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Sabato alle 17.30 all’università “La Sapienza” di Roma un incontro tra due trii molto diversi tra loro. Protagonisti di questo particolarissimo concerto sono infatti Ars Trio, classica formazione di pianoforte, violino e violoncello (Laura Pietrocini, Marco Fiorentini e Michele Chiapperino che, per indisposizione, in questa occasione sarà sostituito da Sergei Slovachevsky), e Ars Ludi, tre poliedrici musicisti (Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi, Gianluca Ruggeri) che suonano lo sterminato campionario di strumenti a percussione nati per le esigenze della musica moderna e contemporanea.

Il programma presenta tre generazioni di compositori del ventesimo secolo, che rappresentano anche tre diverse aree geografiche e culturali. Charles Ives (1874-1954) fu un tipico rappresentante dell’America dell’inizio del Novecento, da poco uscita dal’epoca dei pionieri, e si dedicò con uguale passione alla musica e al business (si arricchì facendo l’assicuratore). Assolutamente estraneo ad ogni forma d’accademismo e d’intellettualismo, si interessò a originali sperimentazioni musicali, partendo dalla spregiudicata osservazione della variegata realtà musicale dell’America urbana e rurale e accordandola alle sue idee
estetiche influenzate dalla filosofia trascendentalista. L’Ars Trio eseguirà il suo unico Trio, composto nel 1911.

Poi Ars Ludi eseguirà Okho per tre djembè (tamburi africani) di Iannis Xenkis (1922-2001), nato in Grecia ma trasferitosi molto presto in Francia. Fu musicista e architetto (collaborò anche con Le Corbusier) e questa duplice formazione musicale e matematica lo portò a fondare nel 1966 l’Èquipe de Mathèmatique et d’Automatique Musicales all’Università di Parigi e un analogo centro all’Indiana University negli Usa. Nella elaborazione delle sue composizioni si serviva del calcolo delle probabilità (la definì musica stocastica) per creare masse sonore simili a “nuvole” o “galassie”.

Infine Ars Trio e Ars Ludi si uniranno in una delle opere più significative ed emozionanti di uno dei maggiori musicisti del secolo scorso: la Sinfonia n. 15 op. 141a del 1971, l’ultima composta da Dmitrij Šostakovič (1906-1975), che sarà eseguita nella versione di Viktor Derevianko per violino, violoncello, pianoforte e percussioni, approvata dall’autore. Il concerto rientra nella rassegna “Concertando con Sapienza” realizzata con il sostegno del Comune di Roma, assessorato alle Politiche culturali e della comunicazione.
In allegato: brano di Ives