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Lo spazio e il suono. Una relazione in ogni epoca indagata, studiata, utilizzata. Una interessante variazione sul tema si può ri-trovare in questo periodo in quel di Venezia. L’ambito è quello della Biennale Architettura 2010, dove Ram radioartemobile è stata invitata dall’Istituto Nazionale dell’Architettura a festeggiare i suoi cinquanta anni di storia con un progetto interamente rivolto alla Sound Art. L’esposizione in questione si trova nel suggestivo spazio dell’Arsenale e si intitola senza tanti giri di parole “Suoni dello spazio architettonico“.

Tra gli espositori nomi di spicco del settore, quali Vito Acconci, Jimmie Durham, Alberto Garrutti; H.H.Lim; e ancora: Michelangelo Pistoletto e Annie Ratti, sono chiamati a riflettere sull’utilizzo del suono come elemento architettonico, come strumento di definizione dello spazio. Ma che cosa è Ram è presto detto. Fondata da Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier nel 2003, è una piattaforma per l’arte contemporanea dedicata alla ricerca sonora, oltre che attività espositiva finalizzata alla creazione di un network internazionale.

Ogni opera proposta all’interno di “Suoni dello Spazio Architettonico” può essere letta sia come elemento oggettuale e quindi strutturale, in termini architettonici, ma soprattutto come veicolo di valori spirituali atti a nobilitare il binomio architettura-impresa: architetti che si confrontano con artisti, sia in fase di progettazione che di realizzazione, per uno cambio critico e costruttivo; punti di vista diversi che colgono la sfida per giungere ad un risultato comune.
In allegato: opera sonora di Alberto Garrutti