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La scrittura musicale messa al servizio della cronaca e della storia ha sempre fatto un po’ la parte di Cenerentola. Anche oggi è uno dei segmenti compositivi meno frequentati. A parte i pochi lavori che sono stati o vengono programmati di tanti in tanto,  bisogna saltare all’indietro fino agli anni Settanta, quando le questioni si affrontavano con taglio fortemente ideologico; oppure andare a Giuseppe Verdi, che nella “Traviata” affrontò un tema sociale assai scabroso per l’epoca. Eppur, qualcosa, si muove. Nelle ultime stagioni infatti sono stati proposti titoli su temi forti quali, il rapimento di Moro, Hitler, l’11 settembre e  la tragedia della Thyssen.

Si tratta di un teatro che vuole coniugare la  produzione artistica con l’idea di testimoniare il proprio tempo, in tutte le sue declinazioni. L”ultimo spettacolo della serie si intitola “EL’SA k.”, testo del giornalista-scrittore Andrea Riscassi, regia di Alessia Gennari (il 6,7,8 ottobre al Teatro del Borgo di Milano). In scena in occasione dell’anniversario della morte di Anna Politkovskaja, giornalista russa ammazzata da ignoti il 7 ottobre 2006 sul portone di casa a Mosca, la rappresentazione narra la storia di El’sa Kungaeva, giovane cenena stuprata e uccisa dopo essere stata rapita dai soldati del colonnello Yuri Budanov. La parte musicale è stata firmata dal compositore triestino  Federico Gon.

“Quando ho letto il testo – spiega il musicista che ha studiato tra gli altri con Azio Corghi e che si muove sulle orme di Malipiero – ho avuto le stesse sensazioni che ho provato quando ho scritto e ancora ascolto alcune delle mie ultime composizioni. Che alla fine ho scelto per lo spettacolo, anche per un altro motivo. Se un autore avesse composto appositamente per El’sa avrebbe rischiato, vista la vicenda, di infilarsi musicalmente parlando in un tunnel tragico…”. Negli spezzoni proposti da Gon (cellule della “Sinfonia n.2 in fa maggiore”, della “Missa Goritiensis” e della “Tempora Mutantis” estratte dalla regia) – raccontano le più diverse sfumature dell’inquitendine, fino alla tragedia ovviamente: le note raggiungono anche l’orrore, dopo aver seguito con altre espressioni il filo di tutta la vicenda.

Impegnati sul fronte del teatro musicale contemporaneo con taglio cronachistico anche i compositori Roberta Vacca e Filippo De Corno. La prima autrice ha scritto un’opera sul dramma della Thyssen – “Un grido di voce” -. “La musica deve raccontare la realtà…”, afferma la musicista (la Stampa, 9 settembre 2011). Il lavoro su Hitler è andato in scena per MiTo due anni fa. Del Corno, così spiegava il suo lavoro: “La musica risulta scura. Tecnicamente parlando non si va mai oltre il dò centrale della tastiera del pianoforte”. Suoni continui, interrotti buscamente, interventi ritmici, percussivi, martellanti.
In allegato: musiche di Federico Gon