Il no (molto rock) dei Led Zeppelin
Sì, tutti e tre uno di fianco all’altro: Robert Plant (imbolsito e barba incolta), John Paul Jones (marziano come al solito) e Jimmy Page (tiratissimo con capelli bianchi raccolti in un codino). A Londra, a pochi passi da Piccadilly. I Led Zeppelin, signori: ‘Stairway to heaven’ e ‘Whole lotta love’, rock e blues e folk mischiati come nessun altro, 300 milioni di dischi venduti e un’eredità incalcolabile perché sono l’unica grandissima rock band che abbia fissato nel tempo la propria credibilità. I Led Zeppelin sono oggi quello che erano il 25 settembre di 32 anni (toh, la coincidenza di tempi) quando il batterista John Bonham è stato schiantato dagli eccessi e loro hanno subito detto addio: mai più riformati, sempre più credibili. Eggià. Torneranno a suonare insieme? Vedrete tra poco come hanno risposto nel corso della conferenza stampa. Hanno risposto alla Led Zeppelin, si direbbe, il gruppo che Rolling Stone ha definito “il più potente della storia” ma che la stampa inglese ha sempre considerato il più sibilllino e odioso prima di conoscere gli Oasis. In ogni caso, dopo essersi ritrovati qui e là al massimo per mezzoretta (al Live Aid, ad esempio), il 10 dicembre del 2007 gli Zep hanno suonato un concerto intero alla O2 Arena a mezzora di metropolitana da qui. Concerto favoloso già al secondo accordo dell’iniziale Good times bad times. Concerto che è entrato nel Guinness per la ‘maggior richiesta di biglietti’: per capirci, venti milioni in due giorni. “Dopo c’è stato un megaparty con tutti i vip ma ho preferito evitare” ha detto Page, abituato per decenni a non dire mai di no. “Quella sera mi sentivo su di un altro pianeta”, ha invece confermato Robert Plant, che ha sempre una voce pazzesca anche se di un tono più bassa, annunciando la pubblicazione di quel concerto con il titolo di ‘Celebration day’ che si rivelerà probabilmente la più gigantesca operazione musicale di questo pianeta: film, dvd, cd, blu ray, vinile, edizione digitale, tutti insieme dopo cinque anni che, come incontestabilmente dice John Paul Jones “per i Led Zeppelin sono come cinque minuti”.
Il film del concerto (due ore viste ieri in anteprima: incisivi i suoni, grande colore, un po’ troppo vintage la regia) sarà proiettato il 17 ottobre contemporaneamente in oltre quaranta nazioni. E, da quando è stato annunciato, i cinema si sono messi in coda: in Italia sono già 155, ci si può aggiornare su www.nexodigital.it e su www.ledzeppelin.com e il trailer è stato già visto da quasi mezzo milione di persone su Facebook solo in Italia. Poi il 20 novembre arriverà tutto definitivamente nei negozi o in rete. Sarà il ‘celebration day’ ebbene sì. Parliamoci chiaro: un successo clamoroso per una band che ha pubblicato l’ultimo disco di inediti trent’anni esatti fa (il così così ‘Coda’) e che in trentatre anni ha suonato un solo concerto. Oggi la musica è meno duratura, vero? “Quando abbiamo iniziato a fine anni ’60 – spiegano più o meno tutti e tre – volevamo solo suonare, non avevamo un plotone di manager e non sembravano, come ora sembrano le rockstar, degli allenatori di calcio che vanno in tv con gli sponsor alle spalle. Sì, ci siamo divertiti di più anche perché, a ogni angolo che giravamo, trovavamo un genere di musica nuovo da esplorare”. In fondo, spiega Jones, “nessuno ha la magia che avevamo noi allora, una band che viveva tutto il giorno insieme”. Anzi no, corregge Plant, “i Mumford & Sons sono molto bravi e cresceranno bene”. Per chi non lo sapesse, sono un quartetto inglese di folk rock che da oggi aumenteranno le vendite del mille per cento. Ma è difficile, e mica solo per una questione di talento, che qualche altra band riesca a diventare come i Led Zeppelin. “La prima volta che ci siamo riuniti prima dello show alla O2 abbiamo suonato un brano dall’album Houses of the holy del 1973. Ma le nostre esecuzioni cambiavano già nel 1973, figurarsi oggi”. Appunto. Qualche anno fa loro, i multimilionari Led Zeppelin hanno rifiutato 250 milioni di dollari per fare un tour mondiale dal successo mostruosamente sicuro. Rifiuteranno ancora, pare. Ieri prima hanno scherzato con una giornalista (italiana). Poi hanno – per bocca di Jimmy Page – confermato che questo film/cd/dvd/ecc. è “una parte del nostro testamento”. Forse suoneranno ancora, ma en passant. Di sicuro i Led Zeppelin sono fuori dal mercato e non andranno mai più in tour. E fanno bene. Se non altro perché, a dirla tutta, ancora oggi non ci sono quattro rockettari che dal vivo suonino così bene insieme senza fartelo neanche pesare.
