parlamentoLA SIGNORA FOTYGA, PUTIN E AL-BAGHDADI
Anna Fotyga è un’europarlamentare polacca. Economista di formazione americana, è stata Ministro degli Esteri in due governi di Varsavia; esponente di Diritto e Giustizia, il partito conservatore filo atlantista, è lei ad aver promosso lo scorso 23 Novembre al Parlamento Europeo, la “Risoluzione sulla comunicazione strategica dell’UE per contrastare la propaganda nei suoi confronti da parte di terzi”. E chi sarebbero questi terzi? Putin e l’Isis.

La Risoluzione è una sorta di manifesto programmatico (e ideologico) con cui l’Unione Europea si appresta a combattere la guerra dell’informazione contro coloro che agiscono per “dividere gli Stati membri, creare una frattura strategica tra l’UE e i suoi partner del Nord America, paralizzare il processo decisionale, screditare – agli occhi e nelle menti dei cittadini dell’UE e anche dei paesi vicini – le istituzioni dell’UE e i partenariati transatlantici, compromettere ed erodere le argomentazioni europee basate sui valori democratici, sui diritti umani e sullo Stato di diritto”. Niente di meno!!!

La risoluzione sollecita l’UE a contrastare con fermezza le campagne di disinformazione e di propaganda di nazioni ostili come la Russia e di gruppi terroristici come Daesh.

E già qui, anche ai meno scettici di voi, salterà all’occhio che mettere nello stesso calderone Putin e al-Baghdadi è, questo si, manipolatorio; e poco importa che mentre gli europarlamentari si cullano nella beatitudine delle loro Risoluzioni surreali, la Russia, in Siria, combatte l’Isis (che l’Occidente ha fatto finta di combattere) e Al Qaeda (che l’Occidente ha finanziato e armato sotto forma di “ribelli moderati”).

La Risoluzione è una concentrazione di neo-maccartismo anni’50 e ignoranza sul funzionamento dei media e soprattuto delle reti social.
Parte dal presupposto che il governo russo sta impiegando in modo aggressivo un’ampia gamma di strumenti e meccanismi per sfidare i valori democratici, dividere l’Europa, raccogliere sostegno interno e creare una percezione di fallimento (…).
Per i parlamentari europei, i media e i mezzi d’informazione russi che praticano legittimamente giornalismo critico e, perché no, spesso anche di parte, sono “strumenti di disinformazione e propaganda” finanziati direttamente dal Cremlino “o da società controllate” (quali e come controllate, non è ovviamente specificato).
Non solo ma il Parlamento europeo afferma anche che Mosca finanzia  “partiti politici e organizzazioni all’interno dell’Ue allo scopo di minare la coesione politica” dell’Ue e “colpire direttamente giornalisti politici e individui specifici all’interno della Ue”.

sputnikMANIPOLATI E MANIPOLATORI
Quello che non capiscono dalle parti di Strasburgo è che se un cittadino europeo decide di informarsi leggendo sul web un articolo di Sputnik o vedendo un video di Russia Today (così come un tg di Al Jazeera o un reportage della CNN), è una sua libera scelta, consapevole e voluta che attiene al processo di disintermediazione indotto dalla rivoluzione digitale e dal web e alla possibilità di accesso praticamente infinito a notizie e informazioni; processo che non si può controllare se non applicando meccanismi di censura che sembrano essere proprio quelli che auspica la Risoluzione, a conferma del carattere anti-democratico dell’Unione Europea.

Non perderemo tempo più di tanto sui contenuti di questa Risoluzione DELIRANTE del Parlamento Europeo; se volete divertirvi (e preoccuparvi) la potete leggere integralmente qui.

Quello che vale la pena sottolineare è che abbiate la consapevolezza che da oggi, per l’Unione Europea, la libera circolazione di idee e informazioni è considerata un pericolo da ostacolare: semmai voi foste imprenditori che pensate che le sanzioni alla Russia sono un errore madornale (perché le pagate di tasca vostra), o eravate favorevoli alla Brexit perché questa Europa non funziona; se in Francia votereste la Le Pen (e magari in Italia, Salvini o la Meloni); se credete che sulla Siria non ve l’hanno raccontata giusta (e nemmeno sull’Isis) e che la Nato in Libia abbia combinato una porcata gigantesca; se siete contrari alle politiche dell’immigrazione imposte dall’Europa; se non pensate che la Russia sia un nostro nemico ma, al contrario un partner necessario per la lotta al terrorismo ecco, in tutti questi casi, per i signori dell’Europa ci sono due probabilità: o siete dei poveri imbecilli manipolati dalla “propaganda sovversiva” di Mosca, o peggio, siete agenti del Cremlino pagati per sovvertire l’Ordine europeo costituito.

D’altronde la signora Fotyga si è guardata bene, nella sua Relazione, di citare le vere manipolazioni costruite dai media occidentali: l’ultima, ma solo in ordine di comparsa, quella dei Panama Papers la più “falsa” inchiesta giornalistica costruita a tavolino dai media europei e americani con chiare finalità politiche.

Persino la Federazione dei Giornalisti Europei (EFJ) è stata costretta a denunciarela confusione e la mancanza di coerenza” di questo atto che equipara i media russi a organizzazioni terroristiche come l’Isis; non distingue tra media russi indipendenti e quelli controllati dal Cremlino; confonde comunicazione strategica, propaganda di Stato, propaganda terroristica, contro-propaganda e informazione indipendente”.

soros-foundationsLA MANINA DI SOROS?
La vittoria di Trump in America potrebbe realmente cambiare lo stato dei rapporti tra Usa e Russia indirizzandoli verso un disgelo proficuo sia per l’Occidente che per Mosca; ma in Europa sembrano non capirlo. La sensazione è che l’ossessione anti-russa di personaggi come George Soros, oggi (forse) meno influenti a Washington, si sposti in Europa dove l’architettura anti-democratica dell’Unione, favorisce la manipolazione da parte di centri di potere più o meno occulti e il condizionamento delle decisioni politiche. E in effetti la Risoluzione della signora Fotyga sembra uscita fuori dai cassetti dell’Open Society, (la Fondazione/braccio armato con cui Soros dà corpo ai suoi progetti politici).

D’altro canto, sappiamo (non certo grazie alla libera informazione occidentale) che l’Open Society ha già elaborato un lungo e provvisorio elenco di parlamentari europei “reclutabili” per i propri molteplici obiettivi tra i quali, di certo, non c’è quello di costruire un rapporto sereno con Mosca; quindi tra le sue strategie c’è proprio quella di condizionare le decisioni del Parlamento europeo.

Vedremo nei prossimi mesi se l’Europa saprà far valere il realismo politico a favore dei propri interessi o diventerà lo strumento in mano ai soliti burattinai del Nuovo Ordine Mondiale.


Su Twitter: @GiampaoloRossi

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