Da Berlino a Barcellona: 25 anni dopo, una svolta perfino più storica
Quello che è successo in Catalogna nel corso di questa giornata domenicale ha dell’incredibile. Nonostante una costituzione liberticida (si leggano gli articoli 2 e 10) e a dispetto di un governo spagnolo irrispettoso dei fondamentali principi dei sistemi democratici, in Catalogna oltre due milioni di persone si sono recate ai seggi e – con grande compostezza – hanno deposto nelle urne le proprie schede elettorali. Esattamente venticinque anni dopo lo sfaldarsi della Ddr di Honecker, ora è la Spagna di Rajoy che viene messa nell’angolo da un processo di liberazione che potrebbe avere conseguenze perfino più significative.
La fine del comunismo è stata un passaggio cruciale: un momento davvero significativo nella storia europea. In fondo, però, tutto restava all’interno di una logica statuale. Lo Stato comunista era una delle forme più estreme di statualità, ma in qualche misura era fratello dello Stato fascista, di quello democratico-giacobino, di quello assolutista, di quello costituzionale, e via dicendo. Una forma specifica di Stato scompariva, ma niente lasciava immaginare che lo Stato in quanto tale fosse messo in discussione.
Ovviamente a Barcellona non sono del tutto consapevoli di quello che sta accadendo. I generosi 40 mila militanti che erano ai seggi autogestiti pensano di aver gestito un passaggio volto a far sorgere in Europa un altro stato: più piccolo e “regionale” rispetto alla Spagna, ma in fondo non molto dissimile. E però le cose potrebbero essere un po’ diverse.
Il principio affermato nelle scorse ore a Barcellona e nel resto della Catalogna dice che ogni popolazione ha il diritto di esprimersi e di farlo anche sui confini dei propri ordinamenti politici. Se la Catalogna – a ragione – rivendica il diritto di definire un proprio futuro indipendente rispetto alla Spagna, domani potrà farlo anche Barcellona di fronte alla Catalogna, e anche un quartiere di quella città dinanzi alla città nel suo insieme. Un’applicazione seria e non formalistica del principio democratico, insomma, sta erodendo la statualità e sta restituendo ai gruppi e ai singoli quella libertà che la costruzione dello Stato moderno aveva loro definitivamente sequestrato.
Quando questa libertà è affermata con tanto radicalismo, le istituzioni che possono gestire i rapporti interpersonali hanno ben poco a che fare con la violenza che è al cuore dello Stato moderno e dei suoi meccanismi coercitivi.
Senza dubbio hanno fatto bene Artur Mas e gli altri indipendentisti catalani a collocare il 9 novembre – nella ricorrenza del crollo del Muro berlinese – questa convocazione autogestita che ha affermato dinanzi al mondo che ora la Catalogna non può più essere spagnola. La spinta che viene da Barcellona è una spinta in direzione della libertà e la fine della divisione in due di Berlino è un momento importante della moderna mitologia libertaria. Non è però da escludere la possibilità che il muro crollato nelle scorse ore in Catalogna possa avere conseguenze perfino più rilevanti.
Non è solo il nazionalismo a entrare in crisi. Non è solo quanto resta del vecchio fascismo novecentesco a essere definitivamente archiviato. È la logica stessa dello Stato sovrano – che si colloca al di sopra della libertà dei singoli e delle comunità – a subire un colpo terribile.
Speriamo che gli europei se ne rendano conto e che dalla Catalogna si sviluppi una vera slavina. Molto dipenderà da noi.
Fabrizio e anche Peter 46
I padroni ci sono eccome, ci sono sempre stati, e anche quelli che chiami proprietari cosa sono, o credi davvero che la possibilità di scambio sia paritaria tra me e quelli che mi hanno dato un calcio nel culo.
A volte non riesco a capire in che mondo vivi, se ora è così con una parvenza di regole di protezione dei meno furbi, figurati in un mondo senza alcun controllo di giustizia, direttamente la mafia o simili al potere.
