Sono gli statunitensi Jeff Ballard e Julian Lage, gli olandesi Antares Flare, il brasiliano Jaques Morelenbaum, e i genovesi Filippo Gambetta e Giacomo Merega, accanto al geologo e volto noto della tv Mario Tozzi, le stelle della 19ª edizione di Gezmataz Festival & Workshop, la principale rassegna jazz genovese che, sotto la guida del presidente Bruno Vitali e la direzione artistica di Marco Tindiglia, da quasi vent’anni unisce la formazione dei giovani musicisti emergenti con i concerti di alcuni tra i migliori jazzisti al mondo.

L’appuntamento, quest’anno, è dal 12 al 23 luglio alla Piazza delle Feste del Porto Antico, con sconfinamenti a Palazzo Ducale e non solo. Ad esempio, anche all’Area archeologica dei Giardini Luzzati dove, martedì 12 luglio alle ore 21, è in programma la serata d’apertura, affidata al Subconscious Trio: Italia, Bulgaria e Taiwan sono i paesi di provenienza delle tre musiciste – la pianista Monique Chao, la contrabbassista Victoria Kirilova e la batterista Francesca Remigi – le cui strade si sono incrociate al Conservatorio di Milano dove hanno registrato, nel 2021, l’album d’esordio “Water Shapes”.

Le chitarre manouche di Fausto Savatteri e Alessandro Centolanza, il contrabbasso di Matteo Prina, il violino di Martino Pellegrini e il clarinetto di Arturo Garra si riassumono in un nome: quello della Four On Six Band, di scena al Cortile Maggiore di Palazzo Ducale mercoledì 13 luglio alle 18,30. In un mix di sonorità coinvolgenti, ispirate al nu jazz, allo swing, al jazz tradizionale e alle musiche popolari, la band spazia dalle composizioni originali ad alcuni omaggi alla tradizione italiana riproposta in chiave jazz, dal Barbiere di Siviglia alla Traviata, fino alle celebri colonne sonore di Nino Rota.

A tenere a battesimo la Piazza delle Feste del Porto Antico, giovedì 14 luglio alle 21, è il Julian Lage Trio. Non ancora trentacinquenne, il californiano Julian Lage si è già ritagliato un posto da protagonista nel sempre vivace scenario della chitarra jazz con cinque candidature ai Grammy di cui tre consecutive, tra il 2017 ed il 2019. Formatosi tra il Conservatorio di San Francisco ed il Berklee College di Boston, dove incontra Gary Burton, con cui incide “Generations” e “New Generation”, Lage ha poi collaborato con Dave Douglas, Charles Lloyd, John Zorn e Nels Cline. “Squint”, inciso nel 2021 a Nashville per la storica etichetta Blue Note, rappresenta il suo album d’esordio come leader, accompagnato dal contrabbassista peruviano Jorge Roeder e dal batterista di Minneapolis Dave King.

Decisamente insolita per Gezmataz, tanto nella location quanto nella sua stessa impostazione, è la serata che venerdì 15 luglio alle 21, eccezionalmente a offerta libera, porta il Festival al Cortile delle Boschine di Varazze, in provincia di Savona, per lo spettacolo “Mediterraneo: le radici di un mito” che vede sul palco Mario Tozzi ed Enzo Favata: uno scienziato della terra e un musicista che, della musica della sua terra, ha fatto un’inconfondibile cifra stilistica. Da questo incontro scaturisce un affresco inedito del mito di Atlantide, un film senza immagini raccontato con le parole e i suoni, nel quale prendono forma paesaggi arcaici, miti dimenticati e ricerca scientifica, rivelando allo spettatore una geografia antica, sepolta nella stratificazione delle ere geologiche e preistoriche.

La seconda settimana si apre con il concerto gratuito di Anaïs Drago, lunedì 18 luglio alle 18,30 alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Nata a Biella nel 1993 e già vincitrice di numerosi premi, a Gezmataz presenta “Solitudo”, suo secondo album pubblicato dalla Cam Jazz nel 2021. Un disco in solo che sorprende per la pluralità di voci, un elogio alla solitudine che si nutre di bellezza e trae spunto da testi letterari, ricordi o riflessioni sulla vita contemporanea, rivelando le numerosissime influenze musicali di Anaïs ed il suo background di musica classica e barocca, folk, world music, pop, progressive rock, fusion e, naturalmente, jazz.

 

Martedì 19 luglio il ritorno al Porto Antico dove ad avvicendarsi alla Piazza delle Feste, a partire dalle ore 21, sono gli Antares Flare ed il Lorenzo De Finti Quartet. I primi sono un sestetto di giovani musicisti provenienti da Italia, Malta, Slovenia ed Olanda e ritrovatisi a Rotterdam, dove hanno dato vita ad un particolare amalgama di groove ispirato ai ritmi della musica ancestrale centrafricana, e a spunti di musica elettronica influenzata dal realismo magico e dalla psichedelia degli anni ’60. Un tappeto sonoro sul quale si intrecciano instancabilmente le melodie dei tre fiati, che riecheggiano artisti come Kokoroko, Christian Scott e BadBandNotGood. Il pianista milanese Lorenzo De Finti è, invece, il fondatore di un quartetto, al Gezmataz con i brani del nuovo album ”Mysterium Lunae”, che si completa con il suono classico e cinematico del trombettista Alberto Mandarini, gli assoli sfacciatamente “bluesy” del bassista Stefano Dall’Ora ed i groove trascinanti e pienamente rock del batterista Marco Castiglioni.