Posso solo dire con sollievo che ho trovato qualcuno che sa realmente di cosa sta parlando! Lei sicuramente sa come portare un problema alla luce e renderlo importante. Altre persone hanno bisogno di leggere questo e capire questo lato della storia.
Dimenticavo! L’articolo e’ tuo, non capisco perche’ non si possa mettere on line anche qua. Siamo forse figli di un dio minore visto che l’ultimo topic e’ dei Ledzep e risale al 22 settembre, oltre due mesi fa’? Peccato. Se e’ una regola del tuo giornale ,beh lasciatelo dire in faccia come ad un amico vero: e’ una regola del…….
Bello il tuo articolo sugli Stones Paolo.Ma mi chiedo:conviene aspettare e commentare qua o di la’? Resto francamente allibito. Forse non vale piu’ la pena scrivere sui blog.Uno dei motivi per i quali ho abbandonato fegiz files ITALIA ,perche’ oramai bisogna definirlo cosi’. E non sto a elencare altre cavolate che mi tocca leggere. Beh saluti e buon lavoro.
Ciao Ilaria, difficile dire qual’è la canzone degli Skunk Anansie che preferisco, ne ho un set che ascolto “sempre” volentieri. In ordine sparso, Brazen, Lately, Secretly, Weak, Hedonism… ho incominciato ad ascoltarli con Post Orgasmic Chill, album che ho particamente consumato 🙂 Buona giornata
Paolo where are you?
Nme.com wrote: “The Rolling Stones played the first of two long-awaited shows at London’s O2 Arena to celebrate the 50th anniversary of the band.
As well as previously announced guests and former members Bill Wyman and Mick Taylor, the band were also joined by Mary J Blige, who added vocals to ‘Gimme Shelter’, and rocker Jeff Beck, who played guitar on 1969’s ‘I’m Going Down’. Bassist Wyman played with the Stones from 1962 until 1992 while guitarist Taylor played with the Stones from 1969 to 1974. This is the first time the two have played with the band since that time.
The show began half an hour late at 8.30pm. A video showed clips of Stones fans including Iggy Pop, Elton John and AC/DC’s Angus Young explaining what The Stones mean to them. One of the talking heads, actor Johnny Depp, described their songs as “music that makes you want to do bad things”. Next, a tribe of percussionists wearing gorilla masks – a nod to the new compilation ‘GRRR!’ – paraded around the arena, before the band launched straight into the Lennon-McCartney-penned ‘I Wanna Be Your Man’.
During ‘All Down The Line’, the backdrop showed footage of Stones heroes, from Chuck Berry to Elvis Presley. The setlist spanned the band’s 50-year career, with tracks ranging from 1963’s ‘I Wanna Be Your Man’ to this year’s ‘One More Shot’ and ‘Doom And Gloom’, which Jagger introduced by saying it was time for “Their Satanic Majesties… in full,” jokingly pretending the band would play the divisive 1967 psychedelic album.
Keith Richards took guest vocals on ‘Before They Make You Run’, from 1978’s ‘Some Girls’ album, and ‘Happy’, from ‘Exile On Main Street’. A full choir joined the band for an encore performance of ‘You Can’t Always Get What You Want’, and the show ended with ‘Jumping Jack Flash’. ‘Satisfaction’ was reportedly also on the setlist, but was not played due to time constraints.
At one point, singer Mick Jagger jokingly addressed one of the most-discussed aspects of the show – the price of tickets, which ranged from £90 to nearly £400. He said: “How’s everyone in the cheap seats? The problem is they’re not so cheap!”
Some tickets were being touted outside the venue – also the scene of the last UK Stones shows – for upwards of £3000.
The Rolling Stones played:
‘I Wanna Be Your Man’
‘Get Off My Cloud’
‘It’s All Over Now’
‘Paint It Black’
‘Gimme Shelter’ (with Mary J. Blige)
‘Wild Horses’
‘All Down The Line’
‘I’m Going Down’ (with Jeff Beck)
‘Out Of Control’
‘One More Shot’
‘Doom and Gloom’
‘It’s Only Rock and Roll’ (with Bill Wyman)
‘Honky Tonk Woman’
‘Before They Make You Run’
‘Happy’
‘Midnight Rambler’ (with Mick Taylor)
‘Miss You’
‘Start Me Up’
‘Tumbling Dice’
‘Brown Sugar’
‘Sympathy For The Devil’
‘You Can’t Always Get What You Want’ (with choir)
‘Jumping Jack Flash’
ps azz come mi sarebbe piaciuto esserci !!!
Anche tu Paolo a Londra dagli Stones? Che invidia! Buon lavoro.Rock on.
Mentre della reunion al completo (quella che intendo io e forse Luka) se ne parla da anni e ora che che tutti erano disponibili, forse anche Peter, sta male Phil il che complica un po’ le cose.
Si mormorava di riportare in scena “the lamb lies down……” come una specie di musical e con il palco ad hoc.