La legge del più forte senza alcun filtro, io lo sò benissimo che il mondo come vorrei non è possibile, ne ora ne forse mai, ma quello che vorresti te esiste già, visto che lo stato è nelle mani dei più grossi proprietari, se non vuoi chiamarli padroni.
Se togli lo stato ci mettono delle belle bande private di scherani di ogni risma, o credi che non li trovino, ce ne sono a bizzeffe ad ogni angolo di strada.
Il “mio” mondo dovrebbe , a differenza del tuo, basarsi il meno possibile sull’interesse arraffa arraffa, altrimenti la differenza con gli animali rimane solo quel pò di cervello in più che abbiamo, ma per ora è così, non vedo vicina una evoluzione nel senso anarchico libertario che vorrei, assai diverso dal tuo, senza padroni o proprietari come li chiami tu.
Io lo so che non ci posso fare niente e mi adatto, perchè siamo animali adattabili a quasi tutte le situazioni, ormai è tanto che non sogno più, però ogni tanto mi incazzo.
Guardati le percentuali in Catalogna rispetto agli aventi diritto, e poi vedi da te quanti sono convinti, con la teoria che dici poi fino a che livello di spezzatino si dovrebbe arrivare, al condominio o anche più giù.
Ma poi arriva quello grosso e ti inghiotte in un sol boccone, e si ricomincia da capo.Saluti a tutti.
De paoli…ho capito.Non vuoi essere il ‘sognatore’.Lo farò io per te…vado a ‘sognare’…tutte queste teorie le avevo già sentite tempo fa,ricordi tutti quei commenti?Il problema che se non mi diverto anch’io non posso rimanere a ‘tenere’ la candela per il tuo divertimento(commentare ti piace,vero?):l’allargamento al di fuori di ciò per cui sono stato ‘attenzionato’,non mi ‘attizza’:sarà per un’altra volta.Con simpatia,però…..
Peter 46,
“depaoli…vorresti forse insinuare che Scozzesi e Catalani attraverso i loro principali leader ‘socialisti’(Salmond in Scozia è socialista e Mas in Catalogna è socialista,come i loro partiti di riferimento)una volta ‘indipendenti’avrebbero attuato le tue idee?”
No.
Se ti vai a rileggere la risposta che ho dato a Mariolino dovresti levarti ogni dubbio.
Però nel farlo attuano le “mie idee”.
Secedere è un’azione estremamente libertaria e per nulla socialista.
Adesso ti spiego.
Prendiamo la Catalonia, partiamo dal fatto indiscutibile che ogni azione dell’individuo, in questo caso della comunità, è dettata dall’interesse.
I Catalani vogliono secedere perché metà della ricchezza che producono finisce a Madrid, il che denota innanzitutto un grande rispetto per la loro ricchezza ed un sano egoismo. Ti sembra un atteggiamento socialista?
I Catalani non vogliono dividere la loro ricchezza con i compagni di Madrid. Ti sembra un atteggiamento socialista?
I Catalani presumono di essere più abili dei loro compagni madrileni quindi li vogliono abbandonare e provare a competere col resto del mondo. Ti sembra un atteggiamento socialista?
Quindi, se i Catalani vogliono un’organizzazione del loro nuovo stato di tipo socialista, le motivazioni che li spingono a volerlo fare non sono per nulla socialiste.
Questo fa dei socialisti Catalani dei socialisti decisamente incoerenti, …ooohh come mi dispiace per loro! Anzi no, chissenefrega, che i socialisti fossero incoerenti già si sapeva.
La parte esaltante di tutta la faccenda è ben altra:
Nel momento in cui nasce lo Stato Socialista Catalano arriva un gruppetto di anarco-capitalisti dal nuovo governo del nuovo stato, e gli fa: “vogliamo secedere”, allora il nuovo governo chiede: “per quale motivo?” e loro rispondono: “lo stesso preciso identico che ha permesso la nascita di questo nuovo stato”.
Peter, inizi a capire la portata dell’evento?
Capisci perché Lottieri lo reputa più importante e storico del muro di Berlino?
