Quante volte andate al ristorante e sul menu, alcuni cibi, vengono contrassegnati con l’asterisco per evidenziare che si tratta di surgelati? Ma che senso ha, oggi questa differenziazione che avviene solo in Italia e sull’isola di Cipro? E’ stata condotta una ricerca dalla quale emerge la consapevolezza del consumatore che la qualità si può trovare allo stesso modo nell’alimento fresco o in quello surgelato.
Del resto, come spiega Giorgio Donegani, Presidente di IIAS, “L’asterisco è un’informazione retaggio di un mondo passato che non esiste più, che poggiava anche sull’implicita convinzione che un alimento surgelato fosse un prodotto di qualità inferiore rispetto al fresco. I surgelati, del resto, sono così tecnologicamente avanzati da mantenere intatte tutte le qualità nutrizionali del prodotto fresco. Grazie al surgelamento, i prodotti subiscono un congelamento ultrarapido in cui raggiungono in brevissimo tempo i -18°C determinando la formazione di micro-cristalli di acqua che lasciano il prodotto pressoché intatto. Di contro, un prodotto fresco, come ad esempio una verdura consumata a qualche giorno dalla raccolta, riduce di molto il proprio contenuto di nutrienti”.
Occorre precisare che la surgelazione industriale è differente dal congelamento domestico. “I surgelati garantiscono la massima sicurezza dal punto di vista sanitario, dato che il sotto zero blocca l’attività di microrganismi (enzimi, batteri) che, a temperatura ambiente, minacciano l’integrità di un alimento. Allo stesso modo, di un prodotto surgelato conosciamo molte più informazioni rispetto a un fresco, grazie a quanto leggiamo sull’etichetta della confezione. Ecco perché l’asterisco sui nomi dei prodotti surgelati, non ha più senso. Tanto, a quanto pare, circa 7 italiani su 10 dichiarano di scegliere piatti con ingredienti sottozero anche al ristorante, senza problemi.
E a casa? I prodotti surgelati sono sempre più presenti nei freezer delle nostre case, in quanto ritenuti alimenti di qualità e anche quando siamo “fuori casa” li scegliamo perché consentono di superare la stagionalità/disponibilità dei prodotti freschi. Inoltre, aiutano a combattere gli sprechi alimentari, sono alimenti sicuri e tracciabili e, tra le mura domestiche, permettono di avere i prodotti che più si amano a portata di freezer. E che dire, poi, dell’effetto salva tempo?
Elisabetta Bernardi, specialista in Scienza dell’Alimentazione, Biologa e Nutrizionista conferma: “Pensare che i prodotti freschi siano più sani e nutrienti di quelli surgelati è errato, perché il prodotto surgelato mantiene praticamente intatte le proprie caratteristiche nutrizionali. Di contro, frutta e ortaggi freschi, se consumati dopo alcuni giorni dalla raccolta vedranno ridursi il loro apporto nutrizionale”.