Cassa continua per terroristi
Madama Boschi,
mi permetto di chiamarLa così perché Lei (è) Domina incontrastata sulle sorti del Suo governo e mi permetto rispettosamente di scriverLe dopo le ultime video-notizie emerse su Al Jazeera sul pagamento del riscatto di 11 milioni di euri cash per le famigerate e sconsiderate cooperanti, a noi e a Lei ben note.
Lei, giusto un paio di giorni fa, ha dichiarato al Parlamento, nell’esercizio delle Sue funzioni di governo, che si trattasse di “una guerra mediatica con notizie prive di fondamento” e che “occorre molta prudenza e evitare la ‘cassa di risonanza’ perché ci sono altri connazionali sequestrati, in aree di crisi“.
Eh no, Madama. Occorre proprio evitare di essere una cassa continua per sequestratori, per di più terroristi, proprio nell’interesse dei sequestrati e di tutti gli italiani all’estero.
Le ricordo che non è che la vocina puntuta e la faccina appuntita la autorizzino a mentire così clamorosamente al Parlamento ed agli italiani, così come il suo più triste collega Gentiloni, che di tali Sue doti è persino privo.
Le ricordo che, nell’era moderna in cui ogni essere senziente dotato di telefonino si sente un fotografo e video-reporter, occorre fare molta attenzione nello smentire puntualmente mentendo spudoratamente, soprattutto quando si distribuiscono mazzette milionarie a simpatici terroristi (mai quanto Lei, sia chiaro) perché si rischia la figura di palta internazionale quando quelle banconote tutte in bella mostra su un tavolo finiscono su Al Jazeera e su tutti i media e social network mondiali, come giust’appunto avvenuto.
Le ricordo, altresì, che esiste dal 1991 la legge n. 82 che blocca i beni dei familiari, grazie alla quale si sono drasticamente ridotti i rapimenti a scopo di estorsione in Italia, passando dai 632 del periodo 1969-1990 ai 40 del periodo 1991-1997, fino quasi a scomparire ormai.
Le ricordo, altresì, che, oltre ad aver dichiarato al proprio Parlamento ed agli italiani il falso, il governo, di cui Lei è autorevole icona e portavoce, l’ha apertamente violata quella legge.
Le ricordo, infatti, che in base all’art. 1, IV comma, “chi si adopera, con qualsiasi mezzo, al fine di far conseguire agli autori del delitto medesimo il prezzo della liberazione della vittima” è colpevole di favoreggiamento reale (art. 379 c.p.) e punibile con la reclusione fino a 5 anni. In base all’art. 3, poi, “chiunque, essendo a conoscenza di atti o fatti concernenti il delitto, anche tentato, di sequestro di persona a scopo di estorsione o di circostanze relative alla richiesta o al pagamento del prezzo della liberazione della persona sequestrata, ovvero di altre circostanze utili per l’individuazione o la cattura dei colpevoli o per la liberazione del sequestrato, omette o ritarda di riferirne all’autorità [giudiziaria] di cui all’articolo 361 del codice penale è punito con la reclusione fino a tre anni”.
Lei, il ministro Gentiloni, il Suo Presidente e tutto il vostro governo, di grazia, a quale autorità giudiziaria le avete riferite queste notizie sul sequestro e soprattutto sul pagamento del riscatto? Perché presumo vi siate accorti di aver tirato fuori 11 milioncini in contanti, o siete talmente abituati a sprecare i nostri soldi che queste quisquilie non le notate?
Le faccio rispettosamente notare che siete voi gli unici a non aver avuto “molta prudenza” per “evitare la ‘cassa di risonanza’” e ad aver posto in serio e concreto pericolo i nostri “connazionali sequestrati, in aree di crisi”, oltre ad aver messo a rischio la sicurezza di tutti gli italiani all’estero, essendo ormai l’Italia nota a livello internazionale come cassa continua per ogni delinquente rapitore.
Mi ricordo, infine, di quando Lei, angelica fra trecce, frizzi, pianti e lazzi, portò in Italia i 31 bambini congolesi ed ora un dubbio sorge spontaneo: non è per caso ci è costata cara anche quella passerella?
Ci sarà dato saperlo un dì da Voi o attendiamo la CNN?