Capisci che in un istante vengono messi in discussione dogmi “sacri” come la costituzione, il quanto deve essere grande uno stato, quanti abitanti deve avere, chi decide se può esistere un nuovo stato, ecc. ecc.
Tra l’altro, tutte queste cose devono averle capito benissimo le lobby politiche e bancarie alla vigilia del referendum in Scozia, infatti si sono affannate in tutti i modi per cercare di dissuadere gli Scozzesi dal secedere. E (purtroppo) ci sono riuscite.
Ma hanno corso seriamente il rischio di vedersi frantumare il loro “portafoglio clienti”: per una banca chi è il miglior cliente se non uno stato? E tra gli stati, chi è il miglior cliente se non uno stato socialista grande la cui principale attività è indebitarsi per dare socialismo a cani e porci?
Capisci che uno stato piccolo, magari anche socialista, ma più responsabile ed oculato diventa un pessimo cliente per una banca?
Capisci che se tutte le parti più virtuose degli attuali stati secedessero, le banche non avrebbero più clienti?
Capisci che le macerie dei restanti stati rimarrebbero gli unici clienti (insolventi a vita) delle banche?
Insomma, capisci che per le lobby bancarie sarebbe la fine e per l’anarco-capitalismo sarebbe l’inizio?
E non ultimo, capisci quanto minchia me ne frega se i Catalani vogliono farsi uno stato socialista?
Un saluto .
depaoli…vorresti forse insinuare che Scozzesi e Catalani attraverso i loro principali leader ‘socialisti'(Salmond in Scozia è socialista e Mas in Catalogna è socialista,come i loro partiti di riferimento)una volta ‘indipendenti’avrebbero attuato le tue idee?No…sarebbero rimasti socialisti,’cultori’ dello ‘Stato’ ‘regolatore'(sono più ‘statalisti’ degl’inglesi e non parliamo degli spagnoli),fautori di uno Stato che attua tutte le funzioni cosidette statali di tutte le Nazioni del mondo…solo di questo io parlavo e di questo si parlava…scendi al primo piano dato che io sono ‘autodidatta’ e uso un linguaggio terra-terra.
Non si può,tutto, ‘girarlo’ a ‘noStatono’…prima o poi ci si stanca della …monotonia dell’argomento.Non c’è articolo che non la ‘giri’ a quest’alternativa:OK!l’abbiamo capito….ma siamo in tantissimi(tutti-qualcuno)…altro,l’opposto:che abbiamo(ed hanno)già discusso.Sempre un saluto.
Peter 46, fatico a comprendere il tuo linguaggio. Prima che il nostro dialogo sconfini nell’assurdo, ti chiedo di spiegarmi il significato di questa tua frase: “e tu sai meglio di me se per i ‘socialisti’ lo stato non deve avere potere”.
Frase alla quale, stando a quanto io ho compreso, ho risposto ovviamente in modo sarcastico.
Spiegati per favore in modo semplice, chiaro, inequivocabile e comprensibile.
In caso contrario, il dialogo diventa inutile.
Un saluto .
de paoli…mi vuoi prendere in giro?Un socialista,uno di sx non crede nello Stato,non pensa che tutto dipenda dallo Stato?E’ stata mai la sx il liberismo fatto uomo?Intercanaliamo con ciò che hai scritto a mariolino(e mi scuso con lui,comunque):
“secedere significa essere liberi di scegliere”:siamo a scuola e vorresti ‘impararci’ la ‘grammatica’:questa la ‘sappiamo’ tutti,quando si tende a votare(perchè non si è ‘sparato’,o non risulta)si sceglie un qualcosa,un qualsiasi cosa,o no?
“se una comunità decide di organizzarsi con(che significa ‘Come’ aggiungo ed intendo io)uno stato dirigista e socialista per me è liberissima di farlo,di sicuro non è il mio modello….ecceccecc”
L’ho appena detto:non sarebbe stato il tuo modo di intendere lo Stato,dunque che te ne può fregare della loro secessione o meno se,in ogni caso’ non sarebbe scaturito il tuo tipo…de che?…comunità o come diavolo vuoi chiamarla?
