Qualcosa dev’essere andato storto nella villeggiatura di Beppe Grillo, che pure era cominciata felicemente in Sardegna rinviando un appuntamento con il Capo dello Stato (chiesto da Grillo, non da Napolitano, per amor di cronaca e rispetto – univoco – dell’educazione). Il prematuro rientro, l’affaire Berlusconi o un pesto mal digerito devono aver ridestato un gusto (mai sopito) per la carne al sangue. Unito alla crescente insofferenza dei propri scolaretti in Parlamento (per non dire dell’angoscia di vederne alcuni scappare persino per un Letta bis), il Gran Guru della Casaleggio & Associati dev’essersi convinto che gli italiani sentivano la mancanza di certe sue minchiate. Ogni giorno che dio manda in terra il povero Napolitano, all’ora dell’aperitivo, si vede servire prosecchino noccioline e grilli (ri)fritti. Le invettive dell’ex comico genovese hanno infatti perduto molto dello smalto di qualche mese fa e si succedono stanche e ripetitive, un po’ come gli sketch del buon tempo andato messe in onda dalla Rai d’estate. I militanti, come il loro capo, nel frattempo hanno smesso di studiare e ripetono a pappagallo la lezioncina ai microfoni della vituperata Tv di Stato o nei post sul Web. All’ingenuo entusiasmo degli inizi s’è sostituito un poco credibile vittimismo: lamentano che ogni loro proposta venga puntualmente bocciata in Commissione, ignorando probabilmente di non possedere il dono dell’infallibilità. Come i bambini più sciocchi e viziati, ritengono che ogni cosa che vogliono o dicono sia un diritto sacrosanto, e battono i piedini e si strappano i capelli. Lo stesso Grillo ne ha fatto un (bolso) cavallo di battaglia – “mi chiedo che ci stiamo a fare in Parlamento: siamo inutili”, ha dichiarato l’altro giorno, non accorgendosi che il suo parlar per iperboli aveva rafforzato l’impressione generale e dato la mazzata finale ai deputati e senatori grillini più svegli, i cui dubbi son diventati certezza. Alcuni di essi, bersaglio delle ben poco poetiche delazioni dei colleghi più ottusi,  hanno cominciato ad annusare come funziona “il giro del fumo”.  Anche perché Grillo è diventato uno strenuo sostenitore del Porcellum (che serve a controllarli meglio) e si dice che dietro il cambio di marcia ci sia un Casaleggio sempre più preoccupato dei propri affari, che languono assai. Intanto le marionette stanno mangiando la foglia. E capiscono che se non sai stare alla tavola istituzionale con rispetto, garbo ed educazione (dei cittadini che li hanno eletti e della loro intelligenza, in primis)  gli adulti non ti ascoltano, ti snobbano e poi ti mandano a nanna. Per quanto puoi battere i piedini con stizza, senza neppure una cena elettorale.