Ma per ora ognuno e’ impegnato su dischi “solo” oppure in tour come Mike coi Mechanics, Steve con il disco “genesis rivisited II” (presto in Italia live), Phil con il figlio Simon e compagnia cantante, Tony con il suo nuovo album classicheggiante e Gabriel col tour del 25emo di So nelle Americhe (in autunno 2013 in Europa).
Resta il fatto che per “reunion” ,volenti o nolenti , il grande pubblico intende quella del tour 2007. Ciao a tutti e buon weekend.
Perdona Luka ma continui a dirmi cose che un fan dei Genesis dagli anni 70 a oggi sa.
Sono ben conscio di Gabriel e Hackett,Ma la reunion per tutti , per la stampa e per wiki e’ quella coi turnisti Stuermer e Thompson. Poi che a noi piaccia di piu’ la line up originale con la quale suonarono una volta in modo “quasi ” segreto,beh e’ un altro discorso. Si fa per parlare neh:-)
Ecco wiki:
La reunion
Nel 2005 e 2006 si moltiplicano le voci in merito ad una possibile reunion del gruppo. Steve Hackett ne parla al Chicago Sun-Times durante un’intervista, successivamente arriva una conferma di Collins e, più recentemente, quella di Gabriel. Nel novembre 2006 la reunion diventa realtà, sebbene senza la presenza di Gabriel e Hackett. Banks, Collins e Rutherford tengono una conferenza stampa nella quale annunciano il Turn It On Again Tour, con il quale nel 2007 si esibiranno in una ventina di show in Europa e altrettanti negli USA, accompagnati come sempre dai fidi Chester Thompson e Daryl Stuermer.
Il 25 maggio i Genesis partecipano al VH1 Rock Honors suonando No Son of Mine, Los Endos e Turn It On Again. I Keane, alla stessa manifestazione, hanno suonato That’s All come tributo al grande gruppo.
Il 7 luglio del 2007 i Genesis hanno aperto il concerto del Live Earth al nuovo Wembley Stadium di Londra.
Il 14 luglio tornano a Roma e suonano al Circo Massimo, in occasione del Telecomcerto, chiudendo la tournée europea del Turn It On Again Tour, che festeggia la loro reunion: oltre 500 000 gli spettatori accorsi per assistere all’avvenimento.
Durante il concerto, durato all’incirca due ore e mezzo, il gruppo suona molte delle canzoni di maggior successo della propria carriera. Introdotta da Behind the Lines-Duke’s End; la performance prosegue poi con Turn It On Again; a No Son of Mine, segue una serie di brani tratti da Invisible Touch, fra i quali Land of Confusion; poi, in sequenza, il medley In the Cage/The Cinema Show/Afterglow, con alcuni estratti provenienti da Duke’s Travels e Riding the Scree. Dopo Hold On My Heart e Follow You Follow Me, si passa a Firth of Fifth e I Know What I Like, corredato da spettacolari effetti speciali. Notevoli sono anche le esecuzioni di Mama e Ripples (brano eseguito dal vivo per la prima volta dopo vent’anni), mentre in Throwing It All Away e Domino Phil Collins invita il pubblico al coro. Drum Duet introduce quindi a Los Endos; seguono Tonight Tonight Tonight e Invisible Touch. Uno spettacolo pirotecnico precede il finale nel quale vengono eseguite I Can’t Dance e The Carpet Crawlers, chiudendo quella che, come dice Collins, «è stata una serata speciale». Dalla serata è stato tratto il DVD When in Rome 2007, uscito nel 2008. Da rilevare il fatto che Phil Collins ha cantato tutti i brani con un tono sotto rispetto agli originali; questo a causa dei suoi noti problemi di udito per i quali era stato costretto ad abbandonare le esibizioni live per lungo tempo.
Il 15 marzo 2010 i Genesis sono stati ammessi alla Rock and Roll Hall of Fame nella formazione comprendente Gabriel, Banks, Collins, Hackett e Rutherford. Alla premiazione i membri del gruppo (tutti presenti tranne Gabriel) non hanno suonato: la band Phish ha eseguito Watcher of the Skies e No Reply At All. Nonostante questo, nessun album della band è presente nella classifica dei 500 dischi più importanti della musica rock, stilata dalla rivista Rolling Stone.
Ecco, ora spero sia chiaro, non farmi passare da patacca che non lo sono ah ah ah ah ah ciao carissimo.
Buzz, e due: non c’era Steve Hackett nel 2007…
Luka
AH ILARIA LA BAND DEI JONES,I TORMENTATISSIMI GALLESI STEREOPHONICS GIA’…..CAMBIO DI BATTERISTI, UNO SI SUICIDA, CAMBI DI GENERE MUSICALE CONTINUAMENTE E OVVIAMENTE CAMBIO DI LABEL FREQUENTISSIMO, SIN DALLA FINE DEGLI ANNI 90.
MA HANNO UN BEL SOUND , CON CHITARRE CHE CARATTERIZZANO PRESSOCHE’ TUTTO IL TAPPETO MUSICALE DEL LORO REPERTORIO, COSI’ COME LE PARTI VOCALI SPESSO CANTATE IN COPPIA. MI PIACCIONO.
