Figli senza futuro: così muore l’Italia
Figli. Senza futuro. Morti di presente. E noi con loro.
Potranno pure trovarlo, a Roma, un Governo qualsiasi. E rovesciarlo mezz’ora dopo. Per andare a votare subito, anche prima. E tenere così accesa l’unica macchina che dalle Alpi al mar di Sicilia funziona bene, benissimo: quella elettorale. Ma al di fuori di questa fabbrica che non conosce crisi ed anzi è ormai l’unica a trainare il Pil, non c’è più l’Italia. Non ci sono più gli italiani. Del resto, come può esistere – o continuare a sopravvivere – un Paese con sempre meno figli e con sempre più bimbi condannati ad un domani senza speranza, se non quella della morte o della galera?
Prendete Bari, il caso più fresco, non certo l’unico: il Comune ha dovuto distaccare una pattuglia di vigili urbani perché presidiasse giorno e notte piazza Chiurlia, tra la città vecchia ed il lungomare. Il motivo? Provare a tutelare i commercianti venuti anche dalla Russia ad esporre la loro mercanzia sulle bancarelle dei mercatini natalizi. I ragazzini saliti in superficie dal ventre della città li avevano presi di mira: merce rubata, casette danneggiate, petardi lanciati tra i piedi come fosse dinamite. Banali atti di teppismo? Non ha fatto una grinza, come spiegazione, fino a quando le baby gang non hanno esposto il tariffario: servizio di vigilanza diurna e notturna per evitare ogni spiacevole inconveniente. Cinque euro di giorno, il doppio dopo il tramonto. Un’eccezione? No. La regola. O quasi. Nel 2015, per come testimoniano i numeri esposti lo scorso febbraio dal presidente della Corte d’Appello barese nella sua relazione di apertura dell’anno giudiziario, «889 sono stati i reati commessi dai minorenni e scoperti dalle forze dell’ordine, ma il dato è parziale perché nella realtà della delinquenza minorile il sommerso è molto elevato». Nel dettaglio, i furti sono stati 262, le lesioni personali volontarie 238, i reati di spaccio di sostanze stupefacenti 110, le rapine 81. Non bastasse, «spesso i ragazzini tra i 12 e i 15 anni vengono utilizzati come “uomini-fondina”, cioè portano addosso le armi, pronti a consegnarle ai grandi in caso di necessità».
Accade a Bari, ma è solo l’eco di cronache diffuse. Insomma, tutto il mondo è paese. Un paese – in questo globalizzato – dove i bambini crescono saltando l’infanzia per essere gettati presto in pasto ai pescecani della mondanità. E chi sopravvive si fa lui stesso squalo. Ma ai genitori incapaci di educare la patria potestà andrebbe revocata su due piedi. Ai maestri inadeguati a svolgere la propria funzione dovrebbe esser tolta la cattedra. Agli adulti travestiti da mostri andrebbero spalancate le porte della peggior prigione. Ed al massimo una preghiera e neppure quella per chi, con la tonaca o la grisaglia, campa per sé, indifferente a tante vite spezzate. Ladri d’aria, mangiatori di futuro a tradimento.