Cresce il partito del “diritto di voto”. Anche in Lombardia
Nelle scorse ore la Provincia di Pavia – sulle orme di quella di Brescia, quella di Lecco, quella di Monza e Brianza, quella di Milano – ha approvato una mozione che chiede l’avvio in Lombardia di un processo volto a interpellare la popolazione in merito alla scelta tra status quo e istituzioni nuove e indipendenti. In sostanza, anche la provincia pavese accoglie il senso del progetto lanciato dal Comitato Lombardo Risoluzione 44 (CoLoR44), un gruppo di cittadini che intende mettere in moto un processo analogo a quello che sta delineandosi in Veneto.
In sostanza oltre a 22 comuni, sono già 5 le province lombarde che hanno accettato la logica democratica e referendaria, nella convinzione che istituzioni basate sul voto non possano sottrarsi a consultazioni che mettono in discussione quanto vi è di più fondamentale: l’opportunità o meno di stare assieme.
Il voto di Pavia è interessante, perché questa provincia ha un’amministrazione di centro-sinistra, ma la mozione (proposta dai leghisti) è passata con i voti della Lega, del Pdl (Forza Italia), di due consiglieri di maggioranza e del presidente del Consiglio. In buona sostanza, assenze e defezioni hanno permesso a un’iniziativa avanzata dalla minoranza di trovare i voti necessari per l’approvazione.
Come è stato possibile? Un elemento va tenuto presente, e cioè che il movimento per l’autodeterminazione fa appello a principi che non è facile rigettare. I veneti di Plebiscito e Indipendenza Veneta, così come i gruppi che anche in Lombardia e altrove stanno costituendosi, chiedono soltanto che venga riconosciuto di diritto di votare. A Pavia non se la sono sentiti di dire di no. Succederà lo stesso anche in molte altre istituzioni.
depaoli.fabrizio@libero.it il 17 aprile 2014 alle 20:26:
Principi sacri esistono solo per i credenti, il resto sono tutte invenzioni dell’uomo, per me la società che ti piacerebbe, in mano alla magia del mercato, che per me e molti altri è quella attuale o comunque molto simile, sarebbe ancora più vessatoria, ancora più piramidale di questa.
Dici che non vuoi lo stato però poi vuoi qualcuno che protegga i tuoi beni, e questo come lo chiami, è quello il potere principale, il monopolio della forza, infatti è il primo ad essere nato, le strutture degli stati sono venute dopo, se vuoi dare quel potere a milizie private peggio ancora, la mafia prenderebbe direttamente il potere, o altro di simile.
Pensi davvero che emergano i più intelligenti o i più bravi, io credo invece che emerga molto di più la gente senza scrupoli, se poi qualche briciola tocca anche al popolo bue è vero, ma appunto le briciole bastanti alla sopravvivenza e non molto altro.
Senza qualche regola si tornerebbe all’800, perchè quelli che detengono il potere economico se ne fregano altamente di noi, io toglierei invece il potere all’economia, come non lo sò, di certo un mondo come prefigurato da von Haeyk e company non mi piace assolutamente, è quello verso cui stiamo andando, una elitè superiore che controlla tutti i sottostanti schiavi, come nel profetico vecchio film Metropolis.
Se si continua su questa strada ci si arriva di sicuro al mondo che ti piace, con tutto in mano ai privati, magari anche con gli eserciti di mercenari come ai tempi di Giovanni dalla bande nere, ma quelli come noi erano servi della gleba, a meno che non pensi di appartenere ai circoli dominanti, che ci sono eccome se ci sono.
Non hai risposto alla domanda, se il rapporto è 45 55 secondo te cosa succede, credi che il 45 stia zitto e buono, mica detto che le decisioni prese da una maggioranza siano quelle veramente giuste, spesso è sopraffazione anche quella,quando non è guidata dall’etica ma solo dall’interesse personale, o presunto tale, a volte prima di fare una cosa è bene pensarci tre volte e poi non farne di niente, si evitano tante cazzate, dalle quali magari non si torna più indietro, troppe certezze sono deleterie.Saluti.
Mariolino,
“..se butti fuori i terroni chi ci rimane”
Datti una regolata, se c’è una cosa che non tollero è gente che mi mette in bocca cose che non ho detto né penso.
