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Le cose a volte nascondo così per caso. E una serata a base di buona cucina e scambi di opinioni e gradevoli chiacchiere nel volgere di pochi minuti si è trasformata in una jam session che ha avuto un unico difetto: gran peccato che non sia stata registrata. Indovina chi viene a cena? Un po’ di mistero meneghino, ma le voci corrono veloci e qualche indiscrezione si viene a sapere. Tutto accade nella dimora di una nota pianista, al tavolo persone care, tra parenti e amici. E c’è un ospite  speciale. Persona dal fare gentile, calmo, disponibile subito al dialogo: “Piacere Lubo!” si presenta in maniera garbata. La conversazione va avanti e si allarga a vari argomenti ma al centro si posizione la musica. “Lei signor Lubo..” è la curiosità mista all’idea di averlo già visto e sentito in un viaggio. Alla domanda “indovina chi viene a cena risponde prima delle parole la musica filodiffusa nell’ambiente. Un jazz a tratti forte e delicato, decisa influenza jarrettiana, all’improvviso scale balcaniche, ribattuti violenti, alternati da liricità classiche che pescano nel bacino popolare dell’Est e nel mare del Novecento. E l’arcano si svela:  Ludomir Denev http://luboden.wix.com/home) pianista, compositore e direttore d’orchestra di Sofia, personaggio di spicco nel suo Paese e fuori dai confini nazionali. Tra jazz e classica, tra tradizione e ricerca contemporanea. Senza mai dimenticare le sue origini. Subito il garbato Lubomir accontenta gli invitati; dà vita a una jam che avrebbe meritato di essere immortalata: un nuovo lavoro di un compositore milanese che nelle sue mani diventa uno standard con cui creare, un pezzo di un famoso autore del Novecento della Bulgaria diventato viaggio nell’improvvisazione colta, fa capolino come gioco persino una canzone cantata da Ornella Vanoni che viene trasfigurata. Musica al top, improvvisazioni pirotecniche e buon vino. Che dire? Arrivederci Denev, la prossima volta però, dalle nostre parti in un grande auditorium…Grazie, blagodarija!!!

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In allegato: musiche di Denev