Per tutto il resto,che abbia o meno compreso sei tu il ‘sognatore’…tu puoi avere tutte le idee possibili o immaginabili:per vivere ed usufrire di ciò che la maggioranza ha deciso:ti uniformi,altrimenti schiaccia sillabando sulla tastiera “isole in vendita”,comprane una e diventa il ‘principe del principato ,aperto agli scambisti(non ‘quelli’ o se ti fa piacere anche a quelli)in natura e senza assolutamente alcun tipo di denaro che denoterebbe l’esistenza di uno Stato’,e curati il tuo ‘orticello’.Ti piacerebbe,vero vivere in questa società solo a prendere e non a dare,vero?””Sognatori”” si chiamano per me quelli come te…tu chiamati come vuoi,però.
NB:Non farti ‘aprire brecce’nelle tue convinzioni(le pugnette mentali di cui parlavo):quello Scozzese(o Catalano)sarebbe stato più piccolo,più controllabile,tutto come vuoi,ma…sempre ‘Stato’ rimane:e tu non puoi farti crollare la ‘fede assoluta’ nella sua ‘inutilità’.
Peter 46,
“lo S T A T O,ne sarebbe uscito ‘R A F F O R Z A T O ‘”
Forse in Scozia, e comunque uscirebbe più PICCOLO = più controllabile, piu omogeneo, più condiviso e più gestibile.
Farebbero un affare anche i socialisti.
“e tu sai meglio di me se per i ‘socialisti’ lo stato non deve avere potere”
No questo non lo sapevo. Ma allora come funziona? Che i membri dello stato socialista conferiscono volontariamente ed arbitrariamente la loro quota di ricchezza per il funzionamento dello stato stesso?
No perché se è così divento subito socialista…
Il resto del post non lo capisco.
Un saluto .
Mariolino,
“Quanti pensi che siano in Catalogna, Scozia e altro quelli che la pensano come te, penso pochini”
Che la pensano come me riguardo a cosa? Secedere dallo stato centrale?
In scozia direi quasi la metà visti i risultati del referendum.
Riguardo ad un’organizzazione tendente al libero mercato?
In scozia direi pochi. In Catalonia ed in Veneto molti di più.
Ma che importanza ha? Secedere significa innanzitutto essere liberi di scegliere e questo viene prima di tutto.
Se una comunità decide di organizzarsi con uno stato dirigista e socialista per me è liberissima di farlo, di sicuro non sarà il mio modello e di sicuro non ci andrei a vivere, l’importante è che si sostenga con i suoi soldi e che non possa impormi nulla, dopodiché per quanto mi riguarda, massimo rispetto.
“Cosa credi di fare da solo o in pochi, anche io sogno un mondo diverso, parecchio diverso dal tuo, davvero senza padroni, perchè ci sono eccome se ci sono, e in un mondo anarco capitalista sarebbe anche peggio, farebbero direttamente il bello e cattivo tempo, e alora saremmo ancora più schiavi.”
Un sistema anarco-capitalista prevede dei proprietari. Ti dò la mia personale definizione di “proprietario”: colui che può disporre liberamente di se stesso e dei beni di sua proprietà.
E già che ci sono ti dò anche quella di “padrone”: colui che può disporre totalmente o parzialmente di persone e beni altrui.
Ti faccio un esempio, in questo momento noi due non siamo né padroni né proprietari dal momento che il “padrone supremo” (lo stato (che non siamo noi (almeno non io))) può disporre di buona parte della nostra vita, dei nostri beni, della ricchezza che produciamo e addirittura ha già ipotecato quella che dobbiamo ancora produrre.
In un sistema anarco-capitalista chi sarebbe che fa il bello e il cattivo tempo?
I padroni no perché non ci sarebbero.
I proprietari? E come potrebbero? Se non possono disporre di altre persone ed altri beni, se non i loro, l’unico modo che hanno di rapportarsi col prossimo è quello di scambiare, ovvero: vendere, comprare e soprattutto PAGARE.
Dove sta il problema?
