Sento aria nuova nel rock. Meno competizioni, più collaborazioni. La gigantesca macchina promozionale che ha fatto ammalare di elefantiasi la musica leggera è ormai al capolinea. Quindi sono pressoché deserti i due binari sui quali è andata avanti: le contrapposizioni (da Beatles e Rolling Stones in avanti) e l’isolamento divistico (non scendo a patti con nessun altro perché abbasso il mio livello). Fine della manfrina. E, complice anche la mancanza di grandi investimenti, il rock ritorna alle radici, ossia agli incroci tra musicisti, ai dischi nati per divertirsi, ai concerti suonati all’improvviso. Ci ho pensato quando Eddie Vedder dei Pearl Jam (foto) l’altro giorno ha raggiunto Bruce Springsteen sul palco di Chicago per suonare Atlantic city. Poi è arrivato anche Tom Morello e tutt’e tre insieme (oltre alla E Street Band) hanno cantato Tenth avenue freeze out e Twist and shout. (si può vedere qui una versione bootleg ). Per carità, nessuna novità: Springsteen e Vedder si erano già incontrati sul palco tante altre volte. Ma forse adesso l’atmosfera è diversa, magari persino più spontanea e produttiva. Idem per i supergruppi: ci sono sempre stati. Ma adesso sono più genuini, o almeno così sembra. Per esempio gli Atoms for Peace (qui il primo singolo Default ). Non è il massimo, d’accordo, e dopo un po’ diventa quasi ossessiva. Però fa nulla, non è questo che conta. Gli Atoms for Peace sono un supergruppo che più super non si può: Thom Yorke dei Radiohead, Nigel Godrich, Flea dei Red Hot Chili Peppers, Joey Waronker e Mauro Refosco, percussionista favoloso. Si erano già ritrovati insieme per suonare alcuni concerti a supporto del disco solista di Yorke, The Eraser. E adesso hanno quasi pronto il disco nuovo, che uscirà a inizio prossimo anno su XL, giusto il tempo di concludere il tour mondiale dei Radiohead (saranno a Roma il 22 settembre, il 23 a Firenze, il 25 a Bologna e il 26 a Codroipo).
E questi sono solo due esempi di ciò che gira intorno. Credo sia un buon segnale, oltre che un segnale inevitabile: la musica era arrivata al punto zero, anche per quanto riguarda la creatività. E il confronto tra talenti non potrà che farla rinascere in ogni caso meglio di prima.

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