Bernadette de Lourdes: la forza di un’anima pura
Una storia universale che racconta, con un linguaggio moderno e autentico, il coraggio e la forza d’animo di chi vive ai margini della società. La vera storia di Bernadette De Lourdes, il musical che ha emozionato la Francia, arriva in Italia dal 16 gennaio al 16 febbraio all’Auditorium Conciliazione a Roma. L’8 marzo al Teatro Palapartenope di Napoli, il 15 e 16 marzo al Teatro Team di Bari, il 28, il 29 e il 30 marzo al Teatro Alfieri di Torino e poi in tutta Italia. Ambientato nel sud ovest della Francia nell’Ottocento, Bernadette De Lourdes narra la storia straordinaria di una giovane di quattordici anni che pur vivendo in condizioni difficili di analfabetismo e di estrema povertà, diventa una figura di riferimento, ancora oggi, per milioni di persone. Una storia che mostra il coraggio e la forza d’animo di chi nonostante le pressioni, rimane fedele a se stessa. Inserito nel cartellone ufficiale del Giubileo, il musical parla a tutti, e in particolar modo ai giovani che facilmente si identificano con la protagonista. Lo spettacolo è entrato di diritto tra i grandi musical francesi, come Notre Dame de Paris e Les Miserables per l’elevata qualità artistica, la trama intensa, le musiche, le scenografie. La giovane Bernadette è interpretata da Gaia Di Fusco: “Interpretare Bernadette Soubirus è stata una bella sfida. Inizialmente ero intimorita da una personalità così emblematica, complessa nella sua semplicità. Attraverso lo studio e la conoscenza storica del personaggio ho cercato di assimilare le caratteristiche di una quattordicenne, con un carattere definito coraggioso, intraprendente e testardo. Questa è stata la chiave di lettura per avvicinarmi al ruolo. Il tema del musical è davvero per tutti: per un pubblico religioso, in quanto la storia narra di una ragazza che si è approcciata ad un qualcosa di sacro, pur non nominandolo mai e per un pubblico ateo, in quanto il musical, racconta dell’inquisizione tratta dai testi originali che Bernadette dovette affrontare. In un certo modo infonde certezza per i credenti nell’esistenza del sacro, e curiosità e fascino per gli atei nello scoprire una personalità cosi singolare”.
Per Gaia si tratta della prima esperienza a Teatro: “Sono felice di iniziare con un ruolo così impattante. Grazie alla recitazione ho la possibilità di arrivare ad un completamento artistico maggiore. Il mio percorso inizia in giovane età, a 7 anni inizio a studiare canto e da lì le primissime esperienze televisive, tra cui Io canto, All Together Now, Amici e Bar Stella con Stefano De Martino. Quando mi è stato proposto questo ruolo, il percorso per interpretarlo al meglio è durato un anno e da due mesi le prove si sono intensificate, permettendomi di lavorare su ogni dettaglio del personaggio”.
David Ban veste i panni del padre e Chiara Luppi quelli di Louise Casterot Soubirous: “Sono molto emozionata – racconta la cantattrice – è un ruolo molto bello. Lei è sempre arrabbiata è una donna che deve lavorare tantissimo, la cosa difficile è stata proprio essere così diversa da come sono io. Chiara è entusiasta di essere stata scelta: “Credo si sia sentito realmente quanto amo questo lavoro. Lo spettacolo è bellissimo soprattutto per chi non crede, le canzoni sono molto profonde. Non c’è proselitismo è tutto molto fluido, i testi in italiano sono di Vincenzo Incenzo, un autore straordinario. Ho già cantato cose sue in Giulietta e Romeo ama e cambia il mondo. Lui ha scritto per Zero e tanti altri artisti italiani”.
Nel cast anche Fabrizio Voghera è l’Abate Peyramate e Christian Ruiz, interpreta il commissario Jacomet. La regia e il libretto sono di Serge Denoncourt che ha lavorato con il Cirque du Soleil ed Eros Ramazzotti, con musiche composte da Grégoire, i testi sono scritti da Lionel Florence e Patrice Guirao, l’adattamento e la traduzione a cura di un grande autore italiano: Vincenzo Incenzo. Scenografie, costumi e arrangiamenti sono curati rispettivamente da Stéphane Roy, Mérédith Caron e Scott Price. Prodotto da Éléonore de Galard e Roberto Ciurleo (artefici di grandi show come “Tre moschettieri”, “Saturday NightFever” e “Robin Hood” in Francia) e da Gad Elmaleh e Fatima Lucarini, il musical si basa esclusivamente su documenti autentici e verbali dell’epoca. Il regista, Serge Denoncourt ha deciso di accettare la regia nel momento in cui ha letto il temperamento di questa ragazzina. La sua anima pura, il suo modo semplice, chiaro, diretto, istintivo e naturale.
Nel 2026 il film dello spettacolo originale francese arriverà nei cinema di oltre 100 Paesi, mentre il musical approderà a Broadway e in altri teatri statunitensi.
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