QUESTO BRANO “IN A MOMENT” SI PUO’ ANCHE SCARICARE GRATUITAMENTE DAL LORO SITO.BELLO ANCHE IL VIDEO.
ECCO LA SONG (thanks to Ilaria):
https://www.youtube.com/watch?v=VbagcoetpGw
QUI IL DOWNLOAD GRATUITO DELLA MEDESIMA:
http://www.stereophonics.com/inamoment/
Non occorrono dischi nuovi, bastano quelli di un tempo. D’altra parte ,rimanendo su Mozart essendo il sottoscritto mezzo austriaco, le opere presenti nelle varie esecuzioni sono sempre le medesime ( e non perche’ lui e’ morto) in quanto non esistono opere extra, potranno esserci partiture incomplete , tipo i demos o le b sides nell’epoca moderna, ma cio’ che viene suonato e’ sempre lo stesso. Sui Genesis caro Luka ricordo benissimo quello a cui fai cenno tu ma e’ stato un concerto estemporaneo al quale anche le cronache e la letteratura genesisiana ha dato importanza relativa. Basta leggere anche Dusk e Mario Giammetti o Jam. La reunion , pur senza Peter e’ stata quella legata al tour del 2007 e che ha fatto tappa a Roma per il concerto gratuito sponsorizzato dalla nota compagnia telefonica. In ogni caso “ce semo capiti”. O revuar. ps Ilaria degli Skunk Anansie , mi prenderai in giro ma piace solo il nuovo album , il resto , del passato, non entra nei miei padiglioni auricolari. Ora vado su you tube poi ti dico. W la musica, anyway!Buon we.
Scusate se imperverso… chi ne ha voglia, mi dice cosa ne pensa di questo pezzo? L’ho appena scoperto e non riesco a togliermelo dalla testa.
https://www.youtube.com/watch?v=VbagcoetpGw
Ciao Syd, qual’è la tua canzone preferita degli Skunk Anansie?
Buzz, per me è una minestra riscaldata se si mettono insieme per sfornare nuovi album e cose del genere. Il tour “remember” glielo potrei passare tranquillamente.
Buzz, ecchecavolo mi cadi sui Genesis! 😉
Dopo che Gabriel lasciò la band alla fine del tour di “The lamb…”, si ritrovarono solo una volta sul palco. Il 4 ottobre 1982, al Milton Keynes per “salvare” economicamente proprio Gabriel e la sua Womad…
Secondo me Page e JPJ hanno una voglia di vedere ancora “l’effetto che fa”. Plant ha capito che non riesce più a prendere le ottave alte come una volta.
Allora meglio evitare figuracce.
Poi, convengo che la musica degli Zepp è immortale.
Proprio come Mozart 😉
Luka
Sui Ledzep ragazzi non convengo: non e’ minestra riscaldata se ancora vi/mi eccitano ascoltandoli e vedendoli. Trovatemi il nome di almeno 10 band che , ancora oggi, possono essere sono superiori al Dirigibile artisticamente . I loro brani sono ancora attualissimi e non stancano mai. Un breve tour , magari una data alla settimana in 20/30 capitali del mondo nei relativi stadi credo che avrebbero solo fatto gioire chi non ha potuto assistere al “celebration day”.
Molte reunion sono state piu’ che dignitose, ad esempio quella dei Genesis. Poi ragazzi vi domando: per caso Mozart ha mai stancato qualcuno? Eppure son passati secoli. Per me i LedZep non saranno mai sciolti definitivamente dentro di me. E poi Jason e Jpj con Page mi pare fossero in forma strepitosa. E’ solo l’istrionico Plant che vuol fare il “prezioso” anche se indubbiamente di impegni ne ha, e non solo con la Alison Krauss,la band of Joy. Bye bye.
OT. Lunedì 19/11 concerto degli Skunk Anansie al Forum, bello, mi è piaciuto, palco non sofisticato, quasi scarno per dare spazio a Skin ed alla band. Musica potente, a tratti graffiante e la solita superba voce di Skin. Inutile riportare una scaletta che, oltre ai due lavori dopo la reunion ha percorso tutta la carriera del gruppo. Skin dal vivo è una forza della natura, trascinante in ogni brano e si lascia trascinare a sua volta quando scende in mezzo a noi, non qualche metro, tutta la lunghezza del forum per poi farsi riportare sul palco a braccia sopra le nostre teste. Un fiume in piena.
Nota positiva anche il gruppo spalla, The Jezabels, una giovane band australiana che mi ripropongo di tenere sotto osservazione, non so se qualcuno di voi (probabilmente si) li conosce, a me hanno fatto una buona impressione.
Sono d’accordo con Ilaria.
