E’ Natale: la Chiesa batte in ritirata
Niente messa la sera di Natale: troppi delinquenti in giro.
È una storia triste, quella che arriva in cronaca da Bari. Per una volta lo spirito del Natale ed i suoi segni non vengono scacciati perché scomodi alle politiche della tolleranza intollerante, come i presepi dalle scuole.
No. Stavolta è la Chiesa a battere in ritirata. Non c’è traccia dell’invito di Papa Francesco, ripetuto e costante, ad essere Chiesa in uscita, a prendere la misericordia dai piedi degli altari per portarla fuori, tra la gente, specie tra umili e diseredati. Al quartiere Libertà si scappa. Il viceparroco di Santa Cecilia taglia corto: «Dopo una certa ora c’è il coprifuoco». Più esplicito il suo collega parroco di San Carlo Borromeo: «La sera qui è diventato terribile. Abbiamo tutti paura. C’è poca luce, non cammina più nessuno. Qualche volta ho visto immigrati armati di bastoni. Ho denunciato più volte il fenomeno delle “case alveare” e la prostituzione tra le donne della comunità africana, ma non accade nulla». Qualcosa, a dire il vero, succede: di sera portoni delle chiese sprangati e celebrazioni liturgiche annullate, pure quelle natalizie, causa paura. Comprensibile, persino giusto. Spia di un terrore che solitamente, quando travolge il cittadino comune, viene derubricato frettolosamente a razzismo e che ora, invece, diventa quello che realmente è, almeno per i più: problema di ordine pubblico.
Far salva la pelle prima d’ogni cosa, insomma. E ci mancherebbe altro, anche se padre Pino Puglisi, beatificato nel 2013, ai suoi confratelli additava ben altri esempi, lui che da prete semplicemente prete mai in favore di telecamera e dal pulpito e per le strade di Brancaccio parlava in faccia ai mafiosi senza mai tirarsi indietro. Far salva la pelle, anzitutto, anche se sotto le ragioni della sicurezza cadono quelle della fede: Gesù sopravvissuto ad Erode e crocifisso tra ladroni dopo aver speso i suoi anni a redimere prostitute e peccatori incalliti resterà per chiara scelta alla larga da territori malfamati. Lì dove, invece, per definizione evangelica, dovrebbe stare sempre.
Non sarà Natale, in qualche quartiere di Bari metafora dell’Occidente senza più religione, perché non c’è più un Cristo. Lo hanno chiuso nel recinto di una chiesa, bella statuina muta e immobile.