Hai mai saputo cosa significano quelle lettere A,B,H,I dopo i nomi dei fondi comuni di investimento?

Apparentemente sono solo lettere dell’alfabeto messe a caso, in realtà sono la carta d’identità del fondo comune di investimento.

 

Cosa sono le classi di azioni in pratica

 

Iniziamo col dire che il fondo è sempre uno solo, ma si diversifica a seconda di diversi profili di costi.

Esistono alcuni fondi che richiedono una minor spesa gestionale annua e altri che invece richiedono una spesa maggiore.

Ovviamente, se il fondo è lo stesso anche le spese saranno le stesse, dunque, il fondo che ha un ter più basso non è che annulla i costi ma il resto delle spese saranno spalmate sul NAV, per quello a livello di performance grafica, si vede una differenza.

Perché se io decido di spendere un po’ di più in termini di fee annua, avrò il Nav meno zavorrato e viceversa.

Altre classi avranno magari spese di ingresso uscite, altre no, alcune avranno le spese di switch e altre no.

Ma le classi di azioni non identificano solo profili di costo diversi, esistono poi alcune classi come tipicamente la “I” che identifica una classe destinata unicamente ad una clientela “Istituzionale”.

Quindi le classi identificano anche differenze nel target di investitori.

Purtroppo non esiste un modo univoco per interpretare i nomi delle classi perché non esiste una normativa internazionale a regolarne l’uso ma viene lasciata libertà alle case di gestione.

La casa di gestione ha la facoltà di nominare come vuole le sue classi e fornire al pubblico un numero di classi a sua discrezione: un fondo può avere due o tre classi, mentre un altro può possederne anche più di dieci.

Se vuoi saperne di più te ne parlo in questo articolo.