La leggenda degli Zeppelin deve rimanere tale. Anche perché qualche “aiutino tecnico” a Plant lo hanno sicuramente dato… 😉
Luka
On topic: ho appena letto un articolo sul Corriere (Paolo, scusa la citazione della concorrenza) che riporta le parole di Jimmy Page rilasciate a Rolling Stone, secondo il quale l’unico che si oppone alla reunion è Robert Plant, il quale pare essere troppo preso dai propri impegni. Gli altri membri della band vorrebbero in realtà riprendere a suonare insieme. Io dico che è meglio così… Come ho già scritto giorni fa, un conto è una festa una-tantum, un conto è la minestra riscaldata, che di solito è buona al massimo ancora per un giorno…
Piadina forever, Buzz, con il salame!
Il server non mi accetta, pare, i codici del video , non so cosa accada. In ogni caso il video nuovo di Prince lo trovate sul tubo o sulla home page di corriere.it buona visione e buon ascolto.
Intanto anche Mick Taylor e Bill Wyman completeranno la line up degli Stones nei prossimi live, beato chi ci sara’.
Questo invece il nuovo video del Folletto di Minneapolis:
va bene della piadina stile vinile?:-) o delle tagliatelle?
Check in velocissimo, sistemazione da favola, equipaggio leggendario.
Scusate, ma voi lì giù cosa ci fate?
Se alzate gli occhi mi vedete sul Dirigibile che sta passando sulle vostre teste…
Mi vedete? 😉
Luka
p.s. Ilaria l’Amarone lo porto io 😉
Tutti a casa mia per (ri)guardarlo insieme mentre ci beviamo l’Amarone? 🙂 🙂
Ilaria, so we’ll have a celebration day number two:-))))))) Say hello to everybody still alive:-))))))
Ladies and Gentlemen… it is with pleasure and pride that I announce you “Celebration Day” is now in my hands.
i just can’t get enough, dear Lucia ah ah ah ah
Caro Buzz: Enjoy the silence
Il turnista o quarto uomo misterioso sul palco Muse e’ Michael Nicholls , gia’ con Daltrey e Townshend alle Olimpiadi di Londra. Ciao a tutti, che silenzio!
Paolo , mi sento tanto solo su Soundcheck, a quando un nuovo topic?
THE MUSE: COME LE MUSE, COME I PINK FLOYD
Ieri sera concerto dei Muse a Pesaro , Adriatic Arena stipata. Bellissimo, nulla da dire. Bravissimi singolarmente e grande intesa tra il trio capitanto da Mr Bellamy.
Ottimo il suono, bellissima scenografia a semicerchio con monitor che ricoprivano tutto e una piramide a punta in giu’ composta da tanti led e video che ovviamente cambiavano col ritmo e ad ogni canzone. Bravi Wolstenholme e Bellamy, ma come per gli altri concerti che vidi a Bologna e Milano una citazione speciale va per il drummer Dominic Howard “spaccatutto”,un’autentica forza della natura dalla puntualita’ svizzera.
A 50 anni suonati e dopo tanti anni di concerti, come con le donne, ma anche con la musica, ad ogni concerto trovo qualche difetto; qualcuno mi maledira’ come e’ successo per i Radiohead sempre a Bologna.
Dunque, saro’ breve: leggendo le ultime setlist delle ultime dieci serate europee dei Muse quella di ieri sera alla Adriatic Arena e’ stata senza dubbio la piu’ breve , la meno intensa in termini di pezzi nostalgici richiesissimi, anche se indubbiamente il tanto bistrattato ultimo album “the 2nd Law” ha dal vivo un suo perche’ cominciando proprio dall’introduzione strumentale e poi via via coi temi trattati.
La scenografia: bellissima, nell’ultimo tour usarono ascensori, questa volta una piramide e un semicerchio scopiazzato dalle scene udduiche: il batterista aveva la base/pedana girevole a 360gradi, Bellamy e Wostenholme, i ragazzi del Devonshire, potevano girare tutto intorno al palco e salutare i fans posizionati anche dietro il palco.
Perche’ Pink Floyd? Perche’ nell’aria c’e’ stato un tocco rock di GNR con un breve accenno di Bellamy alla chitarra del riff piu famoso (sweet child of mine), del vero progressive quasi genesisiano durante non ricordo quale pezzo, tanto dei Queen e degli u2, ma sicuramente se non fossero esistiti i Pink Floyd certe cose non si sarebbero ne’ viste ne’ ascoltate.
Vi lascio la setlist ufficiale dalla quale ,leggendola, probabilmente converrete con quanto asserisco.
Comunque grande concerto, certamente il noioso sono io. Sold out e tanti ragazzi molto giovani che hanno pogato come pazzi, e questo e’ positivo ,soprattutto in questo momento poco felice per i giovani stessi e per la musica in generale. Music has the power.
The 2nd Law: Unsustainable
Supremacy
Bliss
Panic Station
Resistance
Supermassive Black Hole
Animals
Monty Jam
Explorers
Sunburn
Time Is Running Out
Save Me
Madness
Follow Me
Undisclosed Desires
Plug In Baby
Stockholm Syndrome
Encore:
The 2nd Law: Isolated System
Uprising
Survival
Encore 2:
Starlight
Knights of Cydonia
(Man With A Harmonica intro)
ps inoltre mi farebbe piacere sapere chi mi puo’ svelare un mistero: c’era un quarto uomo sul palco e suonava, al buio, nascosto, con percussioni, chitarra e via dicendo. Chi e’ ,e perche’?
