Nino Cristo

Lunga notte dell’Anima

Muto, senza un filo di voce, per non disturbare il cammino di Chi, oggi, non ce l’ha fatta a restare ed è partito per il mondo a fianco.

Mi sembra di vederLi, Tutti, incamminarsi verso la Luce in fondo al tunnel; intristiti per le parole non dette e gli abbracci negati. Avanzano, lacerati fra il dolore degli addii distanti e la gioia del Paradiso che Li attende. Un finale di romanzo che non avremmo mai potuto immaginare così disperato, distratti, arroganti come eravamo diventati. E una morte che sta colpendo come una ghigliottina probabilmente e soprattutto i Migliori fra noi. Quelle Radici che speravamo di riuscire a difendere da tutte le intemperie.

Mi strazio, stanotte. Mi strazio. E macino terrore.

Già! Pur forte di questo mio Scapolare che porto sul petto e di questo Reliquiario che racchiude il Sonno di Leonia Martin, pur saldamente convinto della mia Fede in Gesù, sono terrorizzato dalla preoccupazione terrena di poter diventare, mio malgrado, l’untore di questa meravigliosa Creatura che mi è Madre e Figlia!

Ogni passo lo controllo, ogni respiro lo trattengo, ogni ansia la maschero di sorrisi, ogni stanchezza la danzo come fosse un valzer viennese. Fingo, Signore, per regalarLe una vecchiaia serena. Che si è meritata. Eccome! Recito il mio personaggio più difficile, per allungarLe i giorni fino a cento anni! Gliel’ho chiesto alla Santa Vergine e promesso a mio Padre.

È dura, Madonna mia! È proprio dura. Perché sento corde di violino tirate nell’anima, e sono i miei nervi.

Ma ce la farò! Perché devo!

E ce la farò anche per la mia Gente. Già! Dal mio poco, la vita mi ha assegnato un compito nuovo. Duro e difficile, oggi più che mai.

Da una settimana sono Vice Presidente della mia Regione e Assessore con tante deleghe. Tutte parimenti importanti. Per molti, sarebbe una mèta, un traguardo, una pretesa, un trampolino, un sogno… Per me, una chiamata, un impegno, un servizio.

Un onore, anche! Sono il Primo Assessore Regionale della Lega in Calabria. Il Suo Primo Vice Governatore, come si dice adesso. Un passo storico che il mio Partito fa con me. Anche per la Lega, dunque, devo resistere e fottere la paura! Perché anche la Lega e Matteo Salvini hanno “puntato” su me ed io non ho il diritto di tremare…

E, così, fra un umano sconforto e una speranza allattata dalla Fiducia verso il  Padrone della Barca, con due lacrime che non riesco e non voglio nascondere a me stesso e al mondo, mi auguro di poter ancora domani e domani e domani ancora onorare impegno, promesse e speranze.

Per come sono. Un uomo impaurito. Un uomo speranzoso. Un uomo.

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