Ticino vs. Berna? Quando il federalismo declina
Sull’ultimo numero del settimanale ticinese “Il Caffè” viene affrontata una questione di fondamentale importanza per il cantone in cui vive la grande maggioranza degli svizzeri di lingua italiana, e cioè il rapporto tra Berna e la periferia. Nell’affrontare tale tema il giornale dà voce a molte personalità della politica e della cultura con l’intenzione di scavare sulle ragioni delle crescenti difficoltà che caratterizzano la relazione tra il Ticino e la Confederazione, ma la lettura dei vari pareri può soltanto suscitare delusione e perplessità.
Da una parte, infatti, taluni ritengono che il cantone italofono dovrebbe pesare di più nelle decisioni comuni e ricevere maggiori attenzioni da parte del potere centrale. Per ottenere questo risultato, ad esempio, si pensa che i ticinesi dovrebbero sostenere il passaggio da 7 a 9 ministri federali, così da poter rivendicare con successo la presenza permanente di un italofono nel governo di Berna. Altri sostengono poi l’esigenza per gli svizzeri italiani di acquisire un profilo più aperto e in qualche modo più progressista, facendosi coinvolgere maggiormente nelle vicende federali e diventando così sempre più in grado di influenzarle.
Dall’altro lato c’è chi, invece, ritiene che queste lamentele siano ingiustificate, dato che già ora i ticinesi riceverebbero dalla federazione vari sostegni, aiuti e via dicendo. La lingua italiana – anche se parlata solo da un numero limitato di confederati – ha uno statuto molto alto, per non parlare dell’importanza (in investimenti e dipendenti) della Radio-televisione nella lingua di Dante. E poi c’è chi ricorda i finanziamenti a favore del traforo del Sempione e altro ancora.
C’è insomma chi afferma che il Ticino dovrebbe avere di più dagli altri e chi, opponendosi, ritiene che già ora riceve moltissimo. Il dibattito però si muove – da entrambe le parti – entro logiche convenzionali e statuali, che hanno ben poco di autenticamente elvetico.
Sia chiaro: comparativamente, la realtà svizzera resta assai da preferire a quella dei grandi Paesi che la circondano. Nel mondo dei cantoni la pressione fiscale resta inferiore che in Germania, in Francia o in Italia; le autonomie sono più solide; le diversità maggiormente rispettate. Ma questo dibattito sembra confermare un triste processo di omologazione.
In una vera società federale i componenti il patto assegnano alla federazione solo quello che essi ritengono opportuno attribuire a quel livello: sempre potendo richiamare a sé ogni potere e sempre potendo smettere di finanziare dati servizi (che a quel punto la comunità locale smetterebbe di ricevere). In una vera società federale la redistribuzione è ridotta al minimo, così che nessuno può vivere delle risorse altrui o sentirsi danneggiato dal sistema delle assegnazioni delle risorse: come invece avviene nei Paesi centralizzati.
Le tensioni in atto nell’universo ticinese testimoniano allora come sia sempre più difficile, in Svizzera, ritrovare lo spirito del federalismo più autentico basato sulla libertà degli attori locali e su patti liberamente sottoscritti. Sembra che quasi nessuno chieda che il Ticino possa tenere le proprie risorse e amministrarsi da sé, avendo con Berna un rapporto meno significativo.
D’altra parte, quando anche in Svizzera si inizia guardare a questa o quella realtà come a una “minoranza”, è chiaro che molto dello spirito originario è venuto meno e la difformità tra la confederazione e gli Stati nazionali si sta riducendo sempre più. In una realtà davvero basata sull’autogoverno non è possibile parlare di una maggioranza germanofona, né vi sono minoranze francofone o italofone. Sia chiaro: gli svizzeri sono ancora in tempo a frenare tale processo, ma perché questo avvenga è necessario un serio ripensamento culturale del sistema federale e delle logiche che lo sostengono.
Andrea Pellis, parto da questa frase di Paolo da Lama:
“O si comincia a lavorare e sudare per combattere lo statalismo o si emigra, lasciando il Paese definitivamente in mano alla mafia, ai dipendenti statali che finalmente non avranno più le tasse dei ricchi a coccolare la loro poltronite, agli immigrati peggiori.”
Tutti d’accordo ovviamente, come pure siamo d’accordo che si debba intervenire sul pensiero (ragionamento), poi ognuno di noi ha strategie diverse sul come farlo.
Io parto dal presupposto che NON siamo solo quattro gatti ad avere un po’ di buonsenso, e che potenzialmente le persone che potrebbero condividere e sposare il pensiero siano moltissime. Il problema è che un libertario per sua natura tende ad essere indipendente e quindi il pensiero è “sparpagliato” su di una vasta area, manca un riferimento di massa nel quale un potenziale libertario possa identificarsi.
Ci sono dei riferimenti o punti di aggregazione, come von Mises.it, Movimento Libertario, Tea Party, Rischiocalcolato, L’Indipendenza ecc. ma nonostante la alta qualità hanno poca visibilità, raggiungono solo una piccola parte dei potenziali libertari, ed in genere sono visitati da chi ha già un’idea definita in quel senso.
Allora ci si sposta in luoghi con più elevato “traffico” come Il Giornale, ma all’interno di quella realtà ci accorgiamo che c’è molta confusione di idee proprio tra quelli che potremmo identificare come potenziali libertari, è per questo motivo che secondo me è necessario un blog di riferimento all’interno del Giornale, per permettere a chi magari si ritiene liberale ma in realtà non lo è, di capire cosa vuole esattamente, oppure, per chi si ritiene moderatamente liberale ma che in realtà lo è molto di più, addirittura libertario, di trovare una conferma di riferimento che gli permetta di rassicurarlo sulla sua visione del mondo che magari fa fatica ad accettare perché ritiene quasi border line.
Un riferimento però per essere chiaro ed utile, deve essere attendibile e coerente.
Secondo te, un potenziale libertario che approda al giornale ed inizia a razzolare per i blog, dove può trovare un riferimento in tal senso?
Te lo dico io, tra i blog che hanno visibilità al momento da nessuna parte. Porro ci sarebbe vicino ma cede ancora troppo alla politica classica e poi ha la moderazione, Foa? Foa non ha la moderazione (apparentemente) ma potrebbe mai essere un riferimento per i libertari? No. Lui non lo è quindi… Tu non entri in un bar aspettandoti di trovare una farmacia…
Ma torniamo al nostro potenziale libertario in cerca di riferimenti, se entra da Foa cosa vede? gente che da destra e da sinistra si scanna solo per il gusto di scannarsi o contraddirsi, o che vuole propagandare il suo modello di statalismo, o che vuole semplicemente dimostrare la sua furbizia. C’è un inutile dispendio di energie solo per difendersi dalle provocazioni (quelle sterili) di qualche rompicoglioni, quell’ambiente non può essere costruttivo, non c’è un pensiero ben definito e non può essere un riferimento.
L’unico blogger che avrebbe titolo per diventare IL RIFERIMENTO è Carlo Lottieri, è un ragionatore, è coerente col pensiero, non ha la moderazione ed è sinceramente Libertario, gli manca solo la visibilità e viene sempre relegato nelle retrovie, e allora immagino che se quelli buoni di noi iniziassero a frequentarlo potrebbe salire in classififica, aquisire maggiore visibilità, peso, e diventare quindi un punto di riferimento dinamico e “trafficato”.
Suvvia ragazzi, non siate così stanziali, …sarebbe la dimostrazione virtuale del “votare con i piedi”…
Un saluto .
http://johnnycloaca.blogspot.it/2014/02/causa-ed-effetto-in-economia-come-verra.html
Ecco, QUESTO è un argomento che mi starebbe a cuore. 🙂
@depaoli.fabrizio@libero.it il 2 febbraio 2014 alle 17:47:
Sai che su questo punto dissentiamo. Certo, Bagnai è un marxista, statalista, comunista, keynesiano, nazionalista (in questo più onesto di molti, visto che lo dichiara apertamente), però ammetterai che in questa fase abbiamo un nemico in comune, anzi il nemico in comune, cioè l’Unione Sovietica Neuropea. Inoltre, le sue analisi sul perchè siamo nel pantano in cui siamo sono ottimamente argomentate e per me valide e condivisibili.
Poi certo, le proposte che fa per il “dopo” sono da crimine contro l’umanità (ovviamente, è comunista…) e, quando sarà il momento, le combatterò strenuamente.
Ma per ora, ogni alleato nella lotta contro i totalitarismi è necessario, altrimenti il lusso di discutere di un “dopo” non ce l’avremo mai…
Tra l’altro, in uno dei commenti sotto a quell’articolo Foa ha anche specificato di aver segnalato Bagnai proprio per questo motivo.
@depaoli.fabrizio@libero.it il 6 febbraio 2014 alle 08:57:
Ciao!
Non pensare che non segua anche queste discussioni. Il fatto è che non le trovo di mio immediato gradimento, nel senso che noi, prima di aver bisogno di discutere di queste cose, dovremo aspettare 100 anni, salvo miracoli. Parteciperò quando si parlerà di cose un po’ più “vicine”. Volevo però rassicurarti sul fatto che la mia partecipazione sul blog di Foa non mi porterà certamente a rientrare nell’alveo della politica tradizionale. Ho anzi postato un paio di provocazioni di quelle davvero cattive (che chiaramente nessuno ha colto, salvo uno dei soliti rossi che mi ha dato del disfattista o qualcosa di simile perchè sostengo che lo statoladro vada abbattuto fino alle fondamenta). Però, partecipare di là serve anche, in questi momenti difficili dove i libertari sono davvero 4 gatti, a confermare di essere dalla parte giusta della barricata: quella che si augura la fine non solo dello stato, ma anche della concezione dei rapporti umani che ne sta alla base.
Credo tu sappia come la penso. 🙂
Damy Eku, ricordo bene, come ricordo bene che tu abbia sempre preso posizioni molto chiare e nette.
Il pifferaio nel tempo ha perso la mia stima, e non perché abbia a volte idee diverse, ma perché ho percepito sempre più i suoi intenti manipolatori sommersi volti comunque a mantenere le varie fazioni all’interno degli schemi dei vari teatrini politici.
Di mettere in discussione lo stato neanche a parlarne, quindi questo suo voler apparire sincero, coraggioso ed a tratti anticonformista lo trovo perfetto per il protocollo da salotto liberal-chic, e quindi lo considero un attore/manipolatore. Si è contraddetto ben più di una volta già dai tempi di Salvatore Franco, e io queste cose “me le segno”.
E così ho fatto la cosa che mi sembrava più ovvia e coerente: andarmene.
Anche per me la questione termina qui, anch’io le cose che ho pensato glie le ho sempre dette apertamente, non mi sono mai risparmiato.
Però mi piacerebbe che i nostri amici tornassero a preferire la sostanza, che lasciassero perdere la politica degli zombie e il canto delle sirene.
Basterà ricordargli che li stanno tenendo nello stesso recinto di sempre?, che è la stessa classe politica di sempre?, che anche se cambiano i personaggi questi si comportano nello stesso modo di sempre?, che ci prendono per il sedere nel modo di sempre?, che dicono le stesse cose di sempre?, che è quella accozzaglia di politici che anziché togliere leggi ne ha sempre aggiunte?, che anziché ridurre lo stato lo ha fatto diventare sempre più grande?, che anziché lasciarci più liberi ci ha fatti diventare sempre più schiavi?
Mah.., sai Damy, la mentalità statalista è dura da sradicare…, questi stanno ancora a battibeccare tra destri e sinistri (entrambi statalisti) quando invece secondo me il confronto dovrebbe essere tra statalisti e liberali e subito dopo tra liberali e libertari.
Un saluto .
fabri,ciàcià.
Io ho avuto il coraggio di dire a Foa ciò che pensavo del suo blog ultimamente.
EkuAnarkyko il 18 gennaio 2014 alle 10:02:
Foa:spariti due post.Devo pensare che il blog non è più lo stesso da un
anno a questa parte? devo pensare che è diventato un
blog”INFILTRATO?”.Buona serata.
Non vorrei tastare più questo tasto,se avrò voglia di scrivere qualche commento nel blog di Foa lo farò,lo farà passare non lo farà passare? “MME FREGA”.
Intanto ha tolto la moderazione…”(A me no naturalmente).Forse si fida di più di chi le manda email per cacciare chi controbatte con espressione anarchicoliberal.
Mariolino,
“non ti pare che siamo un pò pochi.”
Sì, mi pare. Sono tutti (a parte noi) intenti a seguire il pifferaio magico (Foa) il quale offre loro un confortevole divano nel suo salotto Liberal-chic.
Eeh.. sai com’è…, siamo in inverno…, è comprensibile che sia più comodo stare al calduccio a riposarsi anziché scendere in trincea.
Quello che secondo me i nostri amici non vogliono accettare è il fatto che le cose siano cambiate velocemente, che stare a disquisire in modo borghese sui fatti della politica tradizionale classica è un lusso che non ci si può più permettere.
Bisogna lasciarsi alle spalle quel mondo e quel modo di pensare, liberarsi, andare oltre, e pensare a ribellarsi prima di tutto.
Ma se il pensiero di ribellarsi riguarda molti, il cambiamento sul COME farlo riguarda ancora pochi, infatti quei molti consapevoli della necessità di dover cambiare qualcosa lo sono solo a metà, ovvero, non sono ancora consapevoli del fatto che il “liberarsi” voglia dire abbandonare anche la strada cosiddetta “democratica”: smettere di pagare e di andare a votare.
Forse i tempi non sono ancora maturi.
Fatto sta che mi sembra uno spreco vedere gente come Andrea Pellis, Paolo da Lama, Piero, Clemens, Pinodrum, Random 64, Adriano, Stallman, Fabio Cenci, Andrea Cortesi e molti altri, che da potenziali libertari spendono energie nel posto sbagliato quasi a volersi autoconvincere che la strada giusta da percorrere sia quella della politica “classica” e dello statalismo, quella che propone soluzioni “alla Bagnai” o “alla Grillo” o “alla Berlusconi/Renzi + Casini” (questa è la più divertente).
…E Foa gongola, ma non vuole vederli scappare, infatti, se ci hai fatto caso, negli ultimi tempi i suoi interventi direttamente sul blog si sono fatti molto più frequenti, quasi a voler fidelizzare dei clienti “a rischio” di evasione (in tutti i sensi.. eh eh).
Io non vorrei che prendessero queste mie stimolazioni sul piano personale, lo faccio solo perché credo sinceramente che questa sia la parte giusta della barricata dalla quale stare.
Capisco anche che dal loro punto di vista pascolare da quelle parti sia più vantaggioso in termini di visibilità e che quindi il “lavoro” sia già per metà fatto, ma ha senso pascolare in un pascolo di ortiche? o è meglio cercare di coltivare trifoglio per avere un nuovo pascolo qualitativamente migliore?
Io credo la seconda.
Che si debba quindi provare a dare visibilità al pascolo di trifoglio.
Mariolino, ora ti chiedo un favore: tu che ogni tanto vai ancora in mezzo alle ortiche, potresti copiaincollare questo messaggio e portarlo ai destinatari?
Se lo fai ti prometto una bottiglia di vino, questa volta di Barbaresco.
Un saluto .
Mariolino,
“se si vuole un vero libero mercato non ci devono essere leggi che lo costringano, altrimenti non è libero, ma se è totalmente libero si riprodurrebbero le stesse accumulazioni di soldi e di conseguenza enorme potere”
Ti ho già chiesto prima di spiegarmi come.
Come sarebbe possibile riprodurre le stesse accumulazioni di soldi?
“in un sistema come il tuo come vorresti fare per impedire ai vari Morgan, Goldman sachs e amici vari di tenere in mano il vero potere”
In un sistema come il mio, quel problema si risolve da sé: una moneta libera scaturita da un mercato libero è incontrollabile da chiunque che non sia il mercato stesso, perché nel momento in cui qualcuno cercasse di controllarla, il mercato (essendo libero di scegliere) ne sceglierebbe subito un’altra.
I banchieri hanno questo tipo di successo perché comprano dagli stati il potere di imporre moneta, nel mercato libero ciò non sarebbe possibile perché nessuno avrebbe potere da vendere ma solo ricchezza da scambiare.
“Ps, anche io sono “possidente” e spesso non mi accontento di quello che ho, ma penso che non è un gran bene.”
Io invece penso che sia un gran bene, non solo per te ma anche per gli altri: se tu non fossi mosso dall’ambizione e se fossi povero, cosa scambieresti con gli altri?
Lavoro?
No, perché non essendo ambizioso potresti lavorare un decimo, forse un centesimo di quello che lavori, giusto lo strettissimo indispensabile per tenerti in vita.
Beni?
Neanche, se fossi povero non avresti beni o soldi da scambiare.
Ora pensa un’attimo se tutti prendessero alla lettera le tue parole “spesso non mi accontento di quello che ho, ma penso che non è un gran bene” e quindi tutti fossero poveri e passivi, o se preferisci, timorosi di cadere nel “peccato” quando casomai provassero a desiderare qualcosa di più, che cosa avrebbe la gente da scambiarsi? NULLA, NIENTE, ZERO, nemmeno i saluti perché se i genitori di quella gente avessero ragionato così, quellla gente non sarebbe neanche nata.
