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Se ne fanno, ma non sono mai abbastanza. Opere di bene. Bene utile e vero, non chiacchiere. Si potrebbe associare a “ogni evento” una “buona causa”, con relativa raccolta di fondi. Arrivando così all’equazione perfetta: talento-bellezza-solidarietà. Posto che tutto ciò si potrebbe persino mettere in un’agenda cultural-politica come punto di arrivo – occupiamoci di non mancare la realtà di questi giorni, ovvero “Un piano per la vita”, il concerto di martedì 14 giugno, la sera, presso la sala Verdi del Conservatorio di Milano (http://www.consmilano.it/it/concerto-straordinario-di-luca-buratto-a-sostegno-di-ddd-onlus).

In pista, con un programma tra il barocco e il romantico con un “tocco” di impressionismo francese (da Bach a Schumann passando per Debussy), un emergenze di grosso calibro. Si tratta di Luca Buratto, 23 anni fresco di Laureate Honens International Piano Competition (Calgary- Canada) – il premio pianistico più ricco del mondo che gli permetterà di avere ingaggi per le prossime tre stagioni in Nord America e Canada (http://www.cidim.it/cidim/content/314648?id=356758&nc=Luca_Buratto).

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Il concerto è per la raccolta fondi a favore del Progetto DDD Onlus – associazione per la lotta alla DDD (Dense Deposits Disease): è una malattia renale molto rara che colpisce prevalentemente i bambini (info: http://dddonlus.org/). Il sistema immunitario delle persone affette da DDD “impazzisce” e attacca erroneamente i glomeruli dei reni, i piccoli filtri che depurano il sangue, creando al loro interno dei depositi, formati da proteine, che ne impediscono il corretto funzionamento e nel tempo ne causano la distruzione. Questo meccanismo si attiva in genere tra i 5 e i 10 anni di età e non si spegne più. Di conseguenza i bambini, in molti casi fin da piccoli, devono sottoporsi a dialisi.
(in allegato Luca Buratto)