Sul resto del post non saprei che dirti, se non il fatto che sai solo lamentarti di tutto e non hai la minima idea di cosa proporre. Inizio a pensare che non sai nemmeno tu quello che vuoi…
Un saluto .
fabrizio,ciao…ci si riincontra?Caro ex co-commentatore…devi ‘secessionarti’ da solo…la Scozia e la Catalogna non sono un esempio alle tue ‘potenzialità'(e te lo ha detto anche Mariolino),non servono al tuo ‘mulino’:in Scozia o in Catalogna…se sarebbe prevalsa la maggioranza ‘secessionista’,lo S T A T O,ne sarebbe uscito ‘R A F F O R Z A T O ‘:erano ‘S O C I A L I S T I ‘ i partiti promotori,e tu sai meglio di me se per i ‘socialisti’ lo stato non deve avere potere:chiamali Identitari,Nazionali no per non riandare a passate negative(si dice)esperienze,ma ‘socialisti’…e questa è la realtà.Ecco perchè il ‘sognatore’ puoi essere solo tu:però nessuno ti ‘biasima’ per essere un ‘sognatore’,figuriamoci…è come se uno preferisce farsi tante ‘pugnette mentali’:e non c’è niente di meglio delle ‘pugnette’:individuali,senza rompere il prossimo nè farsi rompere dal prossimo…in pace sempre con se stessi…Rimani sempre un ‘simpatico’,comunque.
NB:anche gli altri,già ‘divisi o divisibili’,non abbandonano l’entità ‘stato’,altrimenti i Belgi dopo aver votato per la divisione in due entità l’avrebbero attuata:manca la moneta per risarcirsi vicendevolmente.Ma non è che il primo abitante vallone va dal primo abitante fiammingo e gli da(in contanti o a rate)il suo dare e diventa ‘singolarmente’indipendente…c’è il costituendo Stato dell’uno o dell’altro a provvedere per…tutti.Beato te che puoi permetterti…il sogno.
depaoli.fabrizio@libero.it il 12 novembre 2014 alle 06:59:
Fabrizio, io credo di essere molto più realista di te, forse sei tu un sognatore.
Quanti pensi che siano in Catalogna, Scozia e altro quelli che la pensano come te, penso pochini, la maggior parte delle persone dei discorsi di autogoverno, quasi anarchico direi, non sa nulla, sarebbe solo un altro stato come gli altri.
Cosa credi di fare da solo o in pochi, anche io sogno un mondo diverso, parecchio diverso dal tuo, davvero senza padroni, perchè ci sono eccome se ci sono, e in un mondo anarco capitalista sarebbe anche peggio, farebbero direttamente il bello e cattivo tempo, e alora saremmo ancora più schiavi.
Ci sarebbe anche la violenza, perchè provvederebbero ad avere le solite squadracce che ci sono sempre state, ovvero nullafacenti al servizio del potere, li puoi chiamare come vuoi, pretoriani, lanzichenecchi, legione straniera, la storia ne è piena.
Proprio perchè sò come siamo penso che il tuo sistema senza conflitti non possa funzionare, il più “sveglio” prenderebbe il sopravvento sugli altri come è sempre andata, e si ritornerebbe ad un sistema come ora o poco diverso.
Credo che dovremmo cambiare mentalità per poter arrivare dove dico io, ma sò che non siamo pronti ne forse mai lo saremo.
Pensi che sia solo lo stato il nemico del popolo, invece per me sono ancora peggio le cosidette classi dominanti, che poi sono quelle che controllano lo stato e lo usano per controllare noi, io leverei ambedue.
Non ci è mai riuscito nessuno, nemmeno i bolscevichi, sono diventati loro la classe padrona opprimente.
La Svizzera non la prenderei ad esempio, primo è un unicum al mondo, poi campa molto con i soldi degli altri che li portano nelle loro banche, vorrei vedere senza quei forzieri pieni cosa farebbero anche loro.
Un mio amico con la moglie svizzera invece aveva un’altra opinione, diceva che era la dittatura perfetta, tutto supercontrollato molto più che da noi, anche autocontrollato, i delatori non si contano, quasi come nella ddr.