Quindi, se sei povero non puoi scambiare nulla con altri e li farai restare poveri.
Se sei ricco invece potrai scambiare ricchezza e li farai diventare ricchi.
Il problema non va ricercato nel chiedersi se sia giusto o no essere ricchi, va ricercato nel chiedersi se sia giusto o no RUBARE, o, ancor meglio, se sia giusto o no farsi derubare.
Un saluto .
depaoli.fabrizio@libero.it il 5 febbraio 2014 alle 11:28:
Fabrizio, lo sò benissimo che il sistema veramente anarchico ben difficilmente funziona, infatti non è mai esistito, è più che altro una aspirazione intellettuale, ma anche il tuo lo vedo difficile da applicare, e per gli stessi motivi, nessuno si accontenta mai del potere e dei soldi che ha, chi può fà di tutto per accumulare più che può, e anche controllare il sistema, cosa che fanno benissimo quelli di cui discutiamo, ovvero i grandi banchieri.
Dici che è lo stato che permette loro di fare quello, invece penso che sono loro che decidono tutto quello che lo stato deve fare, per evitare questo ci sono solo due sistemi, o la ghigliottina, o leggi di uno stato veramente sovrano fatte in modo da impedirlo, ma è una contraddizione in termini, se si vuole un vero libero mercato non ci devono essere leggi che lo costringano, altrimenti non è libero, ma se è totalmente libero si riprodurrebbero le stesse accumulazioni di soldi e di conseguenza enorme potere che vediamo oggi, un pò come il paradosso temporale noto ai lettori di fantascienza, o il cane che si morde la coda.
IO non vedo soluzione ad una contraddizzione del genere, in un sistema come il tuo come vorresti fare per impedire ai vari Morgan, Goldman sachs e amici vari di tenere in mano il vero potere, non sono crostini facili da addentare, hanno sempre trovato utili servi per portare avanti il loro sistema, se li porti in place della concorde, dove lavorava la famosa macchinetta, penso che in tempo più o meno breve ne verrebbero fuori di nuovi, magari anche peggio.
Trà poco vado dove sai, fermo per manutenzione, non ti pare che siamo un pò pochi.Saluti.
Ps, anche io sono “possidente” e spesso non mi accontento di quello che ho, ma penso che non è un gran bene.
Mariolino,
“ma bisogna sempre vedere cosa si intende per proprietà privata”
Io intendo innanzitutto il poter disporre della mia persona e di tutto ciò che riesco ad ottenere da uno scambio volontario del mio lavoro, dei miei beni o capitali.
“ci sono singole persone che posseggono più roba e soldi di intere nazioni, sarà giusto o no, io pensò di no.”
Trovo normale e giusto che ci siano differenze di ricchezza tra gli individui e non ci vedo niente di male.
Il male lo vedo sol COME ottenere quella ricchezza, il male è che le regole non sono uguali per tutti perché c’è uno stato che le decide arbitrariamente col pretesto di volere una società “buona e giusta”, però ottiene il risultato opposto, perché laddove sottrae potere al mercato e lo concentra nelle sue mani crea la condizione perché nasca un MONOPOLIO o un’ingiustizia.
Per esempio: ci sono due aziende che navigano in cattive acque, in un mercato libero dovrebbero fallire entrambe e sparire dalla circolazione, invece con la presenza dello stato succede che quella grande viene salvata mentre quella piccola lasciata al suo destino. Paradossalmente per salvare quella grande lo stato sottrae (ruba) ricchezza a quella piccola accelerando così la sua dipartita.
Abbiamo furto ed ingiustizia messi in pratica in modo arbitrario dallo stato (quello che invece si propone come “buono e giusto”).
“perchè una vera anarchia possa funzionare bisogna che ci distacchiamo un bel pò dalla smania di possesso”
Ti riferisci alla tua anarchia che si trova agli antipodi della mia.
Ma la mia (anarco capitalismo) può funzionare, la tua no.
E ti spiego il perché:
Per la nostra esistenza sono necessari beni materiali come acqua, cibo, vestiti, casa, carta igienica, anelli di diamanti, riscaldamento, gabinetto, Aston Martin, terra, prosciutto crudo, ecc, ecc, ecc,
Quando tu parli di “smania di possesso” a cosa ti riferisci esattamente?
Al fatto che tu consideri certe cose non necessarie alla sussistenza?
Quindi se un contadino vuole possedere una zappa per coltivare delle patate lo puoi giudicare come “smanioso di possedere” perché, se andiamo a vedere, quella zappa non è indispensabile per coltivare le patate, potrebbe scavare a mani nude o con un pezzo di legno.
Se un paralitico viaggia su di una carrozzella elettrica è anche lui “smanioso di possedere” perché potrebbe utilizzare una carrozzella tradizionale ed usare le braccia per farla muovere.
Secondo il tuo ragionamento e secondo il fatto indiscutibile che per vivere sia necessaria ricchezza materiale, allora si potrebbe dire che “smania di possesso” sia uguale a “smania di vivere”.
Io sono smanioso di vivere, e tu?
Ma oltre a ciò, trovo molto arrogante che un “qualcosa” o un “qualcuno” decida cosa mi serve e cosa no per vivere ed eventualmente in che quantità.
Se io voglio avere tre mogli perché una sola non è sufficiente a soddisfare i miei “appetiti” e se quelle tre mogli decidono volontariamente che anche a loro sta bene così, NESSUNO può permettersi di giudicare o dirmi come devo comportarmi perché in quel caso gli individui sono rispettati, le scelte sono libere, e quindi anche le scelte vanno rispettate. Tanto basta.
Io condanno invece la smania di potere, ma solo quando per ottenerlo si ricorre al furto.
Il potere lo puoi comprare, e fin qui tutto bene. Ma quando invece quel “comprare” si traduce in “io sono OBBLIGATO a vendere” o a rinunciare alla mia libertà di scelta, allora non mi sta più bene.
Es. se io sono un dipendente -o anche imprenditore- sono OBBLIGATO a cedere ricchezza allo stato nei due modi classici: tasse e moneta fiat.
Lo stato quindi si appropria di quel potere, non comprandolo (scambio volontario di ricchezza), ma RUBANDOLO (scambio forzato, quindi NON volontario di ricchezza).
Il filmato che ha messo Damy dimostra che è vero che esiste gente predisposta a fotterti ma è anche vero che questo “fottimento” lo può replicare infinite volte solo grazie alle leggi dello stato.
In un libero mercato questo non può succedere. Es se io porto il mio oro al sicuro in una banca, se questa mi rilascia una nota di credito (banconota) e se poi invece anziché conservarmelo come pattuito se lo ruba, a quel punto, se non sono scemo, non le darò più fiducia un’altra volta, come me faranno anche tutti gli altri clienti e quella banca non riuscirà mai più a lavorare; se invece lo stato mi obbliga, nonostante tutto, a continuare a portare la mia ricchezza a quella banca… beh, la vita del banchiere diventa molto più facile…
Quindi non è affatto vero che in un mercato libero ci ritroveremmo con gli stessi meccanismi. Prova a dimostrarmi il contrario se riesci.
Concordo con te che il vero potere è in mano a chi detiene la ricchezza, è per questo che tutti noi dovremmo ragionare in quei termini, non fosse che invece continuiamo a riconoscere allo stato il potere di imporci leggi che non sono di mercato.
Dobbiamo prendere coscienza del valore della nostra ricchezza, grande o piccola che sia non ha importanza, e tenercela ben stretta, per “ben stretta” non voglio dire accumularla e basta quella è una scelta di ognuno di noi, ma cederla o scambiarla SOLO VOLONTARIAMENTE.
Adesso tramite la legge dello stato, la mia ricchezza affluisce a coloro che hanno più potere dello stato, e quindi come in un qualsiasi mercato se lo comprano.
Io quindi mi ribello allo stato, non al capitalismo. È lo stato che non permette un capitalismo uguale per tutti.
Un saluto .
@mariolino
Purtroppo oggi la crisi rende difficile lavorare per tutti, dall’imprenditore al lavoratore.
Ci sono imprenditori che in questi anni si sono svenati, dando fondo ai risparmi di una vita, pur di non chiudere e non lasciare per strada intere famiglie (che conoscono una per una), quando avrebbero benissimo potuto chiudere, delocalizzare, o scappare all’estero e godersi i risparmi in qualche isoletta caraibica.
E ci sono stati e ci sono imprenditori che sono figli di buona donna, che magari avevano chiuso e delocalizzato anche quando non c’era crisi e le loro aziende guadagnavano. Credo fosse stata la Goodyear italiana, gestita da un lord inglese che passava il tempo a giocare a golf, a chiudere nel 2005 o 2006, anche se l’azienda andava bene, solo perché in Romania o simili si guadagnava di più.
Come vedi, Mariolino, non tutti gli imprenditori sono uguali, e non tutti lavoratori lo sono.
Sono d’accordo anch’io sull’importanza di un sindacato efficiente e moderno, anche per evitare di perdere tempo (ed evitare ricatti), con la contrattazione individuale. Però in Italia il sindacato è PALEOLITICO, riesce solo ad essere conflittuale/marxista, non propositivo/riformista.
Ad esempio, alcune aziende sono state SALVATE da lavoratori che le hanno rilevate e rilanciate, ma questo solitamente ai sindacati non piace, loro vorrebbero il “padrone” da una parte e i lavoratori dall’altra, non vedono bene che i lavoratori prendano partecipazioni (e possano essere più ricchi, pur rischiando di più).
E per quanto riguarda i lavoratori, non dimentichiamo che nelle piccole aziende conta moltissimo il rapporto personale, sono aziende familiari in cui non lavori se non c’è affiatamento tra tutti. Il sindacato va bene dove ci sono grandi impianti, parecchie decine di dipendenti, ecc., e dove c’è anonimato, dove nemmeno sai chi è la proprietà.
Ad esempio, qualche mese fa leggevo di una piccolissima azienda in cui una nuova dipendente scassa-palle si era resa odiosa a tutti i colleghi, poi aveva fatto causa dopo aver provocato, e il giudice le aveva anche dato ragione, condannando l’azienda a pagare 100 mila euro. Quelli non avevano quei soldi e hanno dovuto CHIUDERE!
Per quanto riguarda la Fiat, qui rispondo anche a Fabrizio: che Marchionne sia furbo e faccia i suoi affari, lo sappiamo. Però è un fatto che in Italia con una tassazione e una burocrazia insopportabili, non sia più possibile lavorare.
La Fiat è andata in Gran Bretagna e Olanda, NON in Cina! Quindi anche loro hanno visto, pur essendo la PRIMA grande azienda privata italiana da inizio XX secolo, che NON è più possibile resistere e lavorare.
Mariolino, io sono d’accordo sul fatto che ci siano sempre più poveri, e sempre meno diventano sempre più ricchi, ma questo accade anche e soprattutto perché l’Europa e l’Italia AMMAZZANO le imprese!
Non può esserci un mondo con paradisi fiscali con tasse 0, fatto solo di miliardari e grandi criminali, ma nemmeno puoi avere stati di INFERNI FISCALI con tasse attorno al 70% e 100.000 leggi, e dittatura di burocrati statali, come in Italia.
Al2011 il 2 febbraio 2014 alle 19:12:
Io cerco di non avere a che fare con la giustizia, ma sò bene che potrebbero venire a prendermi in qualsiasi momento anche con un pretesto, come faceva la ghestapo, che trà poco avrà un erede con poteri simili.
Mia moglie invece ha avuto ha che fare con la giustizia, quella civile per sfrattare un inquilino non pagante, e ci ha messo pure poco, non molto più di un anno, ma credo sia un caso raro, comunque speriamo sempre di stare alla larga dai tribunali, sia civili che penali, o peggio ancora militari.
I processi contro le stragi sono andati tutti a schifio perchè c’erano di mezzo altri poteri dello stato, vedi servizi segreti internazionali, infatti anche i pochi condannati come quelli della strage di Bologna, sono molto probabilmente innocenti, veri capri espiatori, delle altre non è stato cavato un ragno dal buco, come il caso Ustica, la verità forse la disse Cossiga, missile quasi sicuro francese, ma gli organi dello stato fecero disinformazione totale, la cosidetta ragion di stato.
Il sindacato dovrebbe avere come compito quello cha hai detto, e spesso invece non lo fà, ma senza niente credo sia comunque peggio, dove lavoravo prima comunque alcuni furono licenziati perchè rubavano, ma non colti sul fatto, dopo alcuni anni e vari processi, il datore di lavoro, semipubblico, ha dovuto sganciare alcune centinaia di migliaia di euro, perchè prove vere non c’erano, anche se la certezza teorica era praticamente assoluta, anche trà noi colleghi.
Ma senza prove non si può condannare nessuno, o non si dovrebbe, invece lo svizzero Marchionne butto fuori la gente in quel modo, credo solo per ripicca, ora invece se ne và dove paga meno tasse, ed è per questo che l’unione non può funzionare, se ci facciamo le guerre fiscali interne come può stare in piedi la baracca.
Per questioni appunto di tasse sono andato vicino a picchiarmi con il mio ex sindacalista, diceva che avevano fatto bene a levarmi altri 4000 euri di tasse, così impari a stare a casa a fare il pensionato diceva lo stronzo impunito, che ha fatto carriera facendoci inculare dalla direzione, come vedi queste cose le sò dal di dentro e le ho pure subite, ma la contrattazzione individuale alla quale sono ora sottoposto è sicuramente peggio, diritti zero e bocca chiusa, altrimenti sei fuori dice in faccia chi comanda, sicuro di non avere opposizione, e infatti diversi sono stati cacciati anche per nulla, dal troppo al niente, e così non va bene, piano piano si stanno rimangiando i diritti conquistati con scioperi e morti in piazza, tutti i giorni vedo un peggioramento in quel campo, e stanno zitti tutti, partiti e sindacati, come andrà a finire non lo sò, ma la vedo bigia, come si dice in maremma.Saluti.
@Fabrizio + Mariolino
GIUSTIZIA
Purtroppo non sarà mai possibile “scegliere” il paese in cui ottenere giustizia, perché ovunque vige il “ius soli”, se commetti un reato (o pensano lo abbia commesso) sul suolo degli USA, nessuno riuscirà mai farsi giudicare dal Canada, la giustizia “privata” può valere per le controversie private, e già funziona, perché sempre + aziende scelgono gli arbitrati, anziché buttare via tempo e denaro nei tribunali statali.
Mariolino dici che non vuoi avere a che fare con la giustizia, ma purtroppo è lei (la giustizia) che a volte ti viene a cercare: ti possono chiamare a testimoniare (anche se non hai fatto nulla), o possono cercarti per ERRORI GIUDIZIARI, oppure si ha a che fare con la giustizia da VITTIME: qualcuno ti deruba, o ti provoca un danno, a te o ad un tuo familiare, e allora sei tu che CERCHI di avere giustizia, un risarcimento almeno.
Ed ecco che allora ti dico che – se ritieni gli USA troppo severi e “a rischio”, la giustizia di un Paese come la Gran Bretagna è 1000 volte meglio di quella italiana!
Io però vorrei semplicemente mettervi di fronte ad un fatto vergognoso (tra i tantissimi), che dimostra a che livello di SCHIFO sia arrivato il sistema giudiziario italiano.
Vi ricordate la strage di Piazza Fontana del 1969?
Ebbene, quel processo infinito si è chiuso solo nel 2004, dopo ben 35 anni…come?
Con la condanna dei parenti delle vittime al pagamento delle spese processuali, e con l’assoluzione dei presunti colpevoli (Zorzi, Maggi, Freda, ecc.)!!!
Ma io vi chiedo: ma voi volete ancora avere a che fare con una “giustizia” che dopo 35 anni dice ai parenti delle vittime della bomba in quella banca, morti dilaniati, di PAGARE loro le spese del processo???
Sarebbe come andare dal dentista per farsi cavare un dente, e trovare un cane che ti toglie il dente sano, e pretende pure di essere pagato!!!
Ecco perché io dico che gli italiani (di destra, di sinistra, di centro, non importa) dovrebbero SUBITO ribellarsi a questo schifo, rottamare subito la giustizia, che poi è il potere dello Stato più forte e devastante, quello che può distruggere la vita delle persone.
SINDACATO
Mariolino, so bene che con la crisi ci sono molti farabutti che sfruttano il lavoro della gente, sapendo che non è facile trovarne un altro.
Ma non è certo il sindacato italiano di oggi che può difenderli.
Il sindacato pensa solo a riempirsi la pancia, a difendere i suoi privilegi, e l’unica economia che ama è quella delle tasse alte e degli sprechi.
Un sindacato per me dovrebbe servire a lavorare per rendere più RICCHE E VIVIBILI le aziende, in modo da premiare i lavoratori migliori, difendendoli da abusi quali ricatti, lavoro in condizioni nocive, rischi alla salute, retribuzioni non dignitose, ecc.
E invece il sindacato italiano serve solo a difendere gente che non fa nulla, o addirittura RUBA, o peggio ancora danneggia gli impianti (come alla Fiat), o addirittura si oppone a straordinari (ben pagati!) per nuove commesse dall’estero, anche in periodi di crisi!
