Lei non fa mai una piega: intanto canta, poi vedremo. Stasera Emma sarà all’Eurovision Song Contest, quello che una volta era l’Eurofestival e ora è diventato molto più kolossal (e pure meno folcloristico). Insomma una robetta da qualche centinaio di milioni di teleeurospettatori molto nazionalpop (diretta su Raidue da Copenhagen). Emma avrebbe potuto portare in gara una delle sue canzoni più melodiche, sapete quelle a pieni polmoni, magari struggenti e passionali come usa qui da noi. Invece no: La mia città ha un piglio rock che non t’aspetti e quindi è una scommessa niente male, se non altro perché è una fuga dai cliché di chi ci pensa ancora legati a chitarra e mandolino. «Chi non risica non rosica» spiega lei che in Danimarca è arrivata da qualche giorno e immaginatevi quanto si siano stupiti i danesi a vederla così scatenata durante le prove.

Dopotutto, cara Emma, anche la canzone è scatenata.
«È il mio omaggio rock all’Italia».

Ci vuole coraggio.
«Ho sempre voluto essere onesta e coerente con me stessa: ho scelto questa canzone e la canto. Anche a costo di prendere una bastonata e tornarmene a casa. E comunque è un brano che ho scritto io per intero e ho sempre meno voglia di cantare parole scritte da altri».

Quindi vuol dire che nel prossimo album diventerà cantautrice tout court?
«Di certo Schiena è stato un disco di passaggio. Mi ha dato, e mi sta dando tante soddisfazioni, ma credo di non aver ancora dato il massimo».

Quindi diventa cantautrice?
«Macché, se scrivo una canzone che mi piace, la canto. Altrimenti nessuna preclusione per brani di altri autori».

All’Eurovision molti riflettori sono puntati su Conchita, la concorrente austriaca drag queen con tanto di barba.
«È ovvio che mi piacerebbe vincere, anche se ho già avuto buoni risultati. Ad esempio ho fatto uno showcase (un miniconcerto spesso solo per fan o giornalisti) all’Euroclub Vega e la gente si è divertita. Così anche a Colonia durante le semifinali: alla fine parecchi ragazzi sono venuti a chiedermi autografi».

Intende anticipare che Emma punta all’estero?
«Sì, a settembre dovrei fare un tour europeo. Non c’è ancora nulla di fissato, ma saranno alcuni concerti».

Intanto, dopo l’ospitata da Alessandra Amoroso a Verona il 19 maggio, a luglio gironzola in Italia su palchi prestigiosi: dall’Arena al Lucca Summer Festival.
«E ci saranno grandi sorprese».

Ad esempio?
«Vedremo. Ho deciso di non dire nulla. Né ospiti, né scaletta, né anticipazioni. Di sicuro sarà una cosa che da me non si aspetta nessuno, manco mia mamma».

La nuova strategia della promozione: nessun annuncio.
«Chi avrà la curiosità verrà a vederlo. A me piace stupire».

A Copenhagen molti si sono stupiti del suo abito un po’, diciamo, corto.
«I soliti maliziosi. Comunque, tanto per dire, quelle che si vedono non sono le mutande ma proprio pantaloncini, neanche culotte…».

Negli anni scorsi all’Eurovision sono arrivati Gualazzi, Nina Zilli e Marco Mengoni.
«Mengoni mi ha fatto l’in bocca al lupo anche via twitter. E molti altri, da Malika Ayane ai Negramaro alla Pausini e Paola Turci, mi hanno mandato sms di incoraggiamento: in fondo canto per l’Italia quindi per tutti, mica solo per me».

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