Francesco Parravano svela la disciplina mentale dell’atleta, una lezione preziosa per i Trader
Nel mondo del trading, la resilienza e la determinazione sono qualità essenziali per superare le sfide quotidiane e raggiungere obiettivi ambiziosi. Come nello sport d’élite, anche nel trading il successo è spesso una maratona mentale: richiede costanza, capacità di affrontare l’incertezza e la forza di rialzarsi dopo ogni caduta.
Per comprendere meglio come queste qualità possano fare la differenza, abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con Francesco Parravano, atleta di alto livello, che ci ha aperto una finestra sul suo approccio mentale. Grazie alla sua disponibilità e alla generosità con cui ha condiviso la sua esperienza, esploreremo i segreti di chi, come lui, ha imparato a trasformare la disciplina e la resilienza in veri strumenti di crescita.
Un grazie sincero a Francesco Parravano per averci accompagnato in questo viaggio di scoperta, rivelando quanto l’approccio psicologico dell’atleta possa ispirare anche chi affronta i mercati finanziari.
Francesco Parravano, è un atleta di alto profilo nonchè un ragazzo che con autentica passione e in questa intervista mi ha raccontato della disciplina e della costanza che contraddistinguono la sua vita sportiva. Tra una pedalata e l’altra, abbiamo parlato di come affronta i momenti difficili, quelle giornate in cui ogni chilometro sembra più lungo, e di come riesce a mantenere la concentrazione e la determinazione necessarie per migliorarsi sempre. È sorprendente come, ascoltando le sue parole, emerga un parallelo chiaro e diretto con il mondo del trading: proprio come un atleta di alto livello, il trader deve sviluppare una mente resiliente, capace di affrontare stress e incertezze con la stessa grinta e lucidità.
Francesco Parravano è una giovane promessa del ciclismo italiano.
In questo 2024, Parravano è stato l’atleta italiano più vincente in assoluto nella categoria Elitè ed Under 23, con ben 6 vittorie stagionali, premiato come il vincitore dell’ambito Cappello d’Oro, frutto non solo delle vittorie conseguite ma anche della straordinaria costanza che lo ha portato a salire per 12 volte sul podio e con l’incredibile cifra di 24 top-ten, sempre nel 2024!
Francesco Parravano ha saputo distinguersi come protagonista assoluto in ogni gara della stagione 2024, mantenendo costanza e risultati che lo hanno reso uno dei ciclisti più promettenti dell’anno. La sua caparbietà e dedizione sono emerse in ogni competizione, senza mai venire meno, nemmeno quando la stagione volgeva al termine.
Con l’arrivo di settembre, Francesco ha dovuto fare i conti con una sfida ancora più grande: l’esordio nel mondo professionistico avvenuto con il Team Corratec-Vini Fantini. Qui, oltre alla preparazione fisica, la forza mentale ha giocato un ruolo cruciale. Davanti ad un pubblico attento e a una competizione ai massimi livelli, Francesco ha affrontato l’enorme pressione di dimostrare il proprio valore, competendo fianco a fianco con i corridori più forti al mondo. La sua capacità di mantenere la calma e gestire la tensione, nonostante il peso delle aspettative, è una testimonianza di come resilienza e preparazione mentale siano fondamentali per chi aspira a raggiungere traguardi straordinari, sia nello sport che nel trading.
Francesco, grazie innanzitutto per essere qui, su una rivista che si occupa prettamente di investimenti e di trading e che parla ai trader. Il nostro mondo è molto vicino alle dinamiche che coinvolgono voi atleti se non altro per gli aspetti psicologici che inevitabilmente possono fare il bello e il cattivo tempo di una giornata di trading, più o meno la stessa cosa che può accadere ad un atleta di alto livello nel corso dello svolgimento della sua attività. Mantenere sempre il focus può risultare molto faticoso. Vorremmo quindi sapere da te quale è il modo con cui affronti la tua professione, il ciclismo, sport molto tattico, simile quasi ad una partita a scacchi, in cui l’errore di valutazione può fare la differenza tra una vittoria ed una cocente sconfitta. Partiamo quindi dalle situazioni in cui sei sottosposto a stress maggiori.