E per quanto riguarda il pubblico, che dovrebbe dare “tranquillità” a chi lavora perché non ti licenziano: ma tu hai mai chiesto a chi deve lavorare con capi che sono farabutti nel pubblico?
Prova a pensare – ad esempio – ad un dirigente di polizia che ha come superiore un incapace incazzoso, o il cui lavoro è gestito da un pm imbecille.
Magari lui lavora bene, ma ha a che fare con stronzi che lo trattano da cani, o che svalutano il suo lavoro, ecc.
Ma non può fare nulla, perché nessuno licenzierà mai quei farabutti.
A proposito, ora viene fuori che Mastrapasqua, l’ex presidente dell’INPS con oltre 25 incarichi, era stato anche condannato fino in Cassazione, per avere comprato esami universitari, e quindi per una laurea falsa.
Ora, ditemi voi che razza di stato di delinquenti è quello che permette ad uno condannato per avere falsificato la laurea di diventare presidente del maggior ente pensionistico di stato, e di ottenere oltre 25 incarichi pubblici!!
Tu vai a farti assumere da un privato, e quello ti chiede carichi pendenti, casellario, ecc.,
Qui invece mettono a dirigere il maggior ente pensionistico ad un condannato per truffa e falso!!
Ma lo vediamo o no, che siamo governati da caterve di delinquenti???
depaoli.fabrizio@libero.it il 2 febbraio 2014 alle 07:47:
Effettivamente quello è un punto controverso, anche io sono attaccato alla mia roba, magari non come Mastro Don Gesualdo, ma bisogna sempre vedere cosa si intende per proprietà privata, ci sono singole persone che posseggono più roba e soldi di intere nazioni, sarà giusto o no, io pensò di no.
Il culo non è una proprietà, fa parte del tuo corpo, e deve essere inviolabile, salvo tu decida il contrario, la proprietà è la cosidetta roba, che nessuno si porta dietro, il problema di fondo è quello, perchè una vera anarchia possa funzionare bisogna che ci distacchiamo un bel pò dalla smania di possesso, che comunque si tramuta anche in quella di potere, perchè sono intimamente legate, e di certo non siamo pronti per un mondo del genere.
Il filmato che ha messo Damy, che avevo già visto, dimostra che potere e soldi sono legati intimamente, e per me il mercato “libero” che vorresti riprodurrebbe simili cose in un tempo anche breve, se mettessi dei limiti non sarebbe più libero, chi controlla chi, è sempre quello il problema di fondo.
L’esperienza dimostra che i lupi mangiano gli agnelli, in Italia anche il contrario, gli Agnelli a due gambe hanno mangiato e tanto, e ora se ne vanno pure, veri impuniti senza coscienza, sputano dove hanno gozzovigliato alla grande, ma chi bada solo al soldo difficile che conosca la parola coscienza o riconoscienza, ma questo è un altro discorso.
IL vero potere non è dei governi, ma da quelli che tirano i fili dietro, e manovrano le quadrine, come si vede bene nel video, a proposito ho sentito che con la nuova legge appena approvata i padroni della banca D’Italia potrebbero vendersi il nostro oro zitti zitti, sai nulla?
Ps, tempo fà intervistarono un personaggio dopo alcuni fatti di cronaca nera, disse che chi non ha provato non sà cosa si perde, a prenderlo sotto la coda, che finora abbiamo sbagliato?
Saluti.
Carlo Lottieri.
Apprendo dal blog dal quale sono felicemente emigrato (Foa), che viene messo in risalto un originale ruffiano, statalista, comunista, keynesiano, nazionalista che risponde al nome di Alberto Bagnai.
Siccome ormai non ho dubbi sul fatto che il padrone di quel blog sia un manipolatore di menti al servizio di quella parte politica che si definisce liberale ma che purtroppo ormai di liberale ha ben poco, mentre invece ha molto di socialista (FI), mi viene la pelle d’oca nel vedere che si proponga quel tipo di “economista” ai liberali.
Siamo messi veramente male.
Una presa per il sedere bella e buona.
È il trionfo dell’immagine e della manipolazione, siccome è necessario riacchiappare quegli individui liberi ormai disgustati dalla politica di quella che sarebbe dovuta essere di una destra liberale, per fare ciò si ricorre a personaggi di quel tipo.
Nel sistema consumistico, anche politico, per mantenere stimolato il cliente (elettore) si deve ricorrere a qualcosa di nuovo, l’importante non è il contenuto (marcio) o la qualità (pessima) ma che appaia nuovo ed originale, presupposto indispensabile per farlo diventare “di moda”.
In fondo che importa se Bagnai è un marxista, l’importante è che “venda”, e per fare ciò basta presentare il solito pensiero mainstream keynesiano/statalista (fallimentare) con una nuova confezione originale et voila’…
La gente ci casca e continua a consumare …e indebitarsi.
Carlo Lottieri, non so lei, ma io sono disgustato e depresso.
Un saluto .
Samuel e Damy Eku.
Due ottimi documentari. Il tutto ruota intorno alla moneta IMPOSTA (fiat).
Come abbiamo visto, per imporla i banchieri si servono della complicità dei governanti dello stato, li corrompono, come fece la Fiat coi nostri governi.
Ma andiamo più a fondo.
Cosa decreta che un “qualcosa” possa venire imposto?
La legge dello stato.
Allo stato riconosciamo il potere di imporre leggi.
Finché noi riconosceremo allo stato quel potere ultimo, i Rothschild, i Morgan e i Rockfeller potranno dormire sonni tranquilli.
Che vi piaccia o no, … le cose stanno così.
Mettiamo la moneta nelle mani del mercato LIBERO e i sogni dei banchieri diventeranno INCUBI.
Un saluto .
“E’ come dire:Moro ci aveva avvisati prima di…”
http://www.youtube.com/watch?v=Sok8nodx9hk
Buona Domenica a tutti!
http://www.youtube.com/watch?v=35yZzShi0Oo
Al 2011, sicuro! diffondere messaggi, ma più che altro spiegarne i motivi e le ragioni.
Esempio:
“Lo stato fallirà”
Perché?
Perché consuma più di quanto produce.
O se preferite perché il debito aumenta più del PIL e di conseguenza diminuiscono anche le entrate fiscali. NOTA BENE, le entrate fiscali diminuirebbero anche se l’evasione fosse pari a ZERO.
Essendo quindi PALESEMENTE STUPIDO pensare di riuscire a salvare questo stato, possiamo più intelligentemente pensare a salvare NOI stessi. Quindi, non solo è giusto evadere, ma è anche la cosa più intelligente da fare.
Per quanto riguarda la giustizia, cosa c’è di più bello che scegliere una comunità anziché un’altra sulla base delle regole che si è data?
Se io vivo in uno stato Usa che prevede la pena di morte, e a me non piace, posso andare nello stato vicino che invece non la prevede. Stesso discorso sul modello di gestione della giustizia o di qualsiasi altra cosa.
Chemmefrega di stare a giudicare o imporre ad altri il mio sistema se quegli “altri” non fanno parte della mia comunità?
Il mondo perfetto non esisterà mai, facciamocene una ragione, per il motivo BANALE che ognuno di noi ha la sua visione di “mondo perfetto” ma le visioni sono tutte diverse e sono circa 7 mld.
La Fiat (non la moneta, ..una volta tanto).
Marchionne è un manager, e al contrario di un governante politico se vuol far vivere l’azienda per cui lavora deve far quadrare i bilanci.
Non essendoci in Italia le condizioni per farlo ha fatto benissimo ad andarsene.
Sì però… con tutti i soldi che la Fiat ha preso dallo stato italiano all’epoca dell’Avvocato…
Ha fatto BENISSIMO a prenderli. Li ha per caso rubati???
Nooo, è il nostro cazzo di stato che glie li ha regalati, lo stato li ha rubati a me per regalarli alla Fiat. E allora con chi me la devo prendere? (Domanda retorica).
Forse mi ripeterò, ma io condanno il corrotto e non il corruttore.
Il corruttore cerca di farsi i propri interessi mentre il corrotto vende qualcosa che ha rubato ad altri, nel caso di uno stato vende il potere che ha rubato al mercato (noi).
Un saluto .
Mariolino, tu da anarchico “puro” vorresti abolire la proprietà privata?
E vorresti anche abolire l’inviolabilita dell’individuo?
No te lo chiedo perché faccio questo ragionamento: se io abolissi la proprietà privata vorrebbe dire che anche il mio culo non sarebbe più mio, giusto? e quindi come funziona? che non essendo più di nessuno rimarrebbe a disposizione di tutti? …insomma Mariolino, non so tu, ma io l’idea non la trovo per niente allettante…
Un saluto .
Dama Eku del 31 ore 20 30, avercene di Ron Paul.
Da noi i “Ron Paul” non possono accedere ai media di massa quindi la strada è tutta in salita.
Ma non impossibile. Per confrontarci tra di noi e ragionare in termini libertari dobbiamo farlo privatamente (che è poi quello che stiamo facendo).
Un saluto .
Al2011 il 1 febbraio 2014 alle 11:44:
IO non ci voglio avere a che fare per niente con la giustizia, sia la nostra che quella straniera, le volte che sono stato in America sono stato avvertito di stare MOLTO attento se avevo a che fare con la polizia, specialmente in auto, si riswchia direttamente la pelle, mai togliere le mani dal volante.
Per la questione delle tasse perfettamente d’accordo, inutile voler fare un cosidetto mercato e moneta comune se le regole fiscali non sono uguali o quasi, chi può andrà dove si paga di meno, ma secondo me dare la colpa ai sindacati non è giusto, avendo sempre vissuto nel mondo del alvoro dipendente posso dire con certezza che il loro potere è molto scarso, anzi spesso fanno al cinghia di trasmissione del padronato ovvero il contrario della loro funzione, che dovrebbe essere difendere i lavoratori dagli abusi, e potrei certificare che ora sono assai più di prima, o visto cose in diretta indegne di un paese civile, ma devo stare zitto pure io, perchè se apri bocca il calcio nel culo è assicurato, nel giro di 5 minuti,purtroppo di certe cose se ne può parlare solo in privato e non con tutti.
E questo sarebbe un paese libero, figuriamoci dove non lo sono.
Al riguardo la FIAT:posto il commento scritto nel blog di Foa anni addietro.
DamyEku il 12 dicembre 2010 alle 17:13:
Sera,e buona domenica a tutti!? Tante Aziende americane Wrest fanno grandi guadagni con minore entrate.Infatti,le aziende americane rimbalzano rapidamente dalla recessione a profitti quasi storico,frutto di re-tooling aggressive le loro operazioni per far fronte con minore entrate e una previsione incerta.Per ottenere tali prestazioni, le aziende hanno licenziato centinaia di migliaia di lavoratori,chiusi redditizi unità in meno,spostando il lavoro per le regioni meno costose e processi semplificati.Nonostante i profitti pesanti,i dirigenti non prevedono di aumentare la spesa per i nuovi dipendenti,prodotti e apparecchiature.”Ci siamo concentrati sulle modifiche permanenti,che non dovranno essere annullate come migliorare le vendite”,ha dichiarato John Riccitiello, amministratore delegato di Electronic Arts.Non vorrà mica adottare il sistema”re-tooling Marchionne per far fessi tutti dai politici ai sindacati agli operai ecc.ecc.!?.Credo,a questo punto bisogna capire in anticipo in che paese o regione vuole attuare tale sistema Marchionne per frenarlo in tempo.Ci vediamo gente.
Credo non aver sbagliato nel scrivere allora che Marchionne ci avrebbe fatto fess.Buona serata
@Fabrizio + Mariolino
Fabrizio, il tuo lungo post su cosa si può fare posso sicuramente condividerlo, quanto ad azioni INDIVIDUALI, perché dopo tutto sono solo una forma di autodifesa, o legittima difesa, chiamala come vuoi, contro lo stato tiranno e ladro.
Vedo che peraltro tu stesso riconosci che è importante NON limitare la protesta a livello individuale, ma diffondere sempre più determinati messaggi, rendendoli più chiari possibili.
Primo tra tutti quello che uno stato super-obeso, con tasse altissime che servono solo a tenere in piedi sprechi di ogni tipo, non serve nemmeno ai meno abbienti.
Un tempo, negli anni ’60 e ’70, ad esempio, lo stato era visto come una garanzia per chi non voleva rischiare “fregature” nel privato, licenziamenti, ecc., si diceva: “beh, non ho un grande stipendio, ma almeno ho il posto sicuro”
Oggi non è vero nemmeno quello, perchè tutto può cambiare dalla sera alla mattina, quindi anche lo statale onesto e che lavora davvero (e ce ne sono) DEVE avere a cuore il problema dello stato bulimico, che finirà per uccidere TUTTI.
Sul problema della giustizia USA, di cui parlava Mariolino, lungi da me credere che gli USA siano il paradiso, e la loro giustizia sia perfetta.
Ed è senz’altro vero che il riccone con l’avvocato super è ben difficile che finisca nel braccio della morte, mentre il poveraccio sì.
Ma ne avevamo già parlato sul blog di Foa, io poi avevo scritto – e ripeto – che comunque negli USA le condanne a morte NON sono così frequenti.
Inoltre, è anche vero che le pene da loro sono pesanti, ma anche i crimini sono MOLTO maggiori e gravi rispetto a noi.
Ma a parte gli USA, Mariolino, basta che tu vada in Gran Bretagna, dove non c’è la pena di morte da decenni, e lì vedi che la giustizia è MILIONI di volte migliore dell’Italia: nessuno viene processato 2 volte dopo essere stato assolto, non ci sono pene detentive pesanti come negli USA, i processi durano pochissimo rispetto a noi, non ci sono 150.000 leggi incomprensibili come in Italia, e non ci sono magistrati che – come in Italia – perseguitano gli avversari politici, o mettono in piedi processi farsa, per mettersi in mostra e darsi poi alla politica.
Quindi se proprio hai paura della giustizia USA, puoi andare in Gran Bretagna, e lì trovi una giustizia che l’Italia se la sogna!
Infine, per tutti e due, NOTIZIA IMPORTANTISSIMA: LA FIAT LASCIA L’ITALIA!!
E’ caduta l’ultima illusione degli statalisti e tassaioli, quella di poter spremere le PMI e farle chiudere, tanto – loro pensavano – quelle che contano sono le grandi imprese.
ERRORE!!
Ora anche le grandi imprese chiudono e mollano l’Italia, quindi Landini, la CGIL, ecc., possono anche aprire tutti i tavoli che vogliono, e menarla con la “rabbia dei lavoratori”.
Ma se non tagliano le tasse e gli sprechi SUBITO, qui chiudono tutti, finita l’illusione piddina (di Visco ad esempio) di avere solo grandi aziende, fregandosene se quelle piccole chiudono per le troppe tasse.
NO CARI!
O le abbassate in fretta, oppure chiudono TUTTI, piccoli e grandi!!
Un saluto a tutti…
DamyEku il 31 gennaio 2014 alle 20:30:
L’anarchico che vorrei non prevede ne servi ne padroni, ne privati e nemmeno del partito come nel mondo sovietico, ma so che ben difficlmente vedrà mai la luce, richiede una rettitudine morale che non abbiamo, compreso io naturalmente, nessuno dovrebbe approfittarsi di un altro, specialmente se più debole o meno “vispo”, invece il mondo è sempre stato dei più furbi, e sotto tutti i tipi di regime politico ed economico.
Forse fù la comune di Parigi l’unico esempio di provare a fare una cosa del genere, poi opportunamente affogata nel sangue, massacrandoli anche quando si arresero, per non lasciarne traccia alcuna, e testimoni.
Strade, servizio di posta, e le milizie tutte esistevano prima che il governo federale. Non è necessario avere le tasse del governo. Il governo di cui sto parlando è semplice: i membri di una società decidono di fondare una serie di diritti (Bill of Rights) in cui i diritti di proprietà individuale sono la pietra angolare. Le posizioni di governo che il popolo ritenuti “necessari” sarebbe a tempo parziale, e riempito da coloro che veramente vogliono essere servi pulic, non coloro che cercano di arricchirsi fuori la gente. Governo usato per essere un lavoro part time, e in una società libera, dove piccole governo è valutata, quelle posizioni part-time potrebbe essere facilmente riempito da patrioti che hanno sentito l’furono chiamati al servizio, non è chiamato a raccogliere una busta paga. In un “Ron Paul” tipo paese, questo governo sarebbe così piccolo che in realtà non ha bisogno di essere pagato. Non hanno bisogno di costruire strade, consegnare la posta (Lysander Spooner è un ottimo esempio), o mantenere un esercito permanente. Le milizie sono parte volontari a tempo e ricordare che quando le colonie bisogno di loro, si unirono. Non abbiamo avuto bisogno di loro a tempo pieno. In breve, il governo non impone tasse perché l’unico governo giusto è uno che non si approfitti dei governati. In questo senso, tutto quello che intendo quando dico che sostengo diritti inalienabili in un libero mercato è che io sostengo le persone che aderiscono ai diritti di proprietà personale, e quando non lo fanno, il governo volontario interviene per aiutare gli individui a proteggere tali diritti.