Ancora un doppio appuntamento mercoledì 20 luglio, sempre al Porto Antico con inizio alle 21: Filippo Gambetta all’organetto diatonico, con Sergio Caputo al violino e Fabio Vernizzi al piano elettrico, presenta “Maestrale”, nuovo progetto del trio dedicato a musiche originali e tradizionali riarrangiate in un viaggio che, partendo dal repertorio da danza europeo, si colora delle sonorità del valse musette e delle musiche tradizionali nord italiane, per approdare in Brasile, tra uno choro carioca ed un forró nordestino. Ad introdurre la serata un quintetto del Conservatorio F. Vittadini di Pavia composto dal cantante Davide Calabrese e da Giulio Maria Ferrari alla chitarra, Sergiu Chirileasa al piano, Alberto Rovelli al contrabbasso e Dario Di Tullio alla batteria.

Molto attesa la serata di giovedì 21 luglio, che vede Jeff Ballard, batterista e compositore californiano amatissimo da pubblico e critica, portare la sua ultima creatura,“Fairgrounds”: una self made band, un laboratorio aperto, creativo e in continuo movimento, in cui chi arriva non deve comportarsi come il guest di turno, ma è tenuto a portare il suo sapere. Un progetto che lo stesso Ballard definisce «esplosivo, imprevedibile, sentimentale, oscillante. Uno spirito musicale collettivo che si muove in ogni direzione liberamente e con passione. Jazz, sempre. Un’esperienza fairground». Musicista colto e raffinato, nei suoi quasi quarant’anni di carriera Jeff Ballard ha incrociato le bacchette con autentici mostri sacri del jazz come Lou Donaldson e Chick Corea e i più giovani Joshua Redman e Brad Mehldau. In apertura di serata, già alle ore 21, il bassista Giacomo Merega, il chitarrista Federico Casagrande ed il batterista belga Samuel Ber, trio che dà vita al progetto “Quasi Non Prosaic”, caratterizzato da un approccio sonoro esploratorio e cameristico, ma anche da forti contrasti di colori e dinamiche, senza risparmiare elementi di virtuosismo e di improvvisazione radicale.

Venerdì 22 luglio il Gezmataz si sdoppia: alle 18,30 al Cortile Maggiore di Palazzo Ducale i brani originali e le improvvisazioni di “Baroque & Jazz!”, concerto che vede Stefano Bagliano e Marco Tindiglia duettare con gli austriaci Stefan Heckel ed Erick Oskar Huetter, in un dialogo affascinante tra musicisti di estrazione classica e jazz, alternando sonorità e stili differenti per dare vita ad una proposta musicale di rara bellezza. Alle ore 21, alla Piazza delle Feste, tocca al violoncellista e compositore brasiliano Jaques Morelenbaum che, con la moglie Paula ed il CelloSam3aTrio, porta nella samba un sapore intimo di musica da camera, esaltato da due immensi talenti suoi connazionali: il chitarrista Lula Galvão e il batterista Rafael Barata.

Anche nella giornata finale di sabato 23 luglio ci si divide su due palchi, iniziando ancora da Palazzo Ducale, alle 18,30, con Yumi Ito, giovane musicista, compositrice, produttrice e arrangiatrice svizzera con radici giapponesi e polacche, con all’attivo importanti collaborazioni con Al Jarreau, Becca Stevens, Nils Petter Molvaer e Mark Turner. La sua arte comprende jazz, art-pop, elettronica, improvvisazione libera e musica neoclassica, sia da solista che accompagnata da un’orchestra, ma sempre raccontando una storia che valga la pena di essere raccontata. In serata, al Porto Antico, la tradizionale festa di chiusura che vedrà gli studenti del workshop esibirsi in concerto per coronare, nel migliore dei modi, il loro percorso formativo. E prima di dare l’appuntamento al 2023 per la 20ª edizione del Gezmataz Festival, ci sarà ancora tempo per l’esibizione dei docenti Marco Tindiglia e Furio Di Castri con Rodolfo Cervetto, in una jam session destinata a lasciare spazio all’interazione e alle influenze dei suoni elettronici.

 

(Come partecipare al Workshop) Il Workshop, curato da Marco Tindiglia, Furio Di Castri e Francesca Ajmar che, da sempre, accompagna il Festival, si terrà dal 19 al 23 luglio (ore 10-12,30 e 14-17) presso l’Associazione Gezmataz in via Magazzini del Cotone. Tutti possono partecipare, iscrivendosi entro il 12 luglio tramite mail all’indirizzo info@gezmataz.org oppure telefonando al 335.8423720. Maggiori informazioni su Festival e Workshop sono disponibili sul sito www.gezmataz.org e sui profili social ufficiali Facebook /gezmataz e Instagram/gezmataz).