Motorola_d470_1La notizia arriva improvvisa ma forse non troppo: dopo l’addio a Nokia (che però alla fine esiste ancora), la tecnologia dovrà salutare anche Motorola. Succederà entro la fine dell’anno, così come annunciato da Rick Osterloh, ovvero presidente e Chief Operating Officer di Lenovo. In pratica i nuovi smartphone della casa verranno venduti con il logo «Moto by Lenovo» e i fan di un brand davvero storico dovranno rassegnarsi. Per carità: tutto lecito. Soprattutto perché l’azienda cinese ha acquistato il marchio da Google  per più di di due miliardi di euro e può farne quel che vuole. La domanda però è: ne vale la pena? L’operazione è la stessa che ha fatto Microsoft appunto con Nokia, cioè sganciarsi da un’immagine antica per entrare in prima persona sul mercato. Operazione che però per ora non ha dato i frutti sperati. E poi era stato l’amministratore delegato di Lenovo, Yang Yuanqin, a dire che “Microsoft è il nostro tesoro: lo proteggeremo e lo  renderemo ancora più forte». Dunque, un vero e proprio dietrofront. Personalmente, per quel che vale, penso che sia un errore, perché certi nomi stanno ai telefonini come la Bic per le penne e in pratica non si butta via così la storia.  Motorola infatti è il progenitore della telefonia mobile, con icone come il DynaTac, lo StarTac e il Razr, prima del declino: l’acquisto da parte di Google nel 2011 per oltre 12 miliardi di dollari e il successivo passaggio a Lenovo, che ora tra l’altro sarà partner Google per la produzione dello smartphone basato su Project Tango (potrebbe essere un 6 pollici da meno di 500 euro), la piattaforma che dovrebbe rivoluzionare il mondo dei videogiochi e la trasformazione digitale del mondo reale in 3D.  Insomma un vero peccato. Speriamo (per Lenovo) che sia solo veniale.

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