–
Capitalismo di libero mercato non è giusto per l’America perché funziona meglio. E ‘proprio perché è gratis (e funziona meglio).
http://translate.googleusercontent.com/translate_c?depth=1&hl=it&prev=/search%3Fq%3DAnarchy%2Bindividual%2Band%2Bstateless%2Byoutube%2Bvideo%26client%3Dfirefox-a%26hs%3DeV0%26rls%3Dorg.mozilla:it:official&rurl=translate.google.it&sl=en&u=http://www.dailypaul.com/comment/2976341&usg=ALkJrhhaZ7oxFgCj3Lu2pVmu2-eK1nkJpg
fabri mariolino,ciàcià.Spero vi sia utile.
Ron Paul è un anarchico? Io non la penso così, ma …
Ron Paul è un anarchico? Io non la penso così, ma gli anarchici hanno fornito elementi di prova in loro osservazioni per tentare di dimostrare il contrario. E fino ad ora, gli anarchici in DP erano nascosti dietro la convinzione di Ron Paul nel capitalismo, nel quadro morale del governo limitato. La maggior parte delle prove che gli anarchici usano per rivendicare Ron Paul come uno di loro si possono trovare sulle prime due pagine. Sono contrario alla ideologia anarchica e nonostante ciò gli anarchici dicono di Ron Paul, è convinto di più i cittadini dei meriti del governo costituzionale limitato rispetto a qualsiasi altro politico nella mia vita. Io non sto portando a questo argomento per condannare gli anarchici, ma per avere una discussione onesta sui meriti del governo limitato contro l’anarchia.
Recentemente ho pubblicato un argomento al Forum DP Libertà dal titolo “Possono esistere diritti inalienabili in un libero mercato?” Dal libero mercato, volevo dire un mercato che opera in una società senza stato, aka anarchia. Anche se esistono diritti inalienabili nelle società anarchiche, non c’è accordo su quali siano tali diritti sarebbero e nessun meccanismo per proteggere il libero esercizio di tali diritti. Ma avevo erroneamente associato l’illegalità della Fed, Wall Street e Obama con l’anarchia, e non sono anarchici, sono fascisti. Così ho cambiato il nome del posto “Obama, Wall Street, e la Federal Reserve, un regime fascista” e ha sottolineato come il fascismo limita fortemente la nostra capacità di esercitare diritti inalienabili. Il fascismo si verifica quando gli affari potente interessa collaborare con un governo centrale dittatoriale e imporre la repressione economica e sociale grave.
Molte delle risposte al mio post ha sostenuto che la definizione di un libero mercato non significa una società senza stato (anarchia), e per la maggior parte avevano ragione. Ma molti sostenevano per una forma idealizzata di libero mercato, cioè non intervento del governo, la tassazione, o sovvenzioni di alcun tipo. Ho sostenuto che questa forma idealizzata di un libero mercato può esistere solo in una società senza stato, e l’anarchia conseguente eliminerebbe la possibilità di esercitare i diritti inalienabili. Qui di seguito sono un paio di citazioni da qualcuno promuovendo la versione idealizzata del libero mercato. Questo collegamento è il commento con le virgolette.
“Mark, credi che la tassazione è un furto, e quindi moralmente sbagliata? Che faccio, e che è una parte importante di ciò che mi capitalista di libero mercato fa …”
“Un vero capitalista del libero mercato avrebbe visto la tassazione come il furto di un individui mezzi di produzione con l’uso della forza, e, quindi, è moralmente indifendibile”.
Nella mia risposta iniziale, ho sfidato lui / lei ad ammettere che sono un anarchico. Più tardi ho risposto con il seguente argomento: Ron Paul sostiene per il capitalismo nel quadro morale del governo limitato, e che richiede una certa tassazione. Ed essendo vi opponete tutte le tasse, come si può sostenere documenti fondanti di questo paese, che ha creato un Gov’t limitato il potere di tassare? È, ovviamente, vuole eliminare nostro paese fondato perché ha il potere di tassare, e che significherebbe l’eliminazione del secondo emendamento e il resto del Bill of Rights. Allora perché non ammetti che sei un anarchico che si oppone ai principi fondanti di questo paese? I link qui sotto sono la risposta alla mia posizione sopra indicato, seguita da mia risposta.
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=0CDUQ7gEwAA&url=http%3A%2F%2Ftranslate.google.it%2Ftranslate%3Fhl%3Dit%26sl%3Den%26u%3Dhttp%3A%2F%2Fwww.dailypaul.com%2F276369%2Fis-ron-paul-an-anarchist-no-but%26prev%3D%2Fsearch%253Fq%253DAnarchy%252Bindividual%252Band%252Bstateless%252Byoutube%252Bvideo%2526client%253Dfirefox-a%2526hs%253DeV0%2526rls%253Dorg.mozilla%3Ait%3Aofficial&ei=4fXrUt7hNeOMyQOemYC4DQ&usg=AFQjCNEoD2TQhbnCzLBFPcD62g_TmhLjCQ&bvm=bv.60444564,d.bGQ
Fabrizio e anche Al
Vedo che tirate fuori gli anarchici, l’anarco capitalismo è antico quasi quanto l’altra versione, quella che piace a me, quella vera, ovvero dove tutti sarebbero liberi, anche dai capitalisti, che come oppressori non sono niente male, e tutti i giorni vedo le conseguenze, non dirmi che con lo stato è peggio, io ci vedo poca differenza come già ti ho detto.
La giustizia poi è sempre stato monopolio di qualcuno, prima dei consigli degli anziani, poi del re e dopo di una casta chiamata ordine giudiziario, dal quale si dovrebbe avere almeno un pò di professianalità in più, non credo che vorresti una legge tipo Linch, impicchiamolo impicchiamolo, urlava la folla.
Prendere ad esempio poi quella americana mi pare anche pericoloso, visto l’abnorme numero di carcerati, circa dieci volte il procapite europeo, ci sono due possibilità o sono davvero tanto bravi, oppure al minimo sospetto buttano via la chiave, specialmente se sei un povero cristo e magari anche brutto, non come la biondina tanto carina.
Neanche credo che la realtà sia come quella che si vede nei telefilm , a volte li guardo pure io, tutti super efficienti sulla scena del crimine, alla tv di sicuro, poi magari cè uno scalzacane di sceriffo senza arte ne parte, sono eletti come del resto i procuratori, lo sanno fare davvero quel mestiere o sono solo politicanti.
Dicono che lì se ti assolvono non ti processano più neanche con nuove prove schiaccianti, ma è vero anche il contrario, un nostro concittadino stà scontando l’ergastolo in Florida con prove inferiori a quello del caso di Perugia, e non riesce neanche ad avere l’appello, un altro è stato liberato dopo venti anni perchè hanno scoperto che la polizia aveva falsificato le prove, non sono perfetti da nessuna parte, ma visti i numeri credo sia più pericoloso essere indagati da quelle parti, magari non vanno tanto per il sottile, e se ti fanno l’ultimo scherzetto, ti gasano, neanche ti possono liberare dopo anni.
Saluti, domani torno da quelle parti.
Quanti poveri ci sono
in Svizzera?
Le persone toccate dalla povertà si trovano
in una situazione esistenziale precaria e difficile.
La povertà ha molte facce.
Le persone toccate dalla povertà devono cavarsela
con mezzi finanziari minimi, sono spesso senza
lavoro o svolgono un’attività precaria. Vivono insie
me alla loro famiglia in condizioni abitative disagiate
e rumorose, devono lottare contro limitazioni impos
te dalla salute, sono spesso confrontate a tensioni
nei rapporti e nella convivenza con i figli e riescono
ad avere solo rari contatti sociali con gli altri. I figli
che crescono in queste economie domestiche cor
rono un rischio elevato di appartenere anch’essi
nuovamente alla schiera dei poveri una volta adulti.
Quante siano le persone che in Svizzera vivono in
una situazione così precaria è poco noto al vasto
pubblico. In politica, taluni non vogliono neppure sa
perlo con precisione.
Secondo le stime, in Svizzera
una persona su dieci vive in un’economia domestica
che deve cavarsela con un reddito al di sotto della
soglia di povertà.
La maggior parte delle persone povere può richiede
re le prestazioni sociali dello Stato. Ma non tutti
fanno uso del loro diritto al sostegno sociale. Oltre
la metà degli adulti che si trovano in povertà ri
nuncia agli aiuti sociali. Molti di loro perché sono
mal informati e non sanno nemmeno di avere
diritto al
sostegno. Altri invece appartengono alla
cerchia dei «working poor» e, di fronte all’iter della
richiesta,
preferiscono rinunciare, considerata
anche l’esiguità del sostegno che molti di loro
otterrebbero. Oppure si tratta di immigrati e immi
grate che temono l’espulsione. Infine, molti si
vergognano della loro povertà e temono di essere stigmatizzati per la loro condizione.
Chi sono i poveri in Svizzera?
Non tutte le persone
corrono un rischio
uguale di piombare nel
–
la povertà. Sono soprat
–
tutto quattro i fattori che
determinano il rischio di po
–
vertà di un’economia domesti
–
ca: il
livello di istruzione, il nu
–
mero di figli, il luogo di residenza e,
soprattutto, l’estrazione sociale.
Chi ha ottenuto
poche qualifiche pro
fessionali
corre maggiormente il ris
chio di essere povero. Le persone
poco formate riescono a ottenere
un reddito lavorativo spesso mol
to esiguo che non permette loro
di vivere e che li inserisce di fatto
nella categoria dei «working poor».
Solitamente si tratta di disoccu
pati di lunga durata che hanno
grandi difficoltà a reinserirsi nel
mercato del lavoro. La disoccu
pazione di lunga durata costitui
sce uno dei rischi maggiori per la
povertà in Svizzera.
Molto spesso sono povere anche
le
famiglie con tre o più figli.
E sebbene
entrambi i genitori lavorino, il reddito
dell’economia domestica non è sufficiente
a garantirne l’esistenza. Avere figli è, e resta
in Svizzera, un fattore di rischio per la povertà.
Nel nostro Paese avere figli
è diventato un rischio.
Infine anche il
luogo di residenza
contribuisce a
determinare se un’economia domestica è povera o
no, e, più specificatamente, le condizioni quadro
vigenti nel luogo di residenza in fatto di politica so
ciale e imposizione fiscale. Il carico fiscale, l’affitto e
la cassa malati possono, a parità di stipendio lordo,
rivelarsi così importanti in un determinato luogo di
residenza da far precipitare l’economia domestica al
di sotto della soglia cantonale di povertà nonostante
tutti i transfer sociali, mentre in un altro Cantone non
verrebbe ancora inclusa tra le famiglie povere.
Il maggiore rischio per la povertà, tuttavia, resta si
curamente l’estrazione sociale.
I bambini provenienti
da una famiglia con poca istruzione e toccata dalla
povertà hanno un rischio decisamente maggiore, ri
spetto a quelli provenienti da economie domestiche
ben situate, di appartenere nuovamente, una volta
adulti, alla schiera dei poveri. La società svizzera è
una società a strati sociali poco permeabili. Chi è
stato povero una volta, lo sarà per sempre! Per il
nostro Paese questo vale ancora e in grande misura.
L’ascesa sociale riesce solo a pochi. La Svizzera
figura addirittura tra quei Paesi molto progrediti in
cui, in un confronto internazionale, la mobilità sociale
è particolarmente ridotta e in cui l’uguaglianza delle
opportunità del singolo è lungi dal venir realizzata.
Da questo punto di vista è soprattutto la prima fase
della vita ad avere un’importanza fondamentale.
Si tratta del bene dei bambini e della possibilità che
tutti loro devono avere di crescere in un buon
ambiente. Nei primi anni di vita i bambini hanno bisogno di stimoli verso nuove esperienze. Essi
cercano il sostegno degli adulti per soddisfare la loro
naturale tendenza ad acquisire conoscenze e a
formarsi un’immagine del mondo. Purtroppo non a
tutti i bambini in Svizzera viene sempre garantito il
diritto all’istruzione, all’assistenza e all’educazione.
Fattori come la nazionalità, la forma della famiglia, la
salute, l’età e il sesso rafforzano il rischio di povertà:
i giovani con un retroterra di immigrazione presentano
spesso un basso livello di istruzione e perciò, molto
spesso, devono ricorrere alle prestazioni sociali
dello Stato. Le madri dei nuclei monoparentali, dopo
la separazione e il divorzio, si trovano spesso con
mezzi finanziari esigui e molte volte, a causa degli
alimenti troppo bassi o dell’anticipo insufficiente de
gli alimenti, devono fare capo all’assistenza sociale.
Le persone che presentano limitazioni dovute alla
salute rischiano di perdere il posto di lavoro. Dato che
l’assicurazione contro l’invalidità è diventata molto
severa, devono anch’essi, in molti casi, ricorrere al
sostegno degli aiuti sociali. Numerosi anziani hanno
guadagnato poco durante la vita e quindi con l’AVS
e le prestazioni complementari ce la fanno a stento.
La pressione concorrenziale globale
genera povertà in Svizzera.
Dichiarazione di Caritas
per la lotta alla povertà
nella ricca Svizzera.
Lo scopo della
presente dichiarazione.
All’inizio del nuovo millennio, la comunità inter
–
nazionale degli Stati aderenti all’ONU ha deciso
di dimezzare entro il 2015 la povertà estrema
e la fame nel mondo e di migliorare in maniera
consistente l’accesso delle persone povere
all’istruzione, alla salute e all’acqua pulita. Sono
soprattutto i governi dei Paesi in via di sviluppo
ad essere chiamati in causa. Gli Stati industria
–
lizzati si sono però impegnati a fornire loro
sostegno, tra l’altro con un aumento dell’aiuto
allo sviluppo.
Anche nella ricca Svizzera esiste la povertà, seb
bene molti preferiscano non saperlo.
La povertà non
diminuisce, nemmeno quando cresce l’economia. Al
contrario, nei prossimi anni il numero delle persone
toccate dalla povertà subirà un forte aumento. Allora
sarà visibile il rigetto sociale della grande recessione
che stiamo vivendo ora.
Questo tipo di evoluzione desta la preoccupazione
di Caritas. Dal nostro lavoro quotidiano sappiamo
bene che cosa significhi essere poveri. Ma sappia
mo anche che la povertà non è una fatalità. Per
questo ci sentiamo spinti a riportare la povertà al
centro delle tematiche della politica sociale.
Con la presente dichiarazione, Caritas
richiede un
decennio di lotta alla
povertà in Svizzera (
2010
–
2020
).
L’obiettivo di questo decennio
è dimezzare il
numero di
persone toccate dalla
povertà e
diminuire.
in modo consistente il rischio di ereditarietà sociale
della povertà.
La politica e l’economia dovranno moltiplicare i loro
sforzi affinché questo obiettivo possa essere rag
giunto entro il 2020. Le organizzazioni sociali cofir
matarie della dichiarazione apporteranno il loro
contributo e seguiranno con attenzione la politica di
lotta contro la povertà messa in atto dalla Confede
razione, dai Cantoni e dai Comuni, ma osserveranno
anche il comportamento delle aziende e dei partner
sociali, per verificare che si muovano in una direzio
ne corretta ed efficace.
Caritas pubblica questa dichiarazione in occasione
del 2010, anno europeo per la lotta alla povertà e
all’esclusione sociale. Mediante l’istituzione di
questo anno, l’Unione europea intende ricordare uno
degli obiettivi della cosiddetta Strategia di Lisbona,
ossia il calo massiccio dell’estensione della povertà in Europa.
Chiediamo un decennio di lotta
alla povertà dal 2010 al 2020.Ciàcià,al,fabri e tutti.
https://www.caritas.ch/fileadmin/media/caritas/Dokumente/Was_wir_sagen/Dichiarazione_poverta_i_RZ.pdf
Uh… hai visto l’ultimo video che ha postato Damy? Bello vero? Molto chiaro ed interessante.
Al 2011, son d’accordissimo sul tuo ultimo post, ho fatto le tue stesse considerazioni sull’omicidio della povera Meredit e relativi processi.
Tra l’atro anni fa sentii per radio che quando terminarono il primo sopralluogo “dimenticarono” un gatto chiuso in casa, se non ci fosse di mezzo un morto mi verrebbe da ridere, invece è da piangere. Ora non so se questo fatto sia vero, ma è abbastanza attendibile la fonte, si tratta di un criminologo (di cui non ricordo il nome) che comunque ha rapporti dal “di dentro” con gli investigatori.
È come dici tu: lo stato, non solo NON È INFALLIBILE, ma è addirittura un ostacolo e un pericolo.
E allora visto che nemmeno gli uomini sono infallibili e gli errori fanno parte del naturale corso delle cose, perché non affidare la giustizia al mercato anziché allo stato?
Amministratori di aziende giudicanti in concorrenza tra loro saranno sicuramente più attenti a non commettere errori perché perderebbero clienti e quindi soldi.
È la garanzia che sicuramente gli “errori” saranno presenti in minor quantità .
Cosa che ora non avviene perché lo stato ha anche il MONOPOLIO della giustizia e quindi se ne strafotte del perseguimento del fine per cui dovrebbe essere preposto: cercare la verità. Salvo poi tirare in ballo quel fine (ma che in pratica diventa pretesto) quando riapre casi di quarant’anni prima, come tu citi.