Io ho detto che l’unico che si vuol sbattere fuori è lo stato italiano.
Poi ho detto che una volta indipendente ognuno si fa le regole che più gli piacciono.
Io non posso sapere se i Veneti una volta indipendenti vorranno buttare fuori i terroni, io posso parlare per me, e personalmente non mi concentrerei sul negro, l’albanese, il marocchino o il terrone, ma agirei sui fattori che in questo momento impediscono il benessere: via l’assistenzialismo, via la burocrazia, via le regole anti-mercato, via i monopolii più o meno mascherati di stato, mercato energetico e del lavoro liberi PER TUTTI, pene severe e certe per CHIUNQUE rubi e delinqua, e, più importante di tutto: ripristino della proprietà privata come principio sacro.
Dal mio punto di vista una volta che crei le condizioni giuste per produrre ricchezza intraprendendo e lavorando, e scoraggi le furbizie e le ruberie, non è nemmeno necessario vietare ai marocchini, agli albanesi o chiunque altro di entrare, perché delinquenti e ladri, siano essi gialli, neri, rossi, italiani, Napoletani, Veneti o Piemontesi, troveranno un ambiente ostile e non ne saranno attratti.
Quelli che invece avranno voglia di lavorare, intraprendere, in un ambiente sicuro e confortevole con poche regole ma CHIARE e certe, siano essi gialli, neri, rossi, italiani, Napoletani o Veneti o Piemontesi, troveranno un ambiente adatto e ne saranno attratti.
Ma RIPETO, questo è quanto penso io, in questo momento non sto parlando per i Veneti.
Loro poi decideranno cosa meglio credono ed una volta indipendenti lo potranno finalmente fare.
“Le diverse condizioni socioeconomiche mica dipendono totalmente da presunte superiori capacità o voglia di lavorare”
Ah no?
E dimmi allora, da che cosa dipenderebbero?
Dal l’abilità di rubare ad altri?
Dall’essere bravi nell’impietosire qualcuno per farsi prestare soldi che non si hanno nessuna intenzione di rendere?
Dal disporre di uno stato che tassa e ruba?
Dal sottostare ad uno stato che fa di tutto per IMPEDIRTI di lavorare e produrre e GUADAGNARE?
Da uno stato che premia i furbi e massacra gli onesti?
C’è poi una cosa che ti sfugge: le “presunte capacità superiori o voglia di lavorare” non le può stabilire e giudicare né Mariolino né nessuno stato, È IL MERCATO che se ci sono le premia.
Ma dimmi Mariolino, sono curioso, cos’è secondo te che crea il benessere della società?
Per una volta rispondi tu ad una mia domanda.
Un saluto .
@ franco epifanio
ciao,
quello che salvatore voleva comunicarti con la frase “posta i tuoi commenti al thread precedente” è: scrivi i tuoi argomenti sulla questione nella pagina precedente, sotto l’articolo di lottieri “Perché l’indipendentismo non finirà come Grillo”.
perché in questa pagina gli altri partecipanti al blog stanno commentando il “nascente” indipendentismo, tema proposto da lottieri.
alla prossima
@franco epifanio il 17 aprile 2014 alle 13:30:
Meno male che t’avevo pregato di rispondere sul thread precedente!
Troverai lì la mia risposta, appena posso, se ti interessa.
Saluti.
depaoli.fabrizio@libero.it il 16 aprile 2014 alle 19:09:
Quando siamo mescolatissimi a macchia di leopardo chi è che decide chi deve entrare e uscire, qui dove sono e lo sai, se butti fuori i terroni chi ci rimane, io di cosidetti autoctoni ne vedo e sento ben pochi, può addirittura succedere che vengano cacciati loro, invece degli “stranieri”.
Quando le percentuali sono molto diverse la puoi anche fare la pulizia etnica, ma quando sei 45 a 55 o giù di li la cosa si fà un tantino più dura, dissento poi in modo assoluto da cosidette presunte superiorità di qualsivoglia gruppo, lavoro anche con stranieri di varie nazionalità, e non sono certo ne più lavoratori ne più capaci di noi, e lo stesso vale trà di noi.
