Passaggio ad Oriente

Ho conosciuto SOS Chrétiens d’Orient per puro caso nel settembre del 2015 a Damasco. Mi ero recato in Siria per la prima volta e anche loro da poco avevano lanciato la missione. L’associazione umanitaria, con sede a Parigi, è stata pertanto fondata nel 2013, in seguito alla presa di Maalula da parte dei gruppi jihadisti, con l’obiettivo di aiutare i cristiani d’Oriente a rimanere nella loro terra d’origine sostenendoli con l’invio di materiale e lo sviluppo di iniziative in collaborazione con i partner locali, indifferentemente dalla confessione religiosa, poi col passare degli anni hanno aperto delle sedi permanenti anche in […]

  

Populismo senza rivoluzione

Che l’Unione Europea debba essere smantellata siamo d’accordo e lo diciamo da molto prima di quei “sovranisti” che oggi fanno gli anti-elitari ma che ieri accoglievano in pompa magna Maastricht e la moneta unica. Ora il punto è un altro ed è compito di chi fa “avanguardia culturale” quello di far luce, spesso con riflessioni impopolari, sui pericoli dei prossimi anni che sono decisivi per tutti noi. Bene che esista un populismo globale ma che sia ragionato, in particolare qui in Europa. L’elezione di Trump è stato un primo passo importante che però nutre forti contraddizioni come tutti i movimenti […]

  

Idioti utili dell’occidentalismo

Viene colpita nuovamente la Francia, questa volta la città di Rouen. A pagare con la vita è stato un prete cattolico. Sulla lama insanguinata c’è ancora stampato il marchio di Daesh, un’organizzazione che dopo un anno e mezzo continua a bazzicare liberamente in Siraq perché da parte delle cancellerie occidentali non c’è mai stata la volontà politica di sconfiggerla. Anzi, storicamente queste hanno fatto di tutto per accrescere il suo peso geopolitico (combattendo il governo siriano di Assad) ed ingrassare il suo esercito (tra foreign fighters, commercio di armi e petrolio). Ora però che è stato colpito un simbolo della […]

  

Contro Sansal

Troppo facile spostare le lancette del tempo in avanti. Troppo scomodo tornare indietro di due secoli. Chi sono i padroni dell’Occidente? Non chiedetelo a George Orwell ma a Boualem Sansal, scrittore algerino e autore del romanzo “2084. La fine del mondo” in uscita in Italia per Neri Pozza. Quello che in Francia è stato un caso editoriale racconta un Paese del futuro nato sulle ceneri di una grande guerra contro la miscredenza, l’Abistan, in cui si parla solo in abilang, una lingua  che ha soppiantato tutte le precedenti, e dove la religione del dio Yolah e del suo messaggero, il profeta […]

  

L’Iran come non lo conosciamo

La Persia contemporanea spiegata a  Giulia Innocenzi (“popolo di molestatori”), Matteo Salvini (“popolo che legittima le spose bambine”) e Philippe Daverio (“popolo di pecorai”).   Non ci si può sbarazzare della Repubblica Islamica d’Iran con una retorica che esiste soltanto da un paio di secoli: quella dei diritti umani. Qualsiasi storia plurimillenaria merita di essere raccontata sotto la lente di Claude Lévi-Strauss, l’antropologo francese che teorizzò “il relativismo culturale”. Prima di giudicare aprioristicamente una società è bene conoscere le ragioni di un sistema valoriale (usi, costumi, tradizioni, riti) per comprenderne in un secondo momento la significatività e la coerenza. La Persia […]

  

Gang bang Colonia

Il quadro emerso dalle testimonianze mostra come le molestie sessuali a Colonia e in altre città tedesche da parte di stranieri è ancora troppo poco chiaro per poter affermare con certezza se l’accaduto sia stato organizzato o meno. Eppure in cattedra sono saliti già tutti quanti: gli islamofobi fanno la guerra agli stranieri di confessione musulmana che a loro volta vengono difesi dagli anti-razzisti. In mezzo ci sono le femministe, divise tra suprematismo occidentale e terzomondismo. Insomma Colonia rappresenta un grande cortocircuito per chi si sente preso in causa, ma soprattutto rappresenta il punto di incontro mortifero tra le nuove popolazioni […]

  

D&G, emiri, e fashion Islam: come ti mercifico il velo

Domenico Dolce e Stefano Gabbana lanciano una nuova collezione chiamata Abaya per le donne interamente velate ed è subito “scontro di civiltà”. Sono bastati degli occhiali floreali, delle borsette colorate e delle tuniche a pois per gettare nel panico chi grida istericamente alla “sottomissione” – povero Houellebecq – della nostra società moribonda. Vallo a spiegare a Francesco Borgonovo (e a Dago che ha rilanciato l’articolo apparso oggi su Libero) che l’Occidente di cui parla si è forgiato su quel velo considerato a torto “retrogrado e oppressivo”. La Madonna, madre di Gesù, lo indossava quotidianamente, come viene messo sul capo delle spose […]

  

Esportare la democrazia in nome di Dio: #NotInMyName

Al mercato elettorale si chiede a gran voce che i musulmani si dissocino da quanto accaduto a Parigi venerdì 13 novembre. E se lo fanno non è mai abbastanza. Non si tratta di una richiesta sincera ma di una psicosi collettiva di chi vuole rivendicare la propria identità soltanto quando essa è (o sembra) minacciata. Allora capisci il sistema dell’informazione occidentale quando vedi con che facilità il circo politico-mediatico associ Islam, Corano e Terrorismo e come dalla caduta del muro di Berlino ad oggi nessuno abbia mai contestato il fatto che gli Stati Uniti d’America possiedano, fin dalla loro nascita, […]

  

“Allahu akbar” è un brand che abbiamo inventato “noi”

Ora che spuntano fuori i primi passaporti dei criminali,  tireranno fuori qualche versetto del Corano, ci racconteranno la favola del “cattivo musulmano” e diranno che questo è l’Islam nella sua totalità. Nessuno però spiegherà alle famiglie delle vittime innocenti che “Allahu akbar” è un brand inventato da “noi”. I terroristi dell’Isis – che celebrano i fatti di Parigi minacciando Roma, Londra e Washington – sono stati addestrati, armati e finanziati dalle stesse potenze occidentali che ora rischiano di essere colpite da nuovi attentati. I criminali europei che inneggiano alla Jihad sono il riflesso di una cultura europea profondamente sradicata: vestono […]

  

La società islamica come l’Italia degli anni d’oro (’50 e ’60)

L’Italia degli anni Cinquanta si differenziava per la sua vocazione rurale, religiosa, provinciale, nella sua accezione positiva. L’Italia delle ritualità, delle processioni, dei miracoli, che dopo la catastrofe della guerra si preparava al giubileo proclamato da Papa Pio XII, con il tacito consenso del Partito Comunista Italiano. Il 24 giugno 1950, Maria Goretti, morta in uno stupro a soli dodici anni nel 1902, è proclamata santa e diventa improvvisamente simbolo della castità in un Paese ancora contadino minacciato secondo la Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana, dal materialismo. “La famiglia alle madri, l’autorità ai padri, la verginità alle fanciulle” è l’espressione […]

  

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