Vedi anche io son preoccupato del poter essere potenziale vittima innocente, magari per un’errore di leggerezza o menefreghismo da parte dello stato. Dobbiamo esserlo tutti, indistintamente.
È per questo che voglio un sistema di mercato, voglio tirare giù il giudice dal suo piedistallo dorato ed intoccabile dello stato e buttarlo nel mercato libero, deve concorrere con i suoi simili per cercare verità e dare giustizia a chi glie la chiede, e non “fare cartello”.
Il problema è questo stato, questo sistema accentratore dei vari poteri.
Tu puoi tranquillamente estendere le tue sacrosante osservazioni a tutti i settori che vuoi e ti accorgerai sempre che il problema È questo stato, che non permette concorrenza reale, che accentra sempre più potere e che si ammanta di un’aura divina che non esiste.
Bisogna dissacrare lo stato, più ha potere e più si sente sacro.
Una piccola provocazione: visto che -mi pare di capire- “patisci” un pochino il confronto con gli altri stati, perché non ti unisci anche tu ai rivoltosi?
Perché non ti dissoci da questo stato e provi ad unirti a coloro che ne vogliono uno più piccolo?
Quantità o qualità?
Stato grande = molta quantità = pessima qualità = economia keynesiana = + schiavitù.
Stato piccolo = poca quantità = OTTIMA QUALITÀ = economia Austriaca = + libertà.
Un saluto .
Al 2011,
“di CONCRETO cosa è possibile fare?”
Per quanto riguarda noi, le azioni che ti ho già descritto svariate volte. Queste andranno contro la legge dello stato ma non importa, l’importante è che non vadano contro i princìpi.
Per terminare la bestia, le stesse nostre azioni individuali.
Per passare ad uno stato più piccolo e libero, associarci in gruppi simili per caratteristiche ed autodeterminarsi.
“Tu dici: “dobbiamo pensare in grande”, e porti l’esempio di Rothschild, Rockefeller, etc., per lo meno quanto a determinazione.”
E lo ripeto. Le nostre azioni scaturiscono dal pensiero, il pensiero quindi viene prima il pensiero, è più importante. Agire d’istinto come le bestie non è utile, bisogna capire perché si vuole intraprendere un’azione.
“Però, se non vado errato, il tuo obiettivo sarebbe “far fallire” lo stato e la “moneta fiat”.
Questo succederà comunque, l’obbiettivo secondo me deve essere farlo succedere il prima possibile per non peggiorare la nostra condizione di schiavitù e povertà.
E qui torno al punto di prima, perché succeda servono azioni, per avere azioni ci vuole il pensiero, per ribaltare tutto ci vogliono tanti individui con un pensiero simile, e qui siamo ancora indietro perché c’è gente (quelli che tu vedi in fila a pagare il canone…) che non ha il coraggio di essere libera ma preferisce essere schiava ed avere il pastore che la porta al pascolo. Questo oltrettutto non sarebbe un problema se non mi costringessero a pascolare con loro, ma siccome non è così il mio pensiero ed i miei princìpi mi impongono comunque di ribellarmi. E lo faccio.
“se è per questo da 150 anni abbiamo gli anarchici che perseguono i medesimi obiettivi (quanto meno per abbattere lo stato), e non ci sono mai riusciti.”
Gli anarchici cui fai riferimento non erano propriamente anarco capitalisti, giusto l’opposto, quindi i loro princìpi erano ben diversi dai nostri.
Ma secondo me non è questo il motivo per cui non è successo niente, il motivo è che le condizioni erano diverse, molto più sopportabili, c’era più libertà economica ed imprenditoriale e quindi l’uomo era più felice e soddisfatto, questo fatto ha però avuto un rovescio della medaglia: non si è ben valutato il motivo di quella soddisfazione, anziché prendere consapevolezza che il merito era delle singole azioni individuali, si è attribuito quel merito al collettivismo, quindi allo stato, quello stesso stato che poi ha portato la gente a morire in guerra. La lezione non è bastata. Il pensiero era già sbagliato allora ma non si è evoluto, e peggiorato, infatti ora abbiamo ancora più stato.
Per contro però ora abbiamo le condizioni favorevoli per mettere in discussione il pensiero collettivista perché conseguentemente alla deriva collettivista ci è venuta a mancare la libertà, compresa quella economica che invece prima c’era.
C’è un cazzo da fare, il pensiero è importantissimo.
” il semplice fatto che tu venga qui a scrivere su un blog, cercando di fare proseliti, o quanto meno di esporre le tue idee, dimostra che tu CREDI NELLA POLITICA.
Perché è politica anche fare propaganda delle proprie idee.”
Credo tu faccia riferimento alla mia frase di qualche post fa “con la politica non se ne esce”, dobbiamo trovare in questo caso una definizione precisa per il termine “politica”.
Quello che a me piace fare è propagandare un pensiero liberale/libertario -azione che tu definisci con “fare politica”-, te lo concedo, avrei dovuto specificare ed essere più preciso: “con la politica che passa attraverso i sentieri istituzionali dello stato, non se ne esce”.
“Quindi semmai sono io a dirti che tu – anche se non lo ammetti – condividi la mia idea sull’importanza della politica oggi.”
Ok, va bene, ma attraverso quali sentieri volgiamo affermare quel pensiero/politica?
“Purtroppo i tuoi suggerimenti (che peraltro molti già praticano, non dimenticarlo, anche se non lo dicono) NON intaccano il potere degli statalisti, perché per farlo DEVI toglierli dai posti di potere.”
I miei suggerimenti, che per fortuna già molti praticano, intaccano la potenza dello stato, lo indeboliscono, se io ho il potere ma non la potenza (soldi) per esercitarlo, non me ne faccio nulla, quel potere “non è” .
Dislocare un parassita da un posto di potere risolve solo parzialmente il problema perché quel posto rimane vacante, quel posto va lasciato morire, se vuoi risolvere il problema devi eliminarlo (il posto, sia chiaro) e questo lo puoi fare solo tenendo la tua ricchezza nella tua disponibilità.
“Fabrizio, un conto è “pensare in grande”, un altro avere una REALISTICA (e non utopistica) percezione di quello che è possibile e non è possibile fare.”
Escludendo le bacchette magiche (che non esistono), la mia realistica percezione è che perché si muova qualcosa si deve prima di tutto affermare il pensiero.
Questo è possibile farlo, chi l’ha già fatto è passato automaticamente all’azione.
Il pensiero si afferma individualmente: ognuno si deve chiedere quanto vuole essere schiavo, quanto vuole essere libero e quanto stato vuole, se le risposte sono nell’ordine: poco, tanto, poco; allora il pensiero va nella direzione che a me piace e c’è possibilità di successo. La coerenza nelle relative azioni da fare diventa coraggio: coerenza=coraggio.
“Poi, se tu Fabrizio sei miliardario, e non hai i problemi dell’italiano medio, allora puoi anche “pensare in grande”, e parlare di cose utopistiche.”
No, ahimè, non sono miliardario, ho una casa e ho da finire di pagare un piccolo debito con la banca, dopodiché potrò definirmi RICCO perché sarò già libero dal debito, subito dopo mi prenderò una grande soddisfazione: chiudere definitivamente il conto in banca. Lo considero un piccolo passo importante nel mio personale percorso verso la libertà. La soddisfazione deriva dal fatto che quel piccolo passo lo sto rendendo possibile perché ho iniziato a pensare in grande.
Quindi la tua equazione “essere miliardari = pensare in grande” nel mio caso non sta in piedi.
Sul pensare in grande sono simile ad un miliardario: infatti mi considero ricco.
Guardati in torno Al 2011, quanta gente vedi che appare ricca? Io ne vedo tanti, e ne conosco altrettanti che a dispetto dell’immagine hanno SOLO DEBITI, se mi rapporto a loro, non avendo debiti, sono già molto più ricco, sia perché non devo pagarli sia perché sono libero.
Dimenticavo, sono anche molto più ricco perché mi sono liberato dal “voler apparire ricco”.
Un saluto .
@Fabrizio
Dimenticavo una cosa importantissima…
Proprio ieri abbiamo visto un esempio che dimostra come SOLO LA POLITICA potrebbe risolvere problemi gravissimi, che in altri Paesi nemmeno esistono.
Mi riferisco al vergognoso processo 4ter e verdetto di condanna contro Sollecito e la Knox, per l’omicidio di Amanda.
Ebbene, ieri in rete era pieno di commenti ironici, ma anche indignati, contro una “giustizia” da pulcinella come quella italiana, che va avanti per decenni a celebrare processi, dove una volta l’imputato è colpevole, l’altra volta viene assolto, poi viene ancora rimesso sulla graticola, con una TORTURA giudiziaria infinita.
Il punto non è che quei 2 siano colpevoli o no, il punto è che NON puoi processare la gente all’infinito!!
In nessun altro paese questo accade, prima di tutto perché in USA, GB, ecc., c’è il sacrosanto principio che lo Stato una volta che ti ha assolto non può più processarti una seconda volta, non può tenerti all’infinito sotto accusa!
Questo è il cardine di tutti i principi LIBERALI (che dovrebbero starti a cuore, Fabrizio!), che sanciscono la prevalenza dei diritti del cittadino su quelli dello stato.
Se tu Stato – che hai mille mezzi d’indagine e finanziari che il cittadino non ha – non ce la fai a farmi condannare una volta, e mi hai fatto assolvere, poi DEVI lasciarmi in pace!
Anche perché questo serve a spingere gli organi giudiziari a FARE BENE I PROCESSI, e a farli una sola volta!
Solo nell’italietta di pulcinella la gente si rassegna a vedere processi fatti alla cazzo, con l’idea che poi ce ne sarà un altro, e poi un altro ancora, senza contare LO SPRECO INFINITO di denaro e risorse di personale che questo comporta.
Ma che senso ha rifare un processo dopo 10 o 20 anni? Quando – come spesso avviene – le prove sono deteriorate o non restano che pallidi indizi, ed aumenta sempre più il rischio di sbagliare?
I PROCESSI VANNO FATTI BENE, E SUBITO!!
In America e in tanti altri paesi ci sono PROTOCOLLI d’indagine severissimi, che obbligano subito le polizie ad isolare la scena del crimine entro 24 ore, per raccogliere nel modo più meticoloso le nuove prove, senza far entrare nemmeno un granello di polvere.
Solo in Italia si vedono queste buffonate dei sopralluoghi continui, centinaia di sopralluoghi (pagati dal contribuente) nella casa di Cogne, centinaia di sopraluoghi a Garlasco per il delitto Poggi, ecc.
A cosa servono?
A nulla!
Anche perché non ha senso raccogliere prove in una scena del delitto già inquinata!
A Cogne quando avevano fatto i sopralluoghi e i rilievi avevano permesso l’ingresso di giornalisti, curiosi, vicini, ecc., e lo stesso a Garlasco.
Totale mancanza di professionalità!!
E solo per dar da mangiare ai soliti fancazzisti.
In Italia non è importante fare le cose per bene, è importante “far lavorare” la gente: continui sopralluoghi per far lavorare i RIS, continui processi per “far lavorare” l’amministrazione giudiziaria.
Ecco perché ti dico, caro Fabrizio, che qui di politica VERA, SERIA, c’è bisogno come il pane.
Lascia perdere la moneta fiat, e l’utopia dello stato che fallisce (col rischio di trovarti uno stato ancor peggiore).
A me interessa SPAZZARE VIA queste schifezze, queste vergogne indegne di un paese civile: i processi che vanno avanti all’infinito, le indagini fatte coi piedi, la gente che (come è successo a Raniero Busco, il povero ex fidanzato di Simonetta Cesaroni, che dopo 20 anni è stato incredibilmente messo sotto accusa, sulla base di evanescenti indizi) si vede ROVINARE LA VITA da uno stato incapace catto-fascio-comunista e totalitario, che considera i cittadini le sue pezze da piedi.
Ti garantisco che se domani tu (o un tuo familiare) finissi sotto accusa da innocente, perché qualche inquirente incapace si è inventato un processo tanto per occupare il tempo, o per mettersi sotto i riflettori, o per riprocessarti anche se ti avevano assolto, poi anche tu smetteresti di pensare al “crollo del sistema e della moneta fiat” e ti concentreresti su queste cose, e su come cambiarle urgentemente.
Un saluto
http://www.youtube.com/watch?v=40y1oo5RJ0Y
Ticino Motta? Tessin Bignasca e Maspoli? Questo 9 febbraio è un simbolo.
9 febbraio: Attenzione Pericolo! Alcuni temono una rottura su iniziativa dell’UDC “contro l’immigrazione di massa.” La Svizzera italiana – uno della Lega ticinese e Udc – avrebbe votato “sì” contro il resto del paese.
Alcune evidenze che sostengono i Verdi del Ticino all’iniziativa suggerire. La pressione dei lavoratori frontalieri in Italia vi cresce (circa 60.000 persone, “Neue Zürcher Zeitung” del 22 gennaio). L’accettazione dell’iniziativa, avvertendo i suoi avversari, provoca una grave crisi tra la Svizzera e l’Unione europea (UE).
Questa scissione tra Lugano e il resto del paese nella politica internazionale è recente. Nel 1991, la nascita della Lega ticinese Giuliano Bignasca e Flavio Maspoli (ora deceduto) annuncio. Certo, maggio 1992, Ticino sostiene l’adesione della Svizzera al FMI e alla Banca Mondiale. Ma nel mese di dicembre, si precipita il rifiuto dello Spazio economico europeo (solo Svizzera francese e Basilea approvare). Poi, Ticino voto spesso “no”. Di fronte, la Svizzera occidentale e più frequentemente risposto “sì” (accordi bilaterali Svizzera-UE ONU 2002). In breve, le “sorelle latine” separano. Nel 1920, tuttavia, Svizzera francese e in Ticino sono accettando tutta la Società delle Nazioni (SDN). Ticino consigliere federale Giuseppe Motta conduce la lotta.
La Svizzera italiana non ha alcun consigliere federale dal 1999. E ‘questa la ragione di questo cambiamento? Preoccupante: è nel mezzo del regno del Ticino Flavio Cotti al governo (1986-1999). Pilota stesso interni (fino al 1993), e degli Affari Esteri. A dig.
http://translate.googleusercontent.com/translate_c?depth=1&hl=it&prev=/search%3Fq%3DLe%2Bf%25C3%25A9d%25C3%25A9ralisme%2Bet%2Bles%2B%25C3%25A9lections%2Bdu%2B9%2BF%25C3%25A9vrier,%2Ben%2B2014%2Ble%2Bcanton%2Bdu%2BTessin%2Ben%2BSuisse%26start%3D10%26client%3Dfirefox-a%26sa%3DN%26rls%3Dorg.mozilla:it:official%26biw%3D1083%26bih%3D551&rurl=translate.google.it&sl=fr&u=http://www.cooperation-online.ch/13536757&usg=ALkJrhicMwcJpnTrj-x_VvLDE00k4O_CBA
@Fabrizio
Fabrizio, il punto non sono i principi liberali, e la ricerca di una giustizia contro uno stato opprimente, e che sottrae sempre + LIBERTA’ a tutti noi.
Perché su questo la pensiamo allo stesso identico modo, OK.
Il punto è: di CONCRETO cosa è possibile fare?
Tu dici: “dobbiamo pensare in grande”, e porti l’esempio di Rothschild, Rockefeller, etc., per lo meno quanto a determinazione.
Però, se non vado errato, il tuo obiettivo sarebbe “far fallire” lo stato e la “moneta fiat”.
E allora io ti dico: se è per questo da 150 anni abbiamo gli anarchici che perseguono i medesimi obiettivi (quanto meno per abbattere lo stato), e non ci sono mai riusciti.
Fabrizio, il semplice fatto che tu venga qui a scrivere su un blog, cercando di fare proseliti, o quanto meno di esporre le tue idee, dimostra che tu CREDI NELLA POLITICA.
Perché è politica anche fare propaganda delle proprie idee.
Altrimenti terresti le tue idee per te, e – come fanno in tanti – le applicheresti alla tua vita, e basta.
Pochi (in percentuale) rispetto alla popolazione italiana vengono a scrivere nei blog, quindi chi lo fa CREDE nella politica.
Quindi semmai sono io a dirti che tu – anche se non lo ammetti – condividi la mia idea sull’importanza della politica oggi.
E credo che entrambi condividiamo l’idea di fondo che TUTTI i politici che l’Italia propone oggi, da Grillo, Vendola, Renzi (sinistra) a Berlusconi, Salvini, Alfano, Casini, ecc., (destra), sono INCAPACI e INADEGUATI a capire i 2 problemi + urgenti per evitare il declino definitivo dell’economia e della società italiana: tasse + euro.
Lo stesso Berlusconi, al di là delle parole, non ha mai voluto, o potuto seriamente, imporre una svolta anti-statalista, visto che da subito (1994) scelse a gestire l’economia un tragico statal-socialista come Giulio Tremonti, anziché un vero liberale come Martino.
E l’altro partito (la Lega) si è rivelato una delusione ancor peggiore: hanno solo portato altro “pappo-stato” a livello locale, senza minimamente intaccare quello centrale.
Dei grillini non ne parliamo: sono sinistri statalisti fino al midollo, con coloriture rosso-verdi.
