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Ripercorrere i lavori del repertorio moderno di ieri, dell’altro ieri. Può sembrare una decisione che sa di polvere, detto così. Ma c’è repertorio e repertorio. Se la decisione riguarda i lavori del Novecento della cosiddetta avanguardia, italiana e non, si può rispondere (a difesa) che tanto è stato dimenticato; quante opere sono finite nell’oblio perché il secolo Ventesimo è stato troppo veloce. Molte cose sono state superate al volo, pure se frutto di grandi maestri. Risultato: le esecuzioni di certi nomi sono rare, di certi musicisti si parla, ci sono i libri, le biografie, dibattiti, testimonianze, ma la musica… Assente dalla scena, o quasi.

A Milano su “certi” repertori opera il Divertimento Ensemble di Sandro Gorli che, in questi giorni, sta proponendo alcune composizioni di Franco Donatoni. Lavori davvero interessanti; insieme a questi lavori pure quelli di giovani autori che stanno sul sentiero del Maestro italiano del secolo scorso. Un lavoro prezioso assai su qualcosa che non poteva scivolare via come l’acqua fresca. E che altre personalità della musica attuale ritengono alcuni autori, soggetti da studiare ancora, “rivedere”, “rivalutare”, in un’operazione che viene definita di “archeologia musicale”, estremamente utile e meritoria.
In allegato: Divertimento Ensemble