[youtube SZazYFchLRI nolink]

Non è difficile trovarsi, nel periodo di Natale, a passare anche qualche ora nelle libreria della propria città e di imbattersi in titoli, diciamolo molto impegnativi, ma che non dovrebbero mancare negli scaffali domestici del cultore di questioni musicali, se non altro per avere un quadro storico senza grossi buchi. In un negozio, dunque, ecco “Musica-Architettura” (Spirali editore), scritto dal compositore Iannis Xenakis.

Sfogliare senza aver letto ancora una riga di un’opera del genere c’è da sudar freddo, se non si è o uno studioso o un compositore con competenze specialistiche o un teorico matematico: grafici,  equazioni,  strani segni, sintesi grafiche da capogiro. Ma ci si può provare, d’altro canto anche diversi libri di filosofia fanno lo stesso effetto. Si fa presto a dire Xenakis; ma quanti possono giurare di conoscere in maniera approfondita la sua opera? Ma partiamo dal principio.

[youtube ehPTIdJGKg0 nolink]

Nel libro in questione – che perché no potrebbe essere un regalo per il Natale (naturalmente per persone realmente interessate) sono raccolti alcuni scritti teorici dell’autore rumeno-greco-francese (ha vissuto per una vita a Parigi): quella di Xenakis è “anche un ‘opera d’ingegneria e di architettura”, recita il retro di copertina. In pratica “introduce nella composizione musicale il calcolo delle probabilità e la teoria dell’informazione”.

Due note sull’ideatore dei cosiddetti Polytope (spettacoli di luci e suoni) e del Diatobe.  Il compositore è anche noto per la “musica stocastica”, la quale si appoggia tra l’altro sulla teoria dei giochi di John von Neumann. In questo contesto l’alea diventa molto più di un semplice caso; al contrario di quanto succede con il collegha francese Pierre Boulez.
In allegato: nei video musiche di Iannis Xenakis