Quindi senza dubbio in Italia ora non abbiamo ancora VERI anti-statalisti, di quelli come negli USA, o che promossero l’abbattimento del comunismo all’Est, o che ci sono nella vicina Svizzera (dove tra l’altro hanno anche una moneta libera il WIR, che usano nei piccoli scambi locali, e non solo il franco), ecc.
Ma questo non significa che – anche in breve tempo – non ci potranno essere!
La Storia cambia, a volte molto rapidamente.
Io però devo essere CONCRETO.
Purtroppo i tuoi suggerimenti (che peraltro molti già praticano, non dimenticarlo, anche se non lo dicono) NON intaccano il potere degli statalisti, perché per farlo DEVI toglierli dai posti di potere.
Tu puoi sperare in una crisi, e in un “crollo della moneta fiat”, ma fino a che hai gente che il 31 gennaio paga il canone, o fa la fila per pagare l’imu, ecc., come accade oggi in Italia, alla fine non cambia nulla, poi hai sempre su Napolitano, Letta, Barroso, Draghi, o gente come loro.
Fabrizio, un conto è “pensare in grande”, un altro avere una REALISTICA (e non utopistica) percezione di quello che è possibile e non è possibile fare.
Magari a molti piacerebbe uno stato come Montecarlo, dove le tasse sono praticamente 0.
Ma quelli dimenticano che Montecarlo è uno staterello di nemmeno 1 kmq, pieno di miliardari, che possono benissimo pagarsi privatamente la strada asfaltata sotto casa, la scuola per i figli, la clinica se non stanno bene, e non hanno problemi di pensione, perché non gli basterebbero 10 vite per spendere tutti i soldi che hanno!
E un conto è pensare in grande, un altro porsi obiettivi irrealizzabili.
Un conto è – se hai 40-50 anni – rimanere in forma e praticare uno sport, magari con buoni risultati da dilettante, e un altro sperare di vincere la finale olimpica battendo dei 20-30enni!
Quindi, se devo fare i conti con la realtà, e scendere dalle utopie, alla fine devo dire che il “modello” Montecarlo non è applicabile in Italia, dove di miliardari ce n’è pochini, né lo è quello svizzero, collaudato da centinaia di anni.
Io per l’Italia, la catto-comunista, statalista, assistenzialista Italia, REALISTICAMENTE, vedo solo un modello praticabile di SNELLIMENTO dello stato, + drastico ridimensionamento dell’euro e abbattimento dei principali costi, che porti, magari anche in tempi brevi, ad invertire la rotta del declino inarrestabile che stiamo percorrendo., quanto meno a riportarci a periodi di crescita come negli anni ’60, ’80, ecc.
Poi, se tu Fabrizio sei miliardario, e non hai i problemi dell’italiano medio, allora puoi anche “pensare in grande”, e parlare di cose utopistiche.
Ma io cerco di vedere le cose in base alle possibilità concrete e alla mentalità della maggior parte delle persone.
Per vincere una guerra devi avere un esercito superiore al nemico, non la vinci con 2-3 gatti e un paio di fionde!
Ricordati il proverbio: “one-man bands don’t win wars!”
un saluto anche a te
A scanso di equivoci, quando riferendomi a Rothschild & co, ho detto “noi dobbiamo fare come loro”, intendevo ovviamente lavorare per portare avanti i princìpi in cui crediamo, che non sono certo i loro.
Al 2011,
“Quanto al tizio con le scarpe di piombo, alla fine anche tu ammetti che E’ LUI che deve voler togliersele, quindi è l’Italia che deve volersi togliere i politici palle al piede che la trascinano in fondo.”
Eeehh…, mio caro, vai troppo in fretta. Su questo punto non ci capiamo: tu dici “..quindi è l’Italia che deve…”, io invece dico: …quindi è OGNI INDIVIDUO che deve togliere potere allo stato”.
Non sarò io a venire dalla tua parte ma sarai tu a venire dalla mia, è logico, ti spiego il perché:
Tu vai cercando indipendenza per l’Italia perché è ormai sottomessa al governo europeo che nessuno ha voluto e non le appartiene, quindi sei mosso da princìpi di giustizia e da una tua naturale attitudine liberale, (se mi sbaglio correggimi), laddove vedi schiavitù cerchi giustizia, vorresti intraprendere un percorso EVOLUTIVO nella ricerca della giustizia, della libertà e dell’indipendenza.
Anche io ovviamente.
Ma per quale motivo fermarsi nel percorso evolutivo a rendere indipendente solo l’Italia?
anche lì continueresti a vedere schiavitù e quindi di conseguenza a cercare giustizia.
Vai avanti.
Anche se la Lombardia diventasse un cantone Svizzero o uno stato indipendente (sarebbe già un grandissimo passo avanti verso la libertà) continueresti a vedere schiavitù -molto meno credo-, ma sempre secondo i tuoi princìpi continueresti a cercare giustizia…, e così via.
L’evoluzione non si ferma mai, nella fattispecie stai cercando libertà ed indipendenza.
L’Italia libera ed indipendente secondo te sarebbe la perfezione?
Non ci credo!
E allora vai avanti no?!?!
Non vorrai mica arrestare l’evoluzione ed improvvisamente congelare i tuoi princìpi? i princìpi o LI HAI, o NON LI HAI, altrimenti non sarebbero princìpi, e tu, sono sicuro che li hai.
Bisogna pensare in grande, mirare a quello che può apparire impossibile.
Prendi ad esempio i Rotschield o i Rocfeller loro avevano in mente di arrivare ad imporre la moneta sottraendola al mercato, cosa che neanche duecento anni fa solo un pazzo visionario avrebbe potuto prendere seriamente in considerazione, ma ci hanno creduto, hanno lavorato, hanno corrotto governi, stati interi, e alla fine ci sono quasi riusciti (per quanto riguarda la loro determinazione, la loro intelligenza, il loro impegno e la loro disciplina io li ammiro).
NOI DOBBIAMO FARE COME LORO!!!
Noi dobbiamo semplicemente riprenderci ciò che è nostro: la nostra libertà ed indipendenza, e possiamo farlo solo in un modo: credendo ai nostri princìpi SEMPRE, ad oltranza, senza mai fermarci o lasciarci distrarre, DISCIPLINA, coerenza, determinazione, impegno, considerare possibile l’impossibile, far diventare realtà l’utopia.
E questo possiamo farlo solo noi individualmente, NOI dobbiamo toglierci le scarpe di piombo, ma non “noi stato”, NOI INDIVIDUI.
Al 2011, puoi anche non rispondermi, eh eh eh…, lo so che ho ragione, come so che sarai tu a venire nella mia direzione e non il contrario.
Un saluto .
http://www.youtube.com/watch?v=gh8e46oMLDw
Mentre i politici italiani lottano da decenni per una legge elettorale,”Sempre più stupida e per conflitti d’interessi”(TUTTI)che con un pò di saggezza e volontà in una settimana l’avrebbero già fatta,in Svizzera il 9 febbraio si voterà elettronicamente in tanti cantoni.
Nei registri elettorali in Svizzera sono iscritti oltre 5,15 milioni di aventi diritto di voto. Circa 150mila risiedono all’estero. Come i loro connazionali domiciliati nella Confederazione, anche gli espatriati possono votare per corrispondenza. Inoltre, 12 cantoni il 9 febbraio offrono di nuovo la possibilità di votare online agli svizzeri all’estero iscritti nei loro registri elettorali.
Votare elettronicamente è possibile nei cantoni dei Grigioni, Argovia, Basilea Città, Berna, Lucerna, San Gallo, Sciaffusa, Soletta, Turgovia, Friburgo, Ginevra e Neuchâtel. In questi ultimi due, oltre che gli svizzeri all’estero, avevano la facoltà di votare elettronicamente anche parte degli elettori domiciliati nel cantone.
Complessivamente, hanno l’opportunità di votare online circa 167mila elettori, di cui circa 71mila svizzeri all’estero, ha precisato la Cancelleria federale a swissinfo.ch.
Per la prima volta l’e-voting per gli svizzeri all’estero non è più limitato a coloro che risiedono nei paesi dell’UE, nel Liechtenstein, Andorra, Cipro del Nord, Città del Vaticano, Principato di Monaco, San Marino oppure in uno Stato membro dell’Accordo di Wassenaar, che disciplina l’impiego delle tecnologie a duplice uso, tra le quali la crittografia. Il governo federale il 13 dicembre ha infatti deciso di sopprimere questa restrizione a decorrere dal 15 gennaio 2014.
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=0CC4QFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.swissinfo.ch%2Fita%2Fpolitica%2FNuovo_test_per_la_libera_circolazione_Svizzera-UE.html%3Fcid%3D37508150&ei=RinpUsCMK-z07Ab63oHgDg&usg=AFQjCNEFwg0OV-YTkUXtcoQdVhyEKoUcig&bvm=bv.60157871,d.ZGU
Stamane la consigliera federale Simonetta Sommaruga, responsabile per il settore Giustizia e Polizia in un’intervista alla RTSI ha ricordato agli elettori ticinesi, con estrema eleganza, che ci anche sono dei doveri civici, non scritti, ma moralmente ineludibili. Dai Ticinesi (sempre bravi soldati) ci si aspetta non solo richieste, ma anche spirito nazionale, visto per quasi ogni opera da pittore o idraulico corrono a impiegare artigiani d’oltreconfine, che lavorano per la classica pipa di tabacco. In barba spesso alla legislazone cantonale e federale. La cosa è decisamente più complessa e va ben oltre questa rubrica, meritevole di portare alla luce problematiche d’attualità. Sig. Lottieri, nella Svizzera interna c’è ancora un nocciolo duro, che conosce abbastanza bene il federalismo. Capitolo questo, sfortunatamente sconosciuto nei paesi limitrofi, Italia compresa.
Aggiungo questo video, che dà molto da pensare: l’Italia è in fuga, la Svizzera no.
http://la1.rsi.ch/home/networks/la1/cultura/Storie/2014/01/20/operazione-lombardia.html#Video
@Biasini + Fabrizio
Grazie Biasini. In effetti è pazzesco sentire gente come Letta, e altri incapaci al governo, ma lo stesso Draghi, che considerano un “dogma” l’euro, senza pensare che una moneta si può mettere o togliere come si vuole, se si vuole (e su ciò avrebbe ragione Fabrizio).
Fabrizio, la politica ha già in altri casi superato situazioni ben peggiori.
Ma si tratta di VOLERLO, e sicuramente QUESTI politici non lo vogliono. Ma non ci sono solo loro al mondo…
Quanto al tizio con le scarpe di piombo, alla fine anche tu ammetti che E’ LUI che deve voler togliersele, quindi è l’Italia che deve volersi togliere i politici palle al piede che la trascinano in fondo.
Al 2011, sei un illuso. Non ne usciamo con la politica.
Il paragone che hai fatto col bagnino non va bene. La versione corretta sarebbe: il bagnino si avvicina al tizio che sta annegando e gli dice: “hei, perché non ti levi le scarpe di piombo dai piedi?”
Un saluto .
x Reop Silvio.
mariolino,ciàcià.Mi faresti un piacere? Ti sarei grado se contattassi Reo Silvio, e venisse a leggersi questo post.”GRAZIE”
Sistema giudiziario
L’Italia detiene il record non invidiabile come lo stato contro cui la Corte europea dei diritti dell’uomo
Diritti ha reso il maggior numero di condanne per le violazioni dell’articolo 6 del Parlamento europeo
Convenzione sui diritti dell’uomo (CEDU), che afferma che “ogni individuo ha diritto ad una equa e pubblica
udienza entro un termine ragionevole. “Una disposizione simile è inclusa nell’articolo 111 (2) della italiana
Costituzione, come modificato dalla legge costituzionale 1999: “Ogni processo si basa sulla parità
confronto tra le parti prima di un giudice indipendente e imparziale. La legge assicura l’
ragionevole durata del procedimento. ”
In pratica, tuttavia, la durata media delle cause civili nel 2001 (ultimi dati disponibili) è stato
1009 giorni (rispetto ai 974 giorni nel 2000), e di cause penali 1.490 giorni (1.451 nel 2000). Su
11 dicembre, il Ministero della Giustizia ha pubblicato nuovi dati sui procedimenti civili. Secondo questa
relazione, più di 4.700.000 casi erano pendenti. Secondo la stessa fonte, circa il 90% di crimini
commessi in Italia andavano impuniti.
Secondo questa
relazione, più di 4.700.000 casi erano pendenti. Secondo la stessa fonte, circa il 90% di crimini
commessi in Italia andavano impuniti.”Ripeto”
CIRCA IL 90% DI CRIMINI COMMESSI IN ITALIA ANDAVANO “IMPUNITI-IMPUNITI-IMPUNITI!!!”
Reo Silvio,ciàcià.Ti chiedo se ho postato una prova o no.Più in dettagli.Buona giornata a tutti!
https://www.google.it/search?q=Berlusconi+condemned+by+the+judiciary+part+of+a+conspiracy%3F+There+is+evidence%3F&ie=utf-8&oe=utf-8&aq=t&rls=org.mozilla:it:official&client=firefox-a&gfe_rd=cr&ei=0__nUq96o47xB5PYgIgB
@Al2011 il 28 gennaio 2014 alle 17:50
Complimenti Al. Non si potrebbe dire meglio. Voglio solo aggiungere che al vertice del governo bananiero c’è un certo Letta, un demente che ha pure scritto il libro “Morire per Maastricht”. Lo può trovare usato a 1/2 euro, ma non vale di certo il prezzo. Sostiene tesi deliranti, da manicomio, forse apprese dal trio Prodi, Amato, Ciampi, i pasciuti e ricchi cerebrolesi che ci hanno condotti a questo punto. Costi quel che costi dobbiamo uscire dall’Euro, da quella gabbia fatta solo per opprimerei popoli, e consegnare il potere ai finanzieri, al professori, ai ciarlatani ed ai sapienti della supercazzola
@Fabrizio
Fabrizio, io potrei sottoscrivere quello che scrivi a proposito della moneta fiat non una, ma 10 o 100 volte se vuoi, non c’è problema su questo.
Ma il punto è un altro…e faccio un esempio molto “d’impatto”, anche se so di ripetermi.
In una situazione di disastro economico e totale incapacità della classe politica, come quella italiana di oggi, di ORA, parlare di moneta fiat sarebbe un po’ come se un bagnino, nel momento in cui arriva vicino ad un tizio che sta annegando, gli dicesse: “ehi, ma lo sa che ha un dente molto cariato?”
Ovviamente quello direbbe: “E chi se ne frega? Prima mi salvi, poi andrò dal dentista!”
Insomma, tu ti concentri su un problema che PER TE è importante, ma prima di farlo dovresti stabilire una scala di PRIORITA’, altrimenti quasi nessuno si interesserà del problema di cui parli.
Se tu, e solo TU, o al più pochissimi, diciamo lo 0,1% della popolazione, si può interessare del problema della moneta fiat, almeno in questo momento, mi sembra il caso di concentrarsi sulle cose PIU’ URGENTI, prima tra tutte la DIMINUZIONE DRASTICA DELLE IMPOSTE, ed il TOTALE RIDIMENSIONAMENTO del sistema euro.
Non mi sembrano cose da poco…
Un saluto
Mariolino, ma anche Al 2011, Al tutto sacrosanto, io mi sono “fissato” sulla moneta fiat perché è lo strumento di potere per eccellenza, viene prima di qualunque altra cosa, persino delle bombe nucleari, tu togli la moneta fiat agli stati e crolla tutta la tracotanza e prepotenza sia dei governi che delle banche. È LA CHIAVE DI VOLTA.
Il discorso può sembrarti utopico, fuori moda, noioso, poco accattivante, marginale, irrilevante e di poco impatto emotivo rispetto ad esempio ad una tassa, una ruberia di un politico, un suicidio di un’imprenditore, un blitz punitivo della gdf ad un’azienda già in difficoltà per i cavoli suoi, ma se vai a vedere, TUTTO questo sistema è possibile SOLO grazie alla moneta fiat.
Come fa uno stato a mantenersi?
Con la ricchezza che prende ai cittadini.
Come viene veicolata quella ricchezza?
Tramite una moneta imposta.
La moneta è la carriola dello stato che sei obbligato a riempire di ricchezza.
Quella carriola deve essere SOLO del mercato, NOI, nessun’altro può toccarla.
Tu togli la moneta imposta e lo stato non può veicolare nessuna ricchezza.
La può avere solo se tu decidi di dargliela.
Non so più come spiegare.
I miei “sermoni” dovrebbero servire a concentrarsi e comprendere l’importanza assoluta della moneta ed a ragionare in quell’ottica.
I problemi principali per comprendere ciò, sono il fatto che la stragrande maggioranza della gente considera la moneta una cosa talmente famigliare e scontata che non si pone nemmeno interrogativi su cosa sia effettivamente ed a cosa serva.
È l’abitudine a conviverci, la quotidianità, diamo importanza ad essa solo quando ne abbiamo poca, o non ne abbiamo, oppure ce la rubano, ma non ci fermiamo mai ad analizzarla attentamente per il sofisticato meccanismo quale è. Il massimo della nostra analisi si ferma alla critica di una banconota se è strappata. Ma la banconota non è la moneta che ci sta dietro.