QUESTA INTANTO E’ LA TRACKLIST DI BOLOGNA, UNIPOL ARENA IERI SERA.
The 2nd Law: Unsustainable
Supremacy
Interlude
Hysteria
Panic Station
Resistance
Supermassive Black Hole
Animals
Monty Jam
(Drum and Bass Jam)
Explorers
Falling Down
Time Is Running Out
Liquid State
Madness
Follow Me
Undisclosed Desires
Plug In Baby
New Born
Encore:
The 2nd Law: Isolated System
Uprising
Knights of Cydonia
(Man with a Harmonica Intro)
Encore 2:
Starlight
Survival
dimenticavo! dalle 22 il Boss ha finito alle 2 di notte poi sul palco e’ arrivata la torta a forma di chitarra, ma roba da matti. Un grandissimo, 63 anni, lunga vita al Boss!
Cosa ci troveranno nel nuovo album di Ramazzotti cosi’ enfatizzato?Boh a me piace la canzone dedicata al mio grande idolo Alex Baroni ( gran persona, grande cultura, grande voce mi manca molto anche perche’ con la sua musica facevo innamorare le ragazze )e mi ha commosso. Pero’ la commozione per Eros e’ come un’arma di marketing.Non so i sentimenti fino a che punto siano veri in lui o siano target da colpire. Per il resto tutto nella norma che piu’ norma non si puo’ . Quelle sarebbero le grandi collaborazioni? Cioe’ Club Dogo, una delle Pussycat Dolls (bona ma prevedibile), Giannini detto Giancarlo e un’altra band italiana della quale non ricordo il nome. Ho voluto sentire il disco per soddisfare una curiosita’, ma sono le solite adenoidi e le solite parole strappalacrime di un ragazzo di borgata. Bravo ragazzo eh, ne ho avuta testimonianza diretta e vicina, ma artisticamente stop.Ma la notizia del giorno sono i due concerti all’Olimpico e a San Siro dei Negramaro. Mamma mia, ma come faranno a riempire? Sono le stesse date di Antonacci per caso , cioe’ uno supporter degli altri? O sono previsti un 20mila biglietti gratuiti? Bah sono perplesso, molto perplesso. Mi sono ripreso quando ho letto proprio oggi la cronaca del concerto del Boss a East Rutherford (praticamente a casa sua) la sera prima del suo compleanno. Siamo sulle 4 ore di concerto dopo un rinvio di due ore ,dalle 20 alle 22 causa vento,pioggia e fulmini. In Usa sono severissimi, Per chi volesse soddisfare questa curiosita’ comperi il nuovo numero di Buscadero. Beh mi sono dilungato troppo come sempre , ciao a tutti e rock on. Ps per farvi capire quanto io sia “sportivo” ho appena pubblicato sul mio blog la presentazione del secondo libro su Bon Jovi scritto da un ragazzo, un fan speciale del Jon Bon Jovi. L’ho fatto con molto piacere. Adesso veramente aspetto il libro di un altro , un amico e non aggiungo altro………
thanks Lucia!
Appena annunciato tour negli stadi dei Muse.
TOUR ESTIVO 2013 NEGLI STADI
15 NOVEMBRE 2012
Siamo felici di annunciare i primi show del tour europeo 2013 negli Stadi dei Muse!
04.06.13 Amsterdam Arena, Amsterdam, Olanda
18.06.13 Werchter Festival Site, Rotselaar, Belgio
21.06.13 Stade De France, Paris, Francia
22.06.13 Stade De France, Paris, Francia
26.06.13 Stade Charles Ehrmann, Nice, Francia
28.06.13 Stadio Olimpico, Torino, Italia
06.07.13 Stadio Olimpico, Roma, Italia
Biglietti in vendita da venerdì 23 novembre.
Altre date saranno aggiunte a breve…!
http://www.muse.mu
Domani sera saro’ a Pesaro come gia’ detto, poi vi raccontero’ le mie umili impressioni.
Brava Ilaria: condivido! 🙂
BUZZ sai questa? “Il frutto non cade mai lontano dall’albero” 😀
Paolo, io di figli ne ho due ; anche i miei genitori e i miei nonni sai che mi dicevano??? Che un pero non fa mai un melo, ma per carita’ , affari suoi, cioe’ del Bon Jovi. Ossequi e buon lavoro.
ps belli i nuovi di Crystal Castle ,il live di Porcupine Tree e l’album dei Black country communion o come diavolo si chiamano…..
Per uno a cui piacevano i Procol Harum di “A whiter shade of pale” oppure “Homburg”, i primi Bee Gees (da 66 al 71), i Beatles di “Let it Be” o “Yesterday” oppure “And I love her”, perfino i Rolling Stones di “Lady Jane”, i Led Zeppelin , così come i Pink Floyd fino a quando non ne è diventato leader Gilmour, hanno suonato una musica sgradevole.
