silentBILE E PING-PONG
Schiumano ancora rabbia e livore da una parte all’altra dell’Oceano. La loro bile rimbalza come una pallina di ping-pong. Li vedi attoniti o furiosi, li leggi confusi e incazzati. Non sanno darsi una ragione, loro che pretendono di avere sempre ragione.
Annientati non da Trump ma dalla loro stessa arroganza; dalla stupidità travestita da sapienza; dalla convinzione di essere, di diritto, sempre dalla parte giusta della storia; e quando la storia li smentisce, è la storia a stare dalla parte sbagliata.
Avete capito di chi parlo: di loro, sempre loro, i fighetti radical-chic, gli elitari liberal come si auto-definiscono in America.
Secondo molti intellettuali di quelli che contano, l’America che ha votato Trump è “quella cafona, tracotante e ignorante che non legge giornali né libri” (Saviano); è quella “deprimente, bigotta, ignorante e maniaca delle armi (Michele Serra) è quella del nonno di Gramellini che oggi “come tanti elettori di Trump, non si vergognerebbe affatto di avere studiato poco”.
Ma se loro che hanno studiato e non sono ignoranti, avessero studiato il voto capirebbero più delle ignoranti banalità che scrivono. Proviamo a farlo noi per loro.

GLI IGNORANTI DI TRUMP
È vero, gli elettori americani con titolo di studio basso hanno preferito Donald Trump di 8 punti rispetto alla Clinton; mentre tra quelli con laurea la Clinton ha superato Trump di 9 punti. Il problema è che nel 2008 quegli stessi elettori “ignoranti” per la metà votarono Obama e nessuno si permise di dire che Obama aveva preso il voto degli “ignoranti”.
L’ipocrisia del fighetto radical-chic è questa: se non sei istruito e voti a sinistra sei un cittadino in cerca di riscatto sociale; se cinque anni dopo sei ancora non istruito ma, schifato dalla sinistra, decidi di votare a destra diventi “un ignorante, cafone”.

datiTRUMP IL RAZZISTA!
Secondo la vulgata Trump era il candidato razzista per eccellenza; così è stato dipinto dai media americani ed europei. Per questo uno si sarebbe aspettato che il voto delle minoranze minacciate dal ritorno del Ku Klux Klan andasse tutto per la Clinton, tanto più che l’elettorato nero e quello ispanico sono storicamente appannaggio dei Democratici.
Eppure non è andata così; tutte le analisi dicono che Trump ha preso tra i neri più voti di qualsiasi candidato repubblicano precedente.
Quindi il fatto che la Clinton abbia guadagnato l’80% dell’elettorato “black”, è in realtà una sconfitta rispetto ai voti presi non solo da Obama (primo Presidente nero della storia) ma persino da Al Gore nel 2000 contro Bush.

Il voto “bianco” di Trump è praticamente uguale a quello preso dal Gop nel 2008.
Al contrario il voto ispanico migliora nettamente rispetto ai voti che i repubblicani raccolsero ai tempi di Romney. Cosa che “sorprende” persino il clintoniano Washington Post, considerando le polemiche innescate contro l’immigrazione clandestina messicana.

fediTRUMP IL BIGOTTO ISLAMOFOBO!
Se si confrontano i voti tra i fedeli delle diverse religioni presenti in America (analisi preliminare di Pew Research) la sorpresa è ancora più grande.
Tra i Protestanti e gli Evangelici il voto raccolto da Trump è lo stesso raccolto dagli altri candidati repubblicani (con un leggero aumento rispetto a Mc Cain nel 2008).
Ma Trump ha aumentato nettamente il voto tra i Cattolici (52% rispetto al 48% di Romney e il 45% di Mc Cain) arrivando alle percentuali di Bush quando il voto cattolico americano si spostò nettamente a destra.
Ha perso voti tra gli ebrei (la potente lobby americana si è schierata compatta con la Clinton), ma, incredibile, Trump è il candidato repubblicano ad aver preso più voti tra i fedeli delle “Altre religioni” (Islam, Buddhismo e Induismo). Strano per uno che viene dipinto come islamofobo ed espressione del bigotto mondo WASP.

TRUMP IL SESSISTA
Volgare misogino per i media, Trump il sessista ha raccolto il voto delle donne in linea con i suoi predecessori repubblicani ed in scia con il tradizionale voto americano. Il 52% delle donne ha sostenuto la Clinton contro il 42% che ha sostenuto Trump; più o meno lo stesso vantaggio democratico che si è manifestato nel 2012 e nel 2008.
Il problema semmai è il contrario: perché le donne non hanno votato in massa quella che poteva essere il primo Presidente americano donna? Fallimento della retorica di genere con cui la sinistra ha inondato i media.

FIGHETTI E PIAGNONI
Noi non sappiamo come sarà l’America di Trump; magari un fallimento, come è stata quella di Obama incensata per anni dai soliti fighetti di cui sopra. Magari Trump scenderà a patti con quel sistema che ha detto di voler combattere e quindi saremo da capo a dodici.
Ma il voto a Donald Trump è qualcosa di molto più complesso; i fighetti radical-chic, a nanna nelle loro culle dondolanti circondati dai carillon dell’autocompiacimento, dimostrano di non capire nulla non solo dell’America ma di come sta cambiando l’Occidente; poi quando il rumore del mondo li sveglia, iniziano ad inondare di strazianti “nghe nghe” giornali e televisioni e la trasformazione da fighetto radical-chic a piagnone snob si compie definitivamente.

Non un titolo di studio ma l’ostinazione a non riconoscere la realtà è il vero tratto dell’ignorante. Vero Saviano, Serra e Gramellini?


Su Twitter: @GiampaoloRossi

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