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Una via dedicata a Franco Donatoni in quel di Verona. Proprio così, per ricordare il compositore veronese scomparso all’età di 73 anni nel 2000. Non solo più voci, ma notizia che gira insistente. Iniziativa degna di nota da parte del Comune veneto; del resto Donatoni è uno dei personaggi di prima grandezza della composizione d’avanguardia del secolo Novecento.

Dalla sua vasta biografia emergono anche lati meno noti, come per esempio la sua attività di scrittore: nel 1970 esordì con “Questo”, un testo che presenta particolari formali molto singolari in quanto lui applicò al materiale verbale gli stessi procedimenti utilizzati nella composizione musicale di quegli anni.

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Oltre che compositore di prima grandezza, anche didatta di primo piano. Non una esagerazione. Basta vedere chi si formò da lui. Per dirne solo alcuni: da Armando Gentilucci a Giuseppe Sinopoli, da Fausto Romitelli a Ivan Fedele, passando per Alessandro Solbiati, Luca Mosca e Esa-Pekka Salonen. Nel libro “In-oltre” (1988) raccolse gli scritti di presentazione dei suoi brani.

Diversi i periodi della sua composizione. Dal neoclassicismo alla Bartok all’incontro con Bruno Maderna, giusto per ricordare uno della pattuglia di pionieri che, attraverso anche lo studio di Fonologia di Milano portò in Italia la musica elettronica. Il giorno della scomparsa di Donatoni alla cerimonia funebre vene eseguito il suo brano “Cinis”, una sorta di requiem laico.
In allegato: un brano di Franco Donatoni e uno spezzone di intervista