Paolo, permettimi… la credibilità è un concetto relativo e forse dipende più da chi legge (e cosa abitualmente legge), che da chi scrive e forse, se ci pensi bene, lo sai anche meglio di me, visto che sei abituato a prenderti regolarmente insulti, oltre che complimenti. Agli occhi di chi ti offende, non sei certo credibile, mentre chi ti apprezza, pensa che lo sei. Chi decide chi ha ragione e chi no??
Secondo me il problema è a un altro livello, è proprio nella mentalità con cui si affronta l’oggetto, ma adesso è tardi per entrare in questo discorso. E’ quasi mezzanotte… vado a dormire o domani altro che ritardo di mezz’ora…
Notte.
Ogni critica sarebbe comunque lecita, Ilaria. Di certo finché ci saranno editori che pubblicano giornali non si possono cambiare certe regole. Rimane, per quanto riguarda la musica, la stampa che. Una volta era cosiddetta alternativa e che oggi è stata “assorbita” dal web. Ma anche in questo caso c’è la stessa contraddizione che anche Billy Bragg conferma con la sua carriera: l’assurda alternanza tra estremismo e compromessi. Alla fine ci si gioca la credibilità, no??
Buzz ma le colpe dei figli non possono ricadere sui padri!!
della serie “scheletri nell’armadio” caro Paolo, stavolta te la prendi in quel posto tu, lasciatelo dire da un patacca:))))ohibo’
(ANSA) – ROMA – La figlia di Bon Jovi, Stephanie Rose, 19 anni, e’ stata arrestata per presunto possesso di eroina. Secondo il sito di gossip TMZ, la polizia avrebbe trovato la figlia del rocker apparentemente in overdose nel dormitorio dell’Hamilton College, a New York. Accanto a lei sarebbero state trovate piccole dosi di eroina e marijuana. Bon Jovi tornera’ in tour mondiale nel 2013 e l’unica data italiana sara’ il 29 giugno a San Siro.
Per Ilaria: in Italia da secoli oramai si e’ perso il senno e la giusta via per la cultura musicale a partire dalle scuole. Nel Nordeuropa cio’ non succede, qualcosa vorra’ pur dire? Poi le radio: basta ascoltare in streaming cosa si trasmette e ascolta da noi e cosa all’estero. Mi sono stata spiegata?:)))))
Grazie, Buzz. Lo trovo interessante principalmente perché ci fa vedere come sia possibile dare risalto alla musica in modo diverso dai soliti articoli e interviste promozionali, sfornati tutti a stampino dopo la conferenza stampa di turno per l’uscita del cd o l’apertura del tour.
Al di là di quello che possa essere la specificità del pensiero di Billy Bragg, che ovviamente parla del suo paese e non del nostro, e al di là del fatto che sicuramente alcune riflessioni sarebbero valide anche per noi, qui si discute del valore educativo della musica (e indirettamente anche delle altre arti), di come sia una componente fondamentale nella formazione dei ragazzi e di come sarebbe più giusto prenderla molto più seriamente, invece di trattarla esclusivamente come un altro prodotto da vendere e l’argomento viene considerato degno di un articolo in uno dei principali quotidiani nazionali.
Non voglio assolutamente fare critiche a Paolo, sia chiaro. So che ha a disposizione uno spazio molto limitato sul Giornale e che se potesse, si esprimerebbe molto meglio e più di così. E’ un’osservazione indiretta sullo stato delle cose nella nostra realtà.
decisamente articolo interessante e tanto vero, grazie Ilaria!
Ciao a tutti, faccio un copia-incolla da un articolo uscito oggi sul Guardian. Non centra niente col topic e forse neanche col blog e oltretutto è in inglese, ma secondo me è interessante e quindi ve lo posto.
Billy Bragg: ‘education reforms risk stifling creativity’da Latest news and comment from Britain | guardian.co.uk di John Plunkett
The singer and left-wing activist used a lecture in memory of John Peel to criticise Michael Gove’s plans to scrap GCSEs
Singer Billy Bragg has warned that the government’s education reforms risk stifling creativity and leaving the pop charts the preserve of a well-off public school elite.
Bragg used a lecture in memory of broadcaster John Peel in Salford to criticise education secretary Michael Gove’s plans to scrap GCSEs in favour of an English baccalaureate. He also turned his ire on and “culture-clogging shows” such as Simon Cowell’s The X Factor on ITV1.
The singer and leftwing activist said the government’s proposed new education system threatened to exclude creative subjects from the core qualifications expected of 16-year-olds.
“At a time of cuts to the education budget, the pressure on schools to dump subjects like music and drama in favour of those that offer high marks in performances tables will only grow,” said Bragg.
He criticised the “insistence that knowledge is more important than creativity”, adding: “As Albert Einstein said, imagination is more important than knowledge, for knowledge is limited while imagination embraces the whole world”.
