Daniel Lumera

Ogni anno si anticipa l’Overshoot Day, ossia la deadline in cui la popolazione mondiale consuma tutte le risorse che il nostro Pianeta rigenera in 12 mesi. Quindi è sempre più urgente cambiare approccio e stile di vita. Ma come? Una risposta ci viene da nuovo libro Ecologia Interiore scritto a quattro mani per Mondadori dal biologo naturalista Daniel Lumera, riferimento internazionale nelle scienze del benessere e della qualità della vita e nella pratica della meditazione, e dalla scienziata di Harvard Immaculata De Vivo, fra le massime esperte al mondo nel settore dell’epidemiologia molecolare, della genetica del cancro e nello studio dei telomeri. Dopo il successo dei bestseller Biologia della Gentilezza (2020) e La lezione della farfalla (2021) gli autori sono tornati quest’anno con questo terzo titolo che completa la trilogia dedicata alla “Biologia dei Valori” e parte dalla domanda: come è possibile salvare il Pianeta partendo da noi stessi? Dati scientifici alla mano, pagina dopo pagina si affrontano le grandi tematiche del nostro tempo, come la pandemia, le guerre, la crisi climatica, a partire dalla loro radice interiore e dal potere che ognuno di noi ha in sé per affrontarle, grazie alla scoperta e all’uso consapevole delle nostre energie rinnovabili interiori, e per trasformare stress e traumi in esperienze di evoluzione e consapevolezza per una vita felice e in salute. Ne abbiamo parlato con l’autore.

Daniel, cosa significa “ecologia interiore”?

L’ecologia interiore racchiude in sé tre concetti: ecologia, scienza e coscienza. Delinea, infatti, una profonda interconnessione tra ambiente naturale, approccio scientifico e dimensione esistenziale, secondo cui è possibile bonificare e rendere sostenibili e salutari tutti gli “ecosistemi” del nostro ambiente interiore: mente, emozioni, vitalità, passato, relazioni e aspetto esistenziale. Come evidenziato dalla scienza, tutti questi ambiti hannosia un impatto sul nostro corpo a livello “interiore”, genetico, immunitario, cardiocircolatorio e respiratorio, sia sull’ambiente che ci circonda, data la stretta correlazione tra ambiente interno ed esterno.

Quale relazione intercorre, quindi, tra la salute della nostra “macchina biologica” e quella dell’ambiente che ci circonda?

Partiamo dalla consapevolezza che il maggior agente inquinante del pianeta è proprio la mente umana e che la nostra mente incide profondamente sulla realtà e sull’equilibrio dell’ambiente interno ed esterno. Per salvaguardarne l’armonia dobbiamo necessariamente sviluppare una mente ecologica. Lo sviluppo sostenibile, infatti, comincia innanzitutto dentro noi stessi, trasformando le tossicità in energia pulita, per attraversare al meglio anche i momenti più difficili: dalla purificazione del nostro passato al grande potere del silenzio; dall’energia sessuale come chiave per il cambiamento ecologico, alle forze che nutrono le nostre relazioni affinché siano stabili e longeve; dalle cinque dimensioni della salute, fino al cosiddetto effetto colibrì per un nuovo modello di sviluppo sostenibile che ci aiuterà a raggiungere una completa realizzazione della nostra vita.

È quindi un rapporto biunivoco: come la nostra mente può influenzare e degradare gli ambienti esterni, così il nostro ambiente psicofisico ed emotivo è influenzato dall’armonia e dalla bellezza dell’ambiente che ci circonda.

Esattamente. C‘è una strettissima interdipendenza e interconnessione tra tutte le forme di vita: un esempio che cito spesso è come una tempesta di sabbia nel Sahara influenzi il clima di New York, così come quando piove viene influenzato il nostro umore; allo stesso modo il nostro pensiero, a sua volta, influenza decisioni e azioni. È tutto interconnesso: l’aspetto vitale con quello emotivo e mentale, che è connesso a quello esistenziale e ambientale. Poi è vero anche il contrario: la salute del pianeta influenza la nostra interiorità. Basti pensare che gli effetti della crisi climatica sull’uomo, ad esempio, non si fermano ai fenomeni visibili, ma portano anche a un aumento di malattie, malnutrizione, disidratazione, peggioramento delle condizioni muscolari, respiratorie e cardiache, specialmente nei soggetti deboli.

Come possiamo quindi guarire il Pianeta attraverso la nostra ecologia interiore?

Partendo innanzitutto dalla nostra mente e dal nostro ego. È lì che dobbiamo andare ad applicare l’ecologia interiore se vogliamo salvarci come specie e invertire la tendenza della crisi climatica. Non è possibile parlare di ecologia senza parlare di ecologia interiore. Nel libro, unendo antiche sapienze alle più recenti scoperte scientifiche, proponiamo un percorso multidisciplinare con esercizi e suggerimenti pratici, dall’alimentazione all’esercizio fisico, alla respirazione, alla meditazione, per la realizzazione personale e spirituale, potenziando il sistema immunitario e migliorando la salute, la qualità della vita e la longevità, liberi dalle dipendenze e consapevoli di come gestire al meglio anche la relazione con la malattia, per creare una realtà prospera e autentica per noi stessi, gli altri e il Pianeta.

Chiudiamo proprio parlando di meditazione. A settembre sarai al Museo MAXXI di Roma con una performance che unisce la pratica all’arte e alle neuroscienze. Di cosa si tratta?

Per sei giorni e quasi otto ore al giorno sarò coinvolto nell’atto performativo che abbiamo chiamato “LA MENTE MEDITANTE. Art, Science and an Enlightened Mind”, che si terrà dal 20 al 25 settembre nella Sala Carlo Scarpa del MAXXI. Il progetto, sviluppato in partenariato con MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, IN-CNR Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con il professor Giacomo Rizzolatti, padre della ricerca dei neuroni a specchio, e il suo team di ricercatori, in collaborazione con Henesis Srl, saprà rendere visibile l’invisibile: grazie alla scienza il processo neurale di un cervello che medita viene disvelato ed elevato ad opera d’arte. La mia mente e quella di chi mediterà insieme a me (ndr. oltre al pubblico saranno coinvolti importanti ospiti del mondo dell’arte, della musica, del giornalismo e dello sport) saranno riprodotte su un monitor che segnalerà in che modo e quali aree si attivano durante la pratica, in cicli da circa 40 minuti ciascuno. Sarà interessante vedere analogie e differenze tra chi è allenato a meditare e chi per la prima volta si approccia alla pratica. Il tutto con una spiccata finalità scientifica, di raccolta dati, e sociale: una parte del biglietto andrà, infatti, a sostenere i progetti nelle scuole, nelle carceri e nella natura dell’Associazione My Life Design Onlus.

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