Le diverse condizioni socioeconomiche mica dipendono totalmente da presunte superiori capacità o voglia di lavorare, se tutti abbassassero un pò la cresta sarebbe meglio, i veneti fino a pochi anni fà erano trà i più emigranti e miserabili di tutti, pare se lo siano dimenticato, sono sempre in tempo a ritornarci in quelle condizioni, basta che giri il vento contrario, e non ci puoi fare NIENTE.
Qui si dice che se vuoi fare un dispetto a Cristo prendi un povero e fallo ricco, diventerà una merda sicuramente peggio dei veri signori dei tempi andati, e di questo ho avuto ampie prove nella vita, se tutti pensassero da dove vengono forse certe cose non gli verrebbero in mente, e ci possono sempre ricadere, nella cacca intendo.
Buona pasqua a tutti, a quelli che ci credono e a quelli non.
Questa volta pare che il vento stia cambiando veramente. Ma in nostro favore non verso la s x come dicevano in occasione delle ultime elezioni. La gente forse si sta svegliando e ha capito che i giornaloni, le TV e tutto l’apparato vuole inculcare il pensiero Unico politicamente corretto e radical chic. Io forse m’illudo ma sento profumo di libertà,speriamo bene !!! Non ho mai scritto questo commento. Non capisco perché sia stato bloccato.
@ Salvatore Franco 17 aprile 11.14,
Caro Salvatore,ti riconosco tante qualità ma ti manca una che per me è importante ed è l’ “UMILTA'”.
Sappi che io non sono bravo come sei tu ad usare il PC e parole tipo thread o troll per me sono parole sconosciute.
Semplicemente io quando mi passa qualcosa sul cervello lo scrivo di botto e basta senza fare tutte le ricostruzioni che fai tu.
In dialetto milanese generalmente la parola mucala si dice a qualcuno quando gli si vuole segnalare che sbaglia e che sarebbe meglio tacere sull’argomento.
Poi visto che tu ti senti un gentiluomo per par condicio sappi che questa parola l’ho usato spesso anche con mia sorella senza che lei si offendesse minimamente,eppure anche lei come te si considera una nobildonna.
Sull’aceto e vino d’annata ribadisco la mia opinione su Beppe e Silvio,non credo sia necessario dimostrarlo attraverso un trattato,qualsiasi persona di buon senso che non sia necessariamente un tifoso darebbe lo stesso giudizio sui due politici.
Dai Salvatore,detto fra di noi senza che nessuno ci ascolti,non vorrai farmi credere che Grillo è un personaggio politico che ha le idee chiare.
Io,a differenza di te che sei diventato un antiberlusconiano,,non sono affatto un antigrillino,anzi ti dirò che mi è persino simpatico,tipo Bragadin tanto per farti un esempio,ma poi la miA SIMPATIA FINISCE QUI.
Su Silvio si possono muovere mille critiche su ciò che ha fatto e principalmente su ciò che non ha fatto,ma,per favore,il paragone col comico Genovese non regge per niente.
Prova se ti riesce a dare un giudizio sui contenuti dei discorsi che fa Grillo e vedrai che ha tutte le ragioni L’aura quando riporta integralmente le minchiate che dice Grillo.
Naturalmente io rispetto il tuo Grillismo,anche se non condivido quasi nulla di quello che dice,anzi per essere più preciso,non mi riesce di capire cosa vorrebbe fare Grillo.
Parla,parla,è sempre arrabbiato con tutto e con tutti,ma di grazia perchè non dice palese palese cosa vuole.
Una breve annotazione, gli sproloqui di Grillo non sono certamente un esempio da gentiluomini,
non che a me dispiaccia più di tanto che ci metta nei suoi discorsi la parola cazzo ogni due parole,non sono per niente un bacchettone e considero la parola cazzo un rafforzativo di un discorso,ma il punto è che dopo la parola cazzo cosa rimane,non rimane niente,se non farsi applaudire dai soliti beccaccioni che vanno ai suoi comizi.
Ricambio il saluto.
p.s.
se ritieni di rispondere a questo mio post,ti sarei grato se non farai un trattato,ma una risposta semplice semplice alla portata di un non gentiluomo come sono io.
