I Mate 30, il piano B di Huawei e il nostro
E allora i Mate 30 ci sono davvero, sono supertecnologici e arriveranno anche nei negozi. Entro la fine dell’anno. Lasciamo la descrizione girandovi al sito (https://www.trameetech.it/news/huawei-mate-30-pro-smartphone-in-arrivo-entro-fine-anno-con-o-senza-app-google/), dove abbiamo seguito la presentazione di oggi. Qui facciamo la considerazione che Huawei ha dimostrato che, Google o meno, Trump o non Trump, nella vita bisogna avere sempre un piano B. Se si vuole essere davvero un’azienda di livello.
Non sarà facile: avere un Android Open Source senza app di Big G è una soluzione che non si rimpiazza annunciando un milione di dollari per sviluppare il proprio ecosistema. Ci vuole tempo. E accettazione del rischio. Non sarà facile, quelli di Huawei lo sanno. Però bisogna andare avanti, sulla strada dell’innovazione. Huawei sta facendo tutto e meglio, e se solo smettesse di riempire i lanci di prodotto con slide comparative con la concorrenza, sarebbe perfetta. Il futuro può aiutarci a cambiare il mondo in meglio e anche Huawei con i suoi strumenti ne fa parte. E chi si preoccupa dei rischi di affidare i propri dati su una rete controllata dal governo cinese, ha ragione ma forse non troppo.
La privacy fa discutere e siamo preoccupati a difenderla. Poi però siamo i primi ad affidare i nostri dati quotidianamente a servizi sul web che, anche se non cinesi, sono altrettanto pericolosi. E poi: perché difendersi da Huawei e arrendersi docilmente a Google o Facebook? Chiediamocelo. E allora: quella del web è una guerra in cui non dobbiamo stare da nessuna parte se non dalla nostra. In ballo ci sono i nostri soldi e i nostri dati sensibili. Che sono la stessa cosa. Sapete perché Facebook non recita più che iscriversi è gratis “e lo sarà sempre”? Perché sa già che noi stiamo spendendo noi stessi lì dentro, facendo guadagnare il social di Zuckerberg. Dunque: mentre Trump e gli Usa, Huawei e la Cina, giocano la loro partita economica, il resto del mondo intanto dovrebbe preoccuparsi di avere un piano B per proteggersi. Eppur non succede. Forse sono tutti troppo preoccupati a farsi un selfie.