Gli fanno credere con i referendum di contare qualcosa, ma per le cose serie comandano gli oligarchi delle banche, il vero potere mondiale, e lì è al massimo sviluppo.
L’unico esempio di secessione pacifica è la ex Cecoslovacchia, perchè forse erano abbastanza omogenei, vorrei saper però che fine hanno fatto gli slovacchi in cechia e il contrario, perche di sicuro ce ne dovevano essere parecchi, sono rimasti stranieri in patria, sono stati cacciati, sono andati via a ricominciare una vita altrove.
Anche l’unica guerra combattuta sul suolo americano è stata quella di secessione, per impedirla invece, se era andata a buon fine forse si stava meglio tutti, non c’era il loro strapotere imperiale.Saluti
Mariolino, Adriano e Peter 46. Non volete accettare la realtà, probabilmente perché non vi piace oppure ne avete paura, ma questi sono affari vostri e non voglio addentrarmi nel vostro personale.
La realtà è questa: sta succedendo che sempre più gente onesta, spinta dalla naturale esigenza di libertà, stia facendo prevalere il lato libertario insito in ognuno di noi.
Questo è un percorso personale intimo, che secondo me è irreversibile.
La persuasione politica quindi diventa impotente di fronte ad un fenomeno del genere, e di fronte a questo percorso evolutivo inarrestabile non può fare altro che contrapporre numeri falsi per auto convincersi che il problema non esista, nella speranza di convincere anche gli altri, o comunque per cercare di oscurare il fenomeno.
Non ci credete?
Provate a scendere direttamente in trincea e parlare con la gente, quella gente che lavora, produce ed intraprende, quella che in definitiva tiene in piedi il baraccone. Quella gente ha superato da un pezzo la contrapposizione “padrone/operaio” (se mai ci fosse mai stata), si è resa conto dell’insostenibilità pratica del sistema e si è resa conto che tanto è più grande il recinto, tanto più è insostenibile e oppressivo.
Questa gente ha ben chiaro un fatto: il nemico numero uno che impedisce loro di avere una vita felice soddisfacente e vivere armoniosamente in una società è lo stato centrale oppressore e bulimico.
La natura pacifica di quelle persone è fin troppo evidente: esse infatti non mirano allo scontro con lo stato ma semplicemente a difendersi da esso.
Un secessionista non dice: “tu, stato, devi fare così”, ma dice “io individuo voglio essere lasciato in pace”. Capite la differenza di approccio? Capite che è impossibile che ci sia un conflitto violento, a meno che questo non venga proprio dallo stato?
Quelli che voi definite “sognatori” sono a loro volta quelli che invece vi definiscono “schiavi”: se io ho ben presente ciò che voglio, come voglio ottenerlo e se conosco i punti sui quali posso intervenire per raggiungere il risultato, allora mi metto al lavoro e faccio.
Questo non è essere sognatori, questo è essere pragmatici, logici e determinati.
Dal punto di vista di un pragmatico invece, una persona che, individuato il motivo del suo malessere non fa nulla per risolverlo, è uno schiavo. È schiavo per un’infinità di motivi: schiavo della sua pigrizia perché svogliato nel reagire o nell’agire, schiavo di chi si propone a lui come risolutore dei suoi problemi, schiavo nell’accettare passivamente il fato o le azioni di qualcun’altro senza nemmeno chiedersi “il perché” o cercare di capire se c’è una ragione o una logica, o, una volta individuata la ragione, chiedersi se sia giusto o sbagliato.
Chi è più sognatore?
Chi pensa di riuscire a modificare la natura dell’uomo in un modo ben preciso al fine di far funzionare una società? Oppure chi prende atto di come è l’uomo nella realtà e su quella base organizza un sistema sociale?
Un saluto .
