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L’inaugurazione è un po’ una sorpresa, trattandosi dei Sentieri Selvaggi, spesso più propensi a rappresentare stili oltreoceano o novità nordeuropee, ca va sans dire non dimenticano altri generi. Martedì 1° aprile infatti, la serata “Titanic” dell’avvio stagione, la 14°, (in coda The Sinking of the Titanic di Gavin Bryars, per chiudere in bellezza e maggiormente sulle loro corde visti i trascorsi), aprirà con un lavoro e Boulez e più tardi di Stockhasen. Quasi a voler significare – eseguiti ancora Feldman e il “giovane ma già affermato” Cacciatore – apertura ai big dell’avanguardia europea del Novecento –“pagine ormai divenute classici”, vien spiegato – che in alcune occasioni, e non da pochi, sono stati buttati giù dalla torre, con le più diverse ragioni. Giganti del passato e Bryars di cui molto se non tutto si sa, piccolo focus su Maurilio Cacciatore.

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Classe 1981, vanta un curriculum di tutto rispetto con una prima apparizione registrata in quel di Goteborg, in Svezia, al Siren Festival. Cervello in fuga a Parigi, le sue composizioni sono edite dalle Edizioni Survini Zerboni. (http://www.mauriliocacciatore.com/bio-ingl.html). Riguardo le altre date della rassegna dei Sentieri, c’è da segnalare l’incontro coi “Quartetti di Steve Reich” il 7 aprile; e ancora: il ritratto di Carlo Galante – il 9 giugno -. Dulcis in fundo per gli interessati alle musiche di Giovanni Mancuso, la proposta del Laboratorio Novamusica.
In allegato: musiche di Bryars