Bragg, delivering the second annual John Peel Lecture at the Radio Festival on Monday, said: “Under the English baccalaureate, with its reliance on a single end of course exam, the child with the creative imagination will always lose out to the child with the ability to recall knowledge learned by rote.
“And it’s not just the creatively talented kids who will suffer. Evidence shows that pupils from low-income families who take part in arts activities at school are three times more likely to go on to higher education.
“Young people do better in English and maths subjects if they study the arts. They are more easily employable, more likely to vote, to volunteer and to get a degree. You might add to that they will be more likely to get into the charts, too.”
Bragg said there had been a “steady decline” over the past decade of state-educated artists getting into the top 10. He pointed to a magazine study which compared the charts from 1990, when 80% of artists were state educated, with 2010 when the charts were dominated by people who went to private schools.
“A decent education in the arts will only be available to those able to pay for it,” said Bragg.
“Now I realise that private education is something that no-one really wants to talk about in the UK,” he told the audience of radio and music industry executives in Salford.
“Politicians would rather lay the blame for inequality at the door of the underfunded state system than discuss the excessive influence of the privately educated.
“But the fact is that, for the first time since the 1960s, our society is dominated by the 10% of the population who go to private school.
“The prime minister went to Eton; the archbishop of Canterbury went to Eton; the mayor of London went to Eton: even the man they tell me is the new Billy Bragg – Frank Turner – went to Eton.
“Now you may be thinking here he goes – middle-aged Clash fan railing against the state of modern music. I don’t have anything against those who were sent to private schools by their parents – Peel himself went to Shrewsbury public school and Joe Strummer went to Westminster.
“And my only real criterion when it comes to music is whether or not song moves me. This issue here is not one of social class, but of access.”
Bragg called on the radio industry to take more risks with the music they played, like John Peel.
“For teenagers today, the most obvious path to a career in the music industry would be the shiny floor TV talent shows which have come to dominate the schedules and the charts,” he said.
“Yet the judgemental approach of culture-clogging shows like The X Factor is the diametrical opposite of what John Peel stood for. His only criterion was that the music he played had to be challenging – whether it was good or not he let his audience decide.
“Now I realise that’s not a very good business model for some of you, that such eclectic programming sounds like commercial suicide, but lets not forget that Peel operated alongside mainstream broadcasters like Tony Blackburn and Steve Wright throughout his career at Radio 1.
“It’s about finding a balance between the comfort of the mainstream and the shock of the new.”
Bragg used the example of Jake Bugg, the Clifton-born singer songwriter who went to number one in the UK with his self-titled debut album last month.
Bugg broke through after his single was picked up by a presenter on his local radio station, BBC Radio Nottingham. It had previously come to the appearance of a local commercial station, Trent FM, but the station’s “unsigned” initiative was closed down after it was rebranded as part of Global Radio’s nationwide network, Capital FM, said Bragg.
“When Jake Bugg got to No1, it made national news headlines – why?” asked Bragg.
“Because he never went to stage school nor graduated from the Brits Academy. He didn’t enter Britain’s Got Talent, not submit himself to the humiliations of The X Factor. Because he’s just an ordinary kid from a state school.
“Should that make him an exception? I don’t think so.
“I can’t believe that there aren’t plenty of articulate teenagers out there with an ear for a good tune and a chip on their shoulder who have something to say.
“Given the crucial role that radio played in bringing Jake Bugg to the attention of the music industry, and the good work that is being done to introduce new talent to the airwaves, why aren’t there more kids from his kind of background in the charts?”
Stasera George Harrison su sky……
Nel film “living in the material world” di Scorsese, canale 314 piattaforma sky. Buona visione e buon ascolto.
oh si cavo Pavolino mio , ah ah ah ah ah ciao Paolo, sei proprio un bel patacca va:)))))))
Buzz vedi che te lo sei preso in quel posto in tempo reale??
No, ho cambiato idea Bon Jovi grandissimi:-)))))
Ah ah ah ah ecco perche’, ah ah ah ah
Jon Bon Jovi ha inviato un invito a Bono perchè si unisca alla sua band sul palco di Slane l’anno prossimo. Il cantante americano e la sua band saranno a Dublino il 15 giugno del 2013 con il nuovo tour mondiale, Because We Can Tour.
Jon ha dichiarato che suonare allo Slane Castle è sempre stato un suo sogno, e che prima di un suo concerto nei camerini è solito guardare il DVD del concerto degli U2 in questa particolare location proprio per caricarsi.
“Se Bono volesse venire a duettare con noi per me sarebbe meraviglioso” ha detto, con un sorriso smagliante.
“Amo Bono. Potrebbe cantare l’elenco telefonico che starei comunque ad ascoltarlo. Siamo amici. Non lo chiamo spesso ma quando capita che ci vediamo gli do un grande abbraccio e un bacio perché davvero lo adoro”
Fonte: SundayWorld.com
ragazzi per carita’ w i bon jovi, preferisco afterglow pero’, il nuovo di Black Country Communion e mi preparo per sabato, ho i Muse dietro casa:-))))