Questa volta pare che il vento stia cambiando veramente. Ma in nostro favore non verso la s x come dicevano in occasione delle ultime elezioni. La gente forse si sta svegliando e ha capito che i giornaloni, le TV e tutto l’apparato vuole inculcare il pensiero Unico politicamente corretto e radical chic. Io forse m’illudo ma sento profumo di libertà,speriamo bene !!!
@franco epifanio il 16 aprile 2014 alle 20:24:
Beh.. Franco, mi rincresce che ti sia punto perché (spero che il senso sia stato chiaro) ti attribuivo un voto “per simpatia”, o “voto di pancia” che dir si voglia. Non supportato, peraltro, se non dai soliti.. “giudizi” personali (non supportati anch’essi) sui politici.
Niente di particolarmente grave (si fa per dire..): c’è mezza Italia come te, da destra a mancina.
Trovo disdicevoli, con il tuo permesso, due cose.
– La prima: se hai obiezioni da farmi (solo sui contenuti di ciò che scrivo, però) puoi farle da solo senza ricorrere ad espressioni tipo “hai trovato pane per i tuoi denti”. Siamo tutti maggiorenni e vaccinati, mi pare. Quanto a: “incassa con stile e mucala”… ecco, se non fossi il gentiluomo che dice l’aura, potrei risponderti: “mucala” vallo a dire a tua sorella (se ne hai una). Ma poiché sono un signore, non lo farò.
– La seconda: per un minimo di rispetto che si deve a tutti, compreso chi ci ospita, ti pregherei di postare qualunque cosa tu voglia nell’ambito di una discussione in corso. In questo caso il precedente thread.
Sottolineo la prima notazione: solo sui miei contenuti e quando vuoi, caro Franco Epifanio, e non con i soliti slogan da tifoseria: “io sto largamente dalla parte di L’aura”, ovvero con improbabili confronti tra “aceto” e “vino d’annata”. Temo che non siano sufficienti in una analisi politica…
Sugli.. “argomenti” che hai usato, come sai (essendo, il sottoscritto, tua vecchia conoscenza), non sarei soverchiamente attrezzato per rispondere. 🙂
Un saluto
PS: risponderò a l’aura appena posso(sono un po’ impegnato in altre cose, al momento)sul thread precedente.
@@ Salvatore/L’aura
Ho appena letto i vostri post,e,dato che sono visibili a tutti i partecipanti,dico la mia al riguardo.
Orbene io sto largamente dalla parte di L’aura.
Salvatò hai trovato pane per i tuoi denti,incassa con stile e mucala.
Aggiungo soltanto che il paragone tra Grillo e Berlusconi proprio non regge.
Sarebbe come paragonare un pessimo aceto ad un gran vino d’annata.
I due semmai hanno in comune una grande capacità di comunicare,con la sola differenza che mentre Grillo dice solo cazzate,il Berlusca parla da statista.
Mi dispiace caro Salvatore,ma questo è il mio reale pensiero.
Non so se tu sai, anche io sono stato critico nei confronti del Cavaliere (anche se a te da fastidio che lo chiamo Cavaliere),però trovo molto sensato quello che dice L’aura su Berlusconi,non voglio pensare che anche tu ti comporti come taluni della sinistra che sono contro o anti a prescindere.
Scusami Salvatore ma questo te lo dovevo.
Un caro saluto.
Franco Epifanio
Mariolino,
“non mi pare un bell’esempio visto quello che è successo da quelle parti, dove si uccidevano trà vicini di casa”
Mi viene il fortissimo dubbio che tu non abbia capito un tubo.
Rothbard ti sta proprio dimostrando quanto siano disastrose le convivenze forzate dagli stati che, oltre a limitare fortemente le libertà dei vari gruppi, possono sfociare in attriti ben peggiori che vanno a distruggere il più importante ed alto dei valori: la vita.
“ci sono interi paesi qui al nord, dove la gran maggioranza è siciliana o napoletana, a quelli che fine gli vorresti far fare”
Mariolino sei la “fiera del luogo comune” come da lavaggio del cervello da regime.
Intanto, a scanso di equivoci, uno che è padrone a casa sua decide chi può entrare e chi deve uscire. E questa è una cosa.