P.s. Mariolino, infatti in Svizzera tra cantoni si legnano dalla mattina alla sera, e gli Svizzeri sono pure armati…
Con le cifre che ormai circolano e riportate,correttamente,da …adriano…tutto questa ‘euforia’ egr.Lottieri a che pro…era stato contrastato dal governo centrale spagnolo questo referendum,quale occasione migliore per ‘sbattergli’ in faccia i 5,4 milioni di voti degli aventi diritto?Diciamoci la verità:avrebbe fatto la fine di quello Scozzese se avessero votato tutti ed è lo stesso(anche senza tangibile controprova) che se avessero votato.E non faccia ‘previsioni’ italiane…rimangono solo ‘elucubrazioni’ di pochi ‘sognatori’,che per carità non è che non abbiano il diritto di ‘sognare’,figuriamoci,…solo di non far perdere tempo e non rompere ogni trexdue:due “Nazioni” con il secessionismo nel sangue hanno ‘floppato’,figuriamoci in Italia con l’acqua ‘internazionale’invece del sangue Nazionale.
E malgrado tutto,a mio parere s’intende,neanche col 51% ci si può ‘seccedere’:per ‘tacitare’ le armi delle guerre civili o veramente il 49%…terrà la ‘candela’…spenta?
adriano il 10 novembre 2014 alle 10:10:
Per me cose del genere dovrebbero essere decise da tutti i cittadini della nazione interessata, nel caso specifico la Spagna, perchè tale faccenduola interessa anche gli altri, basti pensare alle divisioni del debito pubblico.
Se invece si vorrebbe fare come hanno fatto, metterei almeno il 75% degli aventi diritto al voto, e non dei votanti, altrimenti come al solito vince la minoranza agguerrita e fanatica, poi succede come Ukraina o Sarajevo, perchè gli altri mica stanno fermi a farsi cacciare di casa.
Meglio non svegliare il can che dorme, da quelle parti hanno già fatto una vera guerra civile.
Dunque,vediamo.Sembra che la Catalogna abbia 7,5 milioni di abitanti.Sembra che gli aventi diritto al voto fossero 5,4 milioni.Sembra che abbiano votato 2 milioni.Di questi 81% si è dichiarato favorevole all’indipendenza,1,62 milioni.Rispetto agli aventi diritto è il 30%.Rispetto agli abitanti il 21,6.Le sue argomentazioni sono sempre suggestive e coinvolgenti ma,come sempre,ignorano le premesse necessarie,la normativa del referendum.Non mi riferisco alla mancanza del valore legale ma all’ipotesi che possa averlo.Quale sarebbe la maggioranza qualificata per sancirne il risultato?La maggioranza dei votanti?Quella degli aventi diritto?Quella degli abitanti?Ritengo che lo si debba stabilire prima avendo tutte le ipotesi delle motivazioni non banali.Supponiamo che valga la maggioranza dei votanti.Lei crede che il parere di 1,6 milioni su 7,5 milioni sia sufficiente per una transizione indolore?A me pare di no.
Ho attraversato tutta la Spagna cominciando proprio da Barcellona, vorrei sapere cosa credono di avere di diverso e superiore agli altri, ad un occhio esterno direi nulla.
Con la teoria esposta sopra, addirittura divisioni ancora più piccole, si ritorna alle città stato o i miniducati che c’erano qui da noi, infatti tutti gli altri ne facevano carne di porco, specialmente francesi, spagnoli e austriaci.
Mi sembra di tornare da ragazzetto, quando facevamo le sassaiole trà i vari miniquartieri del piccolo mio comune.
Non è detto che chi poi verrebbe cacciato da casa propria perchè diventato straniero, o ridotto a cittadino di serie c, starebbe fermo, ricordatevi sempre della ex jugoslavia e del casino e dei morti che ci sono stati, qualcuno anche ora.
Per fare questa roba bisognerebbe essere tutti d’accordo, e non solo quelli che si vogliono staccare, rimettendo l’orologio della storia al medioevo, sempre pronto a ritornare.
Per far star zitti e buoni il 45% o più di contrari cè anche il rischio di una bella dittatura di quelle vere, basate addirittura su sedicenti differenze etniche culturali, per me molto piccole o inesistenti, salvo alcune grandi nazioni extraeuropee.