Non conta solo quanti soldati schieri sul campo, se le tue armi sono altamente sofisticate per la battaglia, se i tuoi alleati ti tradiranno durante le operazioni militari, se la raffica del kalashnikov trancerà o meno il nemico. La guerra, prima ancora che nelle steppe fangose, nei deserti aridi, o dentro le trincee scavate nel sottosuolo, si combatte, oggi, nel salotto di casa dell’uomo occidentale a colpi di notizie perfettamente gerarchizzate, orientate, a volte persino fabbricate in toto. L’informazione è un rullo compressore che alterna “spirale del silenzio” e sovra-esposizione in funzione di un’agenda politica oppure semplicemente sulla base di un […]