tutta ‘sta questione dei rave è un sintomo
Tutta ‘sta questione dei rave è un sintomo… sì.
un sintomo che qualcosa dentro di noi si è ormai spezzato.
La pazienza.
La pazienza di capire l’altro, le sue esigenze. La sua voglia di esprimersi.
La pazienza è finita, così pure la nostra voglia di comprendere l’altro, di chiunque si tratti. Ragazzi che vogliono ballo&sballo, un bambino che strilla, un cane che abbaia, un pensionato fissato con il fai-da-te 24/7.
Sotto casa mia c’è un gruppo di ragazzi che rumoreggia ogni sera fino a tardi.
Loro si divertono un sacco, noi che abitiamo lì no.
Polizia-vigili-carabinieri vengono, li mandano via e i ragazzi tornano.
Perché i ragazzi questo fanno (purtroppo e per fortuna): disobbediscono.
Polizia-vigili-carabinieri vengono di nuovo e i ragazzi si moltiplicano, gasati della loro vita ribelle (i loro TikTok ringraziano).
Ora non viene più nessuno.
I ragazzi si divertono da matti.
Noi sempre meno.
Chi può, si trasferisce.
Chi non può trasferirsi, subisce.
Polizia-vigili-carabinieri, finito l’allarme iniziale, dicono che non possono fare nulla. Inoltre, hanno altro da fare. Cose veramente importanti, signorina…
Invece è proprio dalle cose poco importanti e sottovalutate che tutto nasce. E’ dalle piccole pieghe del quotidiano, dal senso di ingiustizia perenne che scava dentro che tutto si origina.
Il malcontento, le rivolte, il dissenso, gli omicidi.
Tipo quello di Genova, di quell’uomo che ha colpito con una freccia un altro che faceva troppo rumore. O, qualche tempo fa, a Treviglio, quell’anziana che ha sparato al vicino e a sua moglie perché il loro cane abbaiava di continuo…
Piccoli segnali che qualcosa si sta rompendo.
Stiamo tutti peggiorando un po’. Giorno dopo giorno. Ingiustizia dopo ingiustizia. Maleducazione dopo maleducazione. Inciviltà dopo inciviltà.
L’altro diventa de-umanizzato.
Non sopportiamo più nessuno.
Perché rispettare gli altri se gli altri non rispettano noi?
Perché essere educati quando gli altri ci sputano e urlano in faccia la loro libertà?
Perché mantenere un senso civico quando tutto è distrutto dall’incuria?
Non siamo eroi, siamo cittadini, persone qualunque che vorrebbero vivere tranquillamente le loro vite, non fare resistenza in una trincea quotidiana.
Come possiamo vivere quando tutti fanno quello che cazzo gli pare?
Sai che c’è? Abbassiamo la soglia di persone da perseguire: da 50 a 30. No, a 20 a 10… No, a 2… a 1!
Il numero non conta!
Basta convivenze forzate!
La libertà degli altri contro la mia? Togliamogliela ‘sta libertà agli altri, tanto non ne capiscono il valore!
Togliamogliela anche solo per un minuto, un’ora, un giorno.
Ricordiamo alle persone che la libertà ha un prezzo e il prezzo sono le regole di convivenza sociale.
E che esistono valori: senso civico, educazione, rispetto.
Bisogna agire subito per ripristinare questi valori prima che le cose precipitino.
Normare il buon senso.
Ricordare il rispetto dell’altro che davamo per scontato.
Dare un segnale.
Tanto i rave continueranno…
Così come gli schiamazzi dei ribelli sotto casa mia…