È scontata come l’aria, respiri l’aria senza nemmeno pensarci, ti viene automatico, ti ricordi che esiste solo quando puzza (banconota strappata), o quando sei sott’acqua (quando sei senza una lira), ma c’è una caratteristica molto più invisibile e pericolosa:
Se tu vivi abitualmente al mare e all’improvviso ti ritrovi in montagna a 4000 metri e pensi di farti cento metri di corsa come fai di solito al mare ti accorgi che ti manca il fiato: l’aria è RAREFATTA (moneta fiat) ma se non ti metti a correre non te ne accorgi neanche, se poi sei nato, cresciuto e vissuto sempre e solo a 4000 mt ti sembra normale (come potrebbe sembrare la moneta fiat ad uno di noi).
Se vivi due mesi al mare, poi altri due a cento metri, poi altri due a duecento e così via fino ad arrivare a 4000 mt, non ti accorgi della differenza, come non te ne accorgi se fai il percorso inverso, ma C’È ECCOME, stati e banche lo sanno benissimo.
Un saluto .
@Fabrizio
Per quanto riguarda gli USA, non dimentichiamo che esistono molte differenze, tra stato e stato.
Ci sono stati dove paghi molte tasse (es. California), ma ce ne sono altri (v. qui, ad esempio http://finance.yahoo.com/news/states-with-no-income-tax-181920465.html;_ylt=A0oG7hpS2edSryMAPfJXNyoA;_ylu=X3oDMTBybnZlZnRlBHNlYwNzcgRwb3MDMQRjb2xvA2FjMgR2dGlkAw– )
dove non ci sono tasse sui redditi, e spesso nemmeno sul patrimonio, ma ci sono solo tasse indirette, solo sui beni che acquisti e vendi.
Al confronto dell’inferno fiscale italiano, è tutto un altro mondo.
Quanto al suggerimento tuo per le aziende, ribadisco che è praticabile SOLO da un’infima minoranza, anzi, più che da aziende da singoli autonomi.
Ti faccio un esempio brutale, di quanto purtroppo la voracità di questi politici ladri, delinquenti e incapaci come non mai è ormai arrivata.
Ieri vedevo su Rete4 quel programma di Paolo Del Debbio (Quinta colonna), e facevano il caso (ma ormai ce ne sono infiniti) di alcuni giovani che avevano investito insieme per aprire un locale di pizze d’asporto, circa 200 mq.
Iniziano, i primi clienti, gli affari cominciano a decollare e poi…zac!
Gli arriva la Tares da pagare, elaborata da questi 2 incapaci deliranti di nome Letta + Saccomanni, e sai quant’è?
75.000 euro!!!
Basta, chiuso, giù la saracinesca, un’altra attività DISTRUTTA da questo governo di delinquenti e farabutti.
Cosa puoi dire ad un negozio che si vede inviare una cartella con una Tares da 75.000 euro?
Puoi forse dirgli: “fa un po’ di nero”?
Puoi forse dirgli: “mettiti d’accordo con i clienti”?
Puoi forse dirgli: “vendi i bot, e prendi i bitcoin”?
Fabrizio, forse a molti sfugge la MOSTRUOSA deriva verso cui questi politici ladri da fogna hanno condotto tutto il paese.
Anche un bimbo di 5 anni capisce che NON si può firmare un “fiscal compact” e addirittura metterlo in Costituzione, accettando di fare manovre ogni anno per 50 miliardi di euro.
Perché chi ha firmato questo (e tra loro c’è anche Berlusconi) è un totale demente, perché 50 miliardi di euro di manovre ad un paese già stremato, poi obbligano ad inventarsi una tassa dietro l’altra, è come prelevare un litro di sangue al giorno a Michael Schumacher in coma, siamo lì.
Tu cosa faresti ad un medico che volesse curare Michael Schumacher dicendo: “preleviamogli un litro di sangue al giorno!”
Come minimo lo interni a VITA in un manicomio criminale, perché quello non sarebbe un medico, ma un pazzo demente!!
Ma se la gente non capisce questo, e cioè che questi criminali di nome politici li stanno salassando giorno dopo giorno, è inutile discutere.
Letta, Saccomanni, Merkel, Hollande, Lagarde, Barroso, Rehn, Renzi, Alfano, Casini, Napolitano, Grillo, ecc., sono tutti da rottamare.
Siamo nelle mani di un gruppo di PAZZI incapaci!!
Come avere un bimbo di 6 anni a guidare l’atterraggio di jumbo, ecco come siamo!
Altro che bitcoin…
Trattato Internazionale
Tipo di Trattato : Trattato Bilaterale Internazionale
Materia : 0.64 – traversa
No RS : 0.642.045.43
Parte Contraente Italia
Titolo FRANCESE : Accordo del 3 ottobre 1974 tra la Svizzera e l’Italia per i lavoratori frontalieri imposizione e Compensazione finanziaria a favore dei vicini Comuni italiani
Titolo Tedesco : Vereinbarung vom 3 . Oktober 1974 der Schweiz zwischen und über die italiano Besteuerung und den der Grenzgänger finanziellen Ausgleich zugunsten der italienischen Grenzgemeinden
Titolo italiano : 3 ottobre 1974 Accordo del TRA di Svizzera e l’Italia dei lavoratori Relativo all’imposizione frontalieri ed è andato Compensazione Finanziaria dei Comuni italiani di confine compiacere un
Concluso esso : 1974/03/10
Scambio ratifiche : 1979/03/27
Il cosidetto BITCOIN, ovvero moneta VIRTUALE, più o meno come quella che circola nelle mani delle banche e finanzieri vari, è aleatoria, non è basata su beni reali, dicono sia un codice informatico, e allora come è stato fatto ci vuole poco a farlo sparire, ricordatevi che internet è un sistema di comunicazione inventato dalla DARPA-Defense Advanced Research Projects Agency, e credo lo possano controllare a loro piacimento.
Sanno benissimo tutto quello che passa in rete, e hanno teste in grado di far sparire tutto in un bit appunto, forse FAbrizio è meglio il tuo vecchio oro, ma il controllo capillare dei governi non è mai stato forte come ora, anche grazie a queste tecniche che ci hanno gentilmente messo a disposizione, erano nate per sopperire alle comunicazioni in caso di attacco nucleare tramite una rete multipla, ora con queste vedono tutto quello che facciamo, e anche pensiamo purtroppo, il vecchio detto fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, credo sia ancora valido, vedremo come va finire, forse trà un pò i bitcoin saranno spariti nel cyberspazio virtuale, appunto virtuale, ovvero poco reale. Saluti.
http://www.youtube.com/watch?v=G1WTIBQ5aAg
http://www.youtube.com/watch?v=G1WTIBQ5aAg
Video INCREDIBILE, nient’altro da aggiungere!
Invece,aggiungo:”Avremo mai politici,italiani e l’Italia così perfetta?(MAI!)mi accontento del 30% come la tassa unica in base al reddito.
fabri,ciàcià.Buona giornata.
Damy, grazie. Il fatto che i monopolisti della moneta facciano del terrorismo riguardo al Bitcoin è sicuramente un buon indicatore per confermare la validità di quella moneta.
Le sue potenzialità sono ENORMI e potrebbe realmente scatenare una rivoluzione economica mondiale in cui le varie impostazioni statali per come le abbiamo conosciute dovrebbero PER FORZA adeguarsi. Si assisterebbe ad un completo ribaltamento di poteri: il potere economico passerebbe dagli stati/banche al mercato. Il mercato diventa libero.
Capisci bene che per la cupola rappresenta una minaccia gravissima al loro strapotere perché si aprirebbe la strada al vero capitalismo.
Gli stati/banca faranno di tutto per ostacolare la crescita e l’affermazione del Bitcoin, ma è questo il bello: sarà quasi impossibile. O estendono il controllo ad ogni singola merce, servizio o prestazione e relativi scambi a livello mondiale sopprimendo la libertà di scambio, o dichiarano fuorilegge l’intero web, oppure cedono il loro strapotere e si adeguano.
Nell’ultimo video che hai postato, che è lungo ma anche interessante, si analizzano due aspetti: uno e l’architettura tecnica che riguarda il suo funzionamento pratico, interessante e comunque da cercare di capire bene per correre meno rischi possibili (io per il momento, non essendo minimamente esperto di informatica, ho capito poco), l’altro è l’aspetto più “romantico” legato al fatto che quella moneta sia un livellatore di eguaglianza partendo da discorsi filosofici a mio avviso inutili.
Non viene spiegato, come secondo me andrebbe fatto, cos’è una moneta ed a cosa serve. Partendo da lì credo che il percorso di comprensione sarebbe meno complicato e più logico, anche se forse meno affascinante e più pratico.
Per come la vedo io è la moneta PERFETTA.
Vengono mosse critiche riguardo alle sue violente oscillazioni, è normale che ci siano, il percorso di assestamento nel mercato sarà lungo. Se gli stati non riusciranno ad impedirlo, quel percorso questo terminerà quando ci saranno due condizioni: tutti i Bitcoin (che va ricordato perché importantissimo, sono in numero noto, 21 milioni) saranno emessi, e quando prevarrà su tutte le altre monete, quest’ultimo fattore non dipenderà dalla bontà del Bitcoin, ma come dicevo prima, dagli ostacoli che verranno disseminati dagli stati/banca. Quando avrà raggiunto l’equilibrio sarà stabile per sempre o almeno fino a quando la gente lo considererà valore di riferimento.
Le crescite economiche a quel punto non si misureranno in aumento di soldi ma in aumento di beni. Il prezzo di un bene espresso in Bitcoin sarà a quel punto un indicatore attendibile della sua disponibilità sul mercato e per esempio quel bene dovesse aumentare come disponibilità, a parità di richiesta il suo prezzo dovrà PER FORZA diminuire.
Un saluto .
http://www.youtube.com/watch?v=pnjlj0JEvo8
http://www.youtube.com/watch?v=fhyp3_sB2V0
http://www.youtube.com/watch?v=czdYM8pE5Fk
http://www.youtube.com/watch?v=ZFbjo9r5jNk
fabri,ciàcià.
Potrebbero interessarti i video sui bitcoin.
http://www.youtube.com/watch?v=czdYM8pE5Fk
Buona serata.
Al 2011,
” purtroppo è IMPOSSIBILE che uno stato fallisca davvero (un conto è il default, un altro è la fine di uno stato e delle sue strutture)”
Default certo, non è affatto impossibile: quando non riesci a far quadrare i conti fallisci, con tutto ciò che ne consegue: perdi credibilità e fiducia, e nessuno vuol più fare affari con te. Nel caso di uno stato i cittadini non vorranno più pagare tasse, i risparmiatori non vorranno più finanziare il suo debito e gli imprenditori non gli forniranno più né beni né servizi perché tutti avranno la certezza di perderci.
“ci sarà sempre qualche altro governo che prende il suo posto, su quel territorio.”
Sì, ma prima si elimina lo stato fallito, si ridisegna la mappa geografica, ci si divide, dopodiché ogni area SOVRANA provvederà ad autogovernarsi finalmente senza più lo stato centrale (fallito).
“Se questo sistema fallisse ufficialmente tu NON potresti tenerti manco un euro, perché probabilmente i tuoi soldi non varrebbero più”
Non è un caso che vi stia rompendo le palle da lungo tempo sul togliere i risparmi dalle banche, vendere i BOT o altra carta igienica, convertire il tutto in oro o Bitcoin per continuare a disporre di ricchezza da scambiare e poter continuare a lavorare.
Lo sai che i Bitcoin li stanno comprando in tutto il mondo, primi fra tutti, americani e canadesi?
Com’è che loro si stanno preoccupando del futuro e noi no?
Non mi sembra che noi siamo messi meglio di loro, …anzi.
Parlo di Usa come paese socialista perché anche loro stanno andando in quella direzione, certo che se fai un confronto con questa cazzo di Ue lo sono meno, ma se tu fai il confronto con gli Usa di cinquant’anni fa lo sono molto di più, il loro stato/banca ha molto più potere, che è andato incrementandosi da quando Nixon ha definitivamente abbandonato il gold-standard.
Quando uno stato detiene il potere monetario di una moneta a debito È SOCIALISTA, controlla tutto, può dare o sottrarre ricchezza senza nemmeno darti il fastidio di andare a votare. Quella moneta È il socialismo, il controllo economico sociale sottratto al mercato (noi).
Certo che anch’io ci farei la firma a lavorare negli Usa, ma farei gli stessi identici ragionamenti che faccio qui, mi preoccuperei e mi domanderei: vogliamo ridurci come quei coglioni socialisti degli europei?
Vedo solo una differenza temporale tra noi e loro, non di sistema.
“mi spieghi come farebbe un imprenditore piccolo-medio italiano, ad esempio, con 30 dipendenti, 500 clienti, 150 fornitori, a mettere in pratica i tuoi suggerimenti?”
Si tratta di selezionare, avere rapporti commerciali solo con chi è affidabile e pagare e farsi pagare in nero, contanti, scambi di merce, scambi di lavoro, Bitcoin.
Io per esempio, quando non riesco ad ottenere contanti neri prendo volentieri gasolio (moneta reale).
Doppia contabilità, una ufficiale ed una nera, dimezzo gli imponibili su quella ufficiale, pagamenti immediati su quella nera.
Un’azienda che riesca a farsi una buon giro di cassa parallelo può parlare con i suoi dipendenti più fidati, accordarsi per modificare il contratto ufficiale e dividersi l’ammontare risparmiato sui minori contributi versati.
Non dico che sia facile, serve coraggio, fiducia nei nostri simili e cambiare alcune abitudini, proprio oggi ho letto quest’articolo: http://www.movimentolibertario.com/2014/01/sicilia-30-000-dipendenti-pubblici-senza-stipendio/#comment-40059
che dovrebbe stimolare la gente nel rivedere su chi è piu conveniente riporre fiducia: tra di noi? o nello stato?
Un saluto .
Ruby, per un ministro marocchino
“la ragazza era maggiorenne”
“Firmai io l’atto di nascita – ha spiegato Mohamed Mobdii, ministro della Funzione pubblica – . Ho conservato tutti i documenti che consegnerò al consolato marocchino a Milano”
15:27 – Clamorosa novità nella vicenda Ruby. Per il ministro della Funzione pubblica del Marocco, Mohamed Mobdii, la ragazza sarebbe stata maggiorenne nel febbraio 2010, all’epoca delle frequentazioni con Silvio Berlusconi. In un’intervista a un quotidiano locale, Mobdii, riporta Il Giorno, ha sostenuto di essere stato lui a firmare l’atto di nascita della ragazza.
Ruby, per un ministro marocchino “la ragazza era maggiorenne”
Mobdii è stato deputato nella zona in cui risiedeva la famiglia di Karima El Mahroug, nota come Ruby, nata quindi nel 1992. Il ministro ha spiegato di aver conservato “il file della nascita”, oltre ad aver avuto una richiesta del consolato marocchino a Milano di spedire tutti “i documenti in una valigia diplomatica”, in modo da evitare falsificazioni.
Per questa vicenda, i giudici di Milano hanno condannato a sette anni il leader di Fi, colpevole dei reati di concussione per costrizione e prostituzione minorile.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/2014/notizia/ruby-per-un-ministro-marocchino-la-ragazza-era-maggiorenne-_2023452.shtml
“OT UTILE”
http://www.youtube.com/watch?v=00bYsjjHqwk#t=126
Attenti ticinesi,votate con coscienza e senza aggregazione se non volete far e la fine dell’Italia e di tutta l’Euro-zona-Europa.
http://www.mattinonline.ch/barnard-ecco-il-documento-shock-della-commissione-europea/
@depaoli.fabrizio
Fabrizio, purtroppo è IMPOSSIBILE che uno stato fallisca davvero (un conto è il default, un altro è la fine di uno stato e delle sue strutture), ci sarà sempre qualche altro governo che prende il suo posto, su quel territorio.
Il nucleo della tua argomentazione è questa:
” Se questo sistema fallisse ufficialmente io non potrei più avere NULLA dallo stato, ma potrei tenermi TUTTI i miei soldi. Dove sarebbe la furbizia? È solo coerenza e giustizia”
Sarebbe bello! Ma è impossibile.
Se questo sistema fallisse ufficialmente tu NON potresti tenerti manco un euro, perché probabilmente i tuoi soldi non varrebbero più, o si svaluterebbero del 90% almeno, o magari lo stato ti esproprierebbe la casa per coprire il default, ecc.
Troverebbero un nuovo Amato che dalla sera alla mattina anziché entrarti nel c/c e prelevarti il 6 x mille, ti preleva il 90%, o roba simile.
Dai retta, per lo meno negli USA, o in Svizzera, o in Olanda, o in Canada, ecc., tu puoi lavorare in proprio (o come dipendente), con uno stato che ti lascia ancora vivere, e ti preleva una quota ragionevole dei tuoi redditi o del patrimonio.
Ma poi, tu parli degli USA come paese “socialista” (?), quando là una grande azienda come la Microsoft paga il 30% di tasse, mentre qui un’officina con 5 dipendenti ne paga il 70%, e deve versare “acconti d’imposta” del 130% (roba da pazzi!!!) sui presunti redditi futuri!!!
