Il tema della solitudine torna spesso nel mondo del trading o, più in generale, negli investimenti.

Il trader o l’investitore sono persone che devono prendere decisioni complesse molto rapidamente, a volte sono decisioni dolorose e spesso vanno prese in solitudine e più l’investitore si evolve in trader e più queste decisioni richiedono rapidità di esecuzione.

Più ci avventuriamo in questo mondo e più ci rendiamo conto di come psicologia e mentalità fanno parte del trading tanto da essere quasi la parte predominante.

Il processo decisionale da cui deriva la nostra capacità ottenere risultati dipende in larga parte da queste componenti.

La solitudine ha due facce: quella che spaventa, spesso i trader cercano aggregazione e quella che invece è necessaria e che vedremo in seguito.

A volte è meglio infatti stare un po’ da soli per ritrovare la giusta centratura.

Il trading è una sfida e anche una grande opportunità, i guadagni danno assuefazione

Ma il trading è anche una grande trappola

Quando entriamo a far parte di questo gioco iniziamo a confrontarci, paragonarci, costantemente con gli altri e a chiederci “ogni volta che io vendo qualcuno compra” perché lo fa?

Il senso di aggregazione, di comunanza, di gregge fa parte dell’uomo, preferiamo sentirci parte di una comunità, ma è lì che si innesca il meccanismo.

È come se tutto questo rumore intorno a noi ci fornisse l’idea di non poter non partecipare “caspita quello guadagna dal forex, allora devo farlo anch’io”.

La FOMO può diventare davvero qualcosa di pericoloso.

E a quel punto che iniziamo a lasciare che la mente prenda il sopravvento.

Se nella fase di studio non vediamo l’ora di operare, dopo cambia tutto.

Alcuni si fanno prendere dall’eccesso di confidenza, altri dall’analisys paralisys, ovvero quella sorta di paralisi che interviene quando iniziamo a vedere opportunità e rischi ovunque che si bilanciano e non sappiamo quale strategia adottare.

 

Il mio passato da trader

 

Io tutto questo l’ho subito molto, è per questo che ho avuto una lunga evoluzione che mi ha portato da iper scalper a investitore weekly, per poi, nell’ultimo periodo a riavvicinarmi all’intraday.

All’inizio io non vedevo l’ora di passare la giornata davanti i grafici e di operare, poi alla lunga subentra la stanchezza e il desiderio di incontrare altre persone.

Arriva il momento nel quale si sente la solitudine, si sente la pressione di dover sempre trovare il trade giusto.

Si inizia a soffrire quando questi risultati non arrivano e si inizia a dubitare di se stessi e del metodo e abbiamo paura di deludere noi stessi e abbiamo paura di deludere il prossimo.

Perché non possiamo avere la pretesa che ci sia sempre un risultato positivo. (video zoom)

E in tutto questo c’è anche il tema di questo grande gioco, il gioco dei social, questo mondo patinato dove chi entra ci offre subito una nuova tecnica, un nuovo spunto operativo.

Ma il trading, come detto, è anche una grande trappola perché quando tutte queste sensazioni entrano dentro di noi, l’invidia, la comparazione, è lì che la nostra mente non ha più spazi di manovra e si blocca.

Ed è per questo che è così importante tutelarsi.

Bisogna imparare a stare da soli e a stare bene da soli.

Magari anche liberare la mente ogni tanto con dello sport o delle passeggiate.

O a volte a me fa bene anche solo raccontare la mia giornata a mia moglie.

Spesso ci accorgiamo che inconsciamente anche sotto la doccia o durante una passeggiata la nostra mente tornerà a quel passaggio e capirai come farlo meglio la prossima volta.

Quindi creare spazio nella nostra mente significa spegnere il computer se quello che vediamo non lo capiamo. Lo capiremo meglio domani magari.

Inutile stare lì ad arrovellarsi alla ricerca di un qualcosa azzardando operazioni che vanno fatte per la sensazione di doverlo fare ad ogni costo.

Ho fatto un video di pochissime settimane fa nel quale argomentavo perché intraday no.

Oggi invece, i casi della vita hanno voluto che mi si liberasse del tempo durante la giornata che occupo tornando alla mia vecchia vocazione da trader.

Non è mai un rinnegare quello che ho detto.

Semplicemente mi ci sono voluti anni per disintossicarmi e oggi sento di poter riprendere a occuparmi di intraday con una coscienza diversa.

Avendo comunque costruito altro nella vita.

 

Come affronto la solitudine nel Trading

 

Una cosa che sto facendo in questo momento e che non ho mai fatto in passato è tenere un diario.

Scrivo su un powerpoint tutte le operazioni che faccio scrivendo perché sono entrato e perché sono uscito, poi, metto l’immagine di cosa è successo se fossi stato dentro fino a fine giornata.

Ho fatto bene e uscire? Ho fatto male?

Questo mi aiuta a pianificare e riflettere.

E da queste riflessioni poi scaturiscono le idee nuove.

Tutto questo mi aiuta ad avere schematicità e regolarità.

E per essere regolari, per avere successo, spesso non dobbiamo fare di più, ma fare di meno.

E il detoxing è un aspetto importante perché se ormai su internet è pieno di ricette per il successo, è altrettanto vero che troppo spesso passiamo troppo tempo a raccogliere gli ingredienti per la nostra ricetta che poi non sappiamo come cucinare.

E questo vale per l’intraday come per gli investimenti di lungo periodo.

Ogni influencer ha la sua ricetta per il successo e noi BAM non sappiamo mai cosa fare perché non ci diamo il tempo per metabolizzare quella informazione, non ci diamo il tempo per stare soli con noi stessi e mettere in pratica quello che impariamo.

 

Io me ne rendo conto da come va il nostro canale youtube.

Ci sono ad oggi 1800 iscritti ma poi i video vengono visti in 100, questo perché le persone seguono canali di finanza a caso, poi, magari un giorno il trendycator mi tornerà utile.

Tutti vogliono sapere quali sono i ritorni sull’investimento ma pochi si prendono il tempo per approfondire, per metabolizzare e imparare a cucinare la propria ricetta.

Per far si che da tutte le nozioni che abbiamo appreso possa finalmente nascere qualcosa.

Gli investimenti allora diventano un gioco di equilibrio, dove da una parte dobbiamo acquisire e dall’altra chidere le porte come una saracinesca e non lasciare che l’ambiente esterno ci influenzi oltre modo.

Altrimenti una volta è la FED, una e la BCE, una i dati di disoccupazione, ci sarà sempre qualche motivo per giustificare un movimento di mercato.

Fermarci serve a metabolizzare.

Se continuiamo solo ad acquisire andiamo in FOMO, ci sentiamo stressati, ci sentiamo sopraffatti dal mercato, dalla concorrenza, dalla comparazione con gli altri.

 

Ecco perché è importante il silenzio, è importante ignorare gli stimoli esterni.

spesso la nostra mente è come un’auto lanciata ad alta velocità senza freni: pensa, pensa di continuo, ma per diventare uno chef stellato non basta una ricetta trovata sui social, bisogna provare e assaggiare, poi fermarsi, pensare analiticamente al successo e all’insuccesso e ripartire.

E per farlo bisogna prendersi il tempo, di apprendere, pensare, metabolizzare scordandosi l’idea del denaro facile.