Sballottati da un’emergenza all’altra, vittime di un bisogno indotto a perdere tempo dietro mucchi di escrementi mediatici, ci siamo abituati a pensare al mondo come a una gigantesca selva oscura dantesca, in cui il pericolo è l’unica costante e a variare sono solo le sue gradazioni: dallo smog all’Isis, dagli Ogm a Donald Trump, dall’olio di palma al global warming, in un vortice che non ammette riflessione, distinzioni e raziocinio, ma solo, appunto, emergenzialismo. Ebbene: nonostante tutto questo – ma soprattutto nonostante i Leviatani di tutto il mondo – il 2015 è stato l’anno migliore di sempre. Non ci credete? Pochi mesi fa, la […]