De Benedetti, Salvini e l’antisemitismo dei buonisti
SALVINI ANTISEMITA?
L’accusa è di quelle che non possono essere fraintese: “Salvini è antisemita, anti-europeo e finanziato da Putin”. La denuncia, che scuote di veemente sdegno le anime belle del radicalismo chic, l’ha lanciata Carlo De Benedetti qualche giorno fa intervistato da Lilli Gruber. L’amico di Soros ha risposto alla frequentatrice del Gruppo Bilderberg senza indugi picchiando a destra e a manca anche contro il Pd e contro il M5S. Ma è su Salvini che ha usato gli attacchi più gravi.
Ora lasciamo da parte le accuse di anti-europeismo e di “putinismo”. La prima non è un’offesa e la seconda è una scemenza. Concentriamoci su quella di antisemitismo che è paradossale.
Fino ad oggi al leader della Lega (ed ora del centrodestra) le accuse mosse sono state nell’ordine: xenofobo, razzista, intollerante, ruspista anti-Rom, più raramente fascista (questa è indirizzata alla Meloni per pseudo-retaggi storici); ma antisemita, mai.
E che sia proprio l’ebreo De Benedetti a lanciarla, acquista un peso particolare.
Ma l’accusa di antisemitismo a Salvini è quanto mai curiosa se si considera che la Lega e il suo leader non hanno mai avuto posizioni che possano essere accomunate a quelle di odio o intolleranza verso gli ebrei (molti dei quali in Italia votano Lega); non solo, ma in politica estera la Lega è sempre stato un partito dichiaratamente filo-israeliano e Salvini non ha mai nascosto il suo amore per quella nazione. L’ultima volta nel Luglio scorso quando durante l’incontro con la stampa estera, ad una domanda di un giornalista di Tel Aviv, ha risposto: “Io sono amico e fratello di Israele (…) avanguardia di democrazia”.
ANTISEMITISMO E IMMIGRAZIONE
L’accusa di De Benedetti a Salvini arriva nei giorni in cui l’Europa s’interroga sul crescente antisemitismo che accompagna l’immigrazione di massa e il processo di islamizzazione delle nostre città; fenomeni che quelli come Salvini combattono e quelli come De Benedetti favoriscono.
In questo video dell’Aprile scorso si vede un’aggressione nel pieno centro di Berlino contro due ragazzi ebrei che indossavano la kippah. L’aggressore è un giovane islamico tedesco che li colpisce a cinghiate urlando loro “Giudei” in arabo, prima di essere allontanato.
L’episodio è solo la punta di un iceberg di violenze crescenti verso gli ebrei nel paese che ha accolto oltre 1 milione di immigrati quasi tutti mussulmani.
Al tradizionale antisemitismo neo-nazista, se ne sta aggiungendo uno islamista sempre più diffuso; la situazione è talmente pericolosa che Joseph Schuster, Presidente del Consiglio Centrale degli Ebrei di Germania, ha invitato i suoi correligionari a non girare per le grandi città tedesche indossando simboli ebraici.
Persino la Merkel, la principale responsabile di questa situazione, è dovuta intervenire ammettendo l’esistenza di un rinnovato antisemitismo legato ai rifugiati.
Il nuovo antisemitismo è legato all’immigrazione islamica che Salvini combatte e De Benedetti favorisce. Allora, è Salvini l’antisemita?
FRANCIA
In Francia il 40% degli atti di violenza razzista avvengono contro gli ebrei che rappresentano l’1% della popolazione francese.
L’ultimo gravissimo, l’assassinio dell’anziana Mireille Knoll, che era sopravvissuta all’Olocausto ma non ai due mussulmani che l’hanno uccisa a coltellate per odio antisemita e poi hanno bruciato il suo corpo.
Un anno fa un’inchiesta di Le Monde documentava la fuga degli ebrei francesi dai grandi centri urbani a causa dell’islamizzazione di molti quartieri.
GRAN BRETAGNA E SVEZIA
L’antisemitismo di matrice islamica cresce dovunque persino nella multiculturale Gran Bretagna e nella “pacifica” Svezia.
In Gran Bretagna il CST (Community Security Trust), l’organizzazione specializzata nella sicurezza della Comunità ebraica inglese, ha monitorato oltre 1300 atti di antisemitismo nel 2017, di cui 145 vere e proprie aggressioni a persone o assalti a luoghi ebraici; la cifra più alta mai registrata, superiore persino a quella del 2009 e del 2014 quando i conflitti in Medio Oriente aumentarono l’odio contro gli ebrei. Un antisemitismo, quindi, che sta diventando sistemico, culturale e non emotivamente legato a contesti di conflitti internazionali
A Malmoe in Svezia nel Dicembre scorso, una manifestazione di immigrati islamici contro Israele è stata accompagnata da slogan tipo: “spareremo sugli ebrei”.
La manifestazione si è svolta tranquillamente pochi giorni dopo l’assalto a colpi di molotov ad una sinagoga di Goteborg piena di fedeli.
Già nel 2010, un sondaggio tra gli studenti delle scuole superiori svedesi aveva registrato un 18% di antisemiti che diventavano il 55% tra gli studenti mussulmani. La forte immigrazione islamica sta aumentando l’antisemitismo tanto che ormai molti ebrei svedesi nascondono pubblicamente la propria identità religiosa, sopratutto i professori nelle scuole.
CHI È L’ANTISEMITA?
Il nuovo antisemitismo è legato al processo immigratorio e al radicamento di comunità islamiche irriducibili ai valori dell’Occidente, nei paesi europei. E non è un caso che la violenza contro gli ebrei cresce insieme a quella contro i cristiani.
È curioso che l’amico di George Soros, l’editore che sponsorizza sui suoi media il più delirante immigrazionismo ideologico dei nuovi mercanti di schiavi (alla Saviano per intenderci), accusi di antisemitismo proprio un politico che si oppone all’immigrazione clandestina, all’islamizzazione dell’Europa e ai danni del multiculturalismo.
L’accusa di De Benedetti, non è solamente falsa, ma paradossalmente potrebbe essere ribaltata: e se i veri antisemiti fossero quelli che stanno “coscientemente” trasformando l’Europa in Eurabia?
Su Twitter: @GiampaoloRossi
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