Cei-Salvini (Zaia e Grillo) parte II
Non si placa la polemica sugli immigrati e monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, risponde tono su tono al segretario della Lega, Matteo Salvini, al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e a Grillo, che Galantino definisce “piazzisti di fanfaronate”. “Smettiamo una volta per tutte con quella richiesta al Papa di portare gli immigrati in Vaticano e ai vescovi di ospitarli nelle chiese e nei seminari”, tuona il numero due della Chiesa italiana in una intervista al settimanale Famiglia Cristiana.
“E’ un mantra che non si può più ascoltare. Ci sono vescovi che ospitano immigrati a casa propria e non si sono mai riempiti le tasche di soldi, anzi. Lo fanno anche Salvini, Zaia e Grillo? Una visita ai campi profughi e alle nostre Caritas aiuterebbe a capire”, chiosa Galantino. “Alle male parole di Salvini rispondiamo con i fatti”.
Poi l’attacco più duro al governo: “E’ del tutto assente sul tema immigrazione. Non basta salvare i migranti in mare per mettere a posto la coscienza nazionale”. Per il segretario generale della Cei, dunque, occorre cambiare la Bossi-Fini. “Parcheggiamo gli immigrati qui e là in Italia. Se invece ci fosse uno straccio di permesso di soggiorno provvisorio potrebbero lavorare e la gente non li vedrebbe più bighellonare in giro e non direbbe che mangiano a spese degli italiani già in crisi. Ma nessuno spiega che è la legge che impone la non integrazione”.
In serata è arrivata la precisazione della Direzione di Famiglia Cristiana che ha il sapore di una retromarcia. La riportiamo:
In merito all’intervista con Sua Eccellenza monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza episcopale italiana, pubblicata sul sito Internet di Famiglia Cristiana, precisiamo, dopo aver parlato con lo stesso monsignor Galantino, che le dichiarazioni a lui attribuite sono state riportate in modo esagerato nei toni all’interno di un colloquio confidenziale con il nostro giornalista. Sua Eccellenza è stato strumentalizzato in quanto l’intervista doveva vertere solo sul progetto della Chiesa italiana per consentire a 1.400 ragazzi iracheni profughi di tornare sui banchi di scuola. Monsignor Galantino ribadisce che il suo unico e vero interesse è e resta quello di difendere l’operato del Papa, nella linea del Vangelo secondo le parole di Gesù: “Ero forestiero e mi avete accolto”.
Siamo dispiaciuti per l’incidente e, ribadendo stima e affetto a monsignor Galantino, gli porgiamo le nostre più sincere scuse.
Twitter: SereNere76