcosa??
Azz Giovi…non me ne sono mai reso conto, anche perchè di canzoni del Black Album durante i Live ne son sempre state fatte al max 2 o 3…e anche perchè l’inserimento delle tastiere è avvenuto per la prima volta in Death Magnetic con Judas Kiss
@ Alex.
Si’, purtroppo le versioni delle canzoni live tratte dal black album zeppe di tastiere inopportune si sprecano, sigh.
La peggiore di tutte e’ una scellerata versione di Wherever I may roam, bruttissima, inascoltabile.
L’idea di un concerto cosi’ e’ atterrente
Ciao Paolo!Confermo Pietra Ligure, riportato anche nel booklet di Live After Death 🙂
evvai paolooooooooo! off topic sorry
Gli U2 potrebbero essere a lavoro sul nuovo album con il produttore Carl Falk.
Questa è la notizia riportata in modo molto generico dal giornale britannico The Sun, secondo cui la band irlandese starebbe decisamente cambiando direzione per il prossimo lavoro.
Falk, infatti, è un compositore svedese che vanta collaborazioni con artisti come One Direction, Backstreet Boys, Taio Cruz, Gavin DeGraw, Nicki Minaj, Nicole Scherzinger, Matthew Morrison (Glee), Russell Crowe, Tommy Lee (Motley Crue). Insomma, molto più specializzato a lanciare artisti molto giovani.
Secondo una non ben identificata fonte “La band è tornata in studio per prendere confidenza con il nuovo materiale dopo l’ultimo album No Line On The Horizon. Will.i.am ha avuto un credito su questo e stanno cercando di esplorare ulteriormente questa direzione. Hanno lavorato con Dangermouse e sono eccitati all’idea di lavorare con Carl Falk. “
Anche lo stesso Falk, avrebbe dichiarato l’atro giorno: “C’è una lunga strada da percorrere, ma stiamo facendo qualcosa con gli U2“.
dagli amici di u2italia
Alex, sei sicuro che fosse Pietra Ligure o Arma di Taggia??
Dai su…dire che oggi la musica è nelle mani della De Filippi sarebbe come dire che negli anni 80 era nelle mani di Seimandi o di Disco Ring. La musica è nei gusti di chi la ascolta. La musica fa tendenza e così sovente capita che dischi mediocri vendano milioni di copie e di contro ottimi album passino inosservati…ma è sempre stato così…e il Rock ed il Metal di moda lo sono stati davvero per poco tempo…Poi a volte alcuni artisti fanno il grande salto: Nell’84 a Pietra Ligure, suonarono gli Iron Maiden e Vasco Rossi a pochi giorni dal concerto di Luis Miguel…Oggi credo che Vasco e gli Iron non vadano a Pietra Ligure nemmeno per far vacanza
Grazie Buzz!!
Tastiere nel Black Album?
No, la musica non è nelle mani della De Filippi, naturalmente, visto che lei si occupa di televisione. La musica patisce senza dubbio una gravissima crisi discografica e sarebbe opportuno ragionare sul perché di questa crisi.
Il mio riferimento alla sempre maggiore necessità di una “esserci” riguarda qualsiasi evento, qualsiasi programma tv, qualsiasi occasione che consenta agli artisti con una fan base giovane di ricordare con assiduità che loro ci sono sempre. Vale in Italia come nel resto del mondo.
Paolo, dal tuo ragionamento deduco, correggimi se sbaglio, che la musica italiana di oggi è nelle mani di Maria de Filippi. Ossia, chi vuole avere successo deve passare e ,se serve, ripassare per quella porta..
Alla fine il merito è tutto suo, geniale nel captare i gusti di intere generazioni..ormai vale più di lei di qualsiasi major discografica o talent scout.
Ciao Andrea, nel 1988, al Monsters of Rock di Modena, c’ero.
Gia’ era il primo viaggio da solo in macchina, ero appena patentato, poi arrivare la’ e vedere per la prima volta in vita mia i Maiden con uno show stellaree’ stato fantastico.
Ben venga il remake.
Piu’ che operazioni nostalgia, secondo me, e’ giusto chiamarle lezioni di metallo visto che se non ci fossero questi gruppi storici i giovani 1)non avrebbero la possibilita’ di vedere cio’ che noi abbiamo visto coi nostri occhi, 2)il metal odierno non vale quello dei tempi di cui si parla e 3)diciamocelo, il paragone coi gruppi nuovi non reggebbe per ovvi motivi.
Fatta eccezione per il Death Metal, che adoro, e che non so come ma riesce ad essere sempre piu’ cattivo…per la gioia delle mie orecchie ^^
Vedi gli Azarath soprattutto con Diabolicus Impious Evil e Blasphemers’ Malediction.
Dei Lacuna Coil le cose che mi piacciono sono due: Cristina Scabbia e Swamped.
Il resto potrebbe anche andare a farsi benedire…o maledire, Lol!
WELCOME BACK PAOLO!!!!!
Beh, le operazioni nostalgia sono abbastanza comuni ormai … nel 2008 gli Iron Maiden con il “Somewhere back on tour” riportarono in giro il repertorio suonato fino al 1986 ed adesso, al prossimo giro hanno annunciato che, con qualche aggiustatina, riproporanno la scaletta del 1988, successiva all’ uscita di “7th son of a 7th son”…si, mancano idee nuove, ma ad un vecchio incallito fan come me va benissimo così :-))