Duomo 2 DuomoLe foto che vedete qui sopra sono state fatto sui tetti della Galleria Vittorio Emanuele di Milano con un G5 della L5. Lo scopo era proprio quello: verificare il funzionamento del nuovo smartphone di alta gamma della casa coreana in abbinata ad uno dei suoi moduli, ovvero la Cam Plus che trasforma il telefono in una vera e propria macchina fotografica digitale. Con tanto di pulsanti fisici e di rotella dello zoom. Il risultato ovviamente è stato di gran livello e se vedete qualche imperfezione, questa non sta nella foto ma nel fotografo. La prova infatti è stata fatta sia in automatico che in manuale e dunque, non essendo il sottoscritto un professionista dello scatto, ecco che si poteva fare anche di meglio. Oppure che quel che è fatto batte anche i fotografi principianti. In ogni caso insomma il G5 è ampiamente promosso, anche se con qualche piccola riserva che spiegherò più avanti.

Riepilogando in sintesi: il G5 ha un  corpo unibody in alluminio, pesa 159 gr di peso, si comanda tramite il pulsante posteriore sul retro della scocca che funge anche da  lettore per le impronte digitali. Lo schermo è un 5,3 pollici con risoluzione Quad-HD (2560 x 1440 per 554 ppi) con  tecnologia “Always On”, il processore è il Qualcomm Snapdragon 820, la Ram è di 4 Gb, la memoria è da 32 gb espandibile . LG G5 gestisce anche dispositivi di realtà aumentata e virtuale e supporta la tecnologia di ricarica rapida 3.0 che migliora la velocità del 27% e l’efficienza del 45%. L’audio è a 24 bit tramite Bluetooth, le fotocamere posteriori – e qui ecco il perché della prova –  sono due, una da 16 mpx ed un’altra da 8 MP con obbiettivo grandangolare da 135 gradi (qui la novità), con grande scelta di filtri e comandi manuali. Davanti invece la camera è da 8 mpx per i selfie. Disponibile in  argento, grigio, rosa e oro, Lg G5 è il primo smartphone modulare: costa 699 euro ai quali aggiungere se si vuole 99,90 euro per la Cam Plus, mentre il modulo Bang&Olufsen per ascoltare la musica in altissima qualità arriverà a breve. In più sono disponibili una serie di Lg Friends, come il visore  360 VR a 279,90 euro o la 360 Cam, una fotocamera equipaggiata con due sensori grandangolari da 13 MP.

Insomma una piccola rivoluzione che segna un netto stacco dal design del G4. E la prova del test? Bene, dopo un paio di giorni d’uso il G5 si conferma essere uno smartphone di primo livello, anche se personalmente rilevo un paio di criticità. Guardando lo scomparto della batteria da 2800 mAh il dubbio è che il retro sia proprio tutto in metallo o abbia delle parti che non lo siano (Lg può ovviamente toglierci ogni dubbio). E poi c’è la questione dei moduli: sicuramente un’idea originale che però per ora soffre di una complicazione d’uso secondo me non di poco conto: ogni utilizzo infatti costringe l’utente a spegnere il cellulare, staccare la batteria da un modulo per rimontarlo su un altro e poi a riaccendere il telefono. Si dirà: quasi sicuramente una volta scelto un modulo difficilmente si cambierà con un altro, però la forza di G5 è proprio quella di essere trasformista e forse si poteva (ma chiedo troppo agli ingegneri?) trovare un sistema per evitare di coinvolgere la batteria nell’operazione. In definitiva: sicuramente Lg G5 colpirà la fantasia di coloro che scelgono Android e vogliono un device con tutta la migliore tecnologia. Personalmente però, ma è appunto un giudizio soggettivo, il design del G4 – con il suo retro in pelle – era più accattivante.

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