La Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Covid dovrebbe partire a marzo. Secondo quanto riferito da esponenti di governo, l’obiettivo di fare chiarezza non resterà circoscritto al piano pandemico mai applicato ma riguarderà a “tutto tondo” la gestione Covid dal 2020 a 2022. Qui e qui.

Intanto ci si chiede quanto siano costati alla Sanità i vaccini anti Covid 

Si sa che la famosa coperta è sempre troppo corta e che, dopo la pandemia, si è ristretta ulteriormente. Se negli ospedali mancano i letti, se i pazienti restano giorni in attesa nei pronti soccorso prima di essere ricoverati, (come ha documentato la trasmissione Fuori dal Coro), se non ci sono abbastanza medici, è perché manca il denaro, nonostante le tasse non siano diminuite, anzi: per un curioso fenomeno (che speriamo venga indagato) le imposte crescono in misura proporzionale a quanto si impoverisce il Sistema Sanitario.

Gli acquisti dei nuovi vaccini

Dalla legge di bilancio (art 1, c.536 L.197/2022) si apprende che nel 2023 verranno spesi 650 milioni di euro per approvvigionarci di nuovi anti Covid. Sì, siamo al terzo anno della pandemia più lunga della storia e contro un virus che ormai ha contagiato tutto il globo in più tornate – come solo quelli del raffreddore riescono a fare – ma di cui oggi – pensate – sono state registrate quasi 15milioni di varianti (14.645.269 al 19 gennaio, fonte: Gisaid). E noi continuiamo ad acquistare gli stessi prodotti a mRna che, quando va bene, “funzionicchiano” (come ammesso dal prof Massimo Galli nel 2021).

Ma i prezzi sono più cari

Tuttavia, si è appreso da dichiarazioni sui media che le aziende produttrici hanno aumentato i prezzi. Di quanto? Come mai su questi costi vige il silenzio stampa?

E quanto è costato l’”indotto” dei vaccini? Ci auguriamo che la Commissione chiarisca a quanto ammontano i rimborsi agli ospedali con malati Covid, oltre alle spese per il personale, per gli hub vaccinali, per il materiale sanitario e per la pubblicità.

Soddisfatti o rimborsati?

Già, perché, nel 2023, ci si dovrebbe aspettare da chi fa i conti, (Aifa, ad esempio?) una sorta di bilancio di esercizio: vale la pena perseverare con gli acquisti? Cosa ci conviene? Invece niente, non c’è attenzione al risparmio e non ci sono associazioni di consumatori che impongano risarcimenti a chi non è stato contento: ti sei ammalato nonostante tre dosi di mRna? Hai avuto eventi avversi? Sono affari tuoi. Eppure non funziona così neppure su Amazon. Oltretutto sfidiamo a trovare un acquirente ingannato una prima volta che si espone a una seconda frode: quando mai chi ha acquistato un paio di stivali antipioggia che lasciano passare l’acqua al primo temporale ricompra lo stesso paio di stivali per tre anni consecutivi?

Chiediamoci:

A quante dosi di vaccino corrispondono 650milioni di euro? E poi: verranno usate tutte le confezioni acquistate o se ne dovrà buttare qualcuna?

I vaccini utilizzati fino ad oggi

Secondo la trasmissione Report sono stati acquistati 321 milioni di dosi di vaccini per gli anni 2021 e 2022 (ne abbiamo consumate 183 milioni il primo anno e 138 milioni il successivo). In tutto sono state fatte 143.577.000 punture (al 18 gennaio 2023).

Poi ci sono 86 milioni di dosi gettate in discarica o regalate perché in scadenza; 58 milioni di confezioni donate ai Paesi poveri e 28 milioni di iniezioni scadute a fine 2022.

Ne restano da fare ancora 91 milioni.

L’infettivologo Fabio Franchi ha calcolato: “Se queste 91 milioni di punture venissero fatte entro il 2023 (visto che durano al massimo 12 mesi) dovremmo iniettare 8 milioni di dosi al mese non 725mila come nel novembre e nel dicembre scorsi. E cosa ce ne faremmo di nuove confezioni ordinate per il 2023? Se si considera un prezzo di 20 euro l’una si stima che altri 32,5 milioni di dosi si aggiungano a quelle del 2022 (91 milioni)”.

Vuol dire che le confezioni di vaccini da consumare ammontano a 123,5 milioni di dosi.

Gli sprechi in breve

Già nel dicembre 2021 la Nigeria, in segno di protesta per aver ricevuto vaccini scaduti, ne ha sotterrato le confezioni davanti alle telecamere.

Nel marzo 2022 si scopre che le 350milioni di dosi che l’UE ha donato ai Paesi Poveri sono finite in discarica.

Nell’ottobre 2022 è emerso che i Paesi ricchi hanno stipulato accordi con i produttori di vaccini per assicurarsi il 350% delle dosi di cui avevano bisogno.






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