Se in quel di Desio c’è qualcosa che taluni considererranno un “crimine” musicale. Altri una rivisitazione stupefacente, altri ancora una bizzarria a cui prestare attenzione. L’universo mondo delle interpretazioni è ricco tanto quanto il patrimonio di un cervello: a ogni neurone un giudizio. Ma su una questione tutti concordano o possono concordare: l’operazione “Kernel Theater/015 Contemporary Rossini (Live Orchestra & Visual Mapping è tutt’altro che scontata, un evento che non passerà inosservato.

L’appuntamento è per venerdì e sabato (25 e 26 settembre a Villa Tittoni): una due giorni di proiezioni 3D con la Giovanni Falzone Contemporary Orchestra. Già, proprio lui: Giovanni Falzone e la sua tromba. Musicista e strumento, insieme, di strada ne hanno fatta davvero parecchia. Da quando lui ha deciso di mollare il mondo sinfonico per la sua strada. Chi scrive se lo ricorda una sera in un locale di via Torricelli a Milano; era qualcuno che stupiva anche se ai “primi passi” nell’arte dell’improvvisazione; poi il 2004, l’anno cui ha deciso di abbracciare completamente il jazz e la composizione. Ma veniamo all’evento.

Il Barbiere di Siviglia, reinterpretato dalla Giovanni Falzone Contemporary Orchestra, diventa ispirazione per le elaborazioni visive in 3D Mapping di quattro artisti visivi: Deltaprocess, Roof, Claudio Giambusso, Pixel Shapes, selezionati dalla piattaforma Kernel, trasformeranno in tempo reale i suoni in immagini animando e trasformando la facciata della Villa. Doppio spettacolo in programma ogni sera, con inizio alle 21.00 e alle 22.30.

Un’occasione e una modalità che portano nelle orecchie dei più giovani uno dei capolavori dei compositori dell’Ottocento italiano e magari dei meno giovani il fascino dell’arte visiva del nostro tempo. Una terza ipotesi: e cioè che con un pezzo di passato e un pezzo di futuro si riesce a fare qualcosa di ineditamente buono nel presente.
In allergato: Giovanni Falzone