imagesDA MANUALE PSICHIATRICO
I media progressisti non cessano di stupire. La loro sottomissione ai dogmi del multiculturalismo è ormai da manuale psichiatrico. E all’interno di questa ottusità ideologica, intellettuali e politici continuano ad abbracciare un ecumenismo filo-islamico che è ormai una vera e propria patologia compulsiva di auto-distruzione.
L’ultima prova ce la offre The Indipendent, quotidiano britannico della sinistra pacifista ed eco-liberal.
Nel pieno dello scandalo Weinstein ha ospitato qualche giorno fa un editoriale dal titolo emblematico: “Come l’Islam può aiutarci a prevenire gli abusi sessuali”.

L’autore si chiama Qasim Rashid ed è un importante avvocato americano impegnato in prima linea per i diritti civili dei musulmani e delle donne; Rashid membro di spicco della comunità Ahmadiyya e laureato alla Richmond School of Law (una delle più prestigiose istituzioni giuridiche d’America), è un perfetto esempio di islamico integrato che vorrebbe conciliare i valori occidentali con i dettami della sua fede religiosa.
Insomma, espressione di quel multiculturalismo globalista che dispensa visioni ireniche contro ogni realtà.

Nell’articolo afferma che la sua attività in difesa delle donne “è formata non solo dalla legge, ma anche dagli insegnamenti islamici e dall’esempio del profeta Maometto per prevenire gli abusi sessuali”.

Se vi siete persi qualcosa sull’Islam questo è il momento di rimediare perché Rashid è chiaro in questo: “le leggi degli Stati si limitano a punire l’autore solo una volta che l’atto è stato compiuto, ma non impediscono in primo luogo l’atto” mentre gli insegnamenti islamici e l’esempio del Profeta Maometto forniscono una soluzione che nessuna legge può davvero dare (…) perché l’Islam prescrive un modello secolare consolidato”.

ISLAM E “UGUAGLIANZA DI GENERE”
Non ci credete? Ve lo dimostra l’autore.
Per esempio a differenza di quel testo misogino che è la Bibbia dove si dice che la donna è nata dalla costola di un uomo, il Corano afferma che uomini e donne sono stati creati da un’unica anima e “sono dello stesso genere e specie”. Quindi sono uguali (Sura 4, 2).

ISLAM_burqa_niqabRashid cita poi due altri versetti della Sura 4 (quella dedicata alle donne) in cui l’Islam impedisce agli uomini di agire contro la volontà di una donna “assicurando ad essa autonomia e autodeterminazione”; vietando agli uomini di causare danni fisici alle donne (ma quale religione o diritto secolare lo autorizza?); affermando che un uomo non deve forzare una donna; deve provvedere alle sue necessità economiche, accettando che “tutto ciò che una donna guadagna è suo”.

Insomma, l’Islam sarebbe “un ambiente di uguaglianza di genere”. Un delirio

Ovviamente nessun riferimento al modo in cui le donne vengono trattate nei paesi islamici, agli stupri religiosi, alla sottomissione in ogni aspetto della vita pubblica o sociale.
Al fatto che in quella stessa Sura che l’avvocato liberal cita come dimostrazione della modernità dell’Islam, Maometto preveda la pena di morte per le donne che commettono “impurità sessuali” (adulterio o fornicazione) a meno che “Allah non ordini qualche altra via” (Sura 4, 15); o che nel caso di stupro la donna deve avere la testimonianza a favore di quattro uomini maschi (testimonianze femminili non sono ammesse), altrimenti la sua accusa non vale; o che nel caso di eredità i figli maschi devono ricevere il doppio delle femmine (“al maschio va la parte di due femmine”, Sura 4, 12).

Maometto condanna a morte l’adultera; Gesù la salva. Questa è una differenza di civiltà

L’ADULTERA, MAOMETTO E GESÙ
L’Islam è una realtà complessa e vitale, all’interno della quale si muovono fermenti integralisti ma anche sforzi di modernizzazione (per ora assolutamente minoritari).
Ma il fondamento islamico basato sulle legge coranica rimane del tutto incompatibile con i valori dell’Occidente.

Quando l’adultera andò da Maometto a confessarsi, il Profeta di Allah “fece una pronuncia su di lei e fu colpita a morte”.
Quando la folla stava per lapidare l’adultera, Gesù la disarmò: “chi è senza colpe scagli la prima pietra”; poi, come ricorda stupendamente S. Agostino, “relicti sunt duo, misera et misericordia”: rimasero loro due, la misera e la misericordia.

Maometto condanna a morte l’adultera; Gesù la salva dalla lapidazione.
In questa differenza vive il conflitto irriducibile tra Islam, religione incompatibile con i nostri valori, e Cristianesimo, religione che è fondamento vivo della nostra civiltà dei diritti e dell’amore.

No, le religioni non sono tutte uguali; con buona pace dell’élite liberal e dell’ipocrisia multiculturale.


Su Twitter: @GiampaoloRossi

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