Nella fattispecie (Veneto o comunque Nord) l’unico soggetto che si vuole cacciare è lo stato.
Vedi, quando uno a casa sua può farsi le sue regole potrebbe, per esempio, prevedere la galera per chi ruba e delinque, galera intesa non come posto ricreativo o adatto a sbarcare il lunario, ma posto dove come minimo ti devi guadagnare lavorando la ciotola di riso scotto ed il tozzo di pane secco per il sostentamento.
Certezza di regole ed inflessibilità sui princìpi determinano una selezione naturale a monte: verranno attratti quelli che vogliono seriamente lavorare e vivere civilmente, e scoraggiati quelli che pensano di venire a delinquere e rubare.
Qualunque persona di buon senso le distinzioni non le fa per razza ma per specie, dove per specie intendo: specie degli onesti e specie dei disonesti.
Per farti un esempio, nelle campagne e negli allevamenti del nord troverai moltissimi immigrati indiani molto ben visti, stimati e rispettati perché LAVORANO e NON RUBANO, e non credo proprio che nessuno li voglia cacciare.
Da che mondo è mondo la gente si sposta dove trova le condizioni per lei migliori, questo vale per tutti, buoni e cattivi: lo schifoso andrà dove troverà un ambiente che gli permette di rubare e delinquere senza grosse conseguenze, l’onesto e laborioso andrà laddove avrà facilità a svolgere un lavoro, guadagnare, ed avere garanzie di non essere derubato.
Certo, l’unica condizione per rimettere un po’ di ordine è che devi aver la possibilità di farti le tue regole, per questo devi essere INDIPENDENTE.
Un saluto .
depaoli.fabrizio@libero.it il 16 aprile 2014 alle 13:01:
Fabrizio, riporti un brano che parla della ex jugoslavia, non mi pare un bell’esempio visto quello che è successo da quelle parti, dove si uccidevano trà vicini di casa, che magari prima andavano insieme al bar.
Qui siamo talmenrte intreccciati e mescolati, specialmente al nord, che ci sarebbero minoranze enormi, niente affatto contente di diventare straniere in casa propria, o si dovrebbe ricorrere a esodi volontari o forzati, magari per ricacciare i terroni al sud, ci sono interi paesi qui al nord, dove la gran maggioranza è siciliana o napoletana, a quelli che fine gli vorresti far fare, nelle grosse città la sai meglio di me che probabilmente la maggioranza è terrona.
Non pensate che qui non possa succedere come a Sarajevo, quando vuoi cacciare qualcuno di casa, o farlo diventare un cittadino di serie z, probabile che costui si incazzi fortemente, e poi basta dare il via alla bolgia, si sà quando si comincia.Saluti.
Non è da me un copia-incolla ma questo mi sembra degno di nota:
«Una nazione, dunque, non ha alcun diritto di dire ad una provincia: ‘Tu appartieni a me, voglio prenderti. Una provincia è costituita dai suoi abitanti. Se qualcuno ha il diritto ad essere ascoltato in questo caso sono questi abitanti. Le dispute di confine dovrebbero essere risolte dal plebiscito». (Ludwig von Mises, Omnipotent Government, p. 90)
«Nessun popolo e nessuna parte di un popolo dev’essere tenuto contro la sua volontà in una associazione politica che non vuole». (Ludwig von Mises, Nation, State, and Economy, p. 34)
«Il diritto di autodeterminazione per quanto riguarda la questione della partecipazione in uno Stato significa: ogni volta che gli abitanti di un determinato territorio, che si tratti di un unico villaggio, un intero quartiere, o una serie di distretti adiacenti, fanno conoscere attraverso un plebiscito condotto liberamente che non vogliono più rimanere uniti al momento allo Stato di appartenenza, ma desiderano formare uno Stato indipendente o attaccarsi a qualche altro Stato, i loro desideri sono da rispettare e devono essere rispettati. Questo è l’unico fattibile ed efficace modo per prevenire rivoluzioni e guerre civili ed internazionali». (Ludwig von Mises Liberalism, p. 109)
«Non fa differenza dove vengano disegnati i confini di un Paese. Nessuno ha un interesse materiale speciale allargando il territorio dello Stato in cui vive, nessuno subisce delle perdite se una parte di questa zona è separata dallo Stato. E’ inoltre irrilevante se tutte le parti del territorio sono in collegamento geografico diretto, o se sono separate da un pezzo di terra che appartiene ad un altro Stato. Non ha alcuna importanza economica che il Paese si affacci sull’oceano o meno. In un mondo del genere la gente di ogni villaggio o distretto potrebbero decidere con plebiscito a quale Stato appartenere». (Ludwig von Mises Omnipotent Government, p. 92)
«La “nazione” non può essere definita con precisione, ma è una costellazione complessa e variabile di diverse forme di comunità, lingue, etnie e religioni. Alcune nazioni, come gli sloveni, sono gruppo etnico e linguistico ben definibile; altri, come i gruppi che si affrontarono durante la guerra in Bosnia, appartengono allo stesso gruppo etnico e linguistico, ma si differenziano per l’alfabeto adottato e si scontrano ferocemente sulla questione religiosa (serbi ortodossi, croati cattolici e musulmani bosniaci, i quali, a complicare ulteriormente il quadro, erano in origine seguaci dell’eresia bogomila). La questione della nazionalità è resa ancor più complessa dall’interazione tra le realtà oggettivamente esistenti e le percezioni soggettive. In alcuni casi, come le nazionalità dell’Europa orientale dell’Impero degli Asburgo, o gli irlandesi sotto il dominio inglese, conservavano un proprio nazionalismo, e persino lingue, nascoste o moribonde, che dovevano essere consapevolmente conservati, generati ed ampliati. Nel XIX secolo ciò fu fatto da élite intellettuali determinate a lottare per far rivivere periferie sottomesse, e parzialmente assorbite, al centro imperiale. Dunque, possiamo desumere che i confini non siano solo quelli tra Stati. Un obiettivo per i libertari dovrebbe essere quello di trasformare gli Stati-nazionali esistenti in entità nazionali i cui confini siano legittimi esattamente come lo sono i confini delle proprietà private, scomponendo così gli Stati-nazionali esistenti in Nazioni autentiche, oppure in “Nazioni per consenso” (…) In breve, ad ogni gruppo, ad ogni Nazione, dovrebbe essere consentito di separarsi da uno Stato-nazionale cui sono soggetti e di unirsi a qualsiasi altro Stato-nazionale che accettasse l’unione. Questa semplice riforma porterebbe sul lungo cammino verso la creazione di “Nazioni per consenso”. Gli scozzesi, se loro stessi lo vogliono, devono lasciati liberi dagli Inglesi di secedere dal Regno Unito e diventare indipendenti, oppure di partecipare ad una Confederazione delle Nazioni Gaeliche, se i costituenti lo desiderassero». (Murray Rothbard, Nations by Consent: Decomposing the Nation-State)
«Con il consenso della gente si può fare di tutto: cambiare il governo, sostituire la bandiera, unirsi a un altro paese, formarne uno nuovo». (Gianfranco Miglio)
Ah, caro Lottieri, ultimamente non fa che passarci buone notizie!
Speriamo che il processo di disgregazione dello statoladro italiota si comporti come una valanga e acquisisca sempre più velocità. Mi pare che stia andando proprio così. Ci voleva una scintilla per accendere le micce, tra poco vedremo i fuochi d’artificio.
Carlo Lottieri, queste son belle notizie perché raccontano quello che sta veramente succedendo nel mondo reale.
Il pensiero della gente si sta evolvendo ad una velocità impressionante ed inesorabilmente, ormai è quasi completamente refrattario all’immagine virtuale proiettata dai media di stato e dal mondo politico.
Nel silenzio più totale sta avvenendo una rivoluzione storica grazie a gente (come lei) che lontano dalle fanfare, dal rullo di tamburi e dai riflettori, AGISCE CONCRETAMENTE.
I cadaveri della politica di regime possono silenziare, continuare ad ignorare e far finta di niente ma ciò non toglie che le cose nel mondo reale si evolvano e si concretizzino.
I cadaveri della politica devono iniziare ad aver paura, e non per quello che succederà ma perché conteranno sempre meno e verranno abbandonati a loro stessi in balìa di uno stato fallito. Affonderanno con esso.
Un saluto .