Politica

La birra dell'ipocrisia (europea)

"Per me una birra". "Una anche per me". "Faccia quattro e ci porti pure qualche patatina". Ieri sera, intorno alle 23.30, c'è stato un fuori programma al termine della prima giornata del Consiglio europeo. Dopo la cena di lavoro, che ha aperto il summit, Angela Merkel e Emmanuel Macron hanno raggiunto il belga Charles Michel e il lussemburghese Xavier Bettel sulla terrazza di un bar della Grand Place, in pieno centro a Bruxelles. L'assenza di Giuseppe Conte è stata fatta notare da Repubblica sottolineando che il premier italiano "resta solo in albergo" perché i big dell'Europa non vogliono prendere con lui nemmeno una birra. Quello che il quotidiano diretto da Mario Calabresi non ricorda, però, è che a quel tavolo non c'erano certo gli amici dell'Italia. Talvolta, anziché sedersi a fare una finta bisboccia con chi ti pugnala alle spalle, è meglio andare a letto prima. LAPRESSE_20181017221250_27549693 "Rispetto all'Italia siamo tutti uniti – racconta a Repubblica il premier belga Michel – la manovra è un pericolo per tutti. Mette a rischio la crescita dell'Eurozona per i rischi legati allo spread". I quattro leader sono arrivati insieme, camminando in strada, al ristorante Roy d'Espagne, uno dei luoghi più emblematici della Grand Place di Bruxelles, e si sono seduti sulla terrazza sotto l'occhio incuriosito dei presenti e il vigile sguardo del personale della sicurezza. Pare che l'idea della bicchierata sia nata per festeggiare la vittoria alle elezioni di Bettel. "Il bello della politica - fanno notare - è anche l'amicizia". E così, quando salta fuori il nome di Conte, Bettel e Michel, che hanno organizzato l'uscita, si chiamano fuori: "Ah, sì, è qui in albergo?". E filano via. Alla fine della serata il premier lussemburghese fa anche dell'ironia: "Conte? Ci è mancato...". LAPRESSE_20181017220952_27549633 Per Repubblica il mancato invito al premier italiano è un caso politico. "Né birra, né brindisi per lui - lo isolano anche solo per un party tra amici". Ma a quel tavolo non c'erano certo amici. Con Macron, per esempio, è da quando Conte si è insediato a Palazzo Chigi che le cose non filano lisce. Lo scontro per il blitz della gendarmerie francese a Clavier dove, nel cuore della notte, ha scaricato alcuni immigrati africani è solo la punta dell'iceberg di un capo di Stato che continua a fare il galletto con l'Italia. Dalla gestione dell'emergenza immigrazione al dossier libico, il capo dell'Eliseo non fa altro che pestarci i piedi. E Conte avrebbe dovuto berci una birra in amicizia? Stesso discorso con la Merkel che, per dribblare la crisi dei consensi, vorrebbe rispedirci i "dublinanti" con voli charter ogni settimana infischiandosene della situazione già difficile che c'è in Italia.

  E Conte si sarebbe dovuto sedere a un tavolo con lei e sorridere amenamente? A volte, a certi tavoli, è meglio non sedere.

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