Ma ci farei la firma OGGI per avere uno stato “socialista” come gli USA qui in Italia!!
Ma soprattutto, tu non hai risposto alla mia domanda: mi spieghi come farebbe un imprenditore piccolo-medio italiano, ad esempio, con 30 dipendenti, 500 clienti, 150 fornitori, a mettere in pratica i tuoi suggerimenti?
Come fa?
Telefona a tutti e dice: “Basta! Da domani tutto in nero!”
E secondo te sarebbe praticabile un’ipotesi simile?
Quindi, vedi bene che i tuoi suggerimenti possono funzionare SOLO X POCHISSIMI, e con grande rischio, tra l’altro.
@DamyEku
Ah, ma tu sei ticinese?
Pensavo fossi italiano!
http://www.lindipendenza.com/moodys-contro-la-secessione-catalana-a-rischio-la-ripresa-spagnola/
>>>MmaRobaDaPazz<<
Anche l'agenzie di rating come Moodys's contro la secessione:a rischio la ripresa per ricatto dalla stessa.
“MINACCIA EUROPEA”(MmaRobaDaPazz!)
Se la commissaria minaccia gli elettori svizzeri
La commissaria europea Viviane Reding non ha trovato niente di meglio che minacciare il popolo svizzero. Nel caso in cui accettassimo, zoticoni che non siamo altro, l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, dovremmo aspettarci conseguenze molto serie. La signora spiega che non ci sarà nessun negoziato se la Svizzera voterà SI il 9 febbraio; che se vogliamo l’accesso al mercato interno UE, dobbiamo accettare anche le altre libertà e che, se non smettiamo subito, viene qui, ci tira giù i pantaloni e ci picchia con il battipanni.
La scienziata in questione probabilmente non si rende conto che un’intervista del genere vale almeno diecimila manifesti dell’UdC. Né che è difficile immaginare un suo collega commissario europeo usar egli stessi toni, per esempio, con il Regno Unito che, da sempre, fa più o meno quello che vuole pur essendo parte dell’UE.
Infine, come verrebbe giudicato, in qualsiasi paese dell’UE, un politico che minacciasse gli elettori? Immagino che in parecchi paesi sia probabilmente illegale.
Con la Svizzera invece ci si permette anche questo.
Possibile che una commissaria, delegata dal potente stato del Lussemburgo, si possa permettere questi toni con noi?
Nel passato abbiamo abbassato troppo le braghe di fronte a questi burocrati non eletti da nessuno. Smettiamola subito, prima che vengano a dirci a che ora dobbiamo alzarci la mattina e andare a letto la sera.
Ho già votato SI. Se si potesse, dopo questa ennesima prova di arroganza, ri-voterei.
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=10&ved=0CGAQFjAJ&url=http%3A%2F%2Fblog.savoia.ch%2F2014%2F01%2Fse-la-commissaria-minaccia-gli-elettori.html&ei=DknlUv-6GafpywOq5oGgDg&usg=AFQjCNEeauZjK0UC5xteTLZCkiWsoemrHg&bvm=bv.59930103,d.bGQ
Buona Domenica a tutti!
La crisi globale stà giocando brutti scherzi,non solo economici ma anche su tanti trattati.La gente finchè tutto va bene pensa solo a mangiare,beve e divertimento,appena qualcosa inizia ad andare storto se la prende con i “appunto trattati” secessione,fuori da tutto ecc..
Non è il caso della Lega,che secondo me i suoi politici si sono serviti e si servono ancora oggi della secessione quando i consensi indietreggiano a vista d’occhio.Infatti:la famiglia Bossi si è interessata più a rubare oltre Roma ladrona, che pensare al popolo leghista.Non solo:anche un business oltre a tante speculazioni occulte dietro il marchio Lega Nord.
Anche la Svizzera ha la sua Lega,ed è quella dei Ticinesi fondata nel 1991″Sarà una caso che la Lega di Bossi sia nata appena dopo?”(MMA!).La Lega Ticinese e la Lega Nord hanno in comune tante cose,ne cito qualcuna:che durante
la seconda metà degli anni 1990 si sono trovate al top dei consenzi oltre il 10%, addirittura la Lega Ticinese al 20%,”oggi tra l’8-10%”mentre la Lega Nord tra il 3-4%(Disastro totale e VERGOGNOSO).Buona serata.
AL 2011, a proposito del post di Lottieri vorrei azzardare un’interpretazione perfettamente in tema con quanto ti ho scritto prima:
Forse Lottieri voleva delicatamente rilevare il limite della democrazia: porta inevitabilmente ad uno statalismo e socialismo. Non importa tanto che si stia parlando di Svizzera, Usa o Italia, la degenerazione è un processo inevitabile che diventa più veloce o più lento solo in funzione delle condizioni (princìpi) di partenza, ma comunque riguarda tutti.
Il modo per mitigare la corruzione dei princìpi è avere piccoli sistemi vicini ed in competizione, in quel modo una democrazia dovrebbe comunque trovare un punto di equilibrio tra il regalare diritti in cambio di voti ed il rispettare i princìpi, perché essendoci una moltitudine di sovranità diverse e vicine si rischierebbe di perdere elettori dal momento che potrebbero spostarsi più facilmente.
Nella fattispecie, il problema Svizzero si risolverebbe rendendo sovrani i vari cantoni.
Un saluto .
Mariolino, devi passare dall’altra parte della barricata per farti pagare in nero, tu ora stai lavorando per una società quasi statale o che comunque esiste grazie alle regole dello stato.
Quella stessa azienda se fosse in un’area “franca” ed in un libero mercato esisterebbe lo stesso perché la monnezza non piace a nessuno, avrebbe valvole giapponesi o italiane anziché cinesi, sarebbe costruita a regola d’arte perché chi dovesse fare quell’investimento non vorrebbe vederlo “arrugginire” dopo solo un anno di vita, e se non dovesse pagare tasse ma solo incassare per le sue prestazioni avrebbe a disposizione soldi neri per pagarti in nero.
Un saluto .
Al 2011, siamo al solito punto che ci separa: tu vuoi uno stato (comunque centrale) che governi l’Italia, lo vuoi democratico, snello, con poche e chiare regole, corretto, onesto, che funzioni e magari pure Liberale. IMPOSSIBILE!
Guarda gli Usa, il loro punto di partenza per costituire uno stato era buono: la loro costituzione (è tutt’ora buona), avanti anni luce rispetto alla nostra che invece è comunista, nonostante la loro buona base di partenza si sono nel tempo persi per strada, a forza di “limare” princìpi poco alla volta hanno costruito un mostro, un sistema ormai simile al nostro, hanno fatto attecchire la malapianta del socialismo ugualmente. E stiamo parlando di americani, gente che sicuramente riesce a dare un significato ed un valore alla parola “libertà” quando invece noi dobbiamo ancora persino inserirla nel vocabolario.
Ora torna un attimo sulla terra, in Italia, guardati intorno, guarda quella costituzione (non mi riesce proprio di dire “nostra”…, è più forte di me), guarda chi va a votare, guarda “chi” vanno a votare, guarda come siamo ridotti, guarda l’economia e il nostro grado di libertà… Ma dove cazzo vogliamo andare…
Il nostro stato e quello Usa hanno una cosa in comune: entrambi nel tempo sono degenerati in modo abnorme grazie alla democrazia, il loro più lentamente grazie alla loro costituzione, il nostro invece velocissimamente grazie a questa costituzione.
Ma allora non è più un problema di gente, è un problema di sistema.
Ora, io ho 47 anni e nessuna voglia di continuare a subire esperimenti “democratici” partendo da basi comunque comuniste: la democrazia, la costituzione e la moneta fiat, perché so MATEMATICAMENTE che non potrà esserci evoluzione in senso liberale, potranno cambiare ulteriormente nome alle cose per confondermi le idee, inventarsi una nuova neolingua, cambiare nome ai denominatori, tutto quello che vuoi, ma questa merda puzzerà una volta di più, non c’è nulla da fare.
Per questo mi dispiace un po’ che tu mi venga a parlare di “furbizie” quando io vengo a parlarti di evasione o EMBARGO FISCALE, lo faccio perché voglio che questo sistema FALLISCA anche ufficialmente. Se questo sistema fallisse ufficialmente io non potrei più avere NULLA dallo stato, ma potrei tenermi TUTTI i miei soldi. Dove sarebbe la furbizia? È solo coerenza e giustizia.
È sbagliato parlare di furbizia anche per un’altra ragione: lo stato continua a predare, mungere, controllare e limitare ogni tipo di libertà economica, questo fatto sta DISTRUGGENDO l’economia reale e lo spirito imprenditoriale, due cose FONDAMENTALI INDISPENSABILI PER MANGIARE E VIVERE, allora arrestare quel processo non è “furbizia” ma semmai intelligenza ed altruismo perché l’economia reale ed il mercato libero fanno mangiare tutti, non tutti allo stesso modo, ma tutti; mentre invece con questo attuale sistema tra poco non mangerà più NESSUNO.
Il mio modello di stato è una carta con due semplici princìpi: rispetto della proprietà ed inviolabilità dell’individuo.
Da lì si parte, dopo ogni comunità o società si organizza come meglio crede e si dota eventualmente delle regole che più gli piacciono.
Pensa, ci sarebbe persino spazio per una nazione o regione perfettamente comunista: chi vuole quel sistema si associa e si compra un’area dove esercitare in autonomia quel genere di masochismo.
Un saluto .
Al2011 il 26 gennaio 2014 alle 11:59:
Pure io se potessi farei il “furbo”, ma per ovvi motivi, tassato alla fonte, mi tocca sopportare tutto, ultimamente mi ahnno anche minacciato di eventuali pignoramenti, se non pagavo prontamente la sovratassa di 4000 euri sul misero fondo pensioni riscattato, ovvero mi hanno levato non gli interessi ma direttamente il capitale, direi pura tassa patrimoniale, quà si dice gli servissero per le medicine, ma il fegato marcio lo fanno venire a noi.
Gli altoatesini almeno si sono rifatti dopo la guerra 2, e ora gozzovigliano anche alle nostre spalle, basterebbe forse applicare le stesse regole a tutti noi per stare un pò meglio, a meno che i soliti visti più soldi non ne mangiassero di più.
Ps, Fabrizio, io mi farei pagare volentieri al nero in questo momento, ma purtroppo questi oltre a non dare un granchè, non ci sentono da quell’orecchio.Saluti.
depaoli.fabrizio
Mah, sul fatto che le tasse non verranno mai abbassate, solo perché AL MOMENTO c’è un governo o dei politici, e delle potenti lobby stataliste (Rai, giornali, sindacati, magistratura, ecc.) che si oppongono, non credo sia il problema decisivo.
Ripeto, se perfino lo stato più comunista e statalista del mondo, la Cina di Mao che mandava a coltivare il riso tutti, e vestiva tutti con la stessa divisa verde o grigia, DOPO la morte di Mao l’ha capita, e dagli anni ’80 in poi ha SMANTELLATO lo stato che occupava il 100% dell’economia, rendendo attraente investire perfino agli americani, non vedo perché non potrebbe farlo l’Italia, che non ha certo avuto Mao, o Lin Piao, o le Guardie Rosse, o la Rivoluzione Culturale del 1966 (al più il ’68).
La Storia cambia sempre, nulla resta fermo, anche chi ci ha provato a fermarla ha fallito.
Quello che mi lascia perplesso è che tu in sostanza suggerisci L’ASTUZIA (o arte di arrangiarsi) contro lo stato.
Ma l’astuzia è già praticata da tanti (coloro che possono), e NON CAMBIA NULLA, fa comodo proprio a gente come Letta, Saccomanni, Monti, i piddini, ecc. e tutti i politici che hanno ridotto l’Italia così.
E’ quello che VOGLIONO, è la MENTALITA’ LEVANTINA, ti dicono: “amico, noi ti mettiamo le tasse al 70%, perché pensiamo che tanti evadano, quindi le teniamo alte, per prendere i soldi dai fessi che riusciamo a beccare!”
Ma così non se ne uscirà mai!
Non mi interessa uno stato che mi dice: “io ti metto le tasse al 70%, poi se puoi fai il furbo e se riesci evadi pure!”
NO!
C’era un articolo del 2007 sul Corriere, dove parlavano degli altoatesini che dopo il ’15-’18 si trovarono ad avere a che fare per la prima volta con lo stato italiano, mentre prima erano sotto il governo dell’Austria.
Abituati ad avere a che fare con una p.a. di tipo teutonico, rigorosa ma LEALE, loro dichiaravano TUTTO, e non avevano mai avuto problemi.
Poi arrivò lo stato italiano, e chiese loro tasse anche 3-4 VOLTE PIU’ ALTE, di quelle che pagavano abitualmente, perché non credeva alle loro dichiarazioni, e faceva il furbo.
Quindi quei piccoli imprenditori altoatesini vennero ROVINATI da un fisco italiano di figli di mignotta, che fece il furbo e si comportò slealmente con loro che erano sempre stati corretti (e questo fu uno dei motivi per la nascita dei movimenti secessionisti sud-tirolesi).
Ebbene, io SONO STUFO di questo, non so se ti è chiaro.
Io voglio uno stato che ci chieda al massimo il 30-35% di tasse, che sia leale, che creda al contribuente e sia lui a dover dimostrare che il cittadino evada (e non il cittadino a dover dimostrare che non ha evaso!), che NON butti via i soldi delle tasse per darli a Cimoli, o al rom come casa popolare (quando ci sono italiani che pagano da anni tasse, e sono in lista da anni e anni), o al fondo salva stati, o ai dirigenti Rai e alle loro mignotte, ecc., ecc.
E’ tanto difficile ciò?
Come mai all’estero in dozzine di stati ci riescono?
Ci abbiamo forse scritto pirla sulla fronte, noi italiani, per tenerci uno stato di lavativi e furbi, che divide la gente in furbi e fessi da spennare?
L’unico modo per cambiare le cose è, tutti insieme, CAMBIARE LA POLITICA, non mettersi tutti a fare i furbetti.
Attenzione! Non dico che non si possa – anzi si debba! – ricorrere a mezzi come lo SCIOPERO FISCALE, ecc., ma bisogna farlo TUTTI INSIEME!
Se lo fanno in tanti tutti assieme e DICENDOLO PRIMA, le cose cambiano, se lo fanno in tanti di nascosto non cambia niente.
A parte il fatto che ormai la “furbizia” che consigli tu non serve a nulla: perché se hai una casa te la massacrano e finiranno per espropriartela, se hai un c/c te lo spremono, se hai un’attività in proprio te la bombardano.
Certo, forse può fare il “furbetto” quello che ha una piccolissima attività, niente dipendenti, ecc., ma NON è un consiglio che puoi dare a tutti, a chi ieri aveva un’azienda con 10 dipendenti che pagava il 30% di tasse, e oggi se ne trova il 70%, e deve chiudere.
Non può mica renderla invisibile, non può mica dire ai dipendenti: vi pago in nero! (avrebbe subito qualcuno che lo denuncia), non può mica dire a 150 fornitori e a 500 clienti: “da domani non faccio più fatture a nessuno!”
Quindi, caro Fabrizio, vediamo di guardare in faccia la realtà: la realtà è che devono essere i POLITICI a cambiare, NON NOI!
Il tuo consiglio di fare un po’ furbi lo davano anche alcuni ebrei ai loro amici, negli anni ’30 quando era andato su Hitler.
Non è servita, o uno scappava, oppure con uno così c’era solo da usare bombe e carri armati, altro che fare il furbo.
E le nostre bombe e carri armati non possono che essere le reazioni politiche di TANTI CITTADINI, non le cose fatte di nascosto, perché non servono a nulla.
Un saluto
Carlo Lottieri, il suo articolo suona come un campanello d’allarme per la stabilità di un sistema che per noi sarebbe già un traguardo incredibile.
In Svizzera c’è competizione fiscale tra i vari cantoni, la maggior parte delle tasse che paga un cantone restano al cantone stesso e nel momento in cui andranno a chiedere aiuti al governo centrale credo che se questi li concederà, in cambio aumenterà la quota di tasse per lui, riducendo le entrate di cui invece ogni cantone può disporre e gestirsi autonomamente.
Mi sembra che abbia poco senso andare in quella direzione, e non credo che gli svizzeri lo permetteranno. Basterà loro dare uno sguardo oltre confine per avere una terribile panoramica di quello che potrebbe diventare il loro futuro (lontanissimo) se decidessero di andare in quella direzione e cambieranno subito idea.
Certo che per noi conoscere queste notizie fa un po’ di rabbia e vien da pensare che “chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane”.
Un saluto .
Il finanziamento di grandi opere (ad es. autostradali e ferroviarie) avviene con il contributo della Federazione (cioè di tutti). Io non vedrei in questo una redistribuzione di risorse da condannare. Perché se è vero che gli abitanti di alcune zone ricevono risorse superiori a quanto da loro versato in tasse, il risultato di questi impieghi beneficia non soltanto gli abitanti di quelle zone ma tutti. Quanto poi a lamentarsi di ricevere sempre poco, questo è una costante della natura umana, Svizzera o non Svizzera.