14Feb 23
Il superpotere (invisibile) degli astenuti
Analisti, giornalisti e altri "isti" non fanno che ripetere che è la "vittoria dell'astensionismo", sbalorditi del dato di Roma, dove solamente 1 su 3 ha votato.
Solamente?
Considerando quanto la politica sia lontana dalle condizioni reali delle persone, è sorprendente che quell'1 sia andato a votare.
Miracolo!
Ma chi è quell''1 miracolato?
Un illuso?
Un idealista?
Un approfittatore?
Un combattente?
Un piccolo Massimo Decimo Meridio e... "Al mio segnale, scatenate l'inferno"?
Non lo so.
Ma conosco molto bene l'identikit di quei 2 che, invece, a votare non ci sono stati.
Erano al mare? A fare binge watching sul divano? Si stavano ancora riprendendo da Sanremo?
No.
Quei due CI SONO ANDATI a votare, ci hanno provato.
Ma nessuno li ha visti.
Nessuno ha compreso il loro superpotere.
Quello dell'invisibilità.
Loro hanno allungato il documento, ma il tizio al seggio non si è accorto della loro presenza.
Loro hanno provato ad afferrare la matita, ma gli altri non gliel'hanno passata.
Così sono tornati a casa imprecando (tanto non li vedeva nessuno).
La loro condizione di invisibili permette loro tutta una serie di vantaggi... fare gestacci a chi non gli va, rubare croissant al baretto, saltare la fila...
Per lo più sono disoccupati, poveri attivi (chi lavora ma è comunque povero), donne che svolgono lavori di cura non retribuito, giovani in cerca di opportunità, lgbtq, autonomi senza pensione...
Persone che, il cosiddetto policy maker, preferisce non vedere. Preferisce ignorare.
Così, alla fine, quelle persone sono diventate invisibili.
La soluzione? Programmi invisibili di politici invisibili per cittadini invisibili.
Aspe'...
Quelli ci sono già.