Durante le gare più difficili, ci sono momenti in cui senti una pressione tale che potrebbe offuscare la tua lucidità? Quali tecniche specifiche usi per mantenere il controllo e il focus, e pensi che questi metodi possano aiutare qualcuno a prendere decisioni più razionali sotto stress?
– Mentalmente, la parte più difficile è la parte inziale della gara, momento in cui l’indecisione insita nella gara è la parte più delicata, evitare incidenti e al tempo stesso essere nel vivo della competizione, mi obbliga ad avere la massima attenzione e, cercare di essere presenti nelle primissime posizioni del gruppo, mentre al tempo stesso si è consapevoli di non poter spendere energie eccessive che potrebbero poi essere utili nella seconda parte della gara, richiede molta attenzione e molta concentrazione. Sono preparato a questo grazie all’esperienza ormai, ed ad una routine che si è programmata nella mia mente. Una volta passata indenne la prima parte di gara, quando si è delineata una dinamica di gara più chiara, mentalmente diventa un pochino più semplice e viene più facile analizzare il da farsi. Nei primi momenti quindi, la concentrazione deve essere alta, ed ognuno di noi ha delle proprie tecniche per focalizzarsi al meglio.
La dinamica che descrivi è straordinariamente simile all’apertura dei mercati finanziari, quando ancora la direzionalità non è del tutto chiara e gli scambi si susseguono vorticosi. Ti capitano momenti in cui le emozioni rischiano di prendere il sopravvento?
– Si, mi è capitato, e delle volte la pressione degli avversari mi ha portato a fare qualche esagerazione invece di centellinare le forze.
Dagli errori si impara sempre…
-Certo, si tiene conto delle esperienze del passato e se ho commesso qualche errore, il meccanismo che utilizzo per riportarmi alla giusta concentrazione e al focus sull’obiettivo, passa per l’accettazione dell’errore, e spesso, mi ripeto che, se anche sbagliassi qualche decisione, non sarà poi la fine del mondo, avrò sempre l’opportunità di migliorarmi facendo tesoro degli errori commessi.
Preparazione mentale per scenari imprevedibili – Quando le premesse non sono come avresti preferito, aspetti che potrebbero rendere ancor più imprevedibile lo svolgimento della gara, come affronti la gara, come gestisci le emozioni per restare con il focus sempre ben chiaro?
– Momenti in cui si commettono dei piccoli errori di valutazione accadono ed è inevitabile. Sono momenti che capiteranno sempre durante la carriera. Io ad esempio, non amo gareggiare con il freddo ed in quelle situazioni in cui mi trovo a dover affrontare una gara importante, con condizioni meteo avverse, il primo passo da fare è accettare gli ostacoli riconoscendo che le condizioni per me sono oggettivamente non le migliori, ma in ogni caso, sono consapevole che non lo saranno neanche per tutti gli altri partecipanti. Ci saranno sempre giorni favorevoli e giorni sfavorevoli e credo che cercare sempre di analizzare ogni piccolo errore soprattutto nelle avversità, aiuti a crescere e migliorare nei propri punti deboli. Accettando la situazione, pur sapendo che magari forse non sarà la mia giornata migliore, mi aiuta a fare il massimo di quello che resta nelle mie possibilità. Le sfide complicate, insomma, possono anche aumentare la motivazione e la determinazione.
Quanto pensi esista la sfortuna nella carriera di un atleta di alto livello?
– L’episodio sfortunato esiste ma, come insegna la storia di molti sport, ogni atleta reagisce a modo suo; ci sono atleti che possono avere dei gravi incidenti e non riprendersi più, come ci sono atleti che sono in grado di tornare addirittura più forti di prima.
Un parallelismo che possiamo trovare nel trading, quando si sono avute grandi perdite o giornate veramente difficili e rialzarsi non è sempre facile. Focus sugli obiettivi ed equilibrio mentale, come definisci gli obiettivi a breve e lungo termine?
– Se mi pongo un obiettivo a lungo termine, so di avere il tempo necessario per poter analizzare e contemplare più aspetti da curare e lavorare sui dettagli. Posso dedicarmi con maggior cura e maggior calma alla preparazione di ogni singolo aspetto. Dettagli che, negli obiettivi a breve termine, non si riesce del tutto a curare prettamente per una questione temporale. In ogni caso, quindi, bisogna necessariamente fare affidamento sull’arsenale mentale e fisico di cui si dispone in quel momento e, chiaramente, cercare di utilizzarlo al meglio.
L’impatto emotivo del tuo esordio tra i Professionisti, avvenuto ricordiamo, al Giro di Toscana – C’era molta emozione, adeguata all’evento – Hai avvertito molta tensione? E se si, come hai affrontato il momento?
– Si devo dire che la prima gara nel circuito dei Professionisti mi ha portato un impatto emotivo che non dimenticherò, in particolare la sera prima, mentre nelle gare successive come il Giro dell’Emilia sono già tornato ai miei standard, avendo già preso confidenza con il passaggio ad un livello superiore. Avevo, chiaramente, una maggiore responsabilità, una maggiore attenzione ai dettagli e al rispetto degli avversari, ragion per cui ho usato accortezze che generalmente non mi erano richieste e nel complesso sono molto soddisfatto di come mi sia riuscito ad adattare velocemente ad una dimensione mondiale del ciclismo, vista anche la presenza dei migliori atleti del mondo alla partenza.
Per te, quale è il confine tra spingersi oltre e l’ascoltare i segnali del proprio corpo con i propri limiti?
– Mah, tocchiamo un tasto delicato, uno di quelli su cui sto cercando di lavorare maggiormente. Per noi atleti, delle volte è difficile ricordare sempre che esiste altro oltre la nostra professione. Delle volte cadiamo in ragionamenti per cui la concentrazione porta quasi a non vedere altro, oltre la nostra professione. Basta una piccola influenza per mandare in fumo mesi di duro lavoro e forse in quei momenti, piuttosto che farsi prendere dal nervosismo, sarebbe più opportuno aprire il nostro sguardo a tutto ciò che ci circonda e che fa parte della vita, al di fuori del solo ambito sportivo; molte volte può essere molto più proficuo allentare un pò la tensione e le aspettative su se stessi e saper attendere momenti migliori.
Che rapporto hai con il rischio che è insito nella tua professione, così come lo è, anche se in maniera diversa, nel trading?
– Il rischio è parte integrante di tutti gli sport ed è un aspetto con cui si fanno i conti sin dai primi passi della propria carriera. Si è, e si deve essere ben consapevoli dei rischi che presenta il ciclismo, così come lo è ad esempio per il motociclismo o per qualsiasi altro sport. Semplicemente se ne è consapevoli. Ciò che è importante è saper discernere quando correre un rischio può essere profittevole o meno, come accade nell’affrontare una discesa tecnica ad esempio, se si ha la possibilità concreta di conseguire un successo, porta automaticamente a tollerare un rischio maggiore.
Perseveranza e crescita continua – Non si nasce atleti di alto livello ma c’è bisogno di tanta perseveranza e una forte focalizzazione sugli obiettivi – Credi più in grandi cambiamenti o in un processo di sviluppo a gradini?
– Credo nella crescita mentale e fisica perseguita per piccoli aggiustamenti. Qualche anno fa non ero pronto per fare l’atleta, più che altro mentalmente, e me ne sono reso conto con l’esperienza. Accettare la fatica che si sta per affrontare, dovendo sostenere grandi sforzi sia in allenamento che in gara per essere vincenti, passa innanzitutto per la consapevolezza e la conoscenza di se stessi e credo pertanto in una crescita che avvenga per livelli, migliorando passo dopo passo.
Molti trader hanno un diario di trading in cui annotano le loro prestazioni e il loro comportamento per verificare se vi siano dei pattern comportamentali che si inneschino in presenza di errori. Nel tuo caso come ti comporti, hai un tuo diario personale in cui annoti le tue sensazioni?
– Ormai sono molti anni che gareggio per cui sono giunto ad un livello di maturità per cui mi conosco molto bene e conosco le reazioni che ho alle diverse situazioni.
Come reagisci se ti trovi dinanzi ad una dinamica in cui tutto sta andando per il verso sbagliato?
– Mentalmente a caldo, si può essere presi dallo sconforto, poi, con il passare del tempo e rimettendo insieme tutti i tasselli del puzzle, ritrovo la calma e cerco di trovare un modo per recuperare e risolvere nel migliore dei modi. Spesso si comprende che riacquistando la serenità, nella maggioranza delle situazioni, si era anche ingigantito più del dovuto l’errore commesso.
Nel trading accade spesso che si incappa in una giornata negativa e si commettono una serie di errori a catena finchè, con una enorme frustrazione si comprende finalmente che è bene staccarsi dal monitor e ritrovare la calma. Ti è capitato di vivere situazioni simili?
– Si, mi sono accadute dinamiche molto simili. Spesso si prova a rendere la gara dura provando una serie di attacchi, o provando ad entrare in tentativi di fuga che non vanno in porto. Si spendono tante energie e poi, nel momento clou, si perde l’occasione buona. Si può avvertire un senso di frustrazione ma bisogna far affidamento sulla propria razionalità e comprendere che tutto ciò, fa in ogni caso, parte della propria professione e ho imparato ad accettarlo con serenità dando il giusto peso agli eventi da fronteggiare.
Cosa ti spinge a cercare continuamente la perfezione? Che cosa ti da gli stimoli necessari per affrontare lunghe e dure sessioni di allenamento?
– Il motore di tutto è la passione che ho nel fare la mia professione per cui non avverto neanche più di tanto il peso dello sforzo. In ogni caso è una mia caratteristica. Tendo ad essere perfezionista in ogni cosa che faccio.
Posso dirti che anche in questo caso trovo straordinarie analogie con il mondo del trading e dei trader che ho conosciuto – Come gestisci i cali motivazionali?
– Spesso, quando questi si presentano, ho compreso che alla base di ogni momento di calo c’è la stanchezza e che necessito di riposo. Altre volte invece mi accade che immediatamente dopo aver raggiunto un obiettivo, se non ne ho uno a breve termine, c’è un attimo di smarrimento, ma con il riposo, torna la motivazione e con essa nuovi obiettivi da raggiungere. Ogni atleta vive di momenti di calo motivazionale anche perchè non si possono mantenere sempre certe tensioni.
Overconfidence Bias: Nel trading uno dei momenti più delicati da gestire è anche l’overconfidence, ovvero quella dinamica in cui un trader, seguentemente ad una serie di operazioni di successo, entra in uno stato di sublimazione, conosciuta come “eccesso di fiducia in se stessi”. Ti è mai capitato di vivere sensazioni simili?
– Onestamente no, probabilmente a causa del mio carattere e all’entità del mio livello di autostima su cui sto lavorando. Anche nei momenti in cui venivo da vittorie consecutive, sono sempre restato con i piedi per terra. Mi sento sicuro di ciò che posso fare per cui, in alcuni momenti di forma, posso aver fatto delle azioni più decise, ma restando sempre per carattere, rispettoso degli avversari.
In conclusione, l’intervista con Francesco Parravano ha messo in luce sorprendenti parallelismi tra il mondo del trading e quello dell’alta competizione sportiva. Le dinamiche psicologiche che caratterizzano entrambi, richiedono una gestione delle emozioni accurata e un controllo dell’errore. Sia prima dell’evento, sia durante le fasi più concitate, è necessaria una preparazione mentale, che nel trading troviamo con le tecniche di mindfulness, oppure con la tecnica del mental rehearsal (o “pratica mentale”) che è una tecnica molto utile per prepararsi mentalmente ad affrontare situazioni in cui hai già individuato degli errori ricorrenti, evitando reazioni a catena che possono compromettere interi percorsi, siano essi finanziari o sportivi. Anche l’overconfidence bias, che è quella tendenza a eccedere in sicurezza dopo una serie di successi, emerge come un rischio comune che può portare a scelte avventate. Attraverso l’esperienza di Francesco, abbiamo compreso che, proprio come nel trading, il successo atletico è una sfida continua di consapevolezza e di autocontrollo, coronata dalla capacità di apprendere dagli errori e mantenere l’equilibrio, senza mai perdere di vista gli obiettivi finali.
Francesco ci insegna che, indipendentemente dal campo, chi vuole eccellere deve imparare a gestire la pressione e a trovare nuove risorse interiori, anche quando sembra di aver dato già tutto.
Segui Fabio Tanevini sul Lombardreport.